21 gennaio 2014

dal sito di Civati

Per la mia incolumità

Non mi candiderò alla Presidenza dell’assemblea del Pd. Lo so, è solo una battuta per sdrammatizzare una situazione fin troppo tesa che da qualche ora riguarda tutto il Pd.
Lo avevo detto un mese fa: non è il caso che uno dei tre candidati alla segreteria faccia il presidente del partito, soprattutto se non è d’accordo con il segretario, ma in ogni caso perché il presidente ha una funzione di garanzia, che un già-candidato per sua natura difficilmente può assolvere. Non si può insomma fare presidente e capocorrente (absit iniuria verbis) insieme, e ovviamente la regola vale per tutti.
Detto questo, stimo Gianni Cuperlo, rispetto la sua scelta e mi dispiace per l’attacco che Renzi gli ha rivolto, anche perché non ne ha bisogno. E perché chi guida ed è potente non deve essere prepotente. Lo avevo detto, a proposito di un’altra platea e di un’altra situazione, proprio a proposito di Cuperlo. E mi dispiacque allora come mi dispiace oggi.
Perché se ci sono differenze politiche si possono e si devono rimarcare, come ho cercato di fare, senza spingersi troppo in là. Non fa bene a nessuno.

Cuperlo lascia il posto da presidente dell'Assemblea Nazionale del PD

Cuperlo si dimette da presidente dell'Assemblea nazionale

di Gianni Cuperlo
Gianni Cuperlo  cuperlo20
Ho scritto al segretario Matteo Renzi. Per comunicargli che mi dimetto da presidente dell'assemblea nazionale del PD. Ecco il testo della lettera:

Caro Segretario,
dal primo minuto successivo alle primarie ho detto due cose: che quel risultato, così netto nelle sue dimensioni e nel messaggio, andava colto e rispettato, e che da parte mia vi sarebbe stato un atteggiamento leale e collaborativo senza venir meno alla chiarezza di posizioni e principi che, assieme a tante e tanti, abbiamo messo a base della nostra proposta congressuale.
Ho accettato la presidenza dell’Assemblea nazionale con questo spirito e ho cercato di comportarmi in modo conseguente. Prendendo parola e posizione quando mi è sembrato necessario, ma sempre nel rispetto degli altri a cominciare da chi si è assunto l’onere e la responsabilità di guidare questa nuova fase.