2 luglio 2016

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA N. 167


Sabato 02 Luglio 2016

Idiot wind
Detesto il vento. Tra i fenomeni naturali è quello che più mi inquieta. Vale anche per la politica: comporta la spinta in una direzione cui i più si fanno trascinare, ripetendo ed amplificando false certezze, fino al prossimo cambiamento di clima. Tale è purtroppo la nostra stagione, percorsa da un vento idiota che spazza senza troppe distinzioni buone e cattive tradizioni. Per non finire tra gli irosi o a scagliare invettive come il menestrello di Duluth dal quale ho tratto il titolo (chiedo scusa ai correligionari dylaniati), occorre provare ad attrezzarsi. Innanzitutto rinforzando le fondamenta. Nelle democrazie queste sono date dalle Costituzioni e dalle leggi elettorali. Attenzione a non renderle troppo leggere, in balìa delle mutevolezze di Eolo.

La settimana in Regione
Nella seduta di martedì scorso è stata approvata la legge “Disciplina regionale dei servizi abitativi”: articolata in 6 titoli (Disposizioni generali, Aziende Lombarde per l'edilizia residenziale, Servizi abitativi pubblici, Servizi abitativi sociali, Azioni per l'accesso ed il mantenimento dell'abitazione, Disposizioni transitorie finali) e 46 articoli. Voto a favore della sola maggioranza, ma atteggiamento molto collaborazionista dei grillini (ormai non è più una novità, tra loro e la Lega è in atto un vero e proprio flirt). Per evitare il voto segreto e possibili sorprese su qualche articolo, Maroni ha posto la questione della valenza strategica della legge ai fini del suo programma di governo, salvo non presentarsi in aula per tutta la giornata. In questi giorni è anche continuato il tourbillon degli assessori, ormai difficile da tenere a mente. Confermata la nomina di Gallera al Welfare, la sua delega al Reddito di autonomia passa alla leghista Francesca Brianza, che conferma in capo a sè anche il Post Expo. Giallo sull'attribuzione delle competenze relative alla Città Metropolitana, che dovrebbero andare alla Beccalossi, mancato assessore alla sanità. Peggio del calciomercato.