Il cammino verso la superintellingenza artificiale
Andrea CAROBENE (Aggiornamenti Sociali)
Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (AI) negli ultimi decenni apre lo spazio per una domanda radicale: esiste la possibilità che questa tecnologia possa arrivare a sostituire l’essere Umano non solamente nel lavoro, nelle tecniche di video sorveglianza, nella ricerca scientifica, ma l’essere umano in quanto tale, ossia in quanto essere intelligente?
Il primo a porsi questa questione, da un punto di vista tecnologico, fu il matematico britannico Irving John Good nel 1965. Così scriveva: «Una macchina ultra intelligente può esser definita come una macchina che può superare di gran lunga tutte le attività di ogni uomo di qualunque intelligenza. [...] Una macchina superintelligente potrebbe progettare macchine ancora migliori; ci sarebbe quindi sicuramente un’esplosione di intelligenza, e l’intelligenza dell’uomo verrebbe lasciata molto indietro.