30 luglio 2018

State of the Map al PoliMi

Locandina dell'evento organizzato a Sulbiate
lo scorso aprile dai Polimappers in occasione
del 1° Festival dell'Ambiente
Milano ospita il raduno internazionale della comunità di OpenStreetMap, progetto di mappatura libera e collaborativa (grande database globale geospaziale) nato nel 2004 a Londra e coordinato dalla OpenStreetMap Foundation. “State of the map” 2018 riunisce dal 28 al 30 luglio al Politecnico di Milano, in piazza Leonardo da Vinci, oltre 400 mappatori provenienti da una cinquantina di Paesi, ricercatori, aziende, pubbliche amministrazioni, istituzioni e associazioni non governative. Presenti appassionati (i cosiddetti mappers) e ricercatori, ma anche dipendenti di grandi realtà come Apple, Facebook, Google e Microsoft che racconteranno come contribuiscono a sviluppare e come usano il patrimonio informatico che il progetto mette a disposizione di tutti, oltre ai giovani mappatori del PoliMi (i PoliMappers). Previste sessioni e alcuni workshop (iscrizioni al sito) in cui saranno illustrate le opportunità connesse a OpenStreetMap, la più importante piattaforma di open data geografici al mondo (dati accessibili gratuitamente e riutilizzabili per qualsiasi scopo, anche commerciale), e i molteplici ambiti di applicazione e utilizzo dei dati geografici aperti: trasporti, soccorso, logistica, turismo, innovazione e ricerca scientifica. Sito: https://2018.stateofthemap.org/it/

tratto da http://vivimilano.corriere.it/

28 luglio 2018

Il quinto anno in Siria senza una verità su padre Dall'Oglio

Continua il mistero sulla sorte del gesuita con cui si sono persi i contatti il 29 luglio del 2013. Il fratello Giovanni: «La profezia di Paolo ora è riconosciuta da tutti»

Era, probabilmente, il disperato soccorso alla “Primavera siriana” quella «mediazione» cui padre Paolo Dall’Oglio non si era sottratto. «Torno in Siria. Questo è il numero dei miei, se dovesse servire», diceva salutando i giornalisti amici pochi giorni prima. Le ultime immagini sul Web ritraggono il gesuita fra studenti inneggianti alla Siria libera davanti a una chiesa armena di Raqqa. Erano i giovani di padre Paolo, cui aveva legato la sua vita, fino a tentare quella «mediazione». Poche ore dopo, il 29 luglio 2013, iniziava il silenzio che dura sino ad oggi. Forse una trattativa per un ostaggio rapito, forse il tentativo di aprire un canale di dialogo con lo Stato islamico dell’Iraq e del levante che a Raqqa stava aprendo uffici e insediando milizie: la prima città conquistata completamente dai ribelli al regime non era ancora la “capitale” del Daesh. Un anno dopo, il 29 giugno del 2014, Abu Bakr al-Baghdadi, con il discorso alla moschea di al-Nouri a Mosul, avrebbe messo il suo macabro sigillo anche su un pezzo di storia della Siria. Ma non era quello il disegno dei primi sei mesi della rivolta in Siria.E proprio per questo la scomparsa a Raqqa del prete del dialogo islamo-cristiano espulso dal regime, pare, più che una resa, l’ultimo estremo tentativo di opporsi, con la sua presenza fisica, con il suo corpo, a una deriva che – complice quella che Dall’Oglio chiamava la «criminale indifferenza internazionale» – sembrava una necessità.Cosa sia stato per la Siria questo lustro di silenzio di padre Paolo Dall’Oglio, lo dimostra plasticamente la stessa Raqqa. Per tre anni centrale del terrore “nazi-jihadista” del Daesh, e ora, dopo mesi di assedio, rasa al suolo. Un gorgo di violenza, mentre regime e forze russo-siriane, procedevano alla “riconquista”, che ha sventrato in altri assedi medievali Homs, parte di Aleppo, la Ghouta orientale, oltre che la capitale dei jihadisti. Un indistinto, per fare di ogni opposizione un «terrorista». Una tragedia che ha quasi cancellato una nazione e prodotto una bomba migratoria incontenibile nel Mediterraneo. Negata ormai qualsiasi ragione a chi nel 2011 da Daraa aveva iniziato a marciare dietro alle insegne di «pane e libertà». E ieri a Sweida, non lontano da Daraa, il Daesh, ufficialmente sconfitto, si è all’improvviso rimaterializzato: assalti kamikaze in serie a villaggi capaci di fare oltre 220 vittime, di cui 127 civili. Un rigurgito, forse l’ultimo, della guerra civile. Ma da 5 anni, nell’attesa del ritorno di padre Paolo Dall’Oglio, la sua profezia inerme e spietata invoca un’altra Siria.

27 luglio 2018

Protezione dei dati e scandalo Facebook Cambridge Analytica


Carissime, carissimi,

con questa newsletter anziché parlarvi di politica (che in questo periodo, purtroppo, ci riserva tante delusioni) vi voglio raccontare di quello che sta facendo l’Europa, e in particolare il Parlamento Europeo, su uno dei temi controversi e di forte attualità quali la protezione dei dati personali, l’intelligenza artificiale, e il copyright.

Oggi entro nel merito dello scandalo Facebook/Cambridge Analytica.

È notizia fresca la multa di 500.000 sterline del Garante del Regno Unito a Facebook proprio per il mancato rispetto della protezione dei dati personali.

22 luglio 2018

PASTASCIUTTA ANTIFASCISTA di CASA CERVI

Seconda edizione a Sulbiate de "La Tradizionale Pastasciuttata Antifascista di Casa Cervi
organizzata dalla Bottega del commercio equo e solidale.

"Ho sentito tanti discorsi sulla fine del fascismo, ma la più bella parlata è stata quella della pastasciutta in bollore. Guardavo i miei ragazzi che saltavano e baciavano le putele, e dicevo: – Beati loro, sono giovani e vivranno in democrazia, vedranno lo Stato del popolo. Io sono vecchio e per me questa è l’ultima domenica. Ma intanto la pastasciutta è cotta, e colmiamo i carri con i paioli. Per la strada i contadini salutano, tanti si accodano al carro, è il più bel funerale del fascismo."
(Alcide Cervi, "I miei sette figli")

Amministrare senza governare


19 luglio 2018

Borsellino, i 26 anni dalla strage di via D'Amelio e il depistaggio

 

di Luigi Grimaldi

Il 19 luglio 1992 un'autobomba uccide a Palermo il magistrato Paolo Borsellino, 5 agenti di scorta e le speranze di molti italiani. Solo quest'anno una sentenza parla di "uno dei più gravi depistaggi della storia giudiziaria italiana" proprio a proposito delle indagini su quella strage

Sembrava la scena di un bombardamento. Un palazzo sventrato. Sangue, fumo e distruzione ovunque. Un'autobomba uccide a Palermo il magistrato Paolo Borsellino, e con lui la speranza di un Paese intero: vincere la battaglia contro la mafia che da pochi mesi aveva ucciso allo stesso modo il collega Giovanni Falcone. "È tutto finito", si disse. Non era vero. Moriva Borsellino, eroico servitore dello Stato, e iniziava una nuova guerra che ancora oggi continua. Quella per la verità.

19 Luglio 1992 - 19 Luglio 2018: 26 anni. Tanti ne sono serviti perché una sentenza sancisse questo mese, nelle motivazioni che "soggetti inseriti negli apparati dello Stato" indussero Vincenzo Scarantino a rendere false dichiarazioni sulla strage che uccise il procuratore aggiunto Paolo Borsellino e i 5 agenti della scorta.

10 luglio 2018

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA


Sabato 07 Luglio 2018

Assemblea Nazionale PD: il fatto.
Maurizio Martina è stato eletto segretario nazionale (7 contrari e 13 astenuti). Si è impegnato ad avviare una nuova fase costituente del partito ed a convocare un congresso straordinario entro le prossime elezioni europee, previste per il 26 maggio 2019. Le regole verranno fissate nel prossimo autunno, in una nuova assemblea chiamata a rivedere lo statuto. Di fatto, si profila un percorso in due fasi: la prima di confronto sulle idee, poi la scelta dei nuovi gruppi dirigenti.
In autunno si terranno inoltre i congressi provinciali e regionali. Unico dissenziente Giachetti, che avrebbe voluto primarie anticipate.

Assemblea Nazionale PD: il commento.
Matteo Renzi ha salutato l’assemblea con il suo stile e con una lunga analisi delle cause della sconfitta, riassunte in dieci punti. Nessuna autocritica: le colpe principali stanno nella minoranza interna troppo critica, nei fuoriusciti di Leu e Pisapia, nello scarso carisma di Gentiloni.
Di tutt’altra pasta l’intervento del nuovo segretario Martina, consapevole della necessità di una vera ripartenza. I tempi di reazione mi sembrano peró fin troppo slow: giusto fare una discussione approfondita ma non possiamo stare appesi per un anno.

7 luglio 2018

Like a Rolling Stone

La nota rivista di musica in un editoriale prende le distanze dalla politica di Matteo Salvini e lancia un appello a intellettuali e artisti: “Chi tace è complice”

La redazione della rivista ha lanciato così il suo messaggio contro “un’Italia sempre più cattiva, lacerata, incapace di sperare e di avere fiducia negli altri e nel futuro. Un’Italia rabbiosa e infelice. Fa ancora più male prendere atto che questa rabbia si è fatta potere. Non vogliamo che il nostro Paese debba trovare un nemico per sentirsi forte e unito. Per questo non possiamo tacere”.

E Rolling Stone, che da sempre è una rivista impegnata nella vita politica e sociale, ha voluto prendere una posizione chiara, ha voluto far sapere a tutti da che parte sta di fronte a dei “valori sui quali abbiamo costruito la civiltà, la convivenza” e che ora “sono messi in discussione”. “Ci troviamo costretti – si legge ancora nell’editoriale – a battaglie di retroguardia, su temi che consideravamo ormai patrimonio condiviso e indiscutibile. I sedicenti “nuovi” sono in realtà antichi e pericolosi, cinicamente pronti a sfruttare paure ancestrali e spinte irrazionali”.

Per questo la rivista ha chiesto ad artisti e intellettuali di aderire all’appello e in tanti in queste ore lo stanno facendo, da Daria Bignardi a Erri De Luca e Chef Rubio, da Michele Serra ad Alessandro Robecchi e ancora attori e fumettisti come Carolina Crescentini, Anna Foglietta e Marco D’Amore, Gipi e Zerocalcare, registi come Daniele Vicari e Gabriele Muccino e ovviamente cantanti e musicisti come Elisa, Lo Stato Sociale, Fiorella Mannoia, Emma Marrone, i Negramaro e i Tre Allegri Ragazzi Morti.

5 luglio 2018

Una maglietta rossa per fermare l'emorragia di umanità


Una #magliettarossa per #fermarelemorragia di umanità

Sabato 7 luglio

indossiamo una maglietta rossa per un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà

Rosso è il colore che ci invita a sostare. Ma c’è un altro rosso, oggi, che ancor più perentoriamente ci chiede di fermarci, di riflettere, e poi d’impegnarci e darci da fare. È quello dei vestiti e delle magliette dei bambini che muoiono in mare e che a volte il mare riversa sulle spiagge del Mediterraneo. Di rosso era vestito il piccolo Aylan, tre anni, la cui foto nel settembre 2015 suscitò la commozione e l’indignazione di mezzo mondo. Di rosso erano vestiti i tre bambini annegati l’altro giorno davanti alle coste libiche. Di rosso ne verranno vestiti altri dalle madri, nella speranza che, in caso di naufragio, quel colore richiami l’attenzione dei soccorritori.

3 luglio 2018

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA


Sabato 30 Giugno 2018

La Resistenza in Brianza
Cacciati dalle ex roccaforti tosco-emiliane i democratici resistenti alle armate pentaleghiste hanno trovato rifugio, in questa tornata amministrativa, nella velenosa Brianza (cit.Battisti). Dopo la riconferma, un paio di settimane fa, di Mariarosa Redaelli a Macherio, i ballottaggi di domenica scorsa ci hanno visti vincenti a Brugherio, Nova Milanese e, soprattutto, a Seregno. Pur con l’amarezza delle perdite di Carate e Seveso (e Cogliate prima) il risultato complessivo è da ritenersi buono e ci consente di mantenere la maggioranza in Provincia. Il prossimo anno ci sarà un test impegnativo, con una trentina di comuni al voto. Possiamo affrontarlo con un po’ più di ottimismo.