8 luglio 2014

Le sofferenze del territorio lombardo: lettera aperta alle autorità

Pubblichiamo una lettera aperta consegnata a numerose autorità lombarde su alcuni temi che affliggono la regione: consumo di suolo, inquinamento, perdita di terreni fertili, sfruttamento eccessivo dei corsi d’acqua, ecc…

1 – CONSUMO SUOLO per urbanizzazioni, per nuove infrastrutture e per mancato recupero dell’esistente aree dismesse

Il tema dell’ecologia nel nostro territorio “nella nostra casa”, si confronta oggi con crescenti fenomeni di degrado e di consumo di suolo libero, con la repentina compromissione dell’ecosistema in nome di un non ben definito “progresso” senza regole e senza limiti, anche con interventi di edificazione nelle aree a più alto valore ambientale (e a più alto rischio anche idrogeologico), nella disarmante assenza di chi ha il dovere di coordinare, vigilare e controllare.

In un territorio antropizzato come il nostro, è difficile immaginare che sia concesso continuare ad edificare, consumando le ultime, residue aree libere.
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Milano capitale dell’invenduto, ma perché interessa ancora aprire cantieri?

L’ennesima conferma arriva dai numeri del rapporto Nomisma: a Milano e provincia è immenso il patrimonio invenduto e abbandonato. Eppure si continua a costruire edifici nuovi. Perché succede questo? Cosa si sta facendo per invertire l’assurda tendenza?

A Milano è invenduta la metà di case e negozi, ma si costruisce ancora. Questo emerge dal rapporto di Nomisma : il rapporto dice chiaramente che il 51% delle abitazioni che sono in vendita non trovano compratori per più di un anno. E il 36% degli appartamenti che cercano un affittuario rimane vuote per oltre sei mesi. Aumentano quindi i tempi di vendita e di locazione: una tendenza che si conferma ormai da qualche tempo e che caratterizza tutta la Provincia.

A Milano sono stati censiti ben 160 immobili privati sfitti, anche di grandi dimensioni – si evidenzia nel servizio del TG3 Lombardia di venerdì 27 giugno – tantissimi metri quadri recuperabili, anche senza considerare la famosa torre Galfa perché già interessata da un progetto di riqualificazione.
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