27 agosto 2011

FESTA DEMOCRATICA federazioni di LECCO e di MONZA e BRIANZA.


Giovedì 1 settembre h 19.00
INAUGURAZIONE
della Festa Democratica Interprovinciale 2011
con MAURIZIO MARTINA Segretario Regionale pd Lombardia

AREA DIBATTITI
Giovedì 1 h 21.00
LA SCUOLA CHE VOGLIAMO: I TAGLI DELLA GELMINI E LE PROPOSTE DEL PD
On. LUIGI BERLINGUER Europarlamentare, già Ministro dell'Istruzione,
introduce Sen. ANTONIO RUSCONI Commissione Cultura e Istruzione Senato.

Venerdì 2 h 21.00
L'ITALIA AL FUTURO: IL CONSUMO DEL TERRITORIO
PIPPO CIVATI Consigliere Regionale,
ARTURO LANZANI Docente di Geografia del Paesaggio e dell'Ambiente e Urbanistica presso PoliMi,
VITTORIO POZZATI già Sindaco di Mezzago, Consigliere Provinciale MB.

Sabato 3 h 21.00
ENTI LOCALI: FACCIAMO I CONTI AL FEDERALISMO
A cura delle Federazioni di Lecco e Monza e Brianza.

Bersani: "Il governo non solo sta facendo dell'ingiustizia ma è nella confusione".

La drammatica stuazione economica, che il governo ha negato per anni, obbliga l'Italia ad una nuova manovra.
Ancora una volta con Berlusconi pagheranno sempre gli stessi, lavoratori dipendenti e pensionati, per questo diciamo basta. La manovra deve essere sostenuta da chi non ha mai pagato, a partire dagli evasori fiscali.




Per questo abbiamo presentato un pacchetto di emendamenti , illustrato anche alle parti sociali, che abbiamo riassunto in 10 proposte:

- la riduzione dei costi della politica
- un'imposta sui capitali rientrati con lo scudo fiscale
- un'imposta sui grandi valori immobiliari
- un piano antievasione fiscale
- la dismissione di immobili pubblici e un'asta per le frequenze tv
- un pacchetto di liberalizzazioni
- politiche per lo sviluppo sostenibile, l'occupazione e la ricerca (non mi stancherò di ripetere che senza dare un po' di lavoro e far girare l'economia l'Italia non ripartirà)
- la reintroduzione del reato di falso in bilancio
- una giustizia efficiente
- autonomia delle parti sociali nella contrattazione




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Otto deputati PD firmano un documento critico contro lo sciopero "solitario" della CGIL.

Ecco il testo del documento firmato da otto deputati quarantenni del PD (non di area CISL) che chiede al Segretario Camusso della CGIL di riviare lo sciopero. Bersani insiste sull' autonomia delle forse sociali. Stefano Fassina - Responsabile economico del partito - giudica l'iniziativa un grave errore politico.

Lo sciopero generale è uno strumento importante che può e deve essere utilizzato per contrastare scelte governative che recano gravi danni ai lavoratori e ai cittadini. Ma è uno strumento che, per le sue caratteristiche di eccezionalità, deve essere adoperato nel modo giusto e nel momento giusto.
La Cgil è un’organizzazione sindacale a cui – nel pieno e assoluto rispetto del trincio dell’autonomia della politica dal sindacato e del sindacato dalla politica – ci sentiamo vicini, per la quale proviamo non solo un doveroso rispetto, ma un autentico affetto. E’ un sindacato dal quale il nostro partito riceve importanti contributi di idee e, talvolta, anche delle critiche.
Questa volta, però, siamo noi a permetterci di criticare la scelta della Cgil.
Siamo consapevoli che anche in questa occasione sia il Ministro Sacconi sia le altre sigle sindacali non hanno cercato il dialogo necessario. Siamo consapevoli di quanto disastrosa, ingiusta ed inadeguata sia la manovra varata da questo Governo. Lo siamo a tal punto che il PD ha predisposto un piano alternativo e si sta attrezzando ad una grande battaglia nel Paese.
Dobbiamo renderci conto che in questa fase dai tratti drammatici gli italiani sono più spaventati che non informati. Per questo c’è bisogno di un serio e duro lavoro da parte di tutte le opposizioni, politiche e sociali, per dare vita ad una capillare ed intensa campagna di informazione sulle conseguenze reali dei provvedimenti contenuti nella manovra.
Per questo invitiamo il Segretario Susanna Camusso e la Cgil ad un’ulteriore riflessione sull’opportunità di proclamare uno sciopero generale per il 6 settembre, proprio mentre si svolge il dibattito parlamentare sulla manovra, ciò al fine di scongiurare il rischio che la mobilitazione finisca per venire strumentalizzata, soprattutto da chi vuole dividere il sindacato, cancellare l’intesa unitaria del 28 giugno ed isolare la Cgil, perdendo così di vista il merito dei problemi.
Lo sciopero generale, invece, potrebbe rappresentare lo strumento finale della battaglia contro la manovra se rinviato alla fine della discussione parlamentare e se posto in essere dopo aver espletato un tentativo, certamente difficile ma necessario, di recupero di un percorso unitario con le altre organizzazioni sindacali.
Uno sciopero generale che non si svolge in solitaria nel mare tempestoso della crisi, ma che pone le sue basi sull’unità sindacale con Cisl e Uil, verrebbe ad avere una forza ben diversa e consentirebbe di combattere una battaglia convincente e, perché no, forse anche vincente.


ANCI: le proposte contro i tagli della manovra del Governo agli enti locali.

Fonte sito ANCI - Rifiuto complessivo dei tagli della manovra sugli enti locali, revisione del patto di stabilità, stralcio dell’articolo 16 della manovra-bis che taglia i Piccoli Comuni e maggiore autonomia per i Comuni. Sono questi i punti fondamentali del documento approvato ieri unitariamente dal Comitato Direttivo dell’Anci riunitosi in via straordinaria per discutere degli effetti della cosiddetta manovra-bis (i documenti diffusi durante il direttivo e le proposte di emendamenti consegnate alle commissioni congiunte di Camera e Senato ).Inserisci link

Delrio ha poi parlato della manifestazione che l' Anci ha organizzato per il prossimo 29 agosto a Milano: “Invito tutti i sindaci a portare più gente possibile a manifestare perché cambiare questa manovra è possibile. Questo è un momento decisivo perchè o vinciamo questa battaglia o i cittadini saranno costretti a pagare il prezzo più alto”.


Alla manifestazione di Milano parteciperanno
Sindaci di diversi colori politici
.

Ieri Letta, alla manifestazione dei piccoli comuni svoltasi a Roma ha rassicurato che grazie ad un emendamento l'accorpamento non ci sarà.

Penati si autosospende dal PD ed esce dal Consiglio Regionale.

Maurizio Martina, segretario del PD Lombardo, aveva escluso provvedimenti per Filippo Penati - in foto -. Ma l'ex Presidente della Provincia di Milano, in seguito agli sviluppi dell'inchiesta che lo vede coinvolto in un presunto giro di tangenti per i terreni di Sesto San Giovanni, aree Marelli e Falck, ieri ha deciso di uscire dal ruolo di Consigliere Regionale e di autosospendersi dal Partito.

Il Gip ha rigettato la richiesta di arresto in capo a Filippo Penati, perchè "i fatti seppur gravissimi" ormai sono prescritti.

Penati ribadisce la sua estranietà. In una nota ha poi precisato "
per gli sviluppi della vicenda che mi vede coinvolto intendo scindere nettamente la mia vicenda personale dalle questioni politiche per potermi difendere a tutto campo, per non creare problemi e imbarazzi al Partito democratico" nell'impegno "di ristabilire la mia onorabilità e ridare serenità alla mia famiglia".

Il Commento sulla pagina Facebook di
Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana: "Fa pena e rabbia leggere di Penati" e poi ha aggiunto, "Se posso, farebbe meglio a stare zitto e rispondere solo nei tribunali".

Ecco quanto pubblicato dal sito del PD Lombardia firmato il Segretario M.
Martina e il Capogruppo Cosiglio Regionale PD L. Gaffuri.

"
Filippo Penati ha assunto decisioni di grande responsabilità sia verso il Partito democratico che nei confronti del Consiglio regionale della Lombardia. La sua scelta di autosospendersi dagli incarichi di partito (e dunque dalle direzioni nazionale, regionale e provinciale) è un atto impegnativo. Così come dimostra un alto senso delle istituzioni la decisione di dimettersi dall'Ufficio di presidenza del Consiglio lombardo. Nel sottolineare l'importanza di questi ulteriori passi non scontati, vogliamo ribadirgli l'auspicio che tutto possa chiarirsi positivamente e nel più breve tempo possibile”.