29 luglio 2016

Il sociale è una questione di metodo.

Il welfare partecipato di Monza.

Un welfare partecipato sotto la regia del comune di Monza e dell'assessorato alle Politiche sociali. È l'evoluzione intrapresa dall'amministrazione nell'individuazione delle necessità delle fasce meno abbienti, nell'organizzazione, nella logistica e nell'erogazione dei servizi. Un percorso che affonda le sue radici, innanzitutto, nell'interlocuzione con il territorio.

“In questi anni abbiamo lavorato per riprendere un dialogo disciolto o reso formale durante la precedente legislatura. – commenta Cherubina Bertola, vicesindaco e assessore alle Politiche sociali – Una scelta essenziale e fondamentale per realizzare quel welfare di comunità di cui sentiamo spesso parlare. Il comune ha ripreso la titolarità delle politiche sociali, una regia e una governance che si declina, all'atto pratico, nell'individuazione, nel sostegno e nella successiva coordinazione delle attività, condivisa con le realtà territoriali del terzo settore”.

28 luglio 2016

Tenere alto il valore della LIBERTA'

Attentati, allarmi, panico: 
le polizie d'Europa prigioniere del caos
Gli agenti tedeschi sono stati incapaci di fronteggiare l’emergenza. Intelligence continentali sotto scacco
di GIANLUCA DI FEO
Da la Repubblica del 23 luglio 2016

Attentati, allarmi, panico: le polizie d'Europa prigioniere del caos
Il capo della polizia di Monaco, Hubertus Andrae (ap)
NON serve il terrorismo per gettare nel panico un continente che da anni si trova a convivere con una catena inesauribile di attentati. Ormai la paura è dentro di noi, testimoniando come la campagna di morte globale lanciata dal Califfo di Mosul sia entrata in profondità nella nostra quotidianità. Il verbo jihadista si è diffuso ovunque, amalgamando fondamentalismo e rancore per costruire gruppi organizzati come quelli che hanno colpito a Parigi e a Bruxelles, oppure indirizzando l'instabilità o la fragilità psichica di singoli verso i propri obiettivi, come è accaduto sulla promenade di Nizza e sul treno di Wurzburg.

26 luglio 2016

Maroni ingrana la retromarcia

Chi guida sa che la retromarcia si ingrana solo in pochi casi, ovvero quando si deve parcheggiare, quando si ha di fronte un ostacolo non superabile con una semplice sterzata o quando si deve invertire una rotta di marcia che non si giudica più utile o che pare addirittura pericolosa.
In chiave politica, la retromarcia si configura come l'estremo tentativo di evitare di finire in un vicolo cieco o, per uscire di metafora, come un tornare sulle proprie decisioni per evitare di essere smentiti o di creare danni alla propria amministrazione.

La retromarcia non si ingrana mai quando si è in movimento, richiede che la vettura sia ferma. Queste banali affermazioni a metà tra il politico e l'automobilistico, ben descrivono la situazione in cui si è trovato in questi giorni il presidente Maroni: su temi qualificanti la sua azione politica ha usato proprio la retro.

Il primo è l'ormai mitico referendum sull'autonomia di Regione Lombardia. Un referendum inutile, lo ribadiamo, visto che chiederebbe ai lombardi l'autorizzazione per procedere a una richiesta nei confronti dello Stato che Maroni avrebbe già potuto proporre fin dal primo giorno del suo arrivo a Palazzo Lombardia. Così non è stato e nell'ormai lontano febbraio del 2015 ha ottenuto dal Consiglio regionale (con convinto voto del Movimento 5 Stelle) il via libera alla celebrazione di un referendum che nessuno ha ancora visto. Ora l'ulteriore sorpresa, con la retromarcia che porta Maroni a chiedere alla sua maggioranza di approvare una modifica legislativa che consenta lo svolgimento del referendum stesso ben oltre la scadenza prevista e fino al dicembre 2017. Contrordine compagni! Il referendum non solo non è più così urgente, ma non è neppure detto che sia così necessario. Quella che doveva essere la consacrazione della volontà dei lombardi di essere finalmente autonomi da Roma, diventa un atroce dubbio: e se la percentuale dei votanti fosse troppo bassa, che figura ci faremmo? Da qui la prudente retromarcia del verde torpedone che tenta di trasportare la maggioranza in un'unica,peraltro non troppo chiara, direzione.

23 luglio 2016

Altro che invasione, i Paesi ricchi ospitano solo il 9% dei rifugiati

Ricche lo sono certamente. Ma, qualche volta, non nella solidarietà: sono le grandi potenze economiche mondiali. In quante occasioni, in rissosi talk show televisivi, sentiamo qualche ospite gridare alla cosiddetta "invasione" di migranti e richiedenti asilo in arrivo. Ebbene, di fronte a questo tentativo di aumentare la paura nell'opinione pubblica, spesso non basta appellarsi a quei principi di ospitalità e inclusione che sono - e dovrebbero continuare ad essere - a fondamento della cultura europea. Occorre quindi riportare la discussione sui dati. Oggettivi. Incontestabili. E i dati dicono che i sei paesi più ricchi nel mondo - Stati Uniti, Cina, Giappone, Germania, Francia e Regno Unito - pur contribuendo per più della metà all'economia globale, ospitano meno del 9% dei rifugiati. Mentre altri sei paesi, ben più poveri ma vicini alle peggiori aeree di crisi, si stanno facendo carico del 50,2% dei rifugiati e richiedenti asilo di tutto il mondo.

22 luglio 2016

L'appello struggente dei bambini siriani con i disegni dei Pokemon: "Trovateci e salvateci"

"Trovateci e venite a salvarci". Il gioco del momento, Pokemon Go, non conosce confini e la sua fama arriva anche in zone di guerra. Come in Siria, dilaniata dal conflitto civile da cinque anni tra le forze leali al regime di Bashar al-Assad e i ribelli in cui sono morti più di 450mila persone. Mentre in tutto il resto del mondo si assistono a scene sempre più bizzarre di persone alle prese con la nuova ossessione dei Pokemon, alcuni bambini siriani invece hanno invece scelto di servirsene per ricordare al mondo le condizioni disumane in cui sono costretti a vivere.

L'organo di comunicazione delle forze rivoluzionarie siriane (The Revolutionary Forces of Syria Media Office) ha diffuso diverse immagini di bimbi che mostrano disegni di Pokemon con messaggi in arabo in cui chiedono di essere salvati dalla guerra.

20 luglio 2016

Paolo Borsellino

Palermo 19 luglio 1992
Un popolo lo si misura dalla capacità di conoscere ed imparare dalla propria storia.


 "Onorare Borsellino significa continuare la sua battaglia. Lo Stato e la società hanno gli anticorpi per colpire e sconfiggere tutte le mafie. Il diritto e l'ordinamento democratico costituiscono garanzie, oltre che irrinunciabili presidi di civiltà. Sta alla responsabilità di tutti procedere con coerenza e determinazione. Lo spirito di unità tra le forze migliori della comunità è indispensabile in questo impegno prioritario". E' quanto afferma Sergio Mattarella, in un messaggio per l'anniversario della strage di via D'Amelio.

19 luglio 2016

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA N. 169


Sabato 16 Luglio 2016

M20
"Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale" (Costituzione della Repubblica Italiana, art. 49). Poche, chiare righe purtroppo male applicate. Giace da un anno in parlamento una proposta di legge (primo firmatario Lorenzo Guerini) per darvi attuazione, prevedendo, tra l'altro, l'attribuzione della personalità giuridica. Sarebbe un buon passo avanti, ma quel che conta è poi la pratica, anche in casa nostra. Sono passate pressoché inosservate, nell'ultima Direzione Nazionale del PD, le dimissioni di Fabrizio Barca dalla Commissione per la riforma del partito, dopo averne rilevato l'inutilità in assenza di una volontà di cambiamento. Non è che ne condividessi del tutto le idee, ma la necessità di porre mano all'organizzazione è evidente. Ed il maggiore limite della coincidenza Segretario-Presidente del Consiglio sta qui: nell'assenza di qualcuno che si prenda prioritariamente cura del Partito. Comunque, per non fare solo il criticone, ho diligentemente compilato il rigo per la destinazione del 2 per mille ed invito nuovamente tutti a fare altrettanto. Chissà, con una buona raccolta magari potremmo poi permetterci un capo a tempo pieno.

La Settimana in Regione
La scena più gustosa della settimana è stata la rissa sfiorata tra il capogruppo di Forza Italia ed un esponente di Lombardia Popolare (ex NCD). Casus belli la nomina di un revisore dei conti della Fiera, ma le ruggini sono diffuse. Altra epica battaglia ha avuto come teatro Solferino, che si vorrebbe fondere non già con la tradizionale San Martino ma con la vicina Castiglione delle Stiviere, città che diede i natali a San Luigi Gonzaga oltre che alla Croce Rossa. Praticamente un manuale di storia. Che va indigesta alla Lega, partito antirisorgimentale per eccellenza, oltre che geneticamente contrario alle fusioni tra comuni. Alla fine è passata la proposta di indire il referendum ma già si affilano le baionette per respingere lo straniero. Infine è stata approvata la legge per rendere tracciabile l'attività dei lobbisti: tutti d'accordo tranne forzisti e pentastellati. Dov'è la notizia?

18 luglio 2016

NEWSLETTER QUINDICESIMO PIANO


Newsletter 108 / Luglio 2016
Lo stillicidio delle cattive notizie cadenza il trascorrere delle nostre giornate, complici i mezzi di informazione sempre più veloci. E così stamattina ci siamo svegliati con l'oppressione dell'ennesima strage terroristica a Nizza, mentre non era ancora stato archiviato il dolore per il terribile incidente ferroviario in Puglia.
Di fronte ad accadimenti così devastanti il rischio è quello di farsi prendere dallo sconforto e arrendersi o, al contrario, di pensare solo a se stessi e di farsi scivolare tutto addosso.
Nulla di più sbagliato! Ogni uomo è un importante frammento di una umanità complessa e vivere significa prendere parte responsabilmente alla realizzazione del grande progetto della vita, partecipandovi attivamente con le proprie capacità e i propri limiti e non solo lamentandosi o criticando l'operato degli altri. Obiettivo finale, un mondo migliore.
Davanti a questi temi esistenziali, la pochezza di certa politica lombarda emerge in tutta la sua inconsistenza e preferisce dedicarsi alle deroghe per la caccia ai fringuelli o alle peppole.

13 luglio 2016

Land Art a Mezzago: apre al pubblico il Labirinto nel mais



Mezzago, vimercatese – Dopo il successo mondiale di Christo sul Lago d’Iseo la Land Art sbarca a Mezzago. Ha aperto al pubblico sabato 9 luglio l’opera ideata dall’artista Maria Mesch che consentirà ai visitatori di addentrarsi in un vero labirinto costruito in un campo di mais.

Ha un’estensione di circa un ettaro e consentirà ai visitatori che vi si addentreranno di trascorrere un po’ di tempo divertente in mezzo alla natura. Il labirinto resterà aperto per tutta l’estate 2016. E’ consigliata la prenotazione prima della visita al numero 3489213154.

Nella progettazione si è voluto anche favorire il raggiungimento a piedi dell’opera. Si può accedere al labirinto con un sentiero su strada sterrata a partire dalla biblioteca (segnaletica rosa) oppure dal parcheggio di via Industrie / via Pace tramite un percorso pedonale di circa 10 minuti riconoscibile dalla segnaletica blu.

Gli organizzatori aspettano mezzaghesi e non a cimentarsi nel labirinto nel mais. Senza paura di perdersi!

"Chi si perderà nel labirinto sarà sorpreso dal fatto che perdersi, impiegare quindi più tempo degli altri per uscire, vorrà dire avere più tempo piacevole per passeggiare avvolto dalle piante, significa avere più tempo per far scorrere i pensieri, da solo o in gruppo, il tutto incontrando delle volte musica, o racconti, o altro, a seconda dei giorni."

Tratto da www.vpervimercatese.com


11 luglio 2016

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA N. 168


Sabato 09 Luglio 2016

Vimercalicum
Maroni (s)governa la Lombardia e, con poco più del 40% dei consensi, occupa tutti i posti di potere coi suoi fedelissimi. A Vimercate (la lingua batte...) i 5 Stelle col 20% circa dei votanti del primo turno hanno il monocolore della rappresentanza, con 10 consiglieri su 16 (62%). Sono le conseguenze estreme del privilegiare l'esigenza della governabilità rispetto a quella della rappresentanza, cui si è ispirata tutta la legislazione elettorale degli ultimi vent'anni e non solo nel nostro Paese. L'Italicum ne è la proiezione conseguente e, stante le ultime rilevazioni, il caso del mio paesello potrebbe ben riproporsi a livello nazionale. Ai grillini basterebbe arrivare secondi nel girone eliminatorio per arrivare in finale e vincerla. Al ballottaggio, ormai è chiaro, non si sceglie il meno peggio: si vota contro. A quel punto farebbero man bassa di ogni poltrona. Non occorre essere convinti proporzionalisti come il sottoscritto per farsi venire qualche dubbio sulla opportunità di correggere qualcosa.

La settimana in Regione
È nata Lombardia Popolare: d'ora in avanti così si chiamerà l'ex Nuovo Centro Destra in Regione. Non penso possa bastare un cambio di nome agli alfaniani locali per smarcarsi dalle vicende che travagliano in questi giorni la loro pattuglia nazionale. Un timido segnale di autonomia nella maggioranza lo hanno dato sulla mozione per il riconoscimento dell'indipendenza della Crimea, presentata in aula dalla Lega e sostenuta con foga dai forzisti. I rubli di Mosca ormai allettano i padani, che hanno inscenato una inutile quanto plateale iniziativa per la sola gioia della TV russa accorsa a filmare il dibattito. Che ha provocato qualche tensione anche all'interno del nostro gruppo, poi ricomposta. Per il resto, la seduta di martedì si è trascinata tra una risoluzione a difesa del Lambrusco mantovano, l'intitolazione di una sala ad Ida Magli e l'immancabile, di questi tempi, caccia alle peppole.

8 luglio 2016

Direzione Pd, Gianni Cuperlo attacca Renzi: "Esci dal talent". Il premier: "Sono fuori. Il vostro racconto è allucinante"

"Una cosa deve essere certa: la stagione in cui qualcuno dall'alto della sua intelligenza si diverte ad abbattere il leader è finita; la strategia del Conte Ugolino non funziona. Se volete i caminetti prendetevi un altro segretario perché io voglio aprire le finestre e non chiuderle. Da Prodi a Veltroni, ho sempre detestato gli attacchi al leader senza strategia alternativa". Così Matteo Renzi alla Direzione del Pd.
Sul referendum di ottobre, Renzi ha detto che in caso di vittoria del No potrebbe finire la legislatura. "C'è qualcuno tra voi che pensa sinceramente che, dopo che la legislatura è nata e ha fatto ciò che ha fatto, in caso di 'no' al referendum, il presidente del Consiglio, e io penso anche il Parlamento, non ne possa prendere atto?", ha spiegato Renzi. “Chi ha paura faccia un altro mestiere, chi ha paura di confrontarsi con i cittadini vada a fare altro. Quelli che immaginano di cibarsi di veline e sondaggi che girano in Transatlantico sappia che non abbiamo paura di metterci la faccia”, ha detto.

Basta un sì


4 luglio 2016

Giustizia sociale, equità, opportunità, diritti per costruire una nuova Italia

Intervista all'ex segretario del Pd. "Bisogna farsi carico del disagio sociale e riuscire a progettare una società nuova. Dal governo cose importanti, ma a Renzi dico di riflettere sull'Italicum"

di SEBASTIANO MESSINA

ROMA.  Quando gli chiedo cosa pensi delle tempeste politiche che investono l'Europa, Walter Veltroni mi risponde aprendo un libro che ha sulla scrivania: "Vediamo distintamente come tutte le cose che una volta ci apparivano salde e sacre, si siano messe a vacillare: verità e umanità, ragione e diritto. Vediamo forme di governo che non funzionano più, sistemi di produzione che agonizzano. La rimbombante macchina di questo nostro tempo formidabile sembra in procinto di incepparsi". Poi posa il libro, La crisi delle civiltà . "Johan Huizinga scriveva queste parole nel 1933. Molti pensarono che esagerasse. Ma poi scoppiò la guerra, e lui morì nel 1945, prigioniero dei nazisti".

Lei pensa che il vento di follia che soffia sull'Europa sia lo stesso degli Anni Trenta?
"Ci sono dei momenti della storia in cui, per slittamenti progressivi, improvvisamente diventa plausibile l'implausibile. C'è una parola che non possiamo e non vogliamo pronunciare, ma l'ha pronunciata Papa Francesco quando ha parlato di una Terza Guerra Mondiale. L'Europa è stato il grande antidoto alla guerra: popoli che si erano fatti la guerra scoprivano la bellezza della pace, gli ex nemici si stringevano la mano. Ma oggi, purtroppo, le cose stanno cambiando. E quello che più mi spaventa è la totale assenza di quella che il cardinal Martini chiamava "l'intelligenza complessiva delle cose". È come se ci fossero davanti a noi dieci indizi di un assassinio, e la politica fosse come l'ispettore Clouseau, che non riesce a metterli insieme. La vittoria di Trump alle primarie, il voto austriaco, la Brexit, l'ascesa di Marine Le Pen, i muri che risorgono nell'Est Europa. Che altro deve accadere, perché ci si renda conto che siamo in un tempo della storia nuovo, carico più di pericoli che di possibilità?".

2 luglio 2016

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA N. 167


Sabato 02 Luglio 2016

Idiot wind
Detesto il vento. Tra i fenomeni naturali è quello che più mi inquieta. Vale anche per la politica: comporta la spinta in una direzione cui i più si fanno trascinare, ripetendo ed amplificando false certezze, fino al prossimo cambiamento di clima. Tale è purtroppo la nostra stagione, percorsa da un vento idiota che spazza senza troppe distinzioni buone e cattive tradizioni. Per non finire tra gli irosi o a scagliare invettive come il menestrello di Duluth dal quale ho tratto il titolo (chiedo scusa ai correligionari dylaniati), occorre provare ad attrezzarsi. Innanzitutto rinforzando le fondamenta. Nelle democrazie queste sono date dalle Costituzioni e dalle leggi elettorali. Attenzione a non renderle troppo leggere, in balìa delle mutevolezze di Eolo.

La settimana in Regione
Nella seduta di martedì scorso è stata approvata la legge “Disciplina regionale dei servizi abitativi”: articolata in 6 titoli (Disposizioni generali, Aziende Lombarde per l'edilizia residenziale, Servizi abitativi pubblici, Servizi abitativi sociali, Azioni per l'accesso ed il mantenimento dell'abitazione, Disposizioni transitorie finali) e 46 articoli. Voto a favore della sola maggioranza, ma atteggiamento molto collaborazionista dei grillini (ormai non è più una novità, tra loro e la Lega è in atto un vero e proprio flirt). Per evitare il voto segreto e possibili sorprese su qualche articolo, Maroni ha posto la questione della valenza strategica della legge ai fini del suo programma di governo, salvo non presentarsi in aula per tutta la giornata. In questi giorni è anche continuato il tourbillon degli assessori, ormai difficile da tenere a mente. Confermata la nomina di Gallera al Welfare, la sua delega al Reddito di autonomia passa alla leghista Francesca Brianza, che conferma in capo a sè anche il Post Expo. Giallo sull'attribuzione delle competenze relative alla Città Metropolitana, che dovrebbero andare alla Beccalossi, mancato assessore alla sanità. Peggio del calciomercato.

1 luglio 2016

Quindicesimo Piano - Newsletter 106

Newsletter 106 / Luglio 2016
I tacchi cominciano ad affondare nell'asfalto liquefatto di una Milano che, a poco a poco, va in disarmo verso le agognate vacanze e l'incedere sui marciapiedi milanesi nell'ora della pausa meridiana diventa sempre più un'impresa.
Un po' come quella di Maroni alle prese con il rendiconto finanziario e l'assestamento di bilancio che verranno in aula, come da tradizione, nell'ultima seduta di luglio: prima però dovranno superare le forche caudine delle commissioni.
Intanto in aula passa quella che pomposamente è stata definita "una delle più importanti novità legislative di questo mandato regionale". Figuriamoci!
In realtà, la legge sulla "Disciplina regionale dei servizi abitativi", approvata a maggioranza martedì scorso, mette solo una pezza, oltretutto già logora, al sistema malato ed inefficiente delle case popolari. Fuori dal Pirellone, per tutta la giornata, è andata in scena la protesta dei sindacati degli inquilini.