1 giugno 2019

L’Europa è salva

L’avanzata dei sovranisti che avrebbe dovuto rivoluzionare il Parlamento Europeo non c’è stata. E per il governo italiano è una notizia da non sottovalutare affatto
Stefano Cagelli - Democratica

Questa Europa è morta. A maggio cambia tutto. Per un anno Matteo Salvini e Luigi Di Maio non hanno detto altro. Quando i commissari europei li hanno messi in riga, dopo che il governo gialloverde aveva presentato una finanziaria con spese folli, deficit alle stelle e nessun investimento per la crescita, i due vicepremier si sono pavoneggiati, prefigurando una specie di rivoluzione la cui data sarebbe stata quella del 26 maggio.

Ebbene, al di là del drastico ridimensionamento del Movimento 5 Stelle rispetto alle elezioni politiche dello scorso anno e del risultato della Lega, le brutte notizie per i nazionalpopulisti arrivano dal resto dell’Unione. L’onda sovranista che avrebbe dovuto allineare il continente ai desiderata nostrani, non c’è stata. Quelli che saranno i gruppi parlamentari a Strasburgo dei gialloverdi non avranno il potere sperato da Salvini e da quello che è ormai diventato il junior partner del governo.

I Popolari saranno il primo gruppo parlamentare, seguito da Socialisti e Democratici, Liberali e Verdi. Solo al quinto posto i Conservatori, poi l’Enf (il gruppo della Lega) e il gruppo di Cinque Stelle e Farage. Un risultato che rischia di isolare ancora di più il governo italiano, già percepito come un problema dalle cancellerie europee, e che invece dà una rinvigorita spinta al progetto europeista. Chi voleva distruggere l’Unione dovrà rivedere i suoi piani.