Le richieste delle associazioni: frenare il modello di
“liberalizzazione controllata”, con moratoria sui nuovi giochi;
restituire potere decisionale alle comunità locali; impedire la
pubblicità; inserire il gioco d’azzardo patologico all’interno dei Lea.
Si chiama “Mettiamoci in gioco” la
campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo promossa da
diverse associazioni (Acli, Adusbef, Alea, Anci, Anteas, Arci, Auser,
Avviso Pubblico, Cgil, Cisl, Cnca, Conagga, Federconsumatori, Federserd,
Fict, Fitel, Fondazione Pime, Gruppo Abele, Intercear, Libera, Uisp) e
presentata ieri a Roma. Una campagna che parte dall’analisi della
realtà.
I dati. Secondo
il Conagga (Coordinamento Nazionale Gruppi per Giocatori d’Azzardo.
Studio condotto da Matteo Iori), nel 2001 il mercato mondiale dei giochi
d’azzardo ha raccolto, al netto dei premi erogati, 417 miliardi di euro
(+5,6 per cento sul 2010). Il 29 per cento di questi sono in Europa.
L’Italia, con 18,4 miliardi di euro, rappresenta oltre il 15 per cento
del mercato europeo del gioco e oltre il 4,4 per cento del mercato
mondiale (con l’1 per cento della popolazione mondiale).