10 maggio 2011

Milano Libera tutti. Evento. Elezioni sindaco di Milano.




I giorni di domenica 15, e lunedì 16 maggio, giorni di elezioni a Milano sono ormai vicini.

Segnaliamo l’evento in programma oggi 10 maggio, a sostegno della Candidatura di Pisapia a Sindaco di Milano.

Si svolgerà in a Piazza Duca d’Aosta dalle 19 alle 23,30 dal titolo: “Milano Libera Tutti”.


Sul palco suoneranno gli Afterhours, Samuel e Max dei Subsonica, i Casinò Royale, Marta sui tubi, i Ministri e Dente. Previsti inoltre interventi del candidato sindaco di centro-sinistra Giuliano Pisapia, del capolista Pd Stefano Boeri, di Don Andrea Gallo e poi ancora Roy Paci, Pierpaolo Capovilla, Tommaso Sacchi e il Comitato Milano Libera Tutti, Claudio Agostoni (Radio Popolare). Infine i dj set di Barking Dogs, Tommy Tumble & Tode, Lele Sacchi & San Diego e The Electricalz.

Che la liberazione d'Italia possa partire veramente il 15 e il 16 maggio da Milano!

In attesa dell'Assemblea di giovedì 12 maggio 2011.


di Maurizio Sarchielli.



E’ giusto attendere l’Assemblea del Circolo PD 2011, convocata per giovedì prossimo venturo, 12 maggio, prima di esprimere pronunciamenti condivisi, e le sintesi delle diverse opinioni di militanti, elettori e simpatizzanti del nostro Partito, circa la questione opportunità di insediamento “grande superficie di vendita – outlet – centro commerciale adiacente alla Pedemontana", in questa zona della Brianza.

Tuttavia è bene precisare, allo stato attuale la nostra posizione, per chiarire alcuni aspetti già definiti dal nostro gruppo da diverso tempo.


Comprendiamo, la necessità del nostro Sindaco che difende e motivava con opinabili argomentazioni, il risultato della delibera di Giunta, chiamata recentemente a esprimersi, circa la richiesta pervenuta dalla proprietà di modifica di destinazione d’uso le aree PE19/20, per l’insediamento di un imprecisato centro commerciale, outlet. Siamo sorpresi, e ingiustamente chiamati in causa, però, dalle immotivate accuse di NO pregiudiziali e ideologici che a detta del nostro primo cittadino si sarebbe macchiato qualcuno della nostra Comunità.


Consapevoli che Stucchi sia convinto, così facendo, di operare per il bene del paese, siamo sorpresi che si stupisca della nostra richiesta di informazioni. Ancora di più siamo curisamente basiti delle sue successive dichiarazioni che questi dati, almeno di massima, si possano avere solo dopo un preliminare parere positivo di Giunta, peraltro, è bene ricordarlo, non imposto da nessuna normativa ; siamo chiamati in causa perché tra tutti gli attori politici presenti in paese siamo stati gli unici, pubblicamente e in tempi non sospetti, a esprimersi chiaramente contro questa possibilità, perché in palese contraddizione con gli impegni assunti a livello europeo dal nostro Primo Cittadino a Bruxelles (vedi foto ricordo) in occasione della ratifica del Patto dei Sindaci 20-20-20 per la sostenibilità energetica. Non esiste, infatti, niente di più “energivoro” di un Centro Commerciale. Solo questa semplice considerazione, responsabilmente ed in onore alla parola data basterebbe a non prendere neppure in considerazione la proposta della Proprietà.


Quindi, non ci sono no pregiudiziali, ma al momento c’è solo, da parte nostra, un no motivato, e posizioni coerenti nei Valori in cui crede tutto il Partito Democratico e per i quali si sta adoperando strenuamente anche nel Consiglio Provinciale di Monza e Brianza il nostro Gruppo consiliare, per tentare di arginare l’emergenza dell’irragionevole e dissennato consumo di territorio.

Non tutti sanno che l’8 aprile il Circolo Pd di Sulbiate ha scritto una lettera
(consultabile visitando il nostro blog all’indirizzo: (http://pdsulbiate.blogspot.com/2011/04/parco-commerciale-lettera-e-mail-al.html), in cui si chiedeva cortesemente a Stucchi Maurizio un supplemento di tempo, prima di assumere qualsiasi decisione in merito, e la possibilità di valutare alcuni documenti al fine di poter comprendere, capire, condividere e quindi contribuire utilmente, in modo consapevole ed informato, al dibattito in corso.
Purtroppo non è stato possibile.


La lettera non ha avuto risposta. Il Sindaco ha voluto in ogni modo deliberare. La delibera solo dal 06/05/2011, è stata pubblicata nell’Albo Pretorio. Questo l’esito della votazione: Presenti 6 – votanti 6 – pareri favorevoli 4 – contrari 2 (Crespi e Fassina). La delibera è sì positiva ma non all’unanimità. L’Assessore Maria Grazia Crespi e l’Assessore Luigi Fassina, due delle cinque persone elette indicate dal Partito Democratico hanno espresso parere negativo.


Per noi non è cambiato nulla. Quello che ci unisce è il Programma 2009/2014. Quello che ci divide è la valutazione di un fatto nuovo: l’opportunità o inopportunità di un insediamento di un centro commerciale nel nostro territorio. Dispiace solo sia finita così, ma non per causa nostra.

Nella lettera dell’8 aprile ci siamo impegnati a produrre un documento. Manterremo fede alla parola data e tenteremo di elaborare, sulla base delle informazioni a nostra disposizione, ipotesi d’impatto ecologico/sociale/ambientale con l’ausilio della consulenza di personalità competenti e di tabelle, proiezioni e simulazioni, che presenteranno lo storico e gli effetti di quanto già avvenuto in altre realtà.

Siamo convinti che per questioni della massima rilevanza, come si configura il progetto di un insediamento di “ Grande struttura di vendita”, siano necessarie massima trasparenza, informazione, e partecipazione, in tutte le fasi del suo iter . Il Partito Democratico ne sa molto poco, la minoranza ancora meno, e i Sindaci dei paesi vicini sono stati convocati attorno ad un tavolo solo ieri a delibera già pubblicata. E’ questo un modo istituzionalmente corretto, collaborativo, trasparente di procedere?


Giovedì 12 maggio il Circolo PD ha convocato l’Assemblea 2011 per discutere e ascoltare il parere dei nostri iscritti, elettori, e simpatizzanti che a Sulbiate sono anche parte degli elettori del Sindaco Stucchi.


Il primo punto all’OdG affronterà quest’opportunità/inopportunità : - CENTRO COMMERCIALE; valutazioni, indicazioni, iniziative per difendere il nostro territorio. E’ questa la Sulbiate che vogliamo? Per l’occasione saranno invitati Consiglieri Provinciali del PD (Arrigoni, Pozzati, Limonta), il Presidente del Parco del Rio Vallone, e i Sindaci del centrosinistra del nostro territorio.


Quanto all’ideale appello del "Amministratore buon padre di famiglia", che decide secondo questo spirito, una volta che abbia potuto consultare documenti e dati, non possiamo non essere d’accordo con il nostro Sindaco Stucchi. In questo momento, però, il Circolo PD di Subiate può solo ringraziare i nostri padri che hanno saputo conservare così come lo abbiamo trovato il territorio della nostra Comunità, e responsabilmente domandarci se la miglior eredità possibile da lasciare ai Sulbiatesi del futuro, sia l’edificazione in prossimità di un casello autostradale di un centro commerciale che in considerazione della superficie delle due aree destinate, e dei possibili sviluppi che potrebbe avere, sarebbe di poco inferiore a quello di Busnago.


Detto questo, il Partito democratico di Sulbiate (che sostiene la Lista Civica Si – accordo politico firmato nel 2009) non è in “rotta di collisione” con il sindaco Stucchi perché leale agli impegni assunti del programma 2009/2014, per la cui realizzazione si sta impegnando in Amministrazione grazie alle cinque persone elette sua espressione politica.


Sono il Sindaco Stucchi e la maggioranza dell’esecutivo che deliberatamente hanno scelto, su questa questione politica, di spaccare la Giunta. La delibera approvata, infatti, apre la strada ad una nuova visione politica dell’uso e del consumo del nostro territorio a nostro giudizio troppo pericoloso, ma ancora di più, non discusso e mai precedentemente condiviso.


Indirizzo politico che coerentemente avevamo già disapprovato esprimendo pubblicamente il nostro parere negativo al pronunciamento della precedente Giunta Atto 56 del 29 aprile 2009, inviando una lettera ai nostri rappresentati politici di Provincia e Regione che potete leggere visualizzando il post del 19 novembre 2010: “ CENTRO COMMERCIALE. Cascina Ca’”


L’insediamento di un centro commerciale non era previsto tra i punti del Programma 2009/2014.


Maurizio Sarchielli


Segretario Circolo PD Sulbiate


1o maggio 2011



P. Sella e p. Zanotelli: appello Referendum acqua. 9 giugno digiuno in piazza S. Pietro Roma.



Carissimi sacerdoti, missionari(e) e religiosi(e).
Ci stanno rubando l’acqua!

Come possiamo permettere che l’acqua, nostra madre, sia violentata e fatta diventare mera merce per il mercato? Per noi cristiani l’acqua è un grande dono di Dio, che fa parte della sua straordinaria creazione e che non può mai essere trasformata in merce.

“Donna, dammi da bere!” chiede un Gesù, stanco ed assetato, a una donna samaritana, nel Vangelo letto durante la Quaresima, in tutte le Chiese cattoliche del mondo.

“Dateci da bere! gridano oggi milioni di impoveriti. In un pianeta, dove la popolazione sta crescendo e l’acqua diminuendo per il surriscaldamento, quel “dateci da bere!”, diventerà un grido sempre più angosciante. Nei volti di quelli assetati, noi credenti vediamo il volto di quel povero Cristo che ci ripeterà: “ Avevo sete...e non mi avete dato da bere!.”

L’ONU afferma che, entro la metà del nostro secolo, tre miliardi di esseri umani non avranno accesso all’acqua potabile. È un problema etico e morale di dimensioni planetarie che ci tocca direttamente. Di fatto, per noi cristiani l’acqua è sacra, l’acqua è vita, l’acqua è la madre di tutta la vita sulla terra . Inoltre, per noi cristiani l’acqua ha un enorme valore simbolico e sacramentale.

È stato lo stesso Papa Benedetto XVI ad affermare nella sua enciclica sociale Caritas in Veritate n. 27 che l’acqua è un diritto universale di tutti gli esseri umani. Il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa n. 485 afferma inoltre: “L’acqua, per la sua stessa natura, non può essere trattata come una mera merce tra le altre e il suo uso deve essere razionale e solidale” .

Il segretario della CEI, Mons. Mariano Crociata, ha affermato durante il convegno ad Assisi su “Sorella Acqua”, in aprile 2011, che: “In questo scenario conservano tutto il loro peso i processi di privatizzazione, che vedono poche multinazionali trasformare l’acqua in affare, a detrimento dell’accesso alle fonti e quindi dell’approvvigionamento, con conseguente perdita di autonomia da parte degli enti governativi. Il tema va affrontato dalla comunità internazionale, per un uso equo e responsabile di questa risorsa, bene strategico – l’oro blu! – attorno al quale si gioca una delle partite decisive del prossimo futuro. Richiede un impegno comune, che sappia orientare le scelte e le politiche per l’acqua, concepita e riconosciuta come diritto umano, come bene dalla destinazione universale (…) A dire quanto queste problematiche tocchino la sensibilità comune, la Corte Costituzionale ha ammesso a referendum due quesiti, sui quali il popolo italiano sarà chiamato ad esprimersi nel prossimo mese di giugno”.

Come cristiani non possiamo accettare la legge Ronchi, votata dal nostro Parlamento (primo in Europa) il 19 novembre 2009, che dichiara l’acqua come bene di rilevanza economica. Il referendum del 12 e 13 giugno sarà molto importante per bloccare questo processo di privatizzazione dell’acqua e per salvare l’acqua come un grande dono per l’umanità
Scendiamo in piazza! Così come hanno fatto i monaci in Myanmar (ex Birmania) contro il regime che opprime il popolo.

Invitiamo, quindi, i sacerdoti, le missionarie e i missionari, i consacrati e le consacrate a trovarci in Piazza San Pietro, a Roma, giovedì 9 giugno alle ore 12:00, per fare un grande digiuno. Venite con i vostri simboli sacerdotali e religiosi, ma anche con i vostri manifesti pastorali, per poter innalzare a tutto il popolo italiano il nostro clamore: Salviamo l’acqua!
p. Adriano Sella e p. Alex Zanotelli

Per chi vuole dare la propria adesione:

il sito da visitare e cliccare per mettere il nome della propria adesione è http://www.nigrizia.it/


oppure inviare e-mail: adrianosella@virgilio.it

Per informazioni: 346 2198404

Ascolta e vedi: "Il Canto per l'Acqua" (contro la privatizzazione) di Agnese Ginocchio: http://movimentopaceambasciatori.blogspot.com/2011/04/il-canto-per-lacqua-contro-la.html

Equobandeko e Gas Pan e Pessit scrivono alla Giunta:"Centro Commerciale? NO PER FAVORE!"

Di seguito pubblichiamo la lettera che abbiamo ricevuto da un amico della redazione inviata da Equobandeko e Gas Pan e Pessit, (gruppi che si occupano e promuovono a Sulbiate il consumo critico, equo e solidale) al Sindaco ed alla Giunta.

Abbiamo già ricevuto dalla stessa fonte la risposta del Sindaco Stucchi. Per sua pubblicazione è stata avanzata richiesta al primo cittadino di Sulbiate. Se sarà possibile presto sarà pubblicata.
La Redazione.


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Nota del mattino del 10 maggio 2011.


1. ELEZIONI. IL PACCHETTO DI MISCHIA DEL PD ALLA SPINTA FINALE. PDL E LEGA DIVISI. BERSANI: DAI TERRITORI UN SEGNALE CHIARO PER IL CAMBIAMENTO. IL GOVERNO NON HA PIU’ LA FIDUCIA DEGLI ITALIANI.
Ultimi giorni di campagna elettorale prima del voto per le elezioni amministrative. In tutte le città e le province in gioco il Pd sta spingendo al massimo i candidati del centrosinistra. In giro si sente una ventata di aria nuova. Tutti i dirigenti del Pd sono in giro per l’Italia. Questi ultimi giorni saranno decisivi. Ieri, tra una iniziativa a Pavia a sostegno del candidato del centrosinistra per la provincia e un intervento a Roma per sostenere le proposte del Pd contro la precarietà nel lavoro, il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha riassunto in una lunga intervista a Porta a Porta la posizione del partito su molti dei temi caldi.
Il rimpasto. Da l’Unità: “Sul «teatrino» messo in piedi dal premier può cominciare a calare il sipario, secondo Pier Luigi Bersani, anche grazie al voto amministrativo di domenica e lunedì. A questo punto, dice il leader del Pd, è perfino ininfluente quel che succederà la prossima settimana in Parlamento sul rimpasto: «Il governo faccia quel che vuole, chieda la fiducia, presenti una relazione, tanto qui siamo in presenza di un ribaltone, è il teatrino della vecchia politica», dice in un`intervista a "Porta a Porta", in cui parla del goverbo Berlusconi, Bossi, Scilipoti. Ma se da un lato è evidente che il governo sta in piedi perché «in Parlamento rubacchia un voto qui e là», l`esito delle urne potrebbe dimostrare che «ha perso la fiducia degli italiani».
Le elezioni. Io sono fiducioso, ha detto Bersani, in un risultato positivo nelle diverse città e province dove si vota. In particolare, andremo bene a Torino e a Bologna. Ma sono sicuro che ci saranno risultati positivi anche a Milano e Napoli. A Napoli abbiamo un candidato, il prefetto Morcone, che è la persona giusta per affrontare l’emergenza, dare efficienza all’amministrazione e garantire la legalità. A Milano il candidato del centrosinistra può dare una prospettiva diversa a una città malamente amministrata dalla Moratti.
La politica di Tremonti. Inadeguata e sbagliata. Bisogna pensare alla crescita e al lavoro. Bisogna fare almeno una riforma fiscale per alleggerire produttori, lavoratori e famiglie e spostare il peso su rendite finanziarie e evasione fiscale, bisogna combattere la precarietà del lavoro (un’ora di stabile stabile deve costare meno di un’ora di lavoro precario), bisogna fare le liberalizzazioni, bisogna fare, sia pure nell’ambito delle risorse disponibili, gli investimenti per dare lavoro.
Tremonti successore di Berlusconi? Sono la stessa cosa. Ma c’è da dire che «in nessun Paese democratico si ragionerebbe di designazione alla successione, dobbiamo tornare a una democrazia che funzioni. La verità è che nel centrodestra si è prossimi alla rissa in vista della fine di Berlusconi. Ma finché c’è lui, nessun altro gli succederà. Ci sarà sempre lui, magari con una maschera davanti».
La futura leadership del centrosinistra. Da Il Messaggero: “Il prossimo candidato premier del centrosinistra? «Io ci sono, in base allo statuto e anche personalmente», risponde alla domanda postagli a Porta a Porta Pier Luigi Bersani, precisando però che «siccome parliamo di un progetto, voglio discutere con gli altri e non metto me stesso davanti a una nuova soluzione di governo». Quanto allo schieramento, il leader del Pd rilancia l`idea di una vasta alleanza per avviare un’opera ricostruttiva del paese e superare il berlusconismo: «Al Pd - dice - tocca presentare un progetto di governo per il
Paese fondato su una decina di riforme sociali e democratiche e chiedere la disponibilità delle forze del centrosinistra e anche del centro per un`opera di ricostruzione che servirà dopo Berlusconi.
Se qualcuno non ci sta dica che altro fare». Rispetto al monito sulla «credibilità» della sinistra arrivato da Giorgio Napolitano nel corso di un convegno su Antonio Giolitti, Bersani si dice «d`accordissimo col capo dello Stato: se non riuscissi a proporre un`alternativa credibile mi riposerei». D`altra parte, osserva il segretario democrat, «noi non siamo avventizi, senza Prodi l’Italia non sarebbe entrata nell’euro nell`euro e Napolitano stesso è la testimonianza che la sinistra esprime personalità di straordinario rilievo per la vita del Paese».
Dibattito interno. Porta a Porta ha chiesto a Bersani di rispondere alla verifica chiesta da Veltroni (in realtà Veltroni ha chiesto una discussione non una verifica). Risposta: «Noi non facciamo verifiche ma discussioni in cui ognuno dice quello che vuole: li mio compito è di impedire che le discussioni finiscano sulla punta delle nostre scarpe, ma interessino gli italiani. Su questo credo che anche Veltroni sia d`accordo». Ieri, sulle agenzie di stampa è venuta la conferma che le parole usate da Bersani “sono le stesse usate da Veltroni nella sua intervista”.
Un’Opa di Vendola sul Pd? «Non è verosimile e mi pare un compito francamente impegnativo. Con Vendola vogliamo dialogare in una logica di governo, ma non rifaremo l`esperienza dell`Unione. La prossima volta il patto di governo sarà serio».
2. NEL GIORNO DI MORO NAPOLITANO RICORDA I MAGISTRATI UCCISI DAI TERRORISTI DELLE BR E DEI NAR.
Il presidente della repubblica ieri ha solennemente ricordato nel giorno della memoria delle vittime del terrorismo i numerosi magistrati fin iti sotto i colpi dei terroristi delle Br, di prima linea, dei Nar. Il presidente ha fatto un discorso commosso, sottolineando la necessità di rispettare chi svolge una funzione così delicata e importante nel nostro paese.
3. BERLUSCONI INVECE USA I PROCESSI PER LA PROPAGANDA E URLA SEMPRE PER ATTIRARE L’ATTENZIONE SU DI SE’. MA IN AULA HA PAURA E USA TUTTI GLI ESPEDIENTI PER ARRIVARE ALLA PRESCRIZIONE.
Esattamente in concomitanza con il discorso di Napolitano, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha colto per l’ennesima volta l’occasione per trasformare la partecipazione a uno dei processi che lo riguardano per fare campagna elettorale. Anche ieri ha lanciato grida sguaiate contro la magistratura, definendo i pubblici ministeri di Milano un cancro della società. Più alza i toni e più è evidente l’intento di mettersi in comunicazione con la pancia profonda della destra, in modo da limitare le astensioni e richiamare tutti i suoi alla battaglia e al voto. In questo modo Berlusconi, che è candidato personalmente a Milano e a Napoli, fa accendere tutti i riflettori su di sé per far dimenticare i,l disastro amministrativo della Moratti a Milano e, a Napoli, il ruolo di Cosentino e le liste infiltrate da candidati arrestati con l’accusa di essere camorristi.
In aula, di fronte ai giudici, Berlusconi ha avuto però un ben diverso comportamento. Gli avvocati hanno messo in gioco tutte le procedure per allungare i tempi e puntare alla prescrizione. E Berlusconi ha detto di non conoscere nemmeno l’avvocato Mills, lo stesso che alla magistratura inglese ha scritto una lettera per confessare di aver ricevuto 600 mila dollari per coprire Berlusconi. Lo stesso Mills che, come noto, è stato già condannato per corruzione (come corrotto), in un processo dove la posizione di
Berlusconi (accusato di essere il corruttore) è stata stralciata a causa delle diverse leggi e leggine di impedimento ai processi.
4. DIS-PAR CONDICIO. BERLUSCONI DILAGA SULLE TV. ENNESIMO ESPOSTO ALL’AGCOM, L’AUTORITA’ DI GARANZIA. BERSANI: SE NON INTERVIENE VADO SUL TETTO DELL’AGCOM A PROTESTARE.
Da Il Manifesto: “Se l`Authority non interverrà per impedire che il Cavaliere dilaghi in tv nell`ultima settimana prima del voto per le amministrative, «mi arrampico sul tetto del garante per le comunicazioni. Si è visto che sono capace di farlo», avverte il segretariodel Pd, ricordando la sua performance sul tetto della facoltà di Architettura, a Roma, mentre si votava la riforma Gelmini. I tg a quel punto non potranno ignorarlo. Ma forse anche il garante -1`Agcom …esaminerà già oggi (evitando probabilmente la scalata del leader democratico) i ricorsi sulla par condicio per le amministrative. Compreso quello presentato domenica dal senatore del Pd Roberto Zaccaria, relativo alla giornata di sabato, al quale ieri se ne è aggiunto un altro firmato da esponenti di tutte le opposizioni, che scrivono: «Berlusconi continua imperterrito la sua campagna elettorale attraverso i tg e nessun altro leader politico può fare altrettanto: l`opposizione tutta intera ha un tempo che oscilla tra un quarto e un terzo del suo». L`esposto prende in considerazione le giornate di giovedì 5, sabato 7 e domenica 8 maggio raccontate daTg], Tg2, Tg4 e Tg5 nelle edizioni del pranzo e della sera. Rilevando che domenica la maggioranza ha avuto il 75% del tempo di parola e di notizia e l`opposizione il 25. E in particolare per quanto riguarda Milano, le opposizioni hanno constatato uno «squilibrio gravissimo» della coppia Berlusconi-Moratti rispetto a tutti gli altri candidati a sindaco. Nel ricorso precedente, Zaccaria aveva anche puntato l`indice contro il sistema per aggirare le sanzioni dell`Agcom, che prendonoin considerazione solo il «tempo di parola», quello in cui gli esponenti politici parlano direttamente. Nell`edizione serale del Tgl di sabato, ad esempio, Berlusconi parlava meno di Bersani, ma lo surclassava nel «tempo di notizia». Con il risultato che nel tempo di antenna (parola più notizia) il Cavaliere doppiava il segretario del Pd….”. “La risposta è appunto attesa per oggi. Il consiglio dell`Agcom era era già intervenuto il 28 aprile scorso, rilevando nel tempo di notizia «un`obiettiva sovraesposizione del premier, il quale, oltre tutto - si segnalava - è direttamente parte nelle elezioni in quanto capolista a Milano». L`Authority aveva chiesto ai tg un riequilibrio. Il risultato si è visto”.
5. L’OCSE DICE CHE L’ITALIA DEVE FARE DI PIU’ PER LA CRESCITA E IL LAVORO E SOSTIENE CHE I TAGLI PREVISTI DAL GOVERNO SARANNO INSUFFICIENTI. TREMONTI FA FINTA DI NIENTE E FESTEGGIA. LA VERITA’ LA DIRA’ DOPO LE ELEZIONI.
L’Ocse sostiene che l’Italia ha tagliato molto le sue spese. Però avverte anche che bisogna fare di più per la crescita e il lavoro (esattamente come dicono il Pd, la Confindustria, i sindacati, e tutti gli economisti: oggi ne parlano Alesina e Giavazzi su Il Corriere della Sera) e anche che i tagli di spesa previsti dal governo, cioè le manovre da circa 40 miliardi di euro previste per il 2012 e 2013, non saranno affatto sufficienti a raggiungere i risultati previsti.
Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, sa bene queste cose, ma fa finta di prendere le analisi dell’Ocse come una promozione dell’Italia. Di stangata parlerà agli italiani dopo le elezioni, quando tornerà a spiegare che c’è bisogno di fare “manutenzione” dei conti.
6. GRECIA IN DIFFICOLTA’. LA GERMANIA NON VUOLE MOLLARE GLI AIUTI. MA SE SALTA ATENE, TUTTA L’EUROPA NE RISENTIRA’, A COMINCIARE DALL’ITALIA CHE HA UN ENORME DEBITO PUBBLICO.
Da La Stampa. In un’intervista a Lorenzo Bini Smaghi, l’economista italiano che fa parte del Board della Banca centrale europea, parla dei rischi di contagio in Europa, oltre che delle posizioni tedesche sugli aiuti ai paesi deboli. Ecco i pasaggi sul rischio di contagio: “La Banca centrale europea fa muro contro una ristrutturazione del debito greco. Eppure nei governi dell`area euro qualcuno comincia a pensarci; e i mercati restano convinti che prima o poi ci si arriverà. Sulla base della esperienza del Fondo monetario, alcuni ritengono che si possa fare senza traumi. Lorenzo Bini-Smaghi, l`italiano che siede nel board Bce, non è d`accordo. «Quello che molti analisti si dimenticano di esaminare - dice -, e che rappresenta la vera differenza rispetto alla esperienza passata, è l`impatto di un default o di una ristrutturazione sul Paese stesso. Da un lato il sistema bancario sarebbe in ginocchio, per le perdite registrate sui titoli di Stato detenuti nel portafoglio e perché perderebbe la possibilità di rifinanziarsi presso la Bce, non avendo più titoli di buona qualità da usare come collaterale. Infine, dato che non c`è la possibilità, come nel caso dell`Argentina, di finanziare lo Stato con moneta, il governo non avrebbe fondi sufficienti per pagare pensioni, salari, spesa corrente. Un vero e proprio tracollo economico»……Domanda: Peggio ancora sarebbe un`uscita dall`euro, con la quale di sicuro la Grecia non ripagherebbe più nulla... «Ho omesso naturalmente il contagio che un disastro greco produrrebbe per il resto dell`area, in particolare per quei Paesi che hanno appena avviato i loro programmi di risanamento». «Se si guarda con attenzione a ciò che non ha funzionato nel corso degli ultimi dodici mesi, individuerei soprattutto due aspetti. Il primo è che i Paesi che devono risanare i loro conti pubblici aspettano troppo, fino al punto in cui vengono messi nell`angolino dai mercati e perdono la capacità di rifinanziarsi. Questo è stato il caso della Grecia nella primavera dello scorso anno, poi dell`Irlanda nell`autunno e infine del Portogallo in questi giorni. Fortunatamente la Spagna ha agito d`anticipo, anche con riforme strutturali, il che ha consentito di distinguersi chiaramente dagli altri tre Paesi. Ma il rischio di contagio c`è sempre, come si è visto negli ultimi giorni».