30 ottobre 2017

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA


Sabato 28 Ottobre 2017

L’autogol
Più che l’esito, tutto sommato scontato, dei referendum sull’autonomia sarà quello, più controverso, sulla legge elettorale a consegnare prevedibilmente la rappresentanza delle Regioni del Nord al centrodestra. Continuano a sfuggirmi i motivi per i quali si sia spalancata ai nostri avversari la porta dei collegi uninominali a turno unico e con voto abbinato ai listini del proporzionale. Comprendo che questa fosse la scelta preferita dai nostri competitori, ma servirgliela così senza contropartite adeguate mi pare autolesionistico. Le prossime elezioni, quindi, partono in salita, con uno 0-1 in avvio. Per evitare che si trasformi in 1-60 come nel 2001 in Lombardia bisognerà battersi alla grande. Anzitutto allargando le alleanze e riportando al voto i delusi. Ma soprattutto, d’ora in avanti, cercando di buttare la palla nella porta altrui, non nella propria.

La settimana in Regione
Prima del dibattito sull’esito del referendum martedì il Consiglio ha licenziato altri tre provvedimenti. È stata anzitutto approvata una legge per il sostegno ai familiari delle vittime del terrorismo. La Regione si impegna a fornire loro anzitutto il supporto necessario sia sul piano umano che organizzativo, oltre che economico. È stata istituita quindi una riserva naturale lungo il Serio, in provincia di Bergamo, denominata Malpaga-Basella. Infine è stata approvata una risoluzione sul tema del caregiver, di chi si prende cioè cura di un proprio familiare sacrificando molto spesso così la propria stessa vita. Il testo rinvia soprattutto al parlamento un intervento legislativo in merito, per ampliare le misure di sostegno, ma da parte nostra abbiamo avanzato anche proposte che già la Regione potrebbe fare proprie.

28 ottobre 2017

NEWSLETTER QUINDICESIMO PIANO

Newsletter 164 / ottobre 2017
Nulla è più facile che illudersi", ammoniva Demostene. "Perché l'uomo crede vero ciò che desidera". Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, recita un vecchio proverbio popolare. E così, 55 milioni di euro dopo, siamo punto e a capo. Archiviato l'inutile e costoso referendum, dal risultato imbarazzante in relazione ai soldi spesi, Maroni ora non può fare altro che accodarsi all'Emilia Romagna che ha già aperto un tavolo a Roma per ottenere maggiori competenze. E, tutto ciò, senza spendere un centesimo, come d'altra parte era previsto dall'articolo 116 della Costituzione. L'atteso plebiscito a suo favore non c'è stato, a Milano e nell'hinterland il risultato è addirittura preoccupante, quindi il presidente ora smania per aprire in fretta la fase delle trattative.

Esiste una "questione settentrionale"? Certo che sì. Ma va affrontata con serietà. Il PD è disponibile a lavorare sui temi del regionalismo differenziato, purché si accetti il confronto. Se la campagna elettorale deve continuare, noi non ci saremo.

21 ottobre 2017

Referendum inutile e dispendioso

E’ un Referendum consultivo senza incidenza concreta sull’autonomia.
Da lunedì, se vincerà il SI e sarà alta l’affluenza alle urne…  non cambierà nulla !!!
Infatti le competenze delle Regioni sono già definite dall’art. 116 della Costituzione.
Cosa poteva fare Maroni? 
Evitare la consultazione facendo un lavoro serio, come aveva iniziato a fare Formigoni prima di lui, invece di alzare polvere sulla possibilità di trattenere in Lombardia i soldi delle tasse a pochi mesi dalle elezioni.
Precisiamo che la propaganda di Maroni costerà alle tasche dei lombardi 55 milioni di euro (ricordiamo che per la Sanità vengono spesi  48 milioni !!! all’anno)
Per cosa?   Per una questione legata alla campagna elettorale.  
Ci dispiace leggere che il Gruppo Sulbiate Insieme ha dato indicazioni per il  SI e lo ha fatto  illudendo i sulbiatesi sugli effetti del voto, parlando di risparmi, di soldi che arriveranno alla Regione e dicendo il falso sul Comitato dei Sindaci del PD, lasciando intendere che detto comitato rappresenta tutti i Sindaci. E’ nato un Comitato per il SI alla vera Autonomia.   Ciò aiuta solo ad alzare il polverone….non a fare chiarezza !
Riportiamo quanto apparso sul GIORNO in luglio 2017 a proposito della presentazione del Comitato per il Sì al referendum per l’autonomia
«Un sì diverso. Un Sì che ha contenuti e che, a differenza di quello proposto da Maroni, è fattibile». È «un’operazione verità» del centrosinistra, come l’hanno definita ieri il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, per presentare il Comitato per il Sì al referendum per l’autonomia, rispetto alla consultazione indetta dal governatore leghista Roberto Maroni sostenuta da centrodestra e M5S. «Abbiamo deciso di dar vita a questo comitato - ha spiegato Gori - perché riteniamo sia importante fare campagna per i veri motivi per cui i cittadini lombardi saranno chiamati a esprimersi il 22 ottobre». Non più soldi alla Lombardia, come sostiene Maroni, ma «maggiori responsabilità» a partire da due materie: ambiente e ricerca per l’innovazione tecnologica.

Il sindaco di Bergamo, capofila dell’operazione, ha sostenuto che il Comitato è un’iniziativa «senza simboli di partito» aperta «anche a chi rappresenta partiti politici diversi». Un Sì diverso, ha sottolineato Sala, «perché ciò che propaganda Maroni altro non è che quel secessionismo già proposto dalla Lega Nord, irrealizzabile, al quale siamo assolutamente contrari». Dunque ambiente e innovazioni tecnologiche, perché «è giusto che sia l’ente regionale a decidere sui finanziamenti». Per quanto riguarda l’idea di rendere la Lombardia una regione a statuto
autonomo «non soltanto è un errore, ma è un’ipotesi del tutto irrealizzabile».

Un tema che i sindaci Pd considerano mero strumento di propaganda.

Infine una precisazione.
Il Referendum è consultivo, differente quindi da quelli abrogrativi e ben diverso dalle consultazioni elettorali, che sono diritto-dovere di ogni cittadino.  In questo caso ha senso non andare a votare  per dire che, per noi, l’Autonomia è altra cosa!
E la vogliamo costruire seriamente.

20 ottobre 2017

Referendum e federalismo differenziato. L’impegno del PD

Il documento del Partito Democratico Lombardia sul referendum per l’autonomia rafforzata in programma in Lombardia il 22 ottobre 2017.

L’indizione del referendum sul federalismo differenziato è l’atto con il quale si chiude la legislatura di Roberto Maroni, caratterizzata da tante inchieste giudiziarie e da pochissimi risultati. Iniziata con la solenne promessa di trattenere sul territorio almeno il 75% delle tasse pagate dai cittadini lombardi, terminerà a quattro mesi dal voto con un costoso e inutile referendum consultivo. Dopo cinque anni Maroni non solo non manterrà la promessa, ma sprecherà di sicuro 50 milioni di euro. Un vero fallimento politico e amministrativo.

In questo contesto è bene ricordare che il federalismo differenziato è stato inserito in Costituzione dal centrosinistra nel 2001. Come PD, abbiamo da sempre sostenuto la possibilità per le Regioni in equilibrio di bilancio di vedersi riconosciute competenze aggiuntive accompagnate da adeguate risorse, così da valorizzare le vocazioni e le specificità di ciascun territorio, mantenendo fermi come valori indiscutibili l’unità nazionale e la solidarietà dei territori.

18 ottobre 2017

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA


Sabato 14 Ottobre 2017

Viola non c’è
Dieci anni fa nasceva il PD. Ricordo quell’assemblea alla nuova Fiera di Milano carica di speranze. Ci andai in compagnia di Maria Luisa Cassanmagnago, mia illustre concittadina purtroppo scomparsa da qualche anno. Già in questo si manifestava l’incontro tra culture diverse, non distanti. Con noi c’erano moltissimi giovani. Ad una di loro, Viola, toccò di introdurre dal grande palco la giornata raccontando non senza emozione le attese di una generazione allora da poco maggiorenne. All’odierna celebrazione di compleanno mancheranno molti padri nobili. Ma mancherà soprattutto lei, Viola, da tempo purtroppo disillusa. Certo, nel frattempo altri giovani si sono avvicinati raccogliendone il testimone. Questo non basta a spiegare le ragioni di quell’abbandono, sulle quali bisogna riflettere, se non altro per evitare che tornino a ripetersi.

La settimana in Regione
L’attività regionale è ridotta al minimo in questi ultimi giorni di campagna referendaria. Tuttavia dalle commissioni sono stati licenziati due provvedimenti legislativi che a breve approderanno in aula: il primo in tema di interventi di assistenza alle vittime del terrorismo, il secondo sull’introduzione di clausole sociali all’interno dei bandi regionali. Tornerò su entrambe le misure in occasione della prossima seduta di approvazione, prevista per il 24 ottobre. Voglio però segnalare un fatto, sfuggito anche ai solitamente solerti censori della stampa locale. La votazione del primo progetto di legge ha visto l’assenza del gruppo dei 5 Stelle. Non per scelta politica di dissenso, ma perché quel giorno tutta la pattuglia pentastellata lombarda ha preferito andare in gita a Roma per partecipare ad una manifestazione di protesta fuori da Montecitorio contro la legge elettorale. Questi signori, sempre pronti a fare la morale agli altri, si sono scordati di esser pagati dai cittadini lombardi anzitutto per lavorare a Palazzo Pirelli: la propaganda del loro Movimento dovrebbe venire dopo.

17 ottobre 2017

Ecco come si risparmia sul treno

Italo-Frecciarossa, la guerra dei prezzi
L'algoritmo, più o meno, è lo stesso sia per Trenitalia che per Ntv: sistemi automatici che nello stabilire i prezzi dei biglietti tengono conto della domanda e dell'offerta. Così per i treni in cui c'è meno richiesta, il prezzo sarà più basso perché ci saranno più biglietti disponibili. Mentre per quelli nelle ore di punta, o nei weekend, il costo aumenta con il calare dei posti e delle offerte disponibili. Ma quando conviene viaggiare sui treni dell'alta velocità? Ci sono giorni o orari migliori? E soprattutto, è vero che i prezzi da quando alle Frecce si sono affiancati gli Italo sono diminuiti?

Le fake news sul referendum: facciamo chiarezza



16 ottobre 2017

NEWSLETTER QUINDICESIMO PIANO

Newsletter 162 / ottobre 2017
Settimana insolitamente calda per la stagione a causa dell'anticiclone, ma anche per le discussioni sorte intorno alla legge elettorale nazionale in esame al Parlamento. D'altra parte una soluzione andava trovata per "chiudere ordinatamente la legislatura" e per affrontare il turno elettorale che, per le politiche e le regionali, con ogni probabilità, verrà fissato nella prima metà del prossimo marzo.
Ma prima in Lombardia, a fare da traino, è stato indetto il referendum e per promuoverlo adeguatamente la maggioranza ha deciso di fermare tutto il resto: niente sedute di Consiglio in ottobre e la prossima settimana niente commissioni.
Maroni si aggira nei corridoi preoccupato per un esito che non sembra più tanto scontato.
Vinceranno sicuramente i Sì, ma la partita si gioca tutta sulla percentuale di partecipazione dei lombardi e le notizie non sembrano essere un granché buone.
Eccolo allora moltiplicare le energie e gli sforzi: più pubblicità, più manifesti giganti, più convegni, più soldi e... più bugie.
Poi la parola passerà ai cittadini che, francamente, potrebbero essere stanchi a ragione di essere presi in giro per le promesse mai mantenute.

15 ottobre 2017

a Palermo un convegno su Giorgio La Pira

Spes contra Spem
   
In occasione del quarantesimo anniversario della scomparsa di Giorgio La Pira, il 13 e il 14 ottobre 2017, è in programma a Palermo il IV Convegno nazionale dal titolo “Spes contra spem 4”. L’incontro, organizzato dal Comune del capoluogo siciliano e dalla Fondazione Giorgio La Pira si propone di far conoscere e attualizzare i valori a cui il politico e il docente nato a Pozzallo si è ispirato. Tra le diverse associazioni nazionali e locali che aderiscono, anche l'Istituto Arrupe di Palermo, partner di Aggiornamenti Sociali.

14 ottobre 2017

Dieci anni di PD


14 ottobre, il nostro Partito compie dieci anni.
Presi come siamo dalle vicende quotidiane, che siano la legge elettorale con tutto ciò che ne consegue (funzionamento, effetti, modalità con cui si potrà arrivare all'approvazione) o il lavoro giornaliero che facciamo nei nostri circoli, nei nostri Comuni, in Provincia, rischiamo di non dare il giusto risalto a un anniversario come questo; non solo perché per come è andata configurandosi la politica italiana negli ultimi tempi, affollata di movimenti, partitini personali, cartelli elettorali, sigle e simboli che durano lo spazio di una elezione, 10 anni di un Partito vero sono effettivamente una notizia.

13 ottobre 2017

Resistenza senza fucile


Le nuove scuole: se ci avessimo pensato prima...

La nostra scuola costruita di recente è struttura in classe "C": molto lontana da questi esempi...

ROMA - Orti, pannelli solari, riscaldamento a basso consumo, pavimenti drenanti e strutture in legno all'avanguardia. Alcune scuole d'Italia sono esempi virtuosi di edilizia sostenibile. Di pari passo, nella filosofia della progettazione, vanno l'utilizzo di materiali riciclati e i bassi consumi energetici, oltre alla sicurezza delle strutture dove bambini e ragazzi passano una buona parte della giornata.

11 ottobre 2017

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA


Sabato 07 Ottobre 2017

La deriva
Ho scritto che i referendum del lombardo-veneto nulla hanno a che fare con quello della Catalogna. Ho definito il nostro un voto alla Catalano, sinonimo di ovvietà camuffata da rivelazione. Mi sto ricredendo. Naturalmente non mi riferisco agli effetti concreti, prossimi al nulla nel nostro caso, deflagranti in quello spagnolo. Il problema sta nelle argomentazioni, negli appetiti che vengono stuzzicati, nella deriva che ne può conseguire. Da questo punto di vista la propaganda di casa nostra è ancora peggiore di quella iberica. Perché un conto è voler le mani libere, un altro è pretendere le tasche piene. Lottare per un ideale di indipendenza può anche essere nobile, contrapponendo per di più un modello repubblicano ad una antistorica monarchia. Pretendere più soldi per chi è già più ricco mi pare un cicinino egoista.
Mica per niente la sindaca di Barcellona aveva organizzato la marcia per una migliore accoglienza dei profughi, quelli che Maroni invece in Lombardia non vuole proprio vedere.

La settimana in Regione
Il Consiglio ha approvato il bilancio consolidato di Regione Lombardia, comprendente le società interamente partecipate. Il patrimonio netto risulta incrementato nell’esercizio 2016, per un valore totale di 2 miliardi e 181 milioni. I crediti ammontano ad oltre 19 miliardi, circa 4 miliardi sono le disponibilità liquide e 23 miliardi i debiti. Il nostro giudizio è stato negativo, anche perché non vi è evidenza delle potenziali conseguenze di alcune partite ad alto rischio quali Pedemontana. Altra deliberazione significativa ha riguardato l’intesa col Cantone dei Grigioni per il miglioramento di alcuni servizi di reciproco interesse. La prima fase riguarda soprattutto i trasporti ed in particolare l’armonizzazione degli orari ferroviari.

10 ottobre 2017

NEWSLETTER QUINDICESIMO PIANO


Newsletter 161 / ottobre 2017
Accovacciato su un ramo basso della siepe il vivace pettirosso osserva l'ambiente vicino. È il segnale inconfondibile dell'autunno che avanza e dell'inverno ormai prossimo che farà calare la tela sulla X legislatura regionale.
Come saldi di fine stagione passano in Consiglio e nelle commissioni gli ultimi scampoli di un'attività politica ed amministrativa che in questi cinque anni non ha mai preso veramente quota.
Una navigazione di piccolo cabotaggio che ha visto la sua espressione massima nella pseudo riforma della sanità. Figurarsi...
Il resto è stata normale amministrazione: un grazie ai funzionari che hanno mandato avanti la baracca, a prescindere.
Con molte insufficienze in pagella e le precedenti promesse elettorali non mantenute, Maroni ora punta tutto sull'esito del referendum per l'autonomia.
Il bello è che il governatore vuole conseguire la massima partecipazione dei cittadini, e quindi il risultato della sua riconferma, spendendo a piene mani i soldi dei lombardi: ben 55 milioni ad oggi!
Not in my name, dicono gli inglesi. Non nel mio nome! Dico io. Astensione.

9 ottobre 2017

L'oltraggio di Maroni alla patria della Meloni

Dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io.
La saggezza popolare colpisce ancora e lo fa in modo imprevedibile, anche in Lombardia.
Tutto si sarebbe aspettato Maroni, meno che sentirsi bocciare sonoramente il referendum dal leader nazionale di una forza che lo ha sostenuto in questi anni senza creargli particolari problemi. Anzi.
Giorgia Meloni, leader indiscussa di Fratelli d'Italia, lo ha bocciato senza mezzi termini. Il ragionamento è malizioso e articolato: "è vero che il referendum è sull'autonomia e non sulla secessione, ma qual è la finalità di parte delle realtà che lo sostengono?". Ma la Meloni non si ferma: "Sono convinta che la Patria, quella vera, sia l'unico argine rimasto alla deriva mondialista e alla globalizzazione incontrollata. Difendere l'unità d'Italia vuol dire difendere la nostra identità, la nostra libertà e la nostra sovranità. Nessuna concessione da parte mia a spinte indipendentiste". Nessuna pietà politica anche per la parte fiscale del referendum, quella del mitico residuo che starebbe mettendo sul lastrico i virtuosi lombardi: "Le rivendicazioni fiscali" continua la Meloni "potrebbero non fermarsi a livello regionale, ma penetrare più in profondità. Per quale motivo, ad esempio, gli abitanti della provincia di Milano dovrebbero condividere la loro ricchezza con quelli della provincia di Pavia che hanno un reddito pro-capite che è meno della metà del loro?". E la considerazione finale è un vero e proprio botto: il referendum è "un oltraggio alla Patria, inutile e pericoloso".

5 ottobre 2017

Corso di formazione alla Politica

I luoghi del potere nella società contemporanea
Programma del corso: i primi 3 incontri

sabato 28 ottobre 2017, ore 9.30 - 13.00 – L’ Italia,
Tavola rotonda sulla cultura del potere in Italia (Agostino Giovagnoli)
SALVATORE NATOLI, L’Antropologia politica degli Italiani, Editrice La Scuola, 2014
presenta il corso: Luca Caputo

sabato 11 novembre 2017, ore 9.30 - 13.00 – La filosofia del linguaggio
BRUNO BALLARDINI, ISIS® il marketing dell’Apocalisse, Baldini & Castoldi, 2015
Introduce: Walter Ferrario

sabato 16 dicembre 2017, ore 9.30 - 13.00 – La sanità
Tavola rotonda con CARLO BORGHETTI
Ivan Cavicchi, “La quarta riforma”, ebook
Introduce: Stefano Guffanti


Sede del corso: Milano via s.Antonio 5
Contattare pd20884@gmail.com per usufruire del passaggio in macchina.

3 ottobre 2017

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA


Sabato 30 Settembre 2017

Catalunyia
Ho sempre avuto in simpatia i movimenti indipendentisti. Storicamente hanno costituito forme di resistenza agli autoritarismi ed hanno avuto guide progressiste ed attente ai problemi sociali. L'autodeterminazione dei popoli era la premessa anche per il loro sviluppo in un quadro democratico. Il recente caso del Kurdistan sembra confermare questo ragionamento. Più complicata la questione in Paesi dove la democrazia è già bene o male riconosciuta. Qui le rivendicazioni separatiste incorporano anche elementi di nazionalismo antisolidale. Non sempre prevalente, certo, ma altresì pronto ad emergere. Ciò detto, a queste spinte è sbagliata una risposta solo legalitaria ed autoritaria. Nel ripensare l'Europa andranno rimessi in discussione anche gli attuali Stati e le loro articolazioni regionali. Comunque finisca, la questione catalana è una cosa seria, da analizzare sul serio. Come lo fu quella scozzese: chissà se ci sarebbe stata la Brexit in caso di diverso esito di quella vicenda. Nessun legame invece con la Lombardia: qui nessun dramma, è solo operetta.

La settimana in Regione
In assenza di seduta del Consiglio (rinviata su richiesta degli Alfaniani, impegnati nella loro Direzione nazionale) il fatto più significativo è stata la ripresa del lavoro sulla legge elettorale regionale. La Lega sembra rassegnata a subire l'introduzione della doppia preferenza di genere, in cambio chiede l'allargamento delle liste. È stato inoltre licenziato il piano di ristrutturazione delle società partecipate dalla Regione. Le nostre critiche si sono principalmente concentrate su Asam, la holding infrastrutturale che detiene la partecipazione in Serravalle e quindi in Pedemontana, oltre che sulla sovrapposizione tra diverse centrali d'acquisto: Arca, Lombardia Informatica, Infrastrutture Lombarde. Asam è stata messa in liquidazione, ma il punto è il futuro assai incerto delle società sottostanti. La Giunta naviga a vista, Maroni è andato da Delrio provando a spostare nuovamente sul Governo responsabilità che sono invece tutte sue: nella prossima campagna elettorale gliele dovremo ricordare puntualmente.

2 ottobre 2017

Nebbia fitta in Brianza

Ci risiamo. Purtroppo.
Un altro comune lombardo è scosso da un'indagine che ipotizza collusioni con la malavita organizzata. Questa volta c'è addirittura un sindaco agli arresti domiciliari e un consiglio comunale che si scioglie per le dimissioni di buona parte degli eletti. Uno spettacolo triste, che deve far riflettere sull'ormai pervasiva capacità della malavita organizzata, la 'ndrangheta in particolare, di mettere radici nei nostri territori, soprattutto laddove gli affari si profilano più allettanti. Il sistema è più o meno quello che già conosciamo: un imprenditore compiacente si fa carico di garantire affari con il beneplacito o addirittura il favore di qualche politico locale.
Non sta a noi ricostruire l'accaduto o ipotizzare gli sviluppi giudiziari, di certo non possiamo esimerci dal sottolineare come sia finito il tempo dell'antimafia delle parole e della legalità fatta a proclami. Servono fatti concreti e azioni che portino a costruire anticorpi solidi e condivisi contro le infiltrazioni. Amministratori locali che spadroneggiano sul proprio territorio e ostentano interventi draconiani per sicurezza e legalità possono anche conquistare consensi sui social network, ma non costruiscono il clima giusto per scongiurare possibili tentativi di infiltrazione e isolare imprenditori spregiudicati o altri soggetti troppo ingombranti.