13 giugno 2011

SENTI CHE BEL VENTO.

POST CORRELATI:
Sulbiate: risultati referemdum 2011. By G. Paro.
Pier Luigi Bersani: inizio conferenza stampa post referendum.
Il PDL scopre i risultati del Referendum. Video ironico.
Quorum raggiunto missione compiuta.
Sulbiate: ha votato oltre il 60%.
Sulbiate primo tra i comuni che in provincia ieri hanno raggiunto il quorum.

Sulbiate: risultati Referendum 2011. By G. Paro.

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PIER LUIGI BERSANI: inizio della confrenza stampa post Referendum.

Bersani:"Divorzio tra paese e Berlusconi".
"Un messaggio pieno di fiducia e speranza per un
cambiamento possibile".




IL PDL scopre i risultati dei Referenudum. Video ironico.

Video parodia di sostenitori di Berlusconi che tornano dal fine settimana passato al mare e scoprono il risultato dei Referendum poco prima dell'atterraggio in Italia.
Spassosissimo


Speciale Referendum 2011. Video diretta Youdem


Clicca sul logo e segui la diretta su YOU DEM.


Alle 16:00 circa
Conferenza stampa
Pier Luigi Bersani

QUORUM RAGGIUNTO. MISSIONE COMPIUTA.


MISSIONE COMPIUTA!!!
Uno dei video commenti che circola in rete.
Il testimonial non è un gran che,
però il messaggio
è molto eloquente, ed efficace.




...sappiamo che la politica non si deve ridurre a chiacchiera da bar e a tifoseria, ma abbiate pazienza,oggi, come si fa a non condividere l'eloquenza di Totti?

SULBIATE: HA VOTATO OLTRE IL 60%


A Sulbiate ha votato più del 60% degli aventi diritto.

Le percentuali per seggio:

Seggio 1- 62%

Seggio 2- 63%

Seggio 3- 61%

Comunicato stampa Gruppo Consiliare di maggioranza Lista Civica Si Sulbiate Insieme.



COMUNICATO STAMPA

Il Consiglio Comunale di Sulbiate del 10 giugno 2001 con un ordine del giorno della minoranza PDL+LEGA sostenuto ed integrato dal PD, ha deciso di "esprimere parere contrario alla richiesta di parco commerciale a Sulbiate, a qualsiasi prosieguo di iniziative, analisi, discussioni e approfondimenti invitando il sindaco a informare la proprietà".
I Consiglieri di Progetto Territorio (5) e del PD (5) hanno deciso con 10 voti favorevoli di mettere in minoranza i 7 consiglieri della lista civica al governo.

Ecco le conseguenze pratiche di questa scelta che sono state nascoste nella campagna di raccolta firme no-outlet:
1) cadono per gli Amministratori tutte le possibilità concrete di trattare con Pedemontana per avere a Sulbiate le gallerie di Pedemontana e della Ferrovia, quindi saranno realizzati i passaggi in trincea scoperta con la perdita di 50/70 mila metri di campagna di fronte al paese;
2) viene dato il via alla realizzazione di 40.000 metri quadrati di capannoni industriali, terziario e commerciale già convenzionati con la proprietà; si ricorda che per la metà parte industriale sono già state consegnate al Comune opere pubbliche in conto oneri di urbanizzazione;
3) i numerosi operatori di grande distribuzione che frequentano i Comuni del vimercatese potranno definire l'operazione in altra area, non a Sulbiate, ma sempre nelle immediate vicinanze del casello di Pedemontana;
4) per i sulbiatesi c'è la certezza di perdere circa 100 mila metri di campagna, la rinuncia preventiva alle azioni in atto per difendere il nostro territorio e l'inalterato rischio di avere sottocasa ma in Comune vicino un'altra grande distribuzione accessibile dal casello di Sulbiate.

I partiti PD, PDL e LEGA costringono gli amministratori di Sulbiate a rinunciare ad affrontare i problemi locali, di fatto le segreterie provinciali dei partiti hanno espropriato della loro potestà decisionale gli amministratori sulbiatesi eletti dai cittadini. Una mai vista mobilitazione ed unanimità della politica locale con la quale viene liberato il campo da ogni discussione sulla grande distribuzione a Sulbiate così mantenendo aperte tutte le possibilità e le trattative per insediare la Grande Distribuzione negli altri Comuni vicini. Favoriti in particolare gli Amministratori di Vimercate e Bellusco.

Richiamiamo alla coerenza i Partiti Democratici al governo in questi Comuni e nel vimercatese - compresi i governi di PDL e LEGA - dichiarando pubblicamente alla popolazione che nei loro Comuni non esistono formali o informali tavoli aperti per "grande distribuzione". Chiediamo che si impegnino con i loro cittadini con solenni ordini del giorno ad impedire, ora per allora, ai loro consigli comunali "qualunque iniziativa di analisi, discussione e approfondimento sulle proposte di Grande Distribuzione". Lo stesso diktat che è stato imposto al parlamento di Sulbiate.

Infine invitiamo ancora la Provincia MB e la Regione ad esprimersi circa le scelte politiche territoriali nella Brianza est in merito agli insediamenti di grande distribuzione. Se sono possibili venga concordato il sito/siti in modo condiviso, se non sono possibili venga impedita a tutti la corsa all'outlet. Ribadiamo che nel caso venga scelto il sito di Sulbiate - luogo già cementificato, immediatamente adiacente alle infrastrutture viarie e che permette un bilancio ambientale positivo mitigando lo scempio progettato da Pedemontana - siamo ampiamente disponibili a definire la condivisione sovralocale dei benefici oltre che quella dei problemi.

Sindaco e gruppo Consigliare di maggioranza lista civica Sulbiate Insieme

Outlet Sulbiate: ultima da MB NEWS.


Stop all'outlet: consiglio comunale boccia l'idea del Sindaco di Sulbiate.
di Lorenzo Giglio.

per leggere l'articolo clicca qui.



Giunta di Bellusco: comunicato stampa.

Roberto Invernizzi - Sindaco di Bellusco.

La Giunta di Bellusco in questo comunicato stampa chiarisce la sua posizione circa la possibilità di insediamenti di grandi strutture di vendita nel suo territorio.

per ingrandire cliccare sull'immagine.

SULBIATE PRIMO TRA I COMUNI CHE IERI IN PROVINCIA HANNO RAGGIUNTO IL QUORUM!!!

Sono solo quattro i comuni della nostra provincia che già ieri sera alle 22:00 avevano superato il 50% dei voti . Primo di essi SULBIATE CON IL 52,50%.

Di seguito la classifica:

1° SULBIATE 52,50%
2° MEZZAGO 50,90%
3° CAVENAGO di BRIANZA 50,65%
4° AICURZIO 50,21%

Dedicata a tutti gli amici del Comitato Referendario di Sulbiate e a tutti gli elettori della nostra Comunità:


Ieri Sulbiate non è andata al mare. Ha già votato il 53%.


All'apertura dei seggi l'affluenza a Sulbiate ha già superato il quorum!
I seggi resteranno aperti fino alle ore 15:00.

Questi i dati delle ore 22:00 di ieri 12 giugno 2011 del Comune di Sulbiate:

Aventi diritto: n°. 3138
Votanti: 1657
Percentuale votanti: 53%

Dati anilitici per seggio:

Sezione 3.
Maschi 481
Femmine 480
Aventi diritto 961
Voti espressi 480
Percentuale voti 50,01%

Sezione 2
Maschi 470
Femmine 541
Aventi diritto 1011
Voti espressi 556
Percentuale voti 55,00%

Sezione 1
Maschi 606
Femmine 560
Aventi diritto 1166
Voti espressi 620
Percentuale voti 53,25%

Il Quorum è vicino. L'affluenza alle ore 22:00 di ieri lascia ben sperare.


Il dato dell'affluenza ai seggi delle ore 22:00 di ieri è incoraggiante. Ha votato il 41% degli aventi diritto al voto. E' concreta la possibilità di raggiungere il quorum. L'analisi dei flussi di precedenti consultazioni lascia ben sperare. Solitamente (evento che si verifica anche in occasione di consultazioni politiche ed amministrative) va a votare il lunedì tra il 15 ed il 20 % dell'elettorato.

Il voto degli italiani all'estero, corrisponde circa al 6,5% del totale. Acausa di evidenti irregolarità giovedì l' Ufficio Centrale della Cassazione si esprimerà sui ricorsi. E' molto probabile che questi voti ai fini del quorum potrebbero essere ininflueti. Sarebbe sufficiente una partecipazione del 55% degli italiani residenti.

Alle ore 22:00 alta l'affluenza nel centro nord.
La Lombardia è al 41,50%. Milano, 40,60%.

Berlusconi promette, Tremonti smentisce...anzi precisa.


Berlusconi sta ventilando a breve termine la riforma del fisco. Ecco di seguito l'intervento del Ministro Tremonti durante il Convegno dei giovani di Confindistria:

"La crisi non è finita. Il tempo della prudenza non è finito. I fattori di instabilità che si sono manifestati 3-4 anni fa sono tutti in essere. E sulla questione fiscale io la vedo un così: abbiamo alcuni vincoli, il primo è il bilancio. Non possiamo fare riforme in deficit, non possiamo fare una riforma che crea deficit. Dobbiamo trovare i soldi senza scassare i conti perchè ciò porterebbe ad aumentare tasse. E io sono un po' all'antica, non ho intenzione di tassare la prima casa e il risparmio delle famiglie".


Delle due una: o non si sono ancora parlati, o quando parlano non si capiscono. Mah!
Solo una cosa è certa: l'incertezza e la confusione continua.

Più tardi la precisazione del Ministro dell'economia: "Vorrei farle le riforme, ma non ci sono le risorse". Chiaro no?

ESTATE A SULBIATE. Programma eventi.

cliccare sulla locandina per ingrandire

Nota del mattino del 13 giugno 2011.


1. IL QUORUM TOGLIEREBBE DAL TAVOLO L’IDEA DEL BUSINESS PER GLI AMICI SOSTITUENDOLA CON LA POLITICA PER IL FUTURO: PIANO ENERGETICO, GOVERNO DELL’ACQUA, GIUSTIZIA UGUALE PER TUTTI. UN ALTRO PASSO VERSO IL TRAMONTO DEL BERLUSCONISMO.
Ieri sera l’affluenza alle urne ha superato il 40 per cento. E’ un livello superiore a quello toccato in altre occasioni in cui è stato raggiunto il quorum. La vittoria è a portata di mano e bisogna fare l’ultimo sforzo per portare a votare tutti coloro che ancora non ci sono andati.
Il raggiungimento del quorum toglierebbe dal tavolo l’idea che nucleare, acqua e giustizia siano temi da trattare pensando al business per gli amici e aprirebbe la strada alla necessità di una politica per la comunità nazionale: un piano energetico degno di questo nome, un governo dell’acqua efficiente ma senza obblighi di svendita obbligatoria ai privati, una giustizia uguale per tutti.
Dal punto di vista politico il quorum segnerebbe un altro avanzamento verso il tramonto di questa lunga fase della storia italiana. Non a caso Berlusconi è silente. Il tg1 nemmeno prevede di fare trasmissioni di approfondimento oggi pomeriggio. E Bossi è in fibrillazione.

2. FISCO. RIFORMA SI’, FAVOLE NO. TREMONTI SVELA LE CIFRE: TRA DEFICIT, DEBITO E RIFORMA DEL FISCO CI VORREBBERO 80 MILIARDI DI EURO. MA BOSSI E BERLUSCONI MIRANO ANCORA AGLI ANNUNCI MIRACOLOSI PER SOPRAVVIVERE. LA RICETTA ALTERNATIVA DEL PD. E FERRARA CHIEDE UN GIUDIZIO POSTUMO EQUANIME SU BERLUSCONI.
B&B, Berlusconi e Bossi sperano in un colpo d’ala per riprendere il cammino del governo, allungare il tempo di sopravvivenza e poi vedere. Una tecnica di sopravvivenza che non bada certo ai problemi del paese, ma alla necessità di evitare la perdita del potere, dei business, della copertura per qualsiasi atto. Il colpo d’ala dovrebbe essere la riforma fiscale. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, è uscito ormai allo scoperto anche contro Tremonti: la riforma si deve fare. Peccato che Tremonti abbia cominciato a dire la verità, sia perché non intende essere travolto dalla caduta del berlusconismo, sia perché intende giocare una propria partita politica. Ieri è stato chiarissimo: tra tagli di deficit e di debito necessari per tenere fede alla firma apposta senza troppi pensieri da Tremonti e dallo stesso Berlusconi sulle carte europee e eventuale riforma del fisco come la vorrebbero Lega e Pdl bisognerebbe trovare 80 miliardi di euro l’anno. “So bene come bisognerebbe fare una riforma del fisco” ha detto ieri. “Il punto è come si trovano i fondi”.
Il Pd ha una sua proposta alternativa già presentata alla Camera e a Bruxelles con la lotta all’evasione fiscale, l’aumento del 20 per cento della tassazione delle rendite finanziarie e l’abbassamento delle imposte su lavoro e impresa.
Nel centrodestra in ogni caso tira aria di ritirata e di attenzione alle tecniche di sopravvivenza. Giuliano Ferrara oggi su Il Foglio chiede un giudizio postumo equanime
sul berlusconismo, di fatto paragona il periodo berlusconiano al fascismo, cita Togliatti e dice che “quando arriverà il momento dell’alternanza il cambio dovrà essere – è questa la faccenda che mi interessa – diverso dal paradigma storico fascismo-antifascismo”.

3. MUOIA SANSONE CON TUTTI I FLILISTEI: PUR DI MANDAR VIA DALLA RAI LE TRASMISSIONI CHE IN UNA CAMPAGNA ELETTORALE POLITICA SAREBBERO SCOMODE, I BERLUSCONIANI MESSI A GOVERNARE LA RAI PREFERISCONO UCCIDERE L’AZIENDA. BERSANI: AMMINISTRATORI INFEDELI PAGHERANNO DI TASCA PROPRIA.
Si riunisce oggi il Consiglio di amministrazione della Rai per definire i palinsesti per la prossima stagione. A rischio Fazio, Floris, Gabanelli, oltre a Santoro.
Su La Repubblica Fabio Fazio racconta la propria vicenda e perché non vogliono farlo lavorare. E di fronte alla storia di Fazio il segretario nazionale del Pd, Pier Luigi bersani questa mattina ha rilasciato una dichiarazione durissima: “Davanti a vicende come quella che oggi racconta Fabio Fazio c’è da trasecolare. Una vicenda che si aggiunge ad altre già avvenute o annunciate. Credo che davanti a personaggi che non sanno nemmeno che cosa significhi il valore del pluralismo o il rispetto per il pubblico valga ormai un solo argomento. Attenzione. Chi con perfetta cognizione di causa toglierà valore all’azienda pubblica che deve provvedere a promuovere e tutelare, pagherà di tasca propria. Lo prendo come impegno mio e del mio partito per oggi e per domani. E’ tempo infatti di ricordare che l’amministrazione infedele di un patrimonio pubblico consuma il peggiore dei tradimenti. Il modo per garantire assieme pluralismo e risultati aziendali è aggiungere e non togliere; è questa in sostanza la ricetta di Fabio Fazio. Ed io sono d’accordo con lui”.
Da La Repubblica, l’articolo firmato da Fabio Fazio: “Caro Direttore, da oltre sei mesi ho dato la mia entusiastica adesione al direttore di Rai Tre Paolo Ruffini che mi aveva proposto di proseguire "Che tempo che fa" peri prossimi tre anni così come di ritrovarmi sin da gennaio con Roberto Saviano per una nuova edizione di "Vieni via con me". Da oltre sei mesi aspetto una decisione della Rai. Che cosa ha impedito o impedisce al precedente e all`attuale Direttore generale di rinnovare i contratti in scadenza di alcuni fra i protagonisti della tv pubblica? Nel mio caso, lo dico per sgombrare il campo da eventuali dubbi, l`accordo economico è stato immediatamente trovato, ma quello su cui accordo non può esserci è la rinuncia alle garanzie minime e indispensabili per continuare a svolgere il mio mestiere nello stesso identico modo in cui si è svolto sino ad oggi. Ho chiesto di poter continuare ad andare in onda con "Che tempo che fa" sulla stessa rete, nello stesso orario e per la stessa durata, di poter continuare a gestire gli ospiti con l`autonomia che si deve riconoscere a un qualunque gruppo di professionisti della televisione, di poter continuare ad avvalermi della presenza di Gramellini, dell`appuntamento irrinunciabile con Luciana Littizzetto e naturalmente di Roberto Saviano. Queste garanzie non sono mai arrivate nonostante le mille rassicurazioni ricevute che promettevano il contrario. «...Domani; fra due ore; fra due giorni; a fine settimana; all`inizio della prossima...» e via dicendo. In queste ultime settimane invece mi sono arrivati solo inquietanti frammenti di intenzione che di certo non hanno contribuito a rasserenare il clima. Per non parlare delle notizie su di me, sul programma e su quelli che ne fanno parte, uscite sui giornali e mai smentite. «...Pare che il programma debba cambiare rete o essere ridotto nell`orario; pare che Luciana sia considerata eccessiva; sembra più opportuno rimandare l`ipotesi di una nuova edizione di Vieni via con me e cose del genere...». E per finire tutti hanno potuto leggere definizioni di Rai Tre e di chi ci lavora che giudico
offensive e inaccettabili soprattutto se pronunciate da chi ha importanti responsabilità all`interno della Rai. «Il fortino, l`enclave di comunisti, la riserva indiana». Viene da chiedersi come tutto ciò sia possibile, perché accade e soprattutto a chi giova. Un pregiudizio massimalista che potrebbe in ugual modo valere per RaiUno o RaiDue. Sento tutto ciò come una profonda ingiustizia che fa torto al lavoro di tanti anni e alla professionalità mia e dei miei colleghi della Rai. Per questo ho scritto l`altra sera d`impeto e di getto una lettera al Direttore generale della Rai, Dott.ssa Lei, dalla quale non ho purtroppo ricevuto risposta. Il senso era quello di capire il perché, quale era e quale è il problema. Stanno per essere discussi proprio oggi i palinsesti dei primi tre mesi dell` autunno in cui compaiono programmi per i protagonisti dei quali non sono stati rinnovati i contratti. E se anche i palinsesti venissero approvati fra sei mesi ci si troverebbe nella stessa situazione? E così successivamente ogni tre mesi? Oppure dopo l`approvazione dei palinsesti ci si deve aspettare che siano proprio i contratti a non essere approvati? O magari quelli dei propri collaboratori? Ma che senso ha? Come si può lavorare in questa maniera, immaginare nuovi programmi, costruire novità, sperimentare e magari sbagliare anche? In una parola fare televisione. Quale è la colpa che ci viene imputata? Ho letto che Milena Gabanelli nemmeno è stata ancora ricevuta, che a Floris è stato consigliato di dedicarsi a qualcosa di nuovo. Santoro è stato lasciato andare via con un evidente e inaudito respiro di sollievo e a me non vengono date nemmeno le minime garanzie per continuare a lavorare in pace. "Che tempo che fa" quest`anno ha avuto addirittura un incremento di ascolto e "Vieni via con me" è stato giudicato l`evento televisivo più inaspettato della stagione. Portare in tv, alla televisione pubblica Roberto Saviano è stato per me un motivo di vanto e di orgoglio. Quindi, ripeto, quale è il problema? Nella lettera che ho indirizzato al Direttore Generale, riconoscevo senza alcuna difficoltà all`Editore il diritto e il dovere di fare liberamente le proprie scelte ma chiedevo e torno a chiedere un atteggiamento leale. In tutti questi anni ho imparato che non si può fare tv contro la volontà del proprio Editore e se mai ce ne fosse stato bisogno l`esperienza di "Vieni via con me" ha provveduto a ricordarmelo. L`indifferenza e l`ostilità da parte dell`Azienda è stata evidente sin dal primo momento e solo la professionalità di un collaudato gruppo di lavoro e la tenacia di Rai Tre ci ha consentito di andare in onda e con quel risultato. Per questo ho deciso di non correre più un simile rischio professionale e per questo ho deciso che non sono più disponibile a ripetere l`esperienza di "Vieni via con me" in questa Rai. Se altrove troverò le condizioni necessarie, l`entusiasmo e la condivisione del progetto, il Pubblico potrà ritrovare presto me e Saviano di nuovo insieme. Ho anche scritto al Direttore generale che se lo avesse ritenuto utile, ero disponibile a rinunciare ai tre anni di contratto e ai benefici conseguenti per far sì che lei stessa potesse sin da subito sottoscrivere un contratto per un solo anno poiché questo sarebbe rientrato e rientrerebbe nella Sua disponibilità e nella sua assoluta discrezionalità. Non abbiamo più molto tempo. "Che tempo che fa" dovrebbe andare in onda fra tre mesi. Il mio gruppo di lavoro è stato sciolto, le figure professionali fondamentali per continuare il programma potrebbero presto trovare alternative lavorative e ovviamente il discorso vale ancor di più per le risorse artistiche. Ma voglio ancora poter credere che ce la si possa fare e che il Pubblico di Rai Tre ci ritrovi puntuali in onda all`inizio dell`autunno. Lavoro in Rai da ventotto anni: lo dico con emozione sincera. Alla Rai devo moltissimo. È il maggiore Editore italiano, mi ha insegnato che la Televisione di tutti è una tivù che aggiunge e che non sottrae; che la pluralità delle opinioni è data dall`insieme dei programmi di tutta la televisione e che chiedere ad ogni programma di contenere tutto e il suo contrario significherebbe ridurlo azero. Al nulla. Ho imparato soprattutto che bisogna rispettare il Pubblico mostrandosi sinceri ed è per questo che ho
deciso di rivolgere al Pubblico di "Che tempo che fa" queste parole attraverso Repubblica. Ho aspettato da una parte che il mio impegno televisivo terminasse per non approfittare del mio ruolo e dall`altra ho sperato che questa situazione così incomprensibile e desolante potesse trovare una soluzione positiva. Non so come andrà a finire. Desidero concludere esattamente con le parole con cui ho salutato la Dott.ssa Lei nella mia lettera per ribadire che conservo nei confronti della Rai, della mia Rai e delle persone con cui ho lavorato in tutti questi anni un senso di gratitudine profonda e sincera e in molti casi di autentica amicizia”.

4. TURCHIA, VINCE ERDOGAN. COMINCIA LA MARCIA VERSO L’EUROPA.
Recep Tayyp Erdogan ha vinto le elezioni politiche in Turchia. Il suo partito ha ottenuto la metà dei voti validi. Una vittoria schiacciante, anche se non sufficiente a fare da solo le riforme costituzionali che Erdogan ha in mente. Da oggi comunque inizia concretamente la marcia finale della Turchia verso l’Europa.

5. SIRIA E LIBIA. PARLANO ANCORA LE ARMI. GHEDDAFI ISOLATO. ASSAD CON I CARRI ARMATI CONTRO I RIBELLI. E L’EUROPA STA A GUARDARE.
Tripoli assediata dai ribelli. Il colonnello Gheddafi è isolato. Assad in Siria ha riconquistato con le armi pesanti la città ribelle Jisr Al Shogur. La sponda Sud del Mediterraneo è ancora una terra in ebollizione. L’Europa appare ancora incapace di una politica di intervento in un’area vitale per il proprio futuro