26 gennaio 2021

SettegiorniPD in Regione Lombardia

   La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale Come se nulla fosse

Un esordio non certo brillante quello della neo assessora al welfare Letizia Moratti, che pare seguire le orme del suo predecessore Giulio Gallera. Nonostante la retromarcia sul PIL, anche l’affermazione che i vaccini dovrebbero privilegiare le zone più colpite dal virus, quelle a più alta densità abitativa e a maggior incidenza di mobilità suona come una sorta di invito a tornare esattamente a dove eravamo. Come dire che la pandemia è stata una brutta parentesi da chiudere, per tornare a fare esattamente quello che facevamo prima. Siamo sicuri che sia questa la via maestra da percorrere per lasciarci alle spalle uno dei periodi più duri della nostra storia personale e sociale? Il vaccino è senza alcun dubbio la via d’uscita principale, ma non possiamo illuderci che basti per tornare a una normalità che non potrà più essere quella di prima.
Eppure pare essere questa l’idea che accompagna l’amministrazione regionale: la zona rossa è una punizione del Governo nei confronti della virtuosa Lombardia e basta revocarla per via amministrativa per restituire un futuro a cittadini e imprese.
Non possiamo comportarci come se nulla fosse accaduto. Le nostre attività non potranno più tornare come prima e, se non tentiamo di adattarle a una nuova normalità tutta da inventare, finiremo per soccombere di fronte all'illusione che si possa ricominciare da dove eravamo rimasti.
Da anni gli osservatori più attenti ci dicono che il PIL non è l’indicatore più corretto per stabilire lo stato di salute e benessere di un territorio. Ma chi guida la Lombardia si culla sull'idea che si possa andare avanti come se nulla fosse, continuando a fare quello che abbiamo sempre fatto. I problemi, tanto, non saranno nostri, ma di chi verrà dopo di noi. E se quel momento fosse arrivato?

Biden-Harris Ben ritrovata America

Biden-Harris-card

La politica non è fatta solo nei palazzi.

Una crisi di governo e molte domande                

Scritto da Matteo Raimondi - PD Monza
    
Anche volendo, è impossibile ignorare quello che è successo in questi giorni.

Riassumo con un titolo tipico della stampa: “Renzi ritira le ministre” oppure “Renzi stacca la spina” (invero il secondo molto caro ad alcuni amici di Italia Viva).

Gli interrogativi sorgono spontanei, ma, uno su tutti è quello nodale. Per quale motivo dare vita ad una crisi di governo nel momento in cui siamo impegnati nella lotta contro il Covid, ma anche contro una crisi economica e sociale sempre più nera?

Personalmente ho molte domande e poche risposte, però due considerazioni vorrei condividerle.
Due settimane fa, durante il suo discorso di fine anno, il Presidente Mattarella diceva che “Questo è tempo di costruttori” e ancora “Non sono ammesse distrazioni. Non si deve perdere tempo. Non vanno sprecate energie e opportunità per inseguire illusori vantaggi di parte. E’ questo quel che i cittadini si attendono.”