6 dicembre 2010

SMETTIAMOLA DI FAR FINTA DI NIENTE!!!

NATURE lo aveva già denunciato.


Risparmi all'ultimo sangue.


Nature, una delle riviste scientifiche più antiche e prestigiose al mondo, già nell'Ottobre del 2008 scriveva, criticando anche in maniera molto dura, delle riforme che l'attuale Governo Italiano sta portando avanti. Vi riportiamo di seguito la traduzione dell'articolo pubblicato il 16 Ottobre 2008, mentre l'originale potete trovarlo al link seguente: http://www.nature.com/nature/journal/v455/n7215/pdf/455835b.pdf

"Nel tentativo di dare spinta alla sua arrancante economia, il Governo italiano si sta concentrando su obiettivi facili ma poco saggi.

In Italia sono tempi cupi e pieni di rabbia per gli scienziati, costretti a fronteggiare un Governo che porta avanti la propria filosofia di riduzione dei costi. La scorsa settimana, decine di migliaia di ricercatori hanno invaso le strade per rendere visibile la loro opposizione al decreto proposto, finalizzato a mettere sotto controllo la spesa pubblica. Se passasse, come è probabile, il decreto eliminerebbe quasi 2000 ricercatori precari, che sono la spina dorsale delle istituzioni di ricerca del Paese in grave carenza di organico (e circa la metà dei quali era già stata sottoposta a selezione per un posto a tempo indeterminato).

Nonostante la protesta degli scienziati, il Governo di centro-destra di Berlusconi, entrato in carica a maggio, ha decretato che i fondi sia dell’Università, sia della ricerca possono essere impiegati per mettere in sicurezza le banche e gli istituti di credito italiani. Non è la prima volta che Berlusconi prende di mira le Università. Ad agosto, ha emanato un decreto che riduce del 10% il finanziamento delle Università, consentendo di assumere solo un dipendente ogni cinque pensionati. Il decreto permetteva inoltre alle Università di trasformarsi in Fondazioni private, allo scopo di rastrellare entrate aggiuntive. Stante il clima attuale, i Rettori ritengono che quest’ultimo aspetto verrà utilizzato per giustificare ulteriori tagli al budget, e che alla fine li costringerà ad abbandonare i corsi di laurea che hanno scarso valore economico, come gli studi umanistici, o la scienza di base. Poiché la bomba è scoppiata all’inizio delle vacanze estive, le conseguenze sono state pienamente comprese troppo tardi, dal momento che il decreto è in via di trasformazione in legge.

Nel frattempo, il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Mariastella Gelmini, ha mantenuto un silenzio completo sulle questioni relative al suo Ministero, a parte la scuola secondaria, e ha permesso che decisioni di Governo pesanti e distruttive fossero adottate senza sollevare obiezioni. Ha rifiutato di incontrare scienziati ed accademici per ascoltare le loro preoccupazioni, o per spiegare loro le scelte politiche che sembrano richiedere i sacrifici. E non ha neppure delegato un Sottosegretario per trattare la materia al suo posto.

Le organizzazioni scientifiche interessate dal decreto sono state invece ricevute dall’estensore del provvedimento, Renato Brunetta, Ministro della Funzione Pubblica e dell’Innovazione. Brunetta sostiene che si può fare poco per fermare o cambiare il decreto (anche se è ancora in discussione nelle Commissioni e deve ancora essere votato da entrambe le Camere). In un’intervista, Brunetta ha anche paragonato i ricercatori ai capitani di ventura, mercenari rinascimentali, dicendo che stabilizzarli a tempo indeterminato sarebbe “un po’ come ucciderli”. Questa affermazione travisa un argomento che i ricercatori hanno sostenuto: che la base scientifica di qualsiasi Paese richiede un sano rapporto tra lavoro stabile e lavoro flessibile, con quest’ultimo (come i contratti post-doc) che deve circolare in laboratori di ricerca stabili, solidi e ben equipaggiati. Gli scienziati hanno provato a spiegare a Brunetta che in Italia questo rapporto è diventato molto perverso.

Il Governo Berlusconi può anche pensare che tagli draconiani ai finanziamenti siano necessari, ma i suoi attacchi alla ricerca di base italiana sono stolti e miopi. Il Governo ha trattato la ricerca esattamente come qualsiasi spesa da tagliare, mentre in realtà deve essere considerata un investimento per la costruzione dell’economia della conoscenza del ventunesimo secolo. In effetti, l’Italia ha già sottoscritto questo approccio, firmando l’Agenda di Lisbona 2000 dell’Unione Europea, nella quale gli Stati membri si impegnavano ad innalzare i loro investimenti in Ricerca e Sviluppo al 3% del Prodotto Interno Lordo. L’Italia, membro del G8, ha una delle spese per Ricerca e Sviluppo più basse del gruppo (a stento l’1,1%, meno di metà di Paesi comparabili come Francia e Germania).

Bisogna che il Governo guardi oltre ai guadagni a breve termine permessi da un sistema di decreti consentiti da Ministri ossequiosi. Se vuole preparare un futuro credibile per l’Italia, come dovrebbe, non dovrebbe prendere pigramente a riferimento il passato lontano, ma capire come funziona la ricerca in Europa oggi."

La nota del mattino del 6/12/'10

1. BERLUSCONI ALLO SBANDO. CAMERA CHIUSA. PAESE IN BILICO. IL PD ARGINE DELLA DEMOCRAZIA OCCUPA LA PIAZZA: TUTTI A ROMA L’11 DICEMBRE PER FARE IL PRIMO PASSO DEL DOPO BERLUSCONI.
"Berlusconi è un uomo allo sbando" ha denunciato ieri Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc (Il Corriere della Sera). "E sarà sempre peggio" ha rincarato Carmelo Briguglio, parlamentare di Futuro e Libertà. Lo scontro politico tra il presidente del Consiglio ed i rappresentanti del cosiddetto Terzo polo si sta trasformando in una rissa da strada, mentre la Camera è chiusa in attesa del dibattito sulla fiducia (per un voto imposto dalla maggioranza, timorosa di cadute e incidenti parlamentari a ripetizione) e il paese è allo sbando. Berlusconi non è stato da meno di Casini e Fini nel fare a brandelli la dignità della politica. Sempre da Il Corriere della Sera: «Sono assolutamente consapevole che ho una certa età e che dovrò lasciare prima o poi, ma passerò il testimone quando avrò terminato il programma e comunque mai a maneggioni della vecchia politica che hanno a cuore solo le loro ambizioni personali, semmai a una nuova generazione di politici, seri e preparati». I numeri due, tre, quattro e oltre dei diversi partiti di governo si sono esercitati intanto a lanciare qualche amo per eventuali accordi dell’ultimo momento (legge elettorale, qualche altro nome per il governo).
La verità è che il paese è fermo, in bilico, in mezzo a un passaggio difficilissimo, interno e internazionale, dal punto di vista economico, sociale, politico. In questi dieci giorni che mancano al voto sulla fiducia si rischia davvero molto. Da qui, l’appello di Pier Luigi Bersani e del presidente del gruppo Pd alla Camera ai parlamentari di stare in mezzo alla gente, di organizzare la mobilitazione e di fare in modo che militanti e simpatizzanti si preparino in massa ad essere presenti, soprattutto a partecipare alla manifestazione che il Pd ha indetto per l’11 dicembre in piazza San Giovanni, a Roma (lettera di venerdì volta a criticare la gravità della decisione di sospendere i lavori dell’aula di Montecitorio). E’ il momento più pericoloso, ha spiegato in una lunga intervista il segretario del Pd Pier Luigi Bersani all’Unità, avvertendo che la caduta di Berlusconi sarà solo il primo passo per il superamento del berlusconismo. E che è un passo ancora da ottenere.
Sandro Gozi, deputato del Pd, ha proposto addirittura di tornare forzatamente in aula a Montecitorio per marcare la drammaticità di questo momento e l’avventurismo della destra.

2. TUTTI IN LIBERA USCITA. E RUINI ESCE ALLO SCOPERTO PRO BERLUSCONI.
In mezzo a tanto marasma, tutti i partiti, le organizzazioni, i gruppi, i singoli che vogliono cogliere qualche obiettivo, politico o personale, si stanno muovendo. Fistarol lascia il gruppo del Pd per il gruppo misto, in vista del Terzo polo (ma voterà la sfiducia). Il popolo viola, che ieri ha fatto il proprio congresso, ha fatto i conti con eventuali risultati elettorali (Unità). Marco Pannella e i radicali hanno ancora lasciato in sospeso la decisione se votare o no la sfiducia a Berlusconi. E
abbandonando le segrete stanze, anche alcuni personaggi di primo piano della Chiesa si sono spinti a cercare di influire sulla politica (Giorno, Resto Del Carlino, Nazione): il cardinale Ruini, che ancora ha un peso nonostante abbia lasciato i precedenti incarichi ufficiali, ha dichiarato senza mezzi termini che Casini non dovrebbe allearsi con il laicista Fini. Di fatto, una mano indiretta a Berlusconi. I fatti diranno se questa entrata a piede teso sul campo della politica avrà avuto o no un peso nelle decisioni finali.

3. MENTRE L’ITALIA E’ IN STALLO IN EUROPA SI DECIDE SE E COME RAFFORZARE IL FONDO DI SALVATAGGIO DEGLI STATI.
Mentre l’Italia è impantanata, in Europa oggi i ministri finanziari decidono se e come rafforzare il fondo destinato a salvare gli Stati in difficoltà. La Banca centrale europea è riuscita a contenere l’ultima fase acuta della crisi. Ma la crisi non è finita. E l’Italia, che dovrebbe giocare un ruolo importante, considerata la sua storia ma anche il suo interesse per i meccanismi di salvaguardia europei, di fatto si presenterà con un governo che è fonte, come dice Bersani, di pericolosa instabilità.

4. DUE PARTITE. A TORINO PER L’ITALIA. A TRIESTE PER IL POTERE.
In assenza di un governo in grado di decidere e di affrontare i problemi del paese, si svolgono in questi giorni anche altre partite decisive per il futuro di tutti. Una si svolge a Torino, dove sindacati e Fiat stanno trattando le condizioni per gli investimenti del gruppo automobilistico a Mirafiori (Marco Panara, Repubblica Affari & Finanza, e Federico Rampini, La Repubblica). L’altra, meno nota al pubblico, ma non meno importante per gli assetti di potere, si svolge a Trieste, nella sede delle Assicurazioni Generali, grande impresa multinazionale italiana e vero pilastro di ciò che i giornali hanno soprannominato "il salotto buono" della finanza nazionale (La Repubblica Affari & Finanza): Cesare Geronzi, già leader nel tempo di Cassa di Risparmio di Roma, Banca di Roma, Capitalia, Mediobanca e ora presidente delle Generali, sta ancora una volta in manovra per imporre la propria linea rispetto a quella di altri manager. Considerati i collegamenti diretti e indiretti delle Assicurazioni Generali con Mediobanca, Fiat, Banca Intesa e tutti gli altri principali attori del mondo finanziario, si può capire quanto sia importante la posta in gioco. Con il governo fermo (ma Berlusconi è azionista di Mediobanca, la quale è azionista di riferimento delle Generali), il paese in bilico e distratto, di fatto è in gioco l’assetto del grande capitalismo privato.

5. E INTANTO RAI, MEDIASET E SKY STANNO GIA’ SULLE FREQUENZE DA ASSEGNARE.
La Repubblica segnala oggi che in attesa dell’assegnazione di alcune frequenze, dopo Mediaset, ora anche Rai e Sky hanno occupato le frequenze in questione.

6. IL RAZZISMO COVA SOTTO LA PELLE. MA CI SONO GLI ANTIDOTI.
Le reazioni a Brembate e nel resto d’Italia alle vicende della cronaca nera, dimostrano che il razzismo (la paura del diverso, il bisogno di un nemico) inoculato per convenienza politica dalla Lega Nord e dal Pdl, incapaci di affrontare e governare un fenomeno globale, ha attecchito e riemerge alla prima occasione. L’odio cova sotto la pelle, aggravato ovviamente dalle difficoltà e anche dall’oggettivo sacrificio dei più poveri e più deboli, sui quali si scarica alla fine il peso del confronto diretto, sul territorio, dell’immigrazione. O si interviene governando il fenomeno dell’immigrazione e facendo in modo che non si scarichi tutto sui più deboli, o il veleno inoculato rischia di diventare strutturale.

7. CANCUN. SUL CLIMA BRACCIO DI FERRO SULL’EGOISMO.
Ancora si tratta al vertice mondiale sul cambiamento climatico a Cancun. Ma sulle conclusioni pesa ancora il rischio del fallimento. La Stampa. "Al collasso del negoziato ci si è andati davvero vicinissimi. «Colpa» del dissenso sul futuro del protocollo di Kyoto, che impone a 40 paesi ricchi vincoli costosi. Nei giorni scorsi il Giappone - spalleggiato da Russia, Canada, Australia, Ucraina e Stati Uniti, il cosiddetto Umbrella Group - ha riproposto il suo «no» alla conferma del protocollo di Kyoto, che scadrà a fine 2012. Una posizione giustificata dal fatto che i paesi non-Kyoto guadagnano competitività, e sono sottoposti a vincoli solo volontari e non impegnativi sul taglio delle emissioni di C02, ma che avrebbe inevitabilmente fatto saltare ogni possibilità di intesa nel negoziato Onu, che sulla carta mira ad estendere i tagli «legalmente vincolanti» a tutti. A guidare la controffensiva ci hanno pensato gli otto paesi dell’Alba (Alternativa bolivariana, la sigla che aggrega Venezuela, Bolivia, Ecuador, Nicaragua, Repubblica Dominicana, Antigua, Honduras e St.Vincent), che sono riusciti a far venire sulle loro posizioni anche la Cina e tutti i paesi del gruppo G77 (tutto il sud del mondo, compresi India e Brasile). Alla fine, la presidenza messicana della COP16 ha proposto un documento che non solo conferma l’obiettivo generale della conferenza (contenere l’aumento della temperatura media mondiale entro i due gradi centigradi), ma ribadisce la validità e la proroga del protocollo di Kyoto. I paesi emergenti non-Kyoto «adotteranno impegni comparabili», mentre i paesi in via di sviluppo si doteranno di una «strategia di contenimento delle emissioni» assistita dai paesi sviluppati con trasferimento di tecnologie, finanziamenti e supporto alla formazione. Ancora, si parla di un processo di monitoraggio sulle azioni di mitigazione con invio di informazioni ogni due anni, di risorse per finanziare l’adattamento dei paesi in via di sviluppo con un fondo di 30 miliardi di dollari per il periodo 2010-2012 che arriverà a 100 per il 2020. Per ora marcia indietro dei giapponesi e degli australiani e vittoria per il superdelegato cinese Su Wei".

Villa Reale di Monza in saldo ai privati.


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11 DICEMBRE. TUTTI A ROMA.


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Passaggio cruciale.


"Siamo sicuramente a un passaggio crucialissimo. Man mano che si avvicinano momenti critici per lui, Berlusconi è sempre più pericoloso. Fasi come questa, quando c'è il tramonto ma ancora non si vede l'alba, sono fasi nelle quali la nostra democrazia può subire degli strappi." Pierluigi Bersani.
ieri l'Unità ha intevistato il Segretario.

Un manifesto ed un pensiero.

Mentre il blogger di "Popolino" propone una nuova campagna, un nuovo slogan per la comunicazione PD, Civati riflette così.

ATTIVITA' IN PROVINCIA DI MB n°.32/'10

Settimana dal 29 novembre al 4 dicembre 2010
A cura del consigliere Vittorio Arrigoni.

1)Martedì 30 novembre ’10 in Commissione 8 il dott. Francesco Zangobbi, direttore dell’azienda pubblica Alto Lambro Servizi Idrici – ALSI, che ci ha illustrato le principali iniziative che ha in corso l’azienda. Nel nostro territorio Idra svolge le stesse funzioni di ALSI.
Per il sistema fognario ALSI ha avviato un progetto di rifacimento dell’impianto di depurazione di S. Rocco (Monza) che prevede una spesa di circa 100 milioni di euro. Tutto l’impianto sarà contenuto in una struttura coperta e gli odori verranno abbattuti, migliorando decisamente l’impatto atmosferico dell’impianto.
Per il sistema dell’acqua ALSI è proprietaria degli impianti e delle strutture, mentre la gestione del servizio idrico è gestito da Brianza Acque.
La legge sulla gestione delle acque dovrebbe essere modificata in Regione Lombardia per ottemperare alla legge nazionale che impone lo scioglimento degli ATO ed il passaggio delle competenze alle Province, nonché la presenza di imprenditori privati nelle società di gestione del servizio idrico. ALSI si comporterà di conseguenza.
Il PD ritiene prioritaria la gestione pubblica di un bene fondamentale come l’acqua. La tariffa ed il servizio di distribuzione dell’acqua, bene umano fondamentale,dovrebbero rispondere ad una logica di servizio pubblico e non ad una logica di profitto.

In Commissione 9 l’assessore Grisi ha anticipato alcune informazioni economiche e finanziarie sulla prossima definizione del bilancio di previsione del 2011 della Provincia di MB.
La discussione e l’approvazione del bilancio si svolgeranno nel mese di gennaio ’11, mentre la presentazione avverrà entro il corrente mese. Questo per permettere una adeguata partecipazione del consiglio alla definizione del bilancio.
Le entrate subiranno le seguenti variazioni: le entrate tributarie diminuiranno di circa 1,8 milioni di euro, caleranno anche i trasferimenti regionali di circa 2 milioni, verranno meno 4,2 milioni di dividendi distribuiti da ASAM nel 2010 nonché i 4,5 milioni di euro dell’avanzo del 2009.
Questa ultima posta dovrebbe essere compensata dall’avanzo del 2010, comunque dovrebbero mancare circa 10/11 milioni di euro rispetto il bilancio assestato del 2010.
Tra le spese sono previsti in aumento le rate di ammortamento dei mutui definiti questo anno e che vanno in pagamento nel 2011 e riguardano l’acquisto della sede di via T. Grossi, la costruzione della sede di via IV novembre e gli affitti di alcune altre sedi.
Queste spese ammontano a circa 3 milioni.
La crisi economica non può far prevedere altre entrate compensative di alcuni minori gettiti, per cui sarà necessario fare scelte politiche per decidere in quali settori ridurre le spese.
In questa situazione le risorse che la provincia di MB aspetta da Milano potrebbero essere di aiuto, ma Milano è pure in difficoltà e non è disposta a trasferire risorse a MB nel breve periodo.

2) Giovedì 2 dicembre ’10 si è svolto il consiglio provinciale che ha approvato il bilancio di previsione di AFOL per il 2011 che chiude in pareggio con una spesa di 6,75 milioni di euro.
Arrigoni è intervenuto per il PD sottolineando come con AFOL di MB abbiamo dimostrato che anche il pubblico può fare un servizio efficiente e qualificato nel campo della formazione e del lavoro, come il bilancio ’11 sia in linea con gli indirizzi della positiva gestione del ’09 e ’10.
Per la formazione professionale bisognerà curare gli indirizzi dei CFP Terragni e Pertini per tenerli aggiornati rispetto alle esigenze del mercato del lavoro e delle famiglie.
Positiva è la scelta di creare un CFP nel Vimercatese (Concorezzo) nel settore delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico in accordo con il Comitato di coordinamento per le politiche scolastiche del Vimercatese.
Analoga operazione di coordinamento dovrà essere fatta con l’istituto di Brera creato ad Arcore al fine di collegarlo con i corsi di restauro per il legno del CFP Terragni di Meda.
A questo proposito Arrigoni ha evidenziato come la Provincia di MB si colleghi positivamente con il Comitato di coordinamento delle politiche scolastiche e formative del Vimercatese, mentre il Comune di Arcore, che fa parte del comitato di coordinamento, non ha sentito l’esigenza di discutere con il Comitato del Vimercatese l’istituzione dei corsi universitari di restauro con l’Accademia di Brera.
Forse ad Arcore interessava di più il “colpaccio” che concordare con il territorio una scelta formativa così importante.
Per il lavoro necessita migliorare l’azione dei centri per l’impiego a cui si sono rivolti molti cittadini in cerca di lavoro, ma con risultati non esaltanti a causa della crisi sempre più pesante.
Arrigoni e Pilotto hanno chiesto una discussione più approfondita in Commissione 5 sugli obiettivi di AFOL da svolgere nei primi mesi del 2011 con particolare riferimento al CFP Borsa del comune di Monza che non è in AFOL ed è in crisi, al rapporto che ci deve essere tra i Centri per l’Impiego di AFOL ed i Centri Lavoro dei Comuni.
Dovremo approfondire il ruolo del servizio crisi aziendali di AFOL, la prevista collaborazione con INPS, il potenziamento dell’offerta formativa nel vimercatese, il collegamento con le aziende e la verifica dei risultati ottenuti.

Abbiamo poi discusso dell’odg presentato dal PD (consigliera Fiorito) sui Rom che la destra non ha voluto discutere congiuntamente con l’odg della Lega Nord che proponeva l’espulsione dei Rom dal territorio della provincia. Il dibattito ha evidenziato forti divergenze culturali e politiche tra noi e la destra su questo tema e diverse titubanze di alcuni consiglieri del PdL di cultura cattolica.
Dopo una bella dichiarazione di voto del capogruppo Guerriero, al momento della votazione la destra ha fatto mancare il numero legale abbandonando l’aula, rendendoci così la pariglia.
Resta sempre il fatto che la maggioranza nella prima votazione dell’odg della Lega Nord non è stata in grado di garantire la maggioranza in consiglio e quindi il numero legale.
L’opposizione da sola non può sicuramente garantire la maggioranza in consiglio.

Nelle comunicazioni Pozzati ha segnalato che sabato 27 novembre ‘10 la Provincia di MB ha organizzato presso la biblioteca di Vimercate un importante convegno sul futuro delle biblioteche.
Un convegno di livello internazionale della cui organizzazione, Pozzati ha dato merito ai servizi culturali della provincia di MB.


Vimercate, 4 dicembre 2010
AV

Il Sindaco che ha deciso di cambiare strada.

Casinetta di Lugagnano provincia sud di Milano è a CRESCITA ZERO. La testimonianza del suo Sindaco DOMENICO FINGUERRA. Video da un servizio di Report.