12 dicembre 2014

Patrizia Toia sulle imprese degli immigrati

Immigrati imprenditori, linfa vitale alla nostra economia

Patrizia Toia - Europa


Hanno maggiori difficoltà a ottenere un prestito, ma nonostante la crisi aprono più imprese di quante ne chiudano. Offrono servizi, salvano mestieri in via di estinzione e contribuiscono positivamente a mandare avanti l’economia. Sono gli immigrati imprenditori, fotografati dal Rapporto Immigrazione e Imprenditoria 2014 realizzato dal Centro Studi e Ricerche Idos.

Lo studio, basato sui dati del 2013, fa piazza pulita dei luoghi comuni della retorica xenofoba tanto diffusa in Europa che vede gli immigrati solo come un peso per il welfare dei paesi in cui vivono.

La realtà è molto diversa. L’Italia, il paese delle piccole e medie imprese, è anche lo Stato membro dell’Ue con la maggiore presenza di imprenditori immigrati, un sesto dei 30,5 milioni censiti da un’indagine Eurostat. A fine 2013 nella Penisola si contavano 497.080 imprese condotte da cittadini immigrati. L’8,2% del totale.

E mentre gli imprenditori italiani continuano ad essere falcidiati dalla crisi quelli immigrati aumentano, apportando linfa vitale al tessuto economico. Tra la fine del 2011 e la fine del 2013 le imprese guidate da italiani sono diminuite dell’1,6%. Quelle facenti capo a persone nate in un altro paese invece sono aumentate del 9,5%. «Un tale andamento – si legge nel rapporto – induce a confidare nella possibilità (oltre che nell’opportunità) di un loro ulteriore supporto al sistema economico-produttivo italiano (e dei paesi d’origine)».