15 novembre 2010

TERRITORIO OPZIONE ZERO. Incontro pubblico del Circolo di Lissone.



Per leggere meglio clicca sulla locandina.

Provincia di Monza: VINCE LA PAURA. Rom tolleranza zero.


In provincia passa l’Odg “tolleranza zero” della Lega.

L’unica correzione concessa: scrivere “espulsione” tra virgolette. Prima di deliberare il PDL, rivolgendosi alla Giunta, avrebbe voluto svolgere una ricognizione della situazione e farsi promotore di politiche in grado di aiutare le istituzioni. La lega, invece, ha radicalizzato lo scontro è ha vinto la sua battaglia. Il PDL ha dovuto cedere. E’ più semplice alimentare le paure che governare con serietà i problemi delle città.

Sull'ordine del giorno sono scese in campo anche le associazioni cattoliche.

Acli provinciali Milano, Monza e Brianza, associazione Cag A. Vita Onlus Monza, associazione Pro Famiglia CEAF Onlus Vimercate, Azione cattolica Monza e Brianza, Caritas di Monza, zona Pastorale V, Centro aiuto alla vita Vimercate, centro orientamento alla Famiglia Onlus Monza, comitato di Zona Agesci Brianza, comunità capi Agesci Monza1, Monza4, Monza10, Villasanta 1, missionari Saveriani Desio, padri Dehoniani Monza, hanno infatti firmato un documento in cui esprimono le ragioni del loro dissenso.

Scrivono nel loro documento:

"In un periodo caratterizzato da tagli che si abbattono sulle fasce più deboli della popolazione, nel quale è messo fortemente in discussione il ruolo stesso delle Province, ci si attenderebbe da questo livello istituzionale una maggiore aderenza ai problemi concreti dei cittadini (il lavoro, la sanità, la scuola, i trasporti su cui sta per abbattesi la scure dei tagli previsti dal bilancio regionale) anziché agitare i fantasmi della paura del diverso, dello straniero (ma vi sono anche molti rom con cittadinanza italiana o comunque neo-comunitaria), dell'immigrato. Ci uniamo a quanti chiedono di passare dalla propaganda alle azioni serie e concrete per rafforzare la coesione sociale, rendendo la vita di tutti più sicura e più serena".

Primarie Milano: dimissioni dei vertici del PD Lombardo?



Martina, Cornelli, Majorino, rispettivamente segretario regionale, segretario cittadino, capogruppo dopo il risultato delle primarie e, rispetto alle attese, per la “deludente” partecipazione, oggi hanno rimesso il mandato.

Hanno detto: “E' dipeso anche da noi se la gente non è venuta ai seggi. Ora dobbiamo sostenere con lealtà Pisapia"."Si aprirà una discussione interna al nostro partito per vedere se e come andare avanti"

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GRANDE MANIFESTAZIONE DELL'OPPOSIZIONE A ROMA.
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Berlusconi comanda elezioni ad personam.


Circondato da un esercito di profittatori, cortigiani e obbedienti camerieri Berlusconi si prepara alla battaglia finale. Galli della Loggia nell’editoriale di ieri del Corriere della sera così descrive il nostro decadente capo del Governo:” Più che vinto dalle inesistenti vittorie dei suoi nemici, il berlusconismo oggi crolla vittima di una sorta di autoreclusione si direbbe quasi studiata con intenzione, compiaciutamente suicida. E sempre più quello che fu per antonomasia «un uomo solo al comando» ormai appare niente altro che un uomo solo e basta. Che forse neppure si rende conto ancora di esserlo”.

L’ipotesi di scuola, annunciata alcuni giorni fa dal devoto ministro La Russa, sarà il Cavallo di Troia per provocare un ulteriore definitivo scontro istituzionale con il Quirinale. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano difficilmente soddisferà i desideri di Berlusconi. Quando Prodi fu sfiduciato alla Camera l’ipotesi non venne presa neppure in considerazione.

Dice il premier:”Senza la fiducia a Montecitorio andremo a votare solo per la Camera dei deputati”. Sarà una dura battaglia tra le istituzioni democratiche e il Cavaliere Berlusconi: disperato, uomo solo, disposto a tutto.


Così recita la nostra Costituzione:

Articolo 88
Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse.
Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura.

Solo nel '53 e nel '58 si verificò per problemi "tecnici di regolamento" eccezionalmente lo scioglimento di una sola delle Camere, quando i due rami del parlamento avevano durata diversa. Resta il fatto che lo scioglimento delle Camere è prerogativa esclusiva del Presidente della Repubblica non del Capo del Governo.

Caso Ruby: Maroni non ha detto la verità.

Il PM Annamaria Fiorillo smentisce il ministro Maroni. Salta la versione ufficiale.
IL magistrato di turno al tribunale dei minori la notte del caso Ruby, oggi è stato intervistato da Maria Annunziata.
Le dichiarazioni alla Camera di Maroni non corrispondono alla sua esperienza dei fatti. Durante la trasmissione il magistrato, con equilibrio e moderazione, racconta la sua versione.