Se cinque anni vi sembrano pochi
La riflessione di Stefania Pezzopane nel quinto anniversario del terremoto abruzzese
Sono già trascorsi cinque anni, un lustro. A qualcuno
sembrano pochi, ma per noi aquilani sono stati gli anni più lunghi e
forse più difficili. Cinque anni di dolore, di lotta, di speranza.
Cinque anni per piangere e lottare, per non rassegnarsi, per non
mollare.
La fiaccolata, che come ogni anno si snoda per le vie della città nella notte tra il 5 e il 6 aprile, è un momento di lutto collettivo. Un ricordo doloroso, doveroso, perché quelle morti non si ripetano più. L’Aquila si stringe attorno ai suoi morti, si raccoglie di nuovo in un momento di sofferenza collettiva, anche per rinvigorire le ragioni e le motivazioni per andare avanti. Jemo ‘nnanzi. Anche il Papa ci incoraggia a non perderci d’animo.
Ad ogni anniversario il dolore per la perdita delle 309
vittime di quella terribile notte torna a farsi più vivo, più
straziante. E’ un dolore che non ci abbandona mai, un dolore, con cui i
parenti di chi non c’è più, fanno conti tutti i giorni.
La fiaccolata, che come ogni anno si snoda per le vie della città nella notte tra il 5 e il 6 aprile, è un momento di lutto collettivo. Un ricordo doloroso, doveroso, perché quelle morti non si ripetano più. L’Aquila si stringe attorno ai suoi morti, si raccoglie di nuovo in un momento di sofferenza collettiva, anche per rinvigorire le ragioni e le motivazioni per andare avanti. Jemo ‘nnanzi. Anche il Papa ci incoraggia a non perderci d’animo.