31 dicembre 2020

Auguri di Buon Natale e il bilancio di questo 2020

Scritto da Matteo Raimondi Segretario PD Monza  


Care Democratiche, cari Democratici,
l’anno che sta terminando è stato terribile sotto molteplici aspetti.
Già dal suo esordio ci ha colpiti con violenza la tragica scomparsa di un giovane amico e compagno; neanche il tempo di asciugarci le lacrime e il Covid è entrato nelle nostre vite sconvolgendole.
Alla crisi sanitaria che, spesso, ha colpito anche all’interno del nostro Partito, se ne sono aggiunte due, sociale ed economica.
Durante questi mesi, abbiamo imparato a confrontarci con un nemico subdolo, ma abbiamo anche imparato a rivoluzionare il nostro modo di agire.
Così, le riunioni si sono trasferite dai circoli ai salotti di casa, sicuri dietro un monitor; le iniziative sono passate dalle sale - più o meno gremite - alle stanze virtuali dei social.
In questo costante cambiamento, dettato anche dall’evoluzione dell’emergenza sanitaria, la mia gratitudine va a tutti voi, simpatizzanti ed iscritti del Partito Democratico, per aver sempre contribuito, con il vostro impegno, alla vita del Partito.
In particolare devo ringraziare i segretari e i coordinamenti dei circoli, i consiglieri comunali e la segreteria cittadina, che hanno quotidianamente assicurato il buon funzionamento della nostra attività politica.
Abbiamo cercato tutti di non far mancare mai l’impegno che abbiamo nei confronti di ogni singolo iscritto ed elettore, arricchendo di significato l’espressione “comunità politica” e dedicandoci, nei limiti delle nostre capacità, a chi fra noi è più fragile.
In queste giornate, al ricordo commosso per chi ci ha lasciato, non dimentichiamo la speranza che il 2021 possa iniziare nel migliore dei modi, con la sconfitta del Covid e il ritorno ad una graduale normalità.
Per noi che abbiamo deciso di dedicare parte del nostro tempo alla Politica, sia questo un momento di riflessione e attenzione ancora maggiore nei confronti di Monza e dei monzesi, affinché nessuno sia lasciato indietro.

Consapevoli che il 2021 dovrà essere caratterizzato da una nuova apertura al futuro e dall’impegno per la nostra città, giunga a voi e alle vostre famiglie il più caloroso augurio di un sereno Natale e un felice anno nuovo.

30 dicembre 2020

Del governismo e dei suoi pericoli

Da Repubblica

Parlando con molti elettori, iscritti e dirigenti del partito, emerge chiaramente che tutti si stiano chiedendo se, per tenere lontano il Mostro dalle poltrone del potere, non sia stato necessario trasformarci noi stessi in un altro genere di mostro, che potrebbe però rivelarsi a lungo andare egualmente pericoloso, per il partito in primis.

È un quesito che chiunque governi dovrebbe periodicamente porsi, perché governare richiede realismo, ma il realismo è nemico della coerenza, dei principi e di una identità politica chiara, definita e rappresentativa dell’elettorato a cui ci si è rivolti e a cui ci si vuole continuare a rivolgere.

Ogni tanto insomma ci si dovrebbe guardare allo specchio, soprattutto quando il compagno di Governo rappresenta tutto ciò che si è sempre combattuto, per tirare le somme, capire da dove si arriva, dove si vorrebbe andare e se la strada che si sta tracciando è coerente con gli obbiettivi che ci si è dati.

L’ultima legge di Bilancio apre molti interrogativi sulla natura della nostra azione politica.

27 dicembre 2020

Macchine più intelligenti dell’uomo?

Il cammino verso la superintellingenza artificiale
Andrea CAROBENE (Aggiornamenti Sociali)
 

Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (AI) negli ultimi decenni apre lo spazio per una domanda radicale: esiste la possibilità che questa tecnologia possa arrivare a sostituire l’essere Umano non solamente nel lavoro, nelle tecniche di video sorveglianza, nella ricerca scientifica, ma l’essere umano in quanto tale, ossia in quanto essere intelligente?

Il primo a porsi questa questione, da un punto di vista tecnologico, fu il matematico britannico Irving John Good nel 1965. Così scriveva: «Una macchina ultra intelligente può esser definita come una macchina che può superare di gran lunga tutte le attività di ogni uomo di qualunque intelligenza. [...] Una macchina superintelligente potrebbe progettare macchine ancora migliori; ci sarebbe quindi sicuramente un’esplosione di intelligenza, e l’intelligenza dell’uomo verrebbe lasciata molto indietro.

24 dicembre 2020

La FINESTRA di fronte... numero 52




 

SettegiorniPD in Regione Lombardia

   La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale Mai più soli

Ci eravamo abituati a considerare la politica una grande operazione di comunicazione.
Il peggiore anno della nostra vita, così in molti hanno definito il 2020, ci ha riportati alla cruda realtà: la comunicazione ha dei limiti e non può certo cambiare il dramma della malattia e della morte.
In quest’anno abbiamo fatto molte esperienze dei limiti che abbiamo dovuto accettare per non soccombere di fronte al contagio. Anche il Natale sarà limitato e confinato. Questo crea inquietudine, malinconia, nei più soli anche disperazione.
Chi amministra dovrebbe farsi carico di queste fatiche e della paura della solitudine. In Lombardia crediamo si sia persa l’ennesima occasione per farlo. Il bilancio di previsione per il 2021 non ha fatto altro che confermare la miope tendenza a finanziare progetti nati già vecchi, tentando di etichettarli come anticipazioni del Recovery plan europeo. Il lungo elenco di piccole opere pubbliche, verrebbe voglia di definirle operette per dare il senso della quasi comica leggerezza di molte di esse, non può certo essere definito piano strategico o balzo verso un futuro sostenibile. Emerge, piuttosto, la sensazione di una frammentazione, una sorta di individualismo cantierabile che accresce ancora di più la sensazione di solitudine e abbandono che assale cittadini e imprese lombarde. Per questo il PD ha scelto di accompagnare le proprie proposte al bilancio con lo slogan “Lombardi mai più soli”.
È una promessa che ci sentiamo di fare a chi vive in Lombardia: ci impegneremo perché ci possa essere protezione e sostegno per tutti coloro che ne hanno bisogno.
È un augurio anche per il Natale e per il nuovo anno: che nessuno debba più sentirsi solo.


Tanti auguri di Buon Natale e arrivederci nel 2021

buonNatale

23 dicembre 2020

AGENAS BOCCIA LA RIFORMA MARONI E IPOTECA IL MODELLO LOMBARDO

In data 16 dicembre AGENAS, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, ha bocciato la riforma Maroni del 2015, mettendo in seria discussione il modello lombardo così come concepito da Formigoni.

ANAAO-ASSOMED Lombardia, il più rappresentativo sindacato medico e della dirigenza sanitaria, ha da anni posto l’accento sulle criticità del sistema voluto da Formigoni e “riformato” da Maroni. Nel corso di questi ultimi due anni, e da ultimo nel convegno “Servizio sanitario regionale lombardo: una riforma da riformare?” del 28 ottobre scorso, l’associazione ha più volte dichiarato che il Servizio Sanitario Regionale lombardo non riesce a garantire prestazioni adeguate sul territorio, in termini di presa in carico dei cronici, di appropriatezza delle prestazioni, di coordinamento tra ospedale e distretti, di programmazione e di controlli.

Ora AGENAS, con parole certamente più pacate ma non meno efficaci, certifica un sostanziale fallimento delle buone intenzioni della riforma di Maroni e addirittura affonda la lama su alcuni “mantra” del sistema formigoniano, quali la separazione tra erogatori e programmatori, base per la concorrenza e la libera scelta dei cittadini. 

22 dicembre 2020

Vivere in un ambiente sostenibile è un diritto universale, serve un nuovo modello ecologista

di Sarah Brizzolara - Immagina

Il 12 dicembre 2015 è stato approvato l’Accordo di Parigi, il primo accordo universale e giuridicamente vincolante sulla crisi climatica, che impegna gli Stati membri della Convenzione Quadro delle nazioni Unite sui cambiamenti climatici a mantenere l’aumento della temperatura globale “ben al di sotto di 2 °C e proseguendo l’azione volta a limitare tale aumento a 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali.” (articolo 2.1 dell’Accordo di Parigi).

Negli ultimi 150 anni il clima della Terra è cambiato in modo significativo a causa dei gas serra e della perdita di foreste e zone umide, conseguenze delle attività dell’uomo. 2 gradi è fissato come il confine ultimo e invalicabile per le politiche climatiche. Cifra che secondo il gruppo di scienziati dell’IPCC (Pannello Intergovernativo sul Cambiamento Climatico) porterebbe comunque sulla soglia di irreversibilità l’esistenza di molti equilibri naturali e ecosistemi terrestri. Perché, secondo gli scienziati, a livello naturale il clima è cambiato di massimo un grado centigrado nell’arco di 150 anni.

Ad oggi, secondo Climate Action Tracker, solo il Marocco e il Gambia hanno presentato degli INDC (Contributi Determinati a livello nazionale) in linea con il raggiungimento degli Accordi di Parigi.

21 dicembre 2020

Per l’europarlamentare Ciocca i lombardi valgono più degli altri? Ecco il vero volto della Lega

di Stefano Vaccari - Immagina

“Nel distribuire i vaccini anti-Covid si valuti l’economia: se si ammala un cittadino lombardo, vale più di un altro”. Che schifo. Altro che “prima gli italiani”.

Quelle che leggete sono le dichiarazioni oscene dell’europarlamentare leghista Angelo Ciocca. Secondo Ciocca, è giusto privilegiare i cittadini lombardi a scapito di tutti gli altri. Perché? Perché loro “valgono di più” e quindi vengono “prima”.

Prima dei siciliani, calabresi, pugliesi, lucani e campani. Prima dei sardi e delle popolazioni del centro Italia. E addirittura prima dei piemontesi, dei liguri, dei veneti, dei valdostani, dei friulani, dei trentini, degli altoatesini e dei sudtirolesi.

Gratta gratta, la vera Lega viene sempre a galla.

E ancora una volta, quel ridicolo slogan “prima i” piazzato in ogni Regione si dimostra un enorme inganno: proprio perché ci sarà qualcuno, sempre lo stesso, a venir prima, vuol dire che ci sarà qualcuno a venir dopo. “Prima gli italiani”, ma solo quando votano.

Perché non basta travestirsi e cambiar nome. Non basta cancellare una parolina nel simbolo per cancellare anni di disprezzo per il Paese e per la sua popolazione.

È la solita Lega, è la solita vergogna.

17 dicembre 2020

Populismo vs buon senso. Cosa si nasconde dietro i meccanismi che governano alcuni social

di Donato Apollonio - Immagina

“È molto semplice. Abbiamo disattivato Twitter. Ne siamo rimasti alla larga. Sapevamo che il paese si trovava in uno spazio mentale diverso da quello dei social network”. Queste le parole di un collaboratore di Joe Biden confidate al corrispondente politico di CBS News Ed O’Keefe in merito alla strategia di comunicazione adottata durante la corsa alla Casa Bianca. Il senno del poi gli ha dato ragione. In effetti sono sempre più frequenti i pareri di vari comunicatori politici specie di sinistra che convergono verso un sostanziale abbandono dei social.

Ma per comprendere bene la questione è necessario analizzare a fondo i meccanismi che governano alcuni social. Purtroppo però non essendoci manuali in proposito, possiamo solo fare deduzioni basandoci su osservazioni empiriche e ipotizzando che l’obiettivo prevalente dei proprietari delle varie piattaforme sia il profitto, la cosiddetta monetizzazione per usare un termine in voga.

Ciò premesso, le direttrici lungo le quali si articolano le strategie sono essenzialmente due. La prima conduce verso l’arcinoto fenomeno delle bolle mediatiche. Le intelligenze artificiali sono straordinariamente brave a trovare affinità tra utenti alimentando noti bias cognitivi di cui tutti noi, volenti o nolenti, siamo vittime. Se venti anni fa qualcuno provava a sostenere al bar che la Terra è piatta, veniva preso in giro dagli altri avventori e la cosa finiva lì. Se adesso quella stessa persona dice la stessa cosa in un post sui social, il lungo sguardo di una gigantesca rete neurale, come l’occhio di Sauron, fa in modo che quel post sia visto da altri terrapiattisti sparsi su tutto il globo terrestre.

16 dicembre 2020

C’è ancora chi si stupisce per la coda a Pane Quotidiano?

di Federico Mento (Vita)      

Un video girato a Milano in viale Toscana mostra la folla dei poveri che attendono un pasto. La cruda normalità che vive ogni giorno chi si occupa di povertà. Per andare oltre la viralità del video occorre mettere in campo una nuova agenda, la cui priorità sia il futuro. Perché senza una visione radicale e profonda di cambiamento non riusciremo a rispondere alla domanda di diritti
Negli ultimi giorni, un video girato a Milano, presso la sede di Pane Quotidiano in Viale Toscana è stato ricondiviso migliaia di volte, sino a diventare virale. Una lunga fila di persone attende di poter ottenere un pasto caldo.
Molti, sorpresi dalle immagini, si sono affrettati a commentare la dolorosa sequenza come se ci trovassimo di fronte a qualcosa di inedito. Eppure, per coloro che si occupano di povertà, ciò che è stato condiviso in poche ore sui social network rappresenta la crudezza della normalità. Negli ultimi anni, il costante deperimento dell’economia del Paese ha determinano, una crescita esponenziale delle povertà. Ragioni di natura strutturale si intrecciano con la debolezza delle politiche, la ricerca frenetica del colpo ad effetto per strappare qualche istante di visibilità e non lascia alcuno scampo all’analisi e alla programmazione.

14 dicembre 2020

Istat, tra giugno e ottobre fatturato in calo per due terzi delle imprese

I dati dell'istituto sulla fase di emergenza sanitaria. 

Il 37,5% ha chiesto il sostegno pubblico per la liquidità e il credito. Circa 17 mila imprese prevedono di non riaprire.

MILANO - Oltre due imprese due tre tra giugno e ottobre hanno visto calare il proprio fatturato tra giugno e ottobre, mentre il 37,5% ha dovuto chiedere il sostegno pubblico per la liquidità e il credito. Sono alcuni dei numeri messi in evidenza dall'Istat nel Report sulle imprese di fronte ll'emergenza sanitaria da Covid 19. In particolare, nel periodo giugno ottobre il 68,4% delle imprese italiane ha avuto riduzioni di fatturato rispetto allo stesso periodo del 2019 mentre il 32,4% (con il 21,1% di occupati) ha segnalato rischi operativi e di sostenibilità della propria attività. Per le imprese che hanno segnalato un calo degli incassi il 45,6% ha avuto riduzioni tra il 10% e il 50%,il  13,6% oltre il 50% e il 9,2% di meno del 10%.

11 dicembre 2020

Responsabile, paziente, essenziale: il nostro Natale per salvarci insieme

di Rita Visini - Immagina

Più di un mese fa già ci chiedevamo come sarebbe stato questo Natale, soprattutto come avremmo voluto che fosse, perché questa ‘ripresa’ pandemica volevamo percepirla solo come un inciso tra la pausa estiva durante la quale, bene o male, ci siamo forse autoconvinti che il virus avesse raggiunto una carica virale meno letale, e la fine di un anno bisestile.

Ma invece proprio in queste ore, sebbene nel nostro paese i numeri dei contagi e dei ricoveri nelle terapie intensive e nei reparti ordinari stiano lievemente migliorando, il numero dei morti purtroppo ha raggiunto il record giornaliero salendo a 993 vittime. Poco meno della metà del numero delle vittime odierne negli Stati Uniti.

Di fronte a questo scenario, a dir poco critico, finalmente abbiamo visto soddisfatta la domanda iniziale su quale Natale ci apprestiamo a vivere, prima con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge n. 158 che definisce la cornice normativa sugli spostamenti durante le festività natalizie a partire dal 21 dicembre al 6 gennaio prossimi, e poi con la successiva presentazione, da parte del Presidente del Consiglio, delle misure anti Covid previste nel nuovo DPCM.

Si tratta di restrizioni abbastanza rigide, è vero, tanto che potrebbe sembrare quasi un vero e proprio lockdown. Infatti, seppur rimarranno aperti i negozi che si vedranno prolungare l’orario di apertura fino alle ore 21,00 proprio per permettere lo shopping natalizio ma allo stesso tempo per evitare gli assembramenti– ma non sarà così per i centri commerciali – resteranno invece ridotti gli orari di circolazione e sarà introdotto il divieto di spostamenti tra Regioni per tutto il periodo natalizio e, nei giorni propriamente festivi, anche tra Comuni, tanto che a pagarne le conseguenze saranno tutti coloro che non potranno raggiungere le seconde case nei luoghi di vacanza o comunque in territori regionali diversi, ma soprattutto quei figli che, residenti lontano dai propri genitori spesso soli, si vedranno costretti a non poterli raggiungere proprio per le festività che per eccellenza vedono le famiglie riunite, a meno che non sussistano gravi motivi di salute. Generandosi così un forte senso di frustrazione e di ulteriore solitudine. Ma cosa ci potrà aiutare?

9 dicembre 2020

"Avanzi Popolo 2.0": contro lo spreco di cibo serve più comunità

di Anna Spena della Rivista VITA 

Per contrastare lo spreco alimentare a Bari un gruppo di amici ha lanciato il progetto Avanzi Popolo 2.0 che mette in relazione i donatori e gli enti caritatevoli avendo cura che il cibo possa compiere il tragitto più corto possibile dal donatore al beneficiario. «Dal 2015 abbiamo raccolto oltre 26.500 chilogrammi di cibo», spiega Marco Ranieri, tra i fondatori dell'iniziativa. «Abbiamo anche attivato due biciclette dotate di un piccolo carrello che stanno girando in due quartieri della città raccogliendo le eccedenze alimentari di tanti piccoli esercizi commerciali e lanciato una piattaforma di foodsharing, soluzione innovativa per chi sa di non poter consumare un prodotto e non vuole che finisca in pattumiera»

La storia del progetto Avanzi Popolo 2.0 inizia in Puglia, a Bari. E inizia dalla capacità di un gruppo di amici di scavare dentro i numeri, decomporli e poi ricostruirli in un’immagine concreta. Inizia da questi in particolare: ogni anno nel mondo vengono gettate 1.3 miliardi tonnellate di cibo, un terzo della produzione alimentare mondiale. Una quantità di cibo che, da sola, sarebbe in grado di sfamare 868 milioni di persone che soffrono la fame. Solo in Europa si parla di 89 milioni di tonnellate di cibo sprecato a qualsiasi stadio della catena alimentare, dalla produzione al raccolto, dal consumo domestico a quello legato alla ristorazione.

Le conseguenze ambientali e sociali prodotte da questo disequilibrio sono sotto gli occhi tutti. Nel mondo 36 milioni di persone muoiono per fame, 29 milioni per patologie correlate all’eccesso di alimentazione. Il numero di bambini in sovrappeso è maggiore di quelli in sottopeso. La povertà aumenta, ma il cibo continua a rappresentare una quota importante dei nostri rifiuti. Il Parlamento Europeo ha richiesto un’azione collettiva immediata per dimezzare lo spreco alimentare entro il 2025 e la Commissione Europea lavora per questa riduzione entro il 2020, essendo il cibo una delle maggiori priorità nella sua ‘Roadmap to a resource efficient Europe’.

8 dicembre 2020

Editoriale di Brando Benifei, plenaria 23-26 Novembre 2020

3 dicembre 2020

In questi mesi complicati, procede con caparbietà a Bruxelles il lavoro per reagire alla crisi, e per trovare un accordo finale su NextGeneration EU e sul bilancio, assicurando risorse adeguate alle politiche dell’Unione per i prossimi sette anni.

Mentre Orban e Kaczyński si rifiutano di accettare le regole sullo stato di diritto, mettendo in opera un ricatto sul bilancio e minacciando di bloccare programmi utili a tutti i cittadini europei (compresi i loro), il Parlamento Europeo è impegnato in una serie di importanti triloghi, cioè le negoziazioni con Commissione e Consiglio, per chiudere accordi fondamentali per i programmi UE.

In questa fase così delicata, rinforzare la dimensione sociale dell’Europa in ogni ambito è la chiave per uscire dalla crisi e governare i cambiamenti in atto. Io stesso, in queste settimane, sto partecipando ad esempio a quello sul Single Market Programme, dove stiamo riuscendo a confermare una serie di misure per legare la crescita del mercato interno agli obiettivi di sviluppo sostenibile, alla protezione dei consumatori, oltre che al controllo del mercato a tutela di imprese e cittadini (si pensi alla contraffazione).

7 dicembre 2020

SettegiorniPD in Regione Lombardia

   La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale Cattive abitudini

Nel giorno che segna il record dei morti in Italia dall’inizio della pandemia, il tema dominante è la possibilità o meno di fare visita ai parenti nel giorno di Natale.
Ci stiamo abituando a tutto: basta che la morte e la malattia riguardino altri e non vengano a disturbare la nostra famiglia e il nostro diritto a non essere privati delle poche soddisfazioni che ci rimangono e che decidiamo di trasformare in diritti intangibili.
Mettiamo sullo stesso piano cenoni di Natale, riapertura degli impianti da sci e la fatica di chi si trova a dover lottare tra a vita e la morte in un reparto di rianimazione. I dati dell’epidemia, più che indicazioni per evitare maggiori sofferenze, diventano incentivi ad abbandonare la prudenza, perché, se a morire è il 12% dei ricoverati in terapia intensiva contro il 50% della scorsa primavera, significa che possiamo stare tranquilli.
La gente è stanca di restrizioni, questo è certo, così come è evidente che molte persone sono in grande difficoltà economica, ma questo dovrebbe chiamare tutti a una maggiore responsabilità nell’indicare la necessità di evitare ulteriori fiammate pandemiche. Per abbassare il numero dei contagi servono settimane di sacrifici, basta un giorno di “liberi tutti” per farli esplodere nuovamente.
Ci stiamo abituando a tutto: anche all’idea che i morti siano un effetto collaterale del diritto a festeggiare il Natale o alla mediocrità di chi governa la regione e continua a dire che la Lombardia ha gestito meglio di tutti gli altri la pandemia.

Un Natale diverso Il nuovo Dpcm e le regole in vigore fino al 15 gennaio

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6 dicembre 2020

Rubrica "Giovani e Ambiente". L'ex Lombarda Petroli

Scritto da Davide Ricci del PD Monza

Cari/e lettori/trici, con le successive righe apriamo la stagione della “discussione pubblica” del Partito Democratico di Monza, cercando di introdurre sia benpensanti che malpensanti in una tematica molto attuale ed effervescente, come la situazione “AMBIENTALE”.

In data, 20 Novembre 2020, tramite piattaforma multimediale si è tenuta la videoconferenza relativa alla situazione della “Lombarda Petroli” di Villasanta, che ormai appare come un ecomostro caduto nel dimenticatoio dei differenti consigli comunali. Le principali controparti relatrici dell’incontro sono state due: da un lato troviamo la fazione apartitica dei “Fridays for Future”, i quali avevano la figura principale nel sig. Francesco Vecchi, l’altro lato è stato rappresentato dal sig. Marco Fraceti, direttore presso l’Osservatorio Antimafia di Monza e della Brianza “Peppino Impastato”. La videoconferenza verteva sull’argomento spinoso e contorto del disastro ambientale-economico-sociale causato sul territorio brianzolo dall’ex raffineria , la quale tutt’ora è situata nella zona limitrofa tra i comuni di Villasanta e Monza.

5 dicembre 2020

I concerti di Natale in streaming

di Riccardo Luna- la Repubblica
Le prove della Cavalleria rusticana al San Carlo di Napoli: lo spettacolo sarà trasmesso in streaming
Qualche giorno fa il concerto online di Dua Lipa, 25 anni, cantautrice inglese di notevole successo, ha raccolto oltre cinque milioni di spettatori: il calcolo è un po' generoso, ma se contiamo soltanto gli utenti unici (263 mila, più 2 milioni fra Cina e India dove l'evento era gratuito), il senso non cambia. Stasera la Cavalleria Rusticana che apre la stagione lirica del San Carlo di Napoli viene trasmessa su Facebook: a pagamento. Il prezzo è simbolico, 1 euro e 9 centesimi, il risultato no: alcune migliaia di persone hanno comprato i biglietti, così tanti spettatori nel teatro napoletano non ci sono stati mai. Il 12 dicembre dal Regio di Parma si terrà in mondovisione, ma in fondo il web è sempre in mondivisione, l'attesissimo show di Natale di Andrea Bocelli, uno spettacolo immersivo, dicono, con moltissime telecamere che faranno sentire gli spettatori accanto all'artista: i biglietti hanno prezzi diversi a seconda dal continente da dove vengono acquistati, in Italia fra 22 e 40 euro, negli Usa 25 dollari. Infine da stasera su Amazon Music iniziano le music sessions di Natale: si parte con i Negramaro, poi Lil Nas X, Miley Cyrus e i Foo Fighters. In questo caso non ci sono biglietti, paga tutto Amazon sperando di aumentare gli abbonati al suo servizio streaming.

3 dicembre 2020

Giornata Internazionale delle persone con disabilità

Proposte per il mondo post-Covid
Tratto da Sara De Carli di Aggiornamenti sociali

Per il 3 dicembre l'Onu quest’anno ha scelto il tema “Ricostruire meglio: verso un mondo post Covid -19 inclusivo della disabilità, accessibile e sostenibile”. Ma come riempiano di contenuto concreto quel titolo, in un anno in cui le persone con disabilità hanno visto saltare servizi e diritti? Da dove ripartire? Con quali priorità?  

La Giornata Internazionale delle persone con disabilità del 3 dicembre quest’anno ha per tema “Ricostruire meglio: verso un mondo post Covid -19 inclusivo della disabilità, accessibile e sostenibile”.

Ma come riempiano di contenuto concreto quel titolo, in un anno in cui le persone con disabilità hanno visto saltare servizi e diritti? Si è detto spesso che il Covid19 ha ricacciato indietro decenni di sforzi per l’inclusione: da dove ripartire? Quali sono le priorità oggi? Lo abbiamo chiesto ai presidenti delle maggiori associazioni impegnate per l’inclusione e i diritti delle persone con disabilità.

Il progetto personalizzato di vita come livello essenziale di un nuovo modello di welfare
Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas

2 dicembre 2020

E la «migliore politica»?

Tratto dall'intervista di Aggiornamenti sociali          


E la «migliore politica»?
L’altra via indicata dal Papa è la «migliore politica», quella cioè sostenuta da un’anima ideale ed etica, orientata a cercare il bene comune del popolo. Si distingue, perciò, dalla «politica senz’anima», che è quella vissuta come professione più che come vocazione e, anziché servire il popolo, se ne serve, sfociando nel populismo.

1 dicembre 2020

La coscienza dell’Europa

Se ripenso alla settimana appena trascorsa, mi pare sia stata lunga e densa di emozioni. La paura per il virus, passi avanti nella sperimentazione del vaccino e una luce che si cominci a intravedere alla fine del tunnel.

Vedo la speranza che un virus a portata pandemica possa essere sconfitto dall’uomo. Stiamo combattendo una battaglia difficilissima. Lo stiamo facendo a un costo altissimo. Di vite, di affetti, di gabbie di solitudine e isolamento, di incertezze sul futuro. Questa settimana ci ha consegnato anche due fatti di cronaca, l’uno lo specchio dell’altro. Il primo è lo sciopero “al contrario” indetto dai braccianti agricoli lo scorso 12 novembre.

Uno sciopero indetto contro la schiavitù. Contro l’assenza di minime condizioni di sicurezza sul lavoro, incluso il diritto all’igiene personale e ai dispositivi di protezione individuale.

Eppure i braccianti hanno annunciato che il loro sciopero si sarebbe svolto continuando a lavorare, garantendo il cibo sulle nostre tavole, ma rinunciando alla paga. Un gesto da giganti. Poi c’è l’altra notizia, che mi ha spezzato il cuore, per l’indifferenza di tanti. È quella dei nuovi morti per naufragio nel Mediterraneo e di uno straziante salvataggio da parte della Open Arms. Ci sono le urla di una madre disperata, che chiede incessantemente: “Cercate il mio bambino! Ho perso il mio bambino”. Quel bimbo, Youssef, di appena sei mesi, non si è salvato ed è stato sepolto a Lampedusa. Guardare quelle immagini è stato peggio di un pugno allo stomaco.

Ne ho viste tante, di quelle madri. Le ho viste sbattere la testa per terra, sui muri, cercare la morte per raggiungere i figli ingoiati dalle onde.