4 gennaio 2011

POPOLARI. Nuovo nome del PDL?

L’immagine del PDL è logora e da tempo si dice che il “geniale” “Direttore Commerciale” nonché Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per rilanciare la sua creatura e motivare gli elettori stia pensando ad un nuovo nome. Alcuni sostengono che sia stato già deciso. Berlusconi aveva annunciato che si sarebbe trattato di una sola parola, possibilmente corta, per evitare gli acronimi. La parola scelta secondo l’articolo di ieri del Messaggero sarebbe: “Popolare”.

Non è certamente un nome originale e se sarà così solleverà non poche polemiche. Fino ad oggi, con i termini “popolari” e “popolarismo” si è fatto riferimento a una corrente politica di centro, cattolica e democratica, forte all’interno della Democrazia Cristiana e oggi presente soprattutto tra UdC e PD. In un passato illustre della politica, Il Partito Popolare Italiano, fu fondato da don Luigi Sturzo nel 1919 e chiuso dal fascismo.

A livello europeo, oggi il Partito Popolare Europeo raccoglie tutti i partiti conservatori d’Europa. Forse da qui nasce l’ispirazione per l’invenzione del nuovo nome. Segnaliamo che il dominio in internet per www.popolari.it è occupato dal parlamentare Lino Duilio che si definisce popolare come una buona parte del PD.


in foto don Sturzo.

Quale energia "alternativa" ipotizzabile a Sulbiate?

Pubblicato da Maurizio Sarchielli - Durante una recente riunione di circolo si sono considerate e commentate le principali fonti di energia “alternativa” ipotizzabili per Sulbiate. Lo scambio di opinioni ha portato ad un elenco di possibilità che devono essere approfondite considerando il contesto del paese. Analisi economico-finanziarie sono necessarie per lo sviluppo di una proposta organica. Qualsiasi eventuale azione dell’amministrazione, magari inserita nel contesto del patto dei sindaci, dovrebbe essere considerata come un esempio virtuoso affinché i cittadini possano seguirlo.

Pubblico il breve report dell'incontro perchè potrebbe essere auspicabile utile contributo per successivi approfondimenti e confronti.

Fotovoltaico - gli edifici pubblici del paese sembrano avere un tetto adatto all’istallazione dei pannelli. Da verificare se sia possibile istallare un impianto pagandolo con quello che produce per un periodo definito. Alcuni comuni hanno definito degli accordi operativi con installatori da estendere ai cittadini interessati alle stesse condizioni.

Solare termico – il centro sportivo potrebbe beneficiare di un impianto per la produzione dell’acqua calda per le docce. Il suo investimento sarebbe contenuto.

Biomassec’è un progetto del parco del Rio Vallone che prevede la coltivazione di robinie e gelsi per produrre biomasse. Mancano però le informazioni più significative: cosa fare dell’energia ottenuta? Lavoro? Calore per riscaldamento (teleriscaldamento)? Entrambi? Una riflessione va comunque fatta se il terreno deve essere utilizzato per la caloria termica o per la caloria alimentare.

Efficienza energetica – dato che l’energia eolica nelle nostre zone non è un’opzione percorribile si continuerà a bruciare metano, bruciarlo individualmente come ora è dal punto di vista termodinamico assolutamente inefficiente, la cogenerazione per la produzione di lavoro e calore sarebbe energeticamente molto conveniente! La cogenerazione sarebbe ottimamente integrata con la tecnologia delle biomasse e del fotovoltaico.

Risparmio energetico – l’isolamento termico degli edifici è il settore dove è possibile il massimo risparmio energetico. Una campagna comunale per migliorare questo aspetto sarebbe auspicabile. Potrebbe l’amministrazione sensibilizzare i cittadini affinché migliorino l’isolamento delle loro case? Potrebbe, come ipotizzato per il fotovoltaico, che si definiscano delle condizioni valevoli per tutto il comune?

Geotermia – la geotermia possibile da noi è la geotermia a bassa temperatura abbinata a pompe di calore per elevare la temperatura del calore del sottosuolo. Nota: le pompe di calore sono al momento macchine elettriche, l’uso di elettricità per riscaldamento quasi sempre è un processo energeticamente poco efficiente a meno che la pompa di calore abbia una sorgente fredda a temperatura elevata.

Rifiuti – sarà un problema sempre più grave, esso è anche collegato alla questione energetica. Testare soluzioni locali sarebbe un ottimo investimento. La maggior quantità di rifiuti è costituita da imballaggi (i 200 g di imballaggio per ogni etto di prosciutto), questo non è modificabile da un singolo piccolo comune. Ma sarebbe invece ipotizzabile che Sulbiate trattasse in proprio la parte umida della raccolta differenziata e distribuisse il compost sul proprio territorio. In questo contesto una sensibilizzazione a limitare l’acquisto di prodotti con molto imballaggio e incentivare la sporta sarebbe coerente.

Fotovoltaico, biomasse, cogenerazione potrebbero richiedere modifiche alla rete elettrica.


Maurizio Sarchielli.

Eventi a Sulbiate: giovedì 06/01 sfilata con le Befane.

Segnaliamo per giovedì 06/01/2011 la seguente iniziativa:

PROLOCO SULBIATE

con EQUOBANDEKO
ci invitano a trascorrere
un pomeriggio in allegria
GIOVEDI
6 GENNAIO 2011
ore 16
dalla bottega Equobandeko
via Don Mario Ciceri 2,
sfilata con le Befane verso il centro sportivo
(usiamo trombette, fischietti, pentole ed annunciamo
il loro passaggio),
per assistere ad un imperdibile
e coinvolgente
SPETTACOLO di MAGIA
!!!

Al termine, le Befane offrono
una ricca merenda
con dolci, tè e panettone e
le tradizionali calze
Per informazioni
Proloco Sulbiate tel 345.4281611
Equobandeko tel 039.6022693

SMOG Lombardia. Dati Legambiente. MONZA PEGGIO DI TUTTI.

Nel corso del 2010 nella classifica stilata da Legambiente, Monza batte tutti i capoluoghi lombardi quanto a giornate di superamento della soglia di 50mg/mc per le polveri sottili. Sono state 92 le giornate fuori norma contro le 35 accettabili secondo i parametri europei.

«Siamo fuori legge anche quest’anno, dunque, anche se con valori decisamente più bassi degli anni trascorsi – spiga un comunicato di Legambiente Lombardia –. È il caso di essere ottimisti, dunque, e di sperare che nel 2011 ci metteremo in regola con i parametri europei? Purtroppo no». «In parte, è vero – prosegue la nota –, il risultato fa parte di una tendenza positiva che dura da anni, ma il 2010 è stato un anno anomalo dal punto di vista climatico: tutti i mesi dell’anno infatti sono stati caratterizzati da precipitazioni abbondanti e frequenti, con una piovosità molto più alta della media e il frequente ingresso nel catino padano di perturbazioni capaci di rimescolare l’aria e diluire gli inquinanti. Non è quindi davvero il caso di fare previsioni sul futuro basandosi sui risultati del 2010. Dovremo convivere ancora a lungo con l’inquinamento delle città, visto che le politiche antismog restano sulla carta, poco o per nulla applicate e fatte rispettare».

«Le politiche regionali più incisive – ha denunciato Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente – sono state sostanzialmente boicottate dai Comuni e dalle categorie economiche coinvolte. Due esempi tra i tanti: i comuni che hanno effettuato controlli e corrisposto multe per i veicoli diesel euro 0, euro 1 e euro 2 che nonostante i divieti continuano a circolare sono stati solo 2 in tutta la Provincia di Milano. Il programma di applicazione di filtri anti particolato per i camion più vecchi ha avuto decine di migliaia di “prenotazioni” degli incentivi regionali ma solo alcune migliaia di applicazioni (stimiamo non più di 5 mila su 150.000 camion ultra inquinanti in circolazione)».

Per questo per Legambiente non si riesce a rispettare i parametri dell’Unione europea e si va incontro a una contravvenzione «che pagheremo noi cittadini con le nostre tasse: inquinati prima e tartassati dopo!».

Perciò per invertire la rotta «Quello che chiediamo, in primo luogo all’Assessore regionale Cattaneo, è di dotare la Lombardia di un programma di potenziamento del trasporto pubblico di ambizioni europee – ha affermato il presidente regionale di Legambiente Damiano Di Simine – in questo momento ci stiamo indebitando per fare nuove autostrade: ma è davvero questa la priorità per la nostra regione? Noi diciamo di no: nel confronto con le altre regioni europee, la Lombardia non tiene sul fronte del trasporto pubblico, in primis ferroviario. Per recuperare competitività dobbiamo almeno raddoppiare il numero di viaggiatori che scelgono il trasporto pubblico, anche a costo di rinunciare ad investimenti autostradali davvero inopportuni!».

Con l’anno nuovo ricomincia anche il conto dei superamenti delle soglie e, conclude Legambiente, «se dovessimo misurare gli auspici in base alle misure delle centraline, il 2011 si preannuncia pessimo». Infatti «secondo ARPA a Milano si è raggiunto il valore record (mai raggiunto in tutto il 2010) di 157 microgrammi/mc, a Monza 152, a Bergamo 108, 118 a Lodi e 106 a Mantova». (i dati sullo smog nel 2010 in Lombardia)