31 dicembre 2020

Auguri di Buon Natale e il bilancio di questo 2020

Scritto da Matteo Raimondi Segretario PD Monza  


Care Democratiche, cari Democratici,
l’anno che sta terminando è stato terribile sotto molteplici aspetti.
Già dal suo esordio ci ha colpiti con violenza la tragica scomparsa di un giovane amico e compagno; neanche il tempo di asciugarci le lacrime e il Covid è entrato nelle nostre vite sconvolgendole.
Alla crisi sanitaria che, spesso, ha colpito anche all’interno del nostro Partito, se ne sono aggiunte due, sociale ed economica.
Durante questi mesi, abbiamo imparato a confrontarci con un nemico subdolo, ma abbiamo anche imparato a rivoluzionare il nostro modo di agire.
Così, le riunioni si sono trasferite dai circoli ai salotti di casa, sicuri dietro un monitor; le iniziative sono passate dalle sale - più o meno gremite - alle stanze virtuali dei social.
In questo costante cambiamento, dettato anche dall’evoluzione dell’emergenza sanitaria, la mia gratitudine va a tutti voi, simpatizzanti ed iscritti del Partito Democratico, per aver sempre contribuito, con il vostro impegno, alla vita del Partito.
In particolare devo ringraziare i segretari e i coordinamenti dei circoli, i consiglieri comunali e la segreteria cittadina, che hanno quotidianamente assicurato il buon funzionamento della nostra attività politica.
Abbiamo cercato tutti di non far mancare mai l’impegno che abbiamo nei confronti di ogni singolo iscritto ed elettore, arricchendo di significato l’espressione “comunità politica” e dedicandoci, nei limiti delle nostre capacità, a chi fra noi è più fragile.
In queste giornate, al ricordo commosso per chi ci ha lasciato, non dimentichiamo la speranza che il 2021 possa iniziare nel migliore dei modi, con la sconfitta del Covid e il ritorno ad una graduale normalità.
Per noi che abbiamo deciso di dedicare parte del nostro tempo alla Politica, sia questo un momento di riflessione e attenzione ancora maggiore nei confronti di Monza e dei monzesi, affinché nessuno sia lasciato indietro.

Consapevoli che il 2021 dovrà essere caratterizzato da una nuova apertura al futuro e dall’impegno per la nostra città, giunga a voi e alle vostre famiglie il più caloroso augurio di un sereno Natale e un felice anno nuovo.

30 dicembre 2020

Del governismo e dei suoi pericoli

Da Repubblica

Parlando con molti elettori, iscritti e dirigenti del partito, emerge chiaramente che tutti si stiano chiedendo se, per tenere lontano il Mostro dalle poltrone del potere, non sia stato necessario trasformarci noi stessi in un altro genere di mostro, che potrebbe però rivelarsi a lungo andare egualmente pericoloso, per il partito in primis.

È un quesito che chiunque governi dovrebbe periodicamente porsi, perché governare richiede realismo, ma il realismo è nemico della coerenza, dei principi e di una identità politica chiara, definita e rappresentativa dell’elettorato a cui ci si è rivolti e a cui ci si vuole continuare a rivolgere.

Ogni tanto insomma ci si dovrebbe guardare allo specchio, soprattutto quando il compagno di Governo rappresenta tutto ciò che si è sempre combattuto, per tirare le somme, capire da dove si arriva, dove si vorrebbe andare e se la strada che si sta tracciando è coerente con gli obbiettivi che ci si è dati.

L’ultima legge di Bilancio apre molti interrogativi sulla natura della nostra azione politica.

27 dicembre 2020

Macchine più intelligenti dell’uomo?

Il cammino verso la superintellingenza artificiale
Andrea CAROBENE (Aggiornamenti Sociali)
 

Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (AI) negli ultimi decenni apre lo spazio per una domanda radicale: esiste la possibilità che questa tecnologia possa arrivare a sostituire l’essere Umano non solamente nel lavoro, nelle tecniche di video sorveglianza, nella ricerca scientifica, ma l’essere umano in quanto tale, ossia in quanto essere intelligente?

Il primo a porsi questa questione, da un punto di vista tecnologico, fu il matematico britannico Irving John Good nel 1965. Così scriveva: «Una macchina ultra intelligente può esser definita come una macchina che può superare di gran lunga tutte le attività di ogni uomo di qualunque intelligenza. [...] Una macchina superintelligente potrebbe progettare macchine ancora migliori; ci sarebbe quindi sicuramente un’esplosione di intelligenza, e l’intelligenza dell’uomo verrebbe lasciata molto indietro.

24 dicembre 2020

La FINESTRA di fronte... numero 52




 

SettegiorniPD in Regione Lombardia

   La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale Mai più soli

Ci eravamo abituati a considerare la politica una grande operazione di comunicazione.
Il peggiore anno della nostra vita, così in molti hanno definito il 2020, ci ha riportati alla cruda realtà: la comunicazione ha dei limiti e non può certo cambiare il dramma della malattia e della morte.
In quest’anno abbiamo fatto molte esperienze dei limiti che abbiamo dovuto accettare per non soccombere di fronte al contagio. Anche il Natale sarà limitato e confinato. Questo crea inquietudine, malinconia, nei più soli anche disperazione.
Chi amministra dovrebbe farsi carico di queste fatiche e della paura della solitudine. In Lombardia crediamo si sia persa l’ennesima occasione per farlo. Il bilancio di previsione per il 2021 non ha fatto altro che confermare la miope tendenza a finanziare progetti nati già vecchi, tentando di etichettarli come anticipazioni del Recovery plan europeo. Il lungo elenco di piccole opere pubbliche, verrebbe voglia di definirle operette per dare il senso della quasi comica leggerezza di molte di esse, non può certo essere definito piano strategico o balzo verso un futuro sostenibile. Emerge, piuttosto, la sensazione di una frammentazione, una sorta di individualismo cantierabile che accresce ancora di più la sensazione di solitudine e abbandono che assale cittadini e imprese lombarde. Per questo il PD ha scelto di accompagnare le proprie proposte al bilancio con lo slogan “Lombardi mai più soli”.
È una promessa che ci sentiamo di fare a chi vive in Lombardia: ci impegneremo perché ci possa essere protezione e sostegno per tutti coloro che ne hanno bisogno.
È un augurio anche per il Natale e per il nuovo anno: che nessuno debba più sentirsi solo.


Tanti auguri di Buon Natale e arrivederci nel 2021

buonNatale

23 dicembre 2020

AGENAS BOCCIA LA RIFORMA MARONI E IPOTECA IL MODELLO LOMBARDO

In data 16 dicembre AGENAS, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, ha bocciato la riforma Maroni del 2015, mettendo in seria discussione il modello lombardo così come concepito da Formigoni.

ANAAO-ASSOMED Lombardia, il più rappresentativo sindacato medico e della dirigenza sanitaria, ha da anni posto l’accento sulle criticità del sistema voluto da Formigoni e “riformato” da Maroni. Nel corso di questi ultimi due anni, e da ultimo nel convegno “Servizio sanitario regionale lombardo: una riforma da riformare?” del 28 ottobre scorso, l’associazione ha più volte dichiarato che il Servizio Sanitario Regionale lombardo non riesce a garantire prestazioni adeguate sul territorio, in termini di presa in carico dei cronici, di appropriatezza delle prestazioni, di coordinamento tra ospedale e distretti, di programmazione e di controlli.

Ora AGENAS, con parole certamente più pacate ma non meno efficaci, certifica un sostanziale fallimento delle buone intenzioni della riforma di Maroni e addirittura affonda la lama su alcuni “mantra” del sistema formigoniano, quali la separazione tra erogatori e programmatori, base per la concorrenza e la libera scelta dei cittadini. 

22 dicembre 2020

Vivere in un ambiente sostenibile è un diritto universale, serve un nuovo modello ecologista

di Sarah Brizzolara - Immagina

Il 12 dicembre 2015 è stato approvato l’Accordo di Parigi, il primo accordo universale e giuridicamente vincolante sulla crisi climatica, che impegna gli Stati membri della Convenzione Quadro delle nazioni Unite sui cambiamenti climatici a mantenere l’aumento della temperatura globale “ben al di sotto di 2 °C e proseguendo l’azione volta a limitare tale aumento a 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali.” (articolo 2.1 dell’Accordo di Parigi).

Negli ultimi 150 anni il clima della Terra è cambiato in modo significativo a causa dei gas serra e della perdita di foreste e zone umide, conseguenze delle attività dell’uomo. 2 gradi è fissato come il confine ultimo e invalicabile per le politiche climatiche. Cifra che secondo il gruppo di scienziati dell’IPCC (Pannello Intergovernativo sul Cambiamento Climatico) porterebbe comunque sulla soglia di irreversibilità l’esistenza di molti equilibri naturali e ecosistemi terrestri. Perché, secondo gli scienziati, a livello naturale il clima è cambiato di massimo un grado centigrado nell’arco di 150 anni.

Ad oggi, secondo Climate Action Tracker, solo il Marocco e il Gambia hanno presentato degli INDC (Contributi Determinati a livello nazionale) in linea con il raggiungimento degli Accordi di Parigi.

21 dicembre 2020

Per l’europarlamentare Ciocca i lombardi valgono più degli altri? Ecco il vero volto della Lega

di Stefano Vaccari - Immagina

“Nel distribuire i vaccini anti-Covid si valuti l’economia: se si ammala un cittadino lombardo, vale più di un altro”. Che schifo. Altro che “prima gli italiani”.

Quelle che leggete sono le dichiarazioni oscene dell’europarlamentare leghista Angelo Ciocca. Secondo Ciocca, è giusto privilegiare i cittadini lombardi a scapito di tutti gli altri. Perché? Perché loro “valgono di più” e quindi vengono “prima”.

Prima dei siciliani, calabresi, pugliesi, lucani e campani. Prima dei sardi e delle popolazioni del centro Italia. E addirittura prima dei piemontesi, dei liguri, dei veneti, dei valdostani, dei friulani, dei trentini, degli altoatesini e dei sudtirolesi.

Gratta gratta, la vera Lega viene sempre a galla.

E ancora una volta, quel ridicolo slogan “prima i” piazzato in ogni Regione si dimostra un enorme inganno: proprio perché ci sarà qualcuno, sempre lo stesso, a venir prima, vuol dire che ci sarà qualcuno a venir dopo. “Prima gli italiani”, ma solo quando votano.

Perché non basta travestirsi e cambiar nome. Non basta cancellare una parolina nel simbolo per cancellare anni di disprezzo per il Paese e per la sua popolazione.

È la solita Lega, è la solita vergogna.

17 dicembre 2020

Populismo vs buon senso. Cosa si nasconde dietro i meccanismi che governano alcuni social

di Donato Apollonio - Immagina

“È molto semplice. Abbiamo disattivato Twitter. Ne siamo rimasti alla larga. Sapevamo che il paese si trovava in uno spazio mentale diverso da quello dei social network”. Queste le parole di un collaboratore di Joe Biden confidate al corrispondente politico di CBS News Ed O’Keefe in merito alla strategia di comunicazione adottata durante la corsa alla Casa Bianca. Il senno del poi gli ha dato ragione. In effetti sono sempre più frequenti i pareri di vari comunicatori politici specie di sinistra che convergono verso un sostanziale abbandono dei social.

Ma per comprendere bene la questione è necessario analizzare a fondo i meccanismi che governano alcuni social. Purtroppo però non essendoci manuali in proposito, possiamo solo fare deduzioni basandoci su osservazioni empiriche e ipotizzando che l’obiettivo prevalente dei proprietari delle varie piattaforme sia il profitto, la cosiddetta monetizzazione per usare un termine in voga.

Ciò premesso, le direttrici lungo le quali si articolano le strategie sono essenzialmente due. La prima conduce verso l’arcinoto fenomeno delle bolle mediatiche. Le intelligenze artificiali sono straordinariamente brave a trovare affinità tra utenti alimentando noti bias cognitivi di cui tutti noi, volenti o nolenti, siamo vittime. Se venti anni fa qualcuno provava a sostenere al bar che la Terra è piatta, veniva preso in giro dagli altri avventori e la cosa finiva lì. Se adesso quella stessa persona dice la stessa cosa in un post sui social, il lungo sguardo di una gigantesca rete neurale, come l’occhio di Sauron, fa in modo che quel post sia visto da altri terrapiattisti sparsi su tutto il globo terrestre.

16 dicembre 2020

C’è ancora chi si stupisce per la coda a Pane Quotidiano?

di Federico Mento (Vita)      

Un video girato a Milano in viale Toscana mostra la folla dei poveri che attendono un pasto. La cruda normalità che vive ogni giorno chi si occupa di povertà. Per andare oltre la viralità del video occorre mettere in campo una nuova agenda, la cui priorità sia il futuro. Perché senza una visione radicale e profonda di cambiamento non riusciremo a rispondere alla domanda di diritti
Negli ultimi giorni, un video girato a Milano, presso la sede di Pane Quotidiano in Viale Toscana è stato ricondiviso migliaia di volte, sino a diventare virale. Una lunga fila di persone attende di poter ottenere un pasto caldo.
Molti, sorpresi dalle immagini, si sono affrettati a commentare la dolorosa sequenza come se ci trovassimo di fronte a qualcosa di inedito. Eppure, per coloro che si occupano di povertà, ciò che è stato condiviso in poche ore sui social network rappresenta la crudezza della normalità. Negli ultimi anni, il costante deperimento dell’economia del Paese ha determinano, una crescita esponenziale delle povertà. Ragioni di natura strutturale si intrecciano con la debolezza delle politiche, la ricerca frenetica del colpo ad effetto per strappare qualche istante di visibilità e non lascia alcuno scampo all’analisi e alla programmazione.

14 dicembre 2020

Istat, tra giugno e ottobre fatturato in calo per due terzi delle imprese

I dati dell'istituto sulla fase di emergenza sanitaria. 

Il 37,5% ha chiesto il sostegno pubblico per la liquidità e il credito. Circa 17 mila imprese prevedono di non riaprire.

MILANO - Oltre due imprese due tre tra giugno e ottobre hanno visto calare il proprio fatturato tra giugno e ottobre, mentre il 37,5% ha dovuto chiedere il sostegno pubblico per la liquidità e il credito. Sono alcuni dei numeri messi in evidenza dall'Istat nel Report sulle imprese di fronte ll'emergenza sanitaria da Covid 19. In particolare, nel periodo giugno ottobre il 68,4% delle imprese italiane ha avuto riduzioni di fatturato rispetto allo stesso periodo del 2019 mentre il 32,4% (con il 21,1% di occupati) ha segnalato rischi operativi e di sostenibilità della propria attività. Per le imprese che hanno segnalato un calo degli incassi il 45,6% ha avuto riduzioni tra il 10% e il 50%,il  13,6% oltre il 50% e il 9,2% di meno del 10%.

11 dicembre 2020

Responsabile, paziente, essenziale: il nostro Natale per salvarci insieme

di Rita Visini - Immagina

Più di un mese fa già ci chiedevamo come sarebbe stato questo Natale, soprattutto come avremmo voluto che fosse, perché questa ‘ripresa’ pandemica volevamo percepirla solo come un inciso tra la pausa estiva durante la quale, bene o male, ci siamo forse autoconvinti che il virus avesse raggiunto una carica virale meno letale, e la fine di un anno bisestile.

Ma invece proprio in queste ore, sebbene nel nostro paese i numeri dei contagi e dei ricoveri nelle terapie intensive e nei reparti ordinari stiano lievemente migliorando, il numero dei morti purtroppo ha raggiunto il record giornaliero salendo a 993 vittime. Poco meno della metà del numero delle vittime odierne negli Stati Uniti.

Di fronte a questo scenario, a dir poco critico, finalmente abbiamo visto soddisfatta la domanda iniziale su quale Natale ci apprestiamo a vivere, prima con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge n. 158 che definisce la cornice normativa sugli spostamenti durante le festività natalizie a partire dal 21 dicembre al 6 gennaio prossimi, e poi con la successiva presentazione, da parte del Presidente del Consiglio, delle misure anti Covid previste nel nuovo DPCM.

Si tratta di restrizioni abbastanza rigide, è vero, tanto che potrebbe sembrare quasi un vero e proprio lockdown. Infatti, seppur rimarranno aperti i negozi che si vedranno prolungare l’orario di apertura fino alle ore 21,00 proprio per permettere lo shopping natalizio ma allo stesso tempo per evitare gli assembramenti– ma non sarà così per i centri commerciali – resteranno invece ridotti gli orari di circolazione e sarà introdotto il divieto di spostamenti tra Regioni per tutto il periodo natalizio e, nei giorni propriamente festivi, anche tra Comuni, tanto che a pagarne le conseguenze saranno tutti coloro che non potranno raggiungere le seconde case nei luoghi di vacanza o comunque in territori regionali diversi, ma soprattutto quei figli che, residenti lontano dai propri genitori spesso soli, si vedranno costretti a non poterli raggiungere proprio per le festività che per eccellenza vedono le famiglie riunite, a meno che non sussistano gravi motivi di salute. Generandosi così un forte senso di frustrazione e di ulteriore solitudine. Ma cosa ci potrà aiutare?

9 dicembre 2020

"Avanzi Popolo 2.0": contro lo spreco di cibo serve più comunità

di Anna Spena della Rivista VITA 

Per contrastare lo spreco alimentare a Bari un gruppo di amici ha lanciato il progetto Avanzi Popolo 2.0 che mette in relazione i donatori e gli enti caritatevoli avendo cura che il cibo possa compiere il tragitto più corto possibile dal donatore al beneficiario. «Dal 2015 abbiamo raccolto oltre 26.500 chilogrammi di cibo», spiega Marco Ranieri, tra i fondatori dell'iniziativa. «Abbiamo anche attivato due biciclette dotate di un piccolo carrello che stanno girando in due quartieri della città raccogliendo le eccedenze alimentari di tanti piccoli esercizi commerciali e lanciato una piattaforma di foodsharing, soluzione innovativa per chi sa di non poter consumare un prodotto e non vuole che finisca in pattumiera»

La storia del progetto Avanzi Popolo 2.0 inizia in Puglia, a Bari. E inizia dalla capacità di un gruppo di amici di scavare dentro i numeri, decomporli e poi ricostruirli in un’immagine concreta. Inizia da questi in particolare: ogni anno nel mondo vengono gettate 1.3 miliardi tonnellate di cibo, un terzo della produzione alimentare mondiale. Una quantità di cibo che, da sola, sarebbe in grado di sfamare 868 milioni di persone che soffrono la fame. Solo in Europa si parla di 89 milioni di tonnellate di cibo sprecato a qualsiasi stadio della catena alimentare, dalla produzione al raccolto, dal consumo domestico a quello legato alla ristorazione.

Le conseguenze ambientali e sociali prodotte da questo disequilibrio sono sotto gli occhi tutti. Nel mondo 36 milioni di persone muoiono per fame, 29 milioni per patologie correlate all’eccesso di alimentazione. Il numero di bambini in sovrappeso è maggiore di quelli in sottopeso. La povertà aumenta, ma il cibo continua a rappresentare una quota importante dei nostri rifiuti. Il Parlamento Europeo ha richiesto un’azione collettiva immediata per dimezzare lo spreco alimentare entro il 2025 e la Commissione Europea lavora per questa riduzione entro il 2020, essendo il cibo una delle maggiori priorità nella sua ‘Roadmap to a resource efficient Europe’.

8 dicembre 2020

Editoriale di Brando Benifei, plenaria 23-26 Novembre 2020

3 dicembre 2020

In questi mesi complicati, procede con caparbietà a Bruxelles il lavoro per reagire alla crisi, e per trovare un accordo finale su NextGeneration EU e sul bilancio, assicurando risorse adeguate alle politiche dell’Unione per i prossimi sette anni.

Mentre Orban e Kaczyński si rifiutano di accettare le regole sullo stato di diritto, mettendo in opera un ricatto sul bilancio e minacciando di bloccare programmi utili a tutti i cittadini europei (compresi i loro), il Parlamento Europeo è impegnato in una serie di importanti triloghi, cioè le negoziazioni con Commissione e Consiglio, per chiudere accordi fondamentali per i programmi UE.

In questa fase così delicata, rinforzare la dimensione sociale dell’Europa in ogni ambito è la chiave per uscire dalla crisi e governare i cambiamenti in atto. Io stesso, in queste settimane, sto partecipando ad esempio a quello sul Single Market Programme, dove stiamo riuscendo a confermare una serie di misure per legare la crescita del mercato interno agli obiettivi di sviluppo sostenibile, alla protezione dei consumatori, oltre che al controllo del mercato a tutela di imprese e cittadini (si pensi alla contraffazione).

7 dicembre 2020

SettegiorniPD in Regione Lombardia

   La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale Cattive abitudini

Nel giorno che segna il record dei morti in Italia dall’inizio della pandemia, il tema dominante è la possibilità o meno di fare visita ai parenti nel giorno di Natale.
Ci stiamo abituando a tutto: basta che la morte e la malattia riguardino altri e non vengano a disturbare la nostra famiglia e il nostro diritto a non essere privati delle poche soddisfazioni che ci rimangono e che decidiamo di trasformare in diritti intangibili.
Mettiamo sullo stesso piano cenoni di Natale, riapertura degli impianti da sci e la fatica di chi si trova a dover lottare tra a vita e la morte in un reparto di rianimazione. I dati dell’epidemia, più che indicazioni per evitare maggiori sofferenze, diventano incentivi ad abbandonare la prudenza, perché, se a morire è il 12% dei ricoverati in terapia intensiva contro il 50% della scorsa primavera, significa che possiamo stare tranquilli.
La gente è stanca di restrizioni, questo è certo, così come è evidente che molte persone sono in grande difficoltà economica, ma questo dovrebbe chiamare tutti a una maggiore responsabilità nell’indicare la necessità di evitare ulteriori fiammate pandemiche. Per abbassare il numero dei contagi servono settimane di sacrifici, basta un giorno di “liberi tutti” per farli esplodere nuovamente.
Ci stiamo abituando a tutto: anche all’idea che i morti siano un effetto collaterale del diritto a festeggiare il Natale o alla mediocrità di chi governa la regione e continua a dire che la Lombardia ha gestito meglio di tutti gli altri la pandemia.

Un Natale diverso Il nuovo Dpcm e le regole in vigore fino al 15 gennaio

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6 dicembre 2020

Rubrica "Giovani e Ambiente". L'ex Lombarda Petroli

Scritto da Davide Ricci del PD Monza

Cari/e lettori/trici, con le successive righe apriamo la stagione della “discussione pubblica” del Partito Democratico di Monza, cercando di introdurre sia benpensanti che malpensanti in una tematica molto attuale ed effervescente, come la situazione “AMBIENTALE”.

In data, 20 Novembre 2020, tramite piattaforma multimediale si è tenuta la videoconferenza relativa alla situazione della “Lombarda Petroli” di Villasanta, che ormai appare come un ecomostro caduto nel dimenticatoio dei differenti consigli comunali. Le principali controparti relatrici dell’incontro sono state due: da un lato troviamo la fazione apartitica dei “Fridays for Future”, i quali avevano la figura principale nel sig. Francesco Vecchi, l’altro lato è stato rappresentato dal sig. Marco Fraceti, direttore presso l’Osservatorio Antimafia di Monza e della Brianza “Peppino Impastato”. La videoconferenza verteva sull’argomento spinoso e contorto del disastro ambientale-economico-sociale causato sul territorio brianzolo dall’ex raffineria , la quale tutt’ora è situata nella zona limitrofa tra i comuni di Villasanta e Monza.

5 dicembre 2020

I concerti di Natale in streaming

di Riccardo Luna- la Repubblica
Le prove della Cavalleria rusticana al San Carlo di Napoli: lo spettacolo sarà trasmesso in streaming
Qualche giorno fa il concerto online di Dua Lipa, 25 anni, cantautrice inglese di notevole successo, ha raccolto oltre cinque milioni di spettatori: il calcolo è un po' generoso, ma se contiamo soltanto gli utenti unici (263 mila, più 2 milioni fra Cina e India dove l'evento era gratuito), il senso non cambia. Stasera la Cavalleria Rusticana che apre la stagione lirica del San Carlo di Napoli viene trasmessa su Facebook: a pagamento. Il prezzo è simbolico, 1 euro e 9 centesimi, il risultato no: alcune migliaia di persone hanno comprato i biglietti, così tanti spettatori nel teatro napoletano non ci sono stati mai. Il 12 dicembre dal Regio di Parma si terrà in mondovisione, ma in fondo il web è sempre in mondivisione, l'attesissimo show di Natale di Andrea Bocelli, uno spettacolo immersivo, dicono, con moltissime telecamere che faranno sentire gli spettatori accanto all'artista: i biglietti hanno prezzi diversi a seconda dal continente da dove vengono acquistati, in Italia fra 22 e 40 euro, negli Usa 25 dollari. Infine da stasera su Amazon Music iniziano le music sessions di Natale: si parte con i Negramaro, poi Lil Nas X, Miley Cyrus e i Foo Fighters. In questo caso non ci sono biglietti, paga tutto Amazon sperando di aumentare gli abbonati al suo servizio streaming.

3 dicembre 2020

Giornata Internazionale delle persone con disabilità

Proposte per il mondo post-Covid
Tratto da Sara De Carli di Aggiornamenti sociali

Per il 3 dicembre l'Onu quest’anno ha scelto il tema “Ricostruire meglio: verso un mondo post Covid -19 inclusivo della disabilità, accessibile e sostenibile”. Ma come riempiano di contenuto concreto quel titolo, in un anno in cui le persone con disabilità hanno visto saltare servizi e diritti? Da dove ripartire? Con quali priorità?  

La Giornata Internazionale delle persone con disabilità del 3 dicembre quest’anno ha per tema “Ricostruire meglio: verso un mondo post Covid -19 inclusivo della disabilità, accessibile e sostenibile”.

Ma come riempiano di contenuto concreto quel titolo, in un anno in cui le persone con disabilità hanno visto saltare servizi e diritti? Si è detto spesso che il Covid19 ha ricacciato indietro decenni di sforzi per l’inclusione: da dove ripartire? Quali sono le priorità oggi? Lo abbiamo chiesto ai presidenti delle maggiori associazioni impegnate per l’inclusione e i diritti delle persone con disabilità.

Il progetto personalizzato di vita come livello essenziale di un nuovo modello di welfare
Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas

2 dicembre 2020

E la «migliore politica»?

Tratto dall'intervista di Aggiornamenti sociali          


E la «migliore politica»?
L’altra via indicata dal Papa è la «migliore politica», quella cioè sostenuta da un’anima ideale ed etica, orientata a cercare il bene comune del popolo. Si distingue, perciò, dalla «politica senz’anima», che è quella vissuta come professione più che come vocazione e, anziché servire il popolo, se ne serve, sfociando nel populismo.

1 dicembre 2020

La coscienza dell’Europa

Se ripenso alla settimana appena trascorsa, mi pare sia stata lunga e densa di emozioni. La paura per il virus, passi avanti nella sperimentazione del vaccino e una luce che si cominci a intravedere alla fine del tunnel.

Vedo la speranza che un virus a portata pandemica possa essere sconfitto dall’uomo. Stiamo combattendo una battaglia difficilissima. Lo stiamo facendo a un costo altissimo. Di vite, di affetti, di gabbie di solitudine e isolamento, di incertezze sul futuro. Questa settimana ci ha consegnato anche due fatti di cronaca, l’uno lo specchio dell’altro. Il primo è lo sciopero “al contrario” indetto dai braccianti agricoli lo scorso 12 novembre.

Uno sciopero indetto contro la schiavitù. Contro l’assenza di minime condizioni di sicurezza sul lavoro, incluso il diritto all’igiene personale e ai dispositivi di protezione individuale.

Eppure i braccianti hanno annunciato che il loro sciopero si sarebbe svolto continuando a lavorare, garantendo il cibo sulle nostre tavole, ma rinunciando alla paga. Un gesto da giganti. Poi c’è l’altra notizia, che mi ha spezzato il cuore, per l’indifferenza di tanti. È quella dei nuovi morti per naufragio nel Mediterraneo e di uno straziante salvataggio da parte della Open Arms. Ci sono le urla di una madre disperata, che chiede incessantemente: “Cercate il mio bambino! Ho perso il mio bambino”. Quel bimbo, Youssef, di appena sei mesi, non si è salvato ed è stato sepolto a Lampedusa. Guardare quelle immagini è stato peggio di un pugno allo stomaco.

Ne ho viste tante, di quelle madri. Le ho viste sbattere la testa per terra, sui muri, cercare la morte per raggiungere i figli ingoiati dalle onde.

30 novembre 2020

Vaccini antinfluenzali: è di nuovo stallo


La campagna di vaccinazione antinfluenzale in Lombardia è di nuovo in stallo. In quasi tutti i territori le agende delle prenotazioni sono state chiuse per mancanza di dosi. Molte Ats hanno annunciato che i vaccini ancora attesi arriveranno solo la seconda settimana di dicembre. E’ cosi all’Ats dell’Insubria, che comprende i territori di Varese e Como, come a Lecco, dove fino ad oggi sono state somministrate solo la metà delle dosi previste. A Mantova e a Cremona è stato sospeso l’invio delle dosi aggiuntive ed è ormai chiaro che non ci saranno i vaccini per gli under 65. A Pavia, ma è accaduto anche a Varese, le poche dosi sono state consegnate senza aghi, il che ovviamente significherà ulteriori ritardi.

Annullamenti e cancellazioni sono all’ordine del giorno. In alcune aree, poi, si riusciranno a vaccinare solo le persone cha hanno già fissato un appuntamento entro il 30 novembre. Tutti quelli che invece avevano prenotato il vaccino a dicembre dovranno attendere, e sperare, in una conferma.

“Quello che sta succedendo – afferma il consigliere regionale Gianni Girelli, presidente della Commissione regionale d’inchiesta sul Covid – lascia davvero sconcertati. Ma mette anche in allarme. Non solo perché la Lombardia, che per anni si è vantata di avere la sanità migliore del Paese, sta dimostrando tutta la sua incapacità organizzativa e di programmazione, ma anche perché oggi pare difficile immaginare cosa succederà con i vaccini anticovid che stanno per arrivare. Se la Regione non è riuscita a gestire nemmeno la profilassi antinfluenzale, pensiamo davvero sia pronta per una campagna più impegnativa?”

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Qui troverete tutto quel che abbiamo scritto e prodotto a proposito del vaccino antinfluenzale in Lombardia: comunicati, post, atti e rassegna stampa 

29 novembre 2020

SettegiorniPD in Regione Lombardia

   La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale Il punto giusto

“Il punto interrogativo è forse l’interpunzione più importante, perché la lingua del potere è una lingua pericolosa, gelida e insofferente all’interrogazione”. Torna in mente questa folgorante frase di Gianrico Carofiglio nel suo “Della gentilezza e del coraggio” di fronte alle reazioni della maggioranza regionale alla proposta di portare finalmente il confronto sulla modifica della legge sanitaria in una sede istituzionale come la commissione sanità. Lega e Forza Italia si scandalizzando del fatto che il PD faccia delle proposte e delle domande e, piuttosto che rispondere con un’apertura al confronto, attaccano la presunta arroganza dell’opposizione.
Gelidi e insofferenti, forse anche pericolosi, sono stati gli atteggiamenti di chi da mesi si sente sotto assedio a Palazzo Lombardia, al punto che anche la riflessione sull’opportunità o meno di anticipare il passaggio della Lombardia in zona arancione diventa complotto contro la migliore regione italiana e qualsiasi proposta o domanda su vaccini, tamponi, tracciamento, medicina territoriale diventa un affronto a chi sta già facendo tutto al meglio.
Qualche punto interrogativo in più sarebbe importante per provare a risolvere le questioni e non semplicemente tentare di addossarne la responsabilità ad altri.
Noi continueremo a fare domande e a farci domande su come uscire da questa maledetta crisi sanitaria, economica e sociale. Continueremo a dare voce a chi in Lombardia crede che si debba usare un grande punto esclamativo da mettere dietro a una sola parola rivolta a chi governa la regione: basta!

Per una nuova sanità in Lombardia La riforma che vogliamo, la proposta del Pd

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28 novembre 2020

Le ciclabili e la disastrosa situazione ambientale

Scritto da Redazione del PD di Monza

Cosa succede a Monza e attorno al mondo progressista e democratico? Per agevolare puntualmente una visione panoramica degli accadimenti abbiamo pensato di raccontarvi in pillole la settimana appena trascorsa.

Rampi sulla Regione
Dalla Regione quali risorse straordinarie per la sanità della nostra Provincia?
“Leggo – scrive Roberto Rampi – alcune polemiche fuori luogo conseguente ai dati dei contagi della nostra Provincia. Tralascio il fatto che le polemiche provengano da quella parte che si è ostinata a minimizzare nei gesti e nelle parole la situazione, dando spesso il cattivo esempio. Dico però che la polemica politica sulla pelle delle persone non si fa. E avrei volentieri fatto a meno di polemizzare. Ma se ci si dice preoccupati dei dati di Monza e Brianza sarebbe ora allora di occuparsi di alcuni fattori: i treni stracolmi dove nemmeno oggi è garantito il distanziamento, gli ospedali depotenziati, i servizi territoriali e domiciliari inesistenti, i diversi spazi sanitari pronti all’apertura e non utilizzati. I vaccini che non arrivano. E molto altro.
Per tutte queste vicende l’indirizzo a cui rivolgersi è Piazza della Lombardia. Che continua a non dare risposte ai sindaci e ai cittadini. E se il presidente della Regione è del tuo stesso partito non puoi per questo provare a far finta di nulla tirando in mezzo il governo. Sport ormai abbastanza abusato e logoro. Non stiamo giocando a rimpiattino, occorre che ognuno remi per il suo pezzo se vogliamo uscire dalla tempesta. Siamo ancora in attesa di conoscere ad esempio quali strategie e quali risorse straordinarie la Regione abbia intenzione di destinare alla sanità della nostra provincia.

26 novembre 2020

Un Welfare di Comunità: nuovi bisogni per una società che cambia

Seguite il secondo incontro delle piazze virtuali. Tema: il welfare a Vimercate. Come la nostra comunità fatta di associazioni e persone sta affrontando questo periodo complesso e come affronterà le nuove sfide che ci riserverà il futuro? 

Interventi di: 

- Fabrizio Tognotti, ANTEAS
- Mariasole Mascia, Azione, consigliere comunale Vimercate
- Pinuccia Ornago, Centro Ascolto Caritas
- Giancarlo Brunato, consorzio CS&L

Modera Corrado Boccoli, PD Vimercate
Introduce Francesca Crippa, segretario PD Vimercate

25 novembre 2020

Mai più violenza sulle donne. Oggi e sempre è il 25 novembre

Usiamo lo scritto di Matteo Raimondi Segretario PD di Monza come lettera di Natale.

25 Novembre 2020 

Nel 2020 in Italia una donna ogni tre giorni è stata vittima di violenza. È un fenomeno atroce e terribile.
Quest’anno non potremo essere presenti davanti a quella panchina rossa, ma non per questo faremo mancare il nostro appello.
Oggi celebriamo la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ma dobbiamo lottare ogni giorni perché questo crimine non venga più perpetrato.
È una battaglia per le donne, ma rivolta agli uomini: ai mariti, ai compagni, ai fidanzati, ai fratelli, ai colleghi.
Allora impegniamoci tutti, giorno dopo giorno, per cancellare questo fenomeno, una vera e propria violazione dei diritti umani.

25 novembre 2020 - Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

 


22 novembre 2020

"La dannazione" della sinistra italiana

Ezio Mauro e "La dannazione" della sinistra italiana: "1921-2021: racconto la nascita del Partito comunista e cosa ci ha insegnato quella scissione"
 

Livorno, 15 gennaio 1921: si apre nel Teatro Goldoni il diciassettesimo congresso del Partito socialista italiano. Si concluderà pochi giorni dopo con la scissione e la nascita del Partito comunista d'Italia, nel vicino Teatro San Marco.  È la rottura che ha segnato la storia della sinistra italiana. Ezio Mauro rivive in ogni particolare quelle giornate nelle pagine del suo nuovo libro "La dannazione. 1921. La sinistra divisa all'alba del fascismo" (Feltrinelli) e analizza la diffusione delle idee socialiste e comuniste nel nostro Paese, attraverso le storie dei protagonisti, da Turati a Gramsci. "Come si è arrivati a quel congresso? E che cosa è successo davvero in quei giorni? Come sempre la storia di ieri ci parla di oggi, e la si rivisita per cercare di capirne gli errori e trarre delle lezioni. Questa "dannazione" avviluppa la storia della sinistra italiana dividendola, e le impedisce di vedere cosa succede attorno a lei".
 
a cura di Francesco Fasiolo e Cecilia Greco

21 novembre 2020

Morra: "Se dai fastidio alla mafia ti infangano".

Centrodestra in pressing: "Si dimetta". 

Ma un pezzo del M5S lo difende   Alcuni nel Movimento, Taverna, Pellegrini e Lezzi, dalla sua parte. Pd, Italia Viva e i sindacati dei giornalisti criticano la Rai per averlo escluso dalla trasmissione "Titolo Quinto"
 
Continua il pressing del centrodestra sul presidente dell'Antimafia Nicola Morra per spingerlo alle dimissioni dopo le sue dichiarazioni sull'ex presidente della Calabria, Jole Santelli. E sulle sue 'offese' ai calabresi commentando l'arresto del presidente del consiglio regionale Domenico Tallini. Dopo gli interventi del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi e di quello della Lega Matteo Salvini che ieri lo hanno attaccato duramente, oggi chiedono le sue dimissioni la vicepresidente forzista della Camera Mara Carfagna e la senatrice di Fratelli d'Italia Isabella Rauti.


Situazione rifiuti a Monza

Situazione rifiuti
A raccontarci com’è la situazione è il Gruppo Consiliare PD Monza.

"Ancora di più pesa sui Monzesi il ritardo verso la nuova gestione dei rifiuti: ancora una volta, tutti ce ne siamo accorti nelle ultime rate della tassa rifiuti, con aumenti anche importanti. In questi momenti difficili, anche per la situazione economica, i Monzesi non possono contare su un risparmio, che rimane bloccato ormai da più di due anni, con il ritardo lunghissimo per l'inizio del nuovo servizio. Purtroppo paghiamo tutti il conto delle scelte politiche della giunta Allevi, che hanno portato a ritardi e costi elevati e hanno allontanato Monza dalle realtà virtuose e concretissime della gestione rifiuti in Brianza. Ritardi e aumenti che da tempo avevamo previsto e contro cui abbiamo sempre sollecitato per scelte che potevano essere più vantaggiose per la città. Ma la giunta con leggerezza ha sempre negato e ne paghiamo tutti le conseguenze".

Centro Ecologico Monzese
Ancora il Gruppo Consiliare ad aggiornare sulla vicenda: “Ricordate le promesse della giunta Allevi sull’affitto di un area pubblica in viale delle Industrie a Centro Ecologico Monzese? E ricordate in quali circostanze era avvenuta la sottoscrizione del contratto? Noi abbiamo presentato interrogazioni (diverse non hanno ancora ottenuto risposta) e abbiamo fatto votare una mozione perché il contratto di locazione non venga rinnovato. Nonostante ciò, ancora nulla di fatto. E allora lo chiediamo di nuovo e in modo esplicito: la giunta Allevi intende forse rinnovare il contratto di locazione a CEM?”

20 novembre 2020

Incontri online

La scuola, prima di tutto

La scuola rappresenta la più grande ed importante infrastruttura sociale su cui investire per lo sviluppo del Paese e il principale strumento di lotta alle diseguaglianze.

Tutte e tutti noi siamo chiamati a fare ogni sforzo possibile per garantire alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi il diritto allo studio e scongiurare che paghino un duro prezzo per la loro formazione a causa della pandemia.

Per questo, abbiamo avviato un percorso di ascolto e di confronto con il Paese e tutti i protagonisti del mondo della formazione e dell'istruzione. Una sorta di Stati Generali che costituiranno un'importante occasione di dibattito ma soprattutto di proposte.

Nella prima parte, che prenderà il via il 21 novembre con il segretario Nicola Zingaretti e lo psicanalista Massimo Recalcati, incontreremo il mondo della cultura: intellettuali, scrittori, cantanti, docenti universitari e accademici ci racconteranno la loro visione dalle più diverse prospettive.

Nella seconda parte, che ci vedrà il 12 dicembre assieme in una grande assemblea plenaria, ascolteremo il punto di vista di tutti coloro che vivono la scuola ogni giorno e ne conoscono le potenzialità, le criticità ma soprattutto i bisogni: studentesse e studenti, docenti, dirigenti, personale amministrativo, genitori, amministratori locali e regionali, organizzazioni sindacali, esperti, associazioni e fondazioni.

Tutti gli incontri saranno trasmessi in streaming sulla pagina facebook del Partito Democratico.

Ci ascolteremo, ci confronteremo e lanceremo le nostre proposte.

Un punto di partenza, e non di arrivo, per sostenere un settore fondamentale per il futuro del nostro Paese.

Perché la Scuola, per noi, prima di tutto.

16 novembre 2020

SettegiorniPD in Regione Lombardia

   La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale Venerdì Tredici

Ci sono, talvolta, coincidenze curiose. Aprendo la pagina di Wikipedia dedicata alla Giunta Fontana, si scopre che l’elenco degli assessori pone al 13esimo posto il nome di Giulio Gallera, titolare del welfare. Proprio oggi, venerdì 13 di anno bisestile, il nome di Gallera pare essere stato al centro di un vertice di maggioranza che, per fortuna, non era stato fissato alle 13.
Curioso è anche il modo in cui il presidente Fontana e la sua maggioranza stanno tentando di affrontare l’emergenza: piuttosto che instaurare una stretta collaborazione con tutti gli altri livelli istituzionali, hanno sempre tentato di cavalcare la specificità lombarda, a partire dall’idea che qui da noi le cose si fanno sempre e comunque meglio. L’unica eccellenza che questa crisi ci consegna è, purtroppo, quella del numero dei contagiati e delle vittime.
Sarà anche la sorte ad avere fatto sì che lo tsunami pandemia si abbattesse con particolare accanimento sulla Lombardia, ma non è una spiegazione che convince e che può assolvere chi ha gestito, con grande impegno certo, ma scarsissimi risultati, l’emergenza.
Non sarà l’improbabile sacrificio del tredicesimo assessore della lista, quasi novello Giona gettato nel mare in tempesta, a salvare la faccia e il futuro della nave lombarda.
Parlare di rimpasti o di salvifici supertecnici è solo un modo per alzare un po’ di fumo attorno al fallimento di un’amministrazione che voleva raggiungere l’autonomia, ma è stata travolta dalla pandemia.
Nell’emergenza di questa terribile seconda ondata, il sostegno ai provvedimenti di chi governa è fuori discussione. Quando le onde si saranno placate, è però necessario trovare qualcun altro che guidi in porto la nave e la scelta non può che toccare ai cittadini lombardi.

Solidarietà a tutto il personale ospedaliero

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13 novembre 2020

Il grido di Saviano: "Chi compra i ristoranti, i bar e gli hotel in crisi? Il Paese sta andando nelle mani della criminalità organizzata finanziaria"

"Il Paese sta andando letteralmente nelle mani della criminalità organizzata finanziaria: chi compra i ristoranti, i bar, gli hotel che stanno fallendo? L'usura si sta mangiando tutto. Come è possibile che non sia questo il dibattito centrale?". Sono le parole di Roberto Saviano, intervenuto a DiMartedì, il programma de La 7 condotto da Giovanni Floris.

11 novembre 2020

Vaccini Covid-19, MSF ai governi: Per garantire accesso equo, pretendere trasparenza sugli accordi commerciali

Redazione di Vita

Per lo sviluppo di 6 vaccini contro il Covid-19 sono stati investiti 12 miliardi di dollari in fondi pubblici, ma accordi commerciali, dati e costi della sperimentazione - informazioni cruciali per negoziare prezzi accessibili e valutare sicurezza ed efficacia - rimangono segreti. Bisogna pretendere maggiore trasparenza e le aziende farmaceutiche che stanno sviluppando il vaccino - da AstraZeneca per Oxford a Johnson&Johnson, Pfizer, GSK, Novavax e Moderna - devono rendere pubblici i propri dati e agire nell’interesse della salute pubblica.

Dopo che il preoccupante accordo raggiunto tra l’azienda farmaceutica AstraZeneca e l’istituto brasiliano di ricerca Fundação Oswaldo Cruz (Fiocruz) è stato reso noto, Medici Senza Frontiere (MSF) esorta i governi a pretendere maggiore trasparenza dalle aziende farmaceutiche sugli accordi commerciali per i vaccini contro il Covid-19 e sui costi e i dati dei test clinici, anche considerando i miliardi di dollari pubblici stanziati per lo sviluppo di questi vaccini.

Fiocruz ha fatto un grande passo in avanti in termini di trasparenza pubblicando online l’accordo stretto con AstraZeneca per produrre almeno 100 milioni di dosi del vaccino (AZD1222). Nonostante l’accordo sia stato pubblicato con alcune modifiche, questo caso deve incoraggiare i governi a fare altrettanto e chiedere maggiore trasparenza. Un precedente accordo solleva dubbi sull’impegno “non profit” di AstraZeneca e rivela come l’azienda si sia attribuita il potere di dichiarare la fine della pandemia per luglio 2021. Ciò significa che dopo questa data AstraZeneca potrebbe vendere a governi e altri acquirenti un vaccino finanziato da fondi pubblici, a prezzi altissimi.

9 novembre 2020

Ecco perché il Pil non rende felici. Così nel 2030 avremo bisogno di due pianeti.

Il Pil misura un'economia ma non è in grado di quantificare benessere e felicità. Chi lo ha detto? Lo stesso Simon Kuznets che nel 1934 inventò il Pil. 

Robert Kennedy, ex-senatore statunitense ed ex candidato alla presidenza, nonché fratello di John Fitzgerald Kennedy (35esimo presidente degli Usa). È passato alla storia soprattutto per un discorso durissimo nei confronti del Pil, che tenne il 18 marzo del 1968 presso l'università del Kansas, un discorso nel quale evidenziava, tra l'altro, l'inadeguatezza del PIL come indicatore del benessere delle nazioni economicamente sviluppate. Tre mesi dopo veniva ucciso durante la sua campagna elettorale in un attentato a Los Angeles, all'indomani della sua vittoria nelle elezioni primarie di California e Dakota del Sud che lo avrebbe probabilmente portato a divenire Presidente degli Stati Uniti d'America.



George Bernard Shaw una volta ha scritto: << Alcuni uomini vedono le cose così come sono e si domandano: “Perché?”. Io sogno cose che non sono mai state e mi domando: “Perché no?”>>.

8 novembre 2020

Riprende l’attività di "Fare Brianza" (incontro in videoconferenza)

Carissime, carissimi,

in un momento così difficile la politica dovrebbe dare il meglio di sé
C’è,  invece, in atto in Lombardia il tentativo di giovarsene elettoralmente cercando un facile consenso approfittando delle preoccupazioni e delle ansie che attanagliano larga parte delle nostre comunità.
Oggi più che mai è necessario rispettare le regole fidandosi delle istituzioni. Ma è anche necessario guardare avanti e lavorare per costruire progetti per il futuro che migliorino le strutture sanitarie e rilancino economia e lavoro.
La sanità in particolare avrà bisogno di una riforma importante per colmare le lacune di una medicina territoriale che, in questi anni, è stata colpevolmente smantellata, per recuperare una relazione tra medici di base e medici ospedalieri, per far crescere la ricerca e la digitalizzazione. Necessita, inoltre, porre di nuovo al centro del dibattito l’integrazione tra  medicina pubblica e privata ripristinando un rapporto sano e complementare.

Per aiutarci a riflettere e a stare insieme, anche se solo virtualmente, vi propongo di vederci:

lunedì 9 novembre 2020 alle ore 21:00 con Fabio Pizzul

per approfondire con lui i contenuti del suo libro: "Perché la politica non ha più bisogno dei cattolici. La democrazia dopo il Covid-19"

7 novembre 2020

SettegiorniPD in Regione Lombardia

   La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale Il tempo imperfetto

Qualche giorno fa, con il ritorno dell’ora solare, abbiamo tirato indietro di un’ora i nostri orologi. Oggi siamo costretti a tirarli indietro di qualche mese: ripiombiamo in un blocco che speravamo di aver scongiurato. Obiettivo comune deve essere quello di uscirne il prima possibile, ma non siamo arrivati fin qui per un tragico e beffardo gioco della sorte.
Avevamo mesi per prepararci, abbiamo preferito fingere che tutto fosse passato.
In Lombardia avevamo capito e pagato più che altrove la fragilità del sistema sanitario territoriale; avevamo notato come il virus corresse lungo le principali direttrici di trasporto merci e persone; eravamo sconcertati dall’impreparazione e dalla litigiosità istituzionale di chi è alla guida della regione.
Purtroppo i verbi andrebbero coniugati al passato remoto piuttosto che all’imperfetto, perché pare che l’esperienza sia rimasta confinata alla scorsa primavera: abbiamo visto ripetersi le stesse situazioni.
Di fronte a un sistema sanitario già a rischio collasso, a trasporti sovraffollati, a istituzioni balbettanti e litigiose non ci poteva essere che una soluzione: il blocco delle attività più a rischio per evitare assembramenti e frenare così la diffusione del virus. La scelta del Governo non è un giudizio negativo su un territorio o su un’intera popolazione, come qualcuno vorrebbe far credere, è piuttosto l’estremo tentativo di evitare un nuovo disastro, umano prima ancora che economico. I cittadini lombardi si sono dimostrati in questi mesi all’altezza della sfida; le istituzioni hanno ora un’occasione, forse l’ultima, per dimostrarlo.

Lombardia zona Rossa Perché?

pizzul-peluffo

4 novembre 2020

Per il mondo dopo il Covid, guardiamo ad Alexander Langer

di Sarah Brizzolara - Domani


- Alexander Langer stato un politico e attivista, nato nel 1946 a Vipiteno, è morto suicida nel 1995. E’ stato tra i fondatori del partito dei Verdi italiani e uno dei leader del movimento verde europeo.

- Si è occupato molto della situazione dell'Alto Adige e in particolare il rapporto tra le diverse comunità linguistiche e della la situazione dei paesi dell'Europa dell'est.

- «La conversione ecologica potrà affermarsi soltanto se apparirà socialmente desiderabile», è una delle sue frasi più celebri e che come attivista ambientale condivido maggiormente.


Sono nata nel 1995 e mi ha sempre colpita che proprio in quell’anno Alexander Langer scelse di togliersi la vita. La sua figura, che ho incontrato nel mio impegno ecologista, parla ancora con grande potenza alle nuove generazioni. Langer è stato uno scrittore, un giornalista e uno dei più grandi ambientalisti europei.

La situazione della sua terra d’origine, l’Alto Adige, fu particolarmente importante nella sua formazione per il difficile rapporto tra le diverse comunità linguistiche.

Il legame tra la conversione ecologica e la convivenza inter-etnica traccia una cornice che inquadra il nostro impegno con intuizioni di un’attualità sorprendente: già in pieni anni Ottanta richiamava alla necessità di ripristinare un equilibrio ecologico e di attuare una conversione ecologica ed economica della società.

«La conversione ecologica potrà affermarsi soltanto se apparirà socialmente desiderabile», è una delle sue frasi più celebri e che, come attivista ambientale, condivido maggiormente.

La crisi climatica è anche una crisi della cultura. Se ognuno di noi fosse consapevole che ogni sua scelta ha un’impronta, un peso, sul pianeta di cui siamo ospiti , saremmo tutti più disposti a cambiare, anche di qualche virgola, il nostro modo di vivere.

3 novembre 2020

OSPEDALE IN FIERA: AAA PERSONALE CERCASI

Con una delibera, la giunta riattiva la struttura voluta da Fontana e recluta i medici e gli infermieri degli altri ospedali lombardi

La Regione Lombardia deve recuperare, per la riapertura dell’Ospedale in Fiera a Milano, 153 medici intensivisti e 459 infermieri, operatori che non ci sono e che quindi sottrarrà ai diversi territori, indebolendone la capacità di cura. Il tutto per attrezzare una struttura che non può contare su nessuna specializzazione e può quindi in realtà curare solo i malati meno gravi. La Regione fa esattamente quello che, a detta di tutti i maggiori esperti, non va fatto: sguarnisce la sanità territoriale per investire in un unico hub.

Trasferimento volontario? Solo sulla carta, a quanto pare. Perché, stando alle diverse segnalazioni pervenute al capogruppo dem Fabio Pizzul, Regione Lombardia, per la riattivazione del cosiddetto ospedale in fiera di Milano, sta operando forti pressioni su medici e infermieri affinché si trasferiscano da altri ospedali.

“È stato evidente fin dall’annuncio del progetto, all’inizio del mese di marzo, che il principale problema sarebbe stato quello del reperimento del personale necessario per il suo funzionamento. La delibera con cui si riapre, di fatto, la struttura, prevede il coinvolgimento di ben undici ospedali della regione, con precisazione riguardo la necessità di reperire personale qualificato, a fronte di una disponibilità, preferibilmente, in forma volontaria. Ci sembra che ci sia stata una grande sottovalutazione del possibile impatto di questa scelta sugli ospedali chiamati in causa. Ci risulta anche che la volontarietà del coinvolgimento sia solo sulla carta e che ci siano forti pressioni sul personale e sulle strutture che non contribuiscono certo a creare i presupposti per una buona gestione dell’emergenza”.

2 novembre 2020

I terroristi tolgono l’islam dalla storia per usarlo come arma


di Mario Giro (politologo, già vice ministro degli affari esteri, è professore in relazioni internazionale all'Università per stranieri di Perugia) - Domani

  • Anni fa l’islam era visto in maniera molto più simpatica se non esotica. Ma oggi la propaganda dei numerosi gruppi radicali islamisti, terroristi e jihadisti, è imperniata su un linguaggio e su concetti islamici che mirano ad una “guerra permanente”.

  • Dietro la terminologia islamica dei jihadisti contemporanei si cela una trasformazione: un neo-prodotto religioso che strumentalizza la religione mediante un mix di concetti rimaneggiati, di provenienza non islamica e anche occidentale.

  • Il problema è che l’islam tradizionale pare cedere a tale versione senza riuscire a ribellarsi. Del resto, fin dall’epoca coloniale l’islam riformista-conservatore è evoluto lungo la doppia cifra della competizione ed imitazione dell’Occidente. Una specie di odio/amore.

La condanna dell’università di Al-Azhar, la massima autorità dell’islam sunnita, è senza ambiguità: «Sono gesti terroristici orrendi e non possono essere ispirati da nessuna fede religiosa. Non bisogna abbassare la guardia sui discorsi di odio, intolleranza e violenza». Davanti alle tragiche uccisioni di Nizza (dopo quella di Parigi), per andare oltre le emozioni e trovare le giuste risposte, è necessario far luce su ciò che ha portato l’islam ad essere percepito come una minaccia globale e che rischia di scavare un abisso tra i suoi seguaci e il resto del mondo. Non solamente gli occidentali ma anche gli induisti, i cinesi, i russi, la gran parte dei popoli asiatici e africani, guardano oggi all’islam con grande sospetto e spesso con astio. Nell’immaginario collettivo globale, della nota teoria del “clash tra civiltà” (ciclicamente sostenuta o avversata) oggi resta soprattutto una paura diffusa dell’islam. Ai non musulmani quest’ultimo pare essere alieno alla convivenza globale. Sono sempre più numerosi gli osservatori occidentali o asiatici pronti ad affermare che il problema risiede nell’islam stesso: una religione intrinsecamente violenta ed eversiva da contenere solo con la forza.