16 settembre 2011

Legambiente, tagli al traporto pubblico: "L'Assessore Cattaneo non può fare la vittima".

L'associazione ambientalista chiede all'assessore Cattaneo di ridimensionare le opere stradali per non tagliare i treni.



La Lombardia decida di puntare su una mobilità collettiva efficiente, anche rinunciando a nuovi nastri d'asfalto. I tagli non li vuole nessuno, ma Cattaneo adesso che è diventato padrone delle ferrovie regionali non può solo atteggiarsi a vittima, dopo che per vent'anni la Regione Lombardia non ha fatto altro che sviluppare impossibili “project financing” per riempire il territorio di autostrade.

Lo sforzo di riduzione del debito pubblico deve partire anche da una cura dimagrante per progetti, come BreBeMi, TEM, Pedemontana o terza pista di Malpensa, destinati a pesare per anni sulle casse dello Stato, perché impostati su piani di finanziamento privato che non possono stare in piedi.


“Siamo dalla parte delle Regioni che contestano i tagli insostenibili ai servizi pubblici, e diciamo che un ulteriore aumento di tariffe per il trasporto pubblico sarebbe inaccettabile – dichiara Damiano Di Simine, presidente Legambiente Lombardia - Ma con questo non perdoniamo vent'anni di errori e spese insostenibili per costruire nuove autostrade, né le inefficienze del monopolista ferroviario lombardo. La Regione Lombardia rischia di pagare, insieme ai tagli, anche la mancanza di una strategia per la mobilità, troppi progetti e troppe risorse vincolate in autostrade hanno tarpato le ali al sistema della mobilità collettiva rimasto inadeguato a rispondere alla domanda di trasporto: occorre concentrare le risorse per aumentare l'efficienza di tutti i mezzi pubblici, perché è questo il più grande investimento per lo sviluppo di una regione metropolitana come la Lombardia”.

Per impedire che i tagli ai trasporti facciano esplodere il traffico automobilistico, occorrono scelte coraggiose, come la realizzazione di una low emission zone che preveda, come da tempo avviene in Svizzera, che risorse dalle tariffe autostradali e dalle accise sui carburanti vengano trasferite al sostegno della mobilità collettiva, che non è solo un servizio essenziale, ma una vera e propria “infrastruttura per lo sviluppo”. Garantire una mobilità collettiva economica, puntuale e capillare è l'unico modo per rendere competitiva la metropoli lombarda, che da tempo, su questo fronte, non regge il confronto con le altre grandi regioni europee.
15/09/2011

La protesta di molti Sindaci del Vimercatese contro la manovra.

Molti sindaci del Vimercatese che ieri hanno partecipato alla protesta contro la finanziaria, e i tagli del governo agli enti locali, hanno inviato una lettera al prefetto ed al ministrero.
In un banchetto davanti a Spazio Città a Vimercate, il Sindaco ed alcuni Assessori si sono alternati per spiegare ai cittadini la situazione distribuendo anche copia della lettera sopra citata.
MB news informa che hanno aderito alla protesta Bellusco, Cavenago Brianza, Usmate Velate, Carnate, Concorezzo, Ronco Briantino, Ornago, Mezzago.



Alcuni stralci della missiva:


«Carissimi concittadini, oggi dirò al Prefetto e al Ministro dell'Interno che il Comune non è più in grado di offrire i consueti, necessari servizi a voi cittadini. Nell'occasione chiuderò simbolicamente l'ufficio Anagrafe e Stato Civile. Si tratta di una forma di protesta molto forte, contestuale in tutti i Comuni italiani, alla quale siamo arrivati perché non siamo riusciti a far cambiare una manovra economica necessaria ma sbagliata nelle parti che riguardano le istituzioni territoriali.
Non possiamo consentire che, in un momento già così difficile per le famiglie, peggiori la qualità della vostra vita, ma vogliamo migliorare i servizi e le prestazioni in tutti i settori e difendere i vostri diritti. Questo oggi non ci è più possibile perché il Governo preferisce togliere ai Comuni invece di intervenire laddove le risorse si sprecano realmente. Ogni anno i Comuni hanno portato soldi alle casse dello stato per un totale di oltre 3 miliardi di euro. Lo stato, invece di ben utilizzare tali risorse, continua a sprecare mentre noi siamo costretti ad aumentare le tasse o a chiudere i servizi.
Per questo ho deciso di scrivervi, per far conoscere a che punto siamo arrivati e perché ognuno di voi possa rendersi conto che la protesta che i Comuni e l'ANCI stanno facendo non è la reazione della "casta" ma è, invece, la ferma iniziativa di chi lavora seriamente per rendere i nostri Comuni ed il nostro Paese sempre più solidi, competitivi e vivibili. Se verrete a trovarmi avrò piacere di condividere con voi le ragioni della nostra protesta e di aggiornarvi in merito alle prossime iniziative».

Brambilla Sindaco di Vimercate informa i cittadini - foto MB News

post correlato

"viviSulbiate" secondo il PD. Seconda puntata.

viviSulbiate n.36 - Settembre 2011

la copertina dell'ultimo numero

Dopo aver letto:

"L’OUTLET che non c’è e la Pedemontana che avanza" di Stucchi Maurizio

Seconda puntata - La procedura

Ripartiamo da alcuni dati per capire di cosa si sta parlando riguardanti l' outlet di Vicolungo Novara e l'ipotesi dell' outlet di Sulbiate.

Cliccare sull'immagina per ingrandire i dati.


Di questo stiamo parlando…

E questo è l’Outlet più vicino a noi: ma ce ne sono altri, anche molto più grossi (vedi Serravalle).

Ci paiono dati poco da “chiacchiere di tifosi del NO OUTLET” .

Se come ricorda il nostro Sindaco i tre Partiti PD, PDL e Lega si sono subito mossi con preoccupazione, forse qualche motivo reale c’è.

E la Giunta con la delibera n.39 del 19/04/2011 ha ( a maggioranza ) valutato positivamente la richiesta della proprietà di unificare il PE19 e il PE20: noi da subito siamo stati contrari a questa unificazione.

( La Giunta precedente nel 2009 aveva già valutato positivamente la richiesta della proprietà di modificare il PE 19 da area per attività terziaria/ricettiva in area per grande struttura di vendita) .

Nella stessa delibera prende atto che i due PE sono situati in posizione periferica rispetto al centro abitato !!!

( si è già dimenticato dei nuovi insediamenti ?!?) e che l’area è adatta all’insediamento di una grande struttura di vendita !!! Motivo ?

E’ vicino il casello previsto della Pedemontana.

Ed “è meglio che lo portiamo avanti noi, altrimenti lo fa qualche altro comune ” (torneremo più avanti).

Nessuno vuol mettere in discussione diritti acquisiti dalla proprietà su quelle due aree ( industriale e terziario, no centro commerciale) : la cosa potrà essere eventualmente discussa con il prossimo PGT.

Qualcuno si chiederà: perché un tema così importante per il paese non è stato discusso in Consiglio Comunale, nelle Commissioni Ambiente Territorio Viabilità, nei Comitati di Quartiere, per tempo ? Perché non di aperto un tavolo di confronto coi comuni limitrofi ?

Si è parlato in Consiglio Comunale solo il 10 giugno e il 18 luglio (la richiesta della proprietà è stata protocollata l’8 feb 2011) e per iniziativa di Progetto Territorio e del neo Gruppo PD.

In quelle due sessioni il Consiglio Comunale ha espresso il parere contrario alla grande struttura di vendita, prima di considerare eventuali progetti su come farlo e che la proprietà potrà comunque presentare.

E’ una posizione politica molto chiara, che però il nostro Sindaco pare non aver compreso, per quello che scrive nell’articolo: insiste sull’affermare l’illegittimità della posizione ( ci torneremmo più avanti) e ha indetto 3 riunioni di commissione nel mese di Agosto, per valutare l’aspetto viabilistico che di fatto riguarda l’Outlet. Infatti la proprietà ha commissionato uno studio sulla viabilità della zona (anche di questo parleremo più avanti).

Lasciamo anche questa volta cadere le battute polemiche e offensive o gli attacchi alle persone, contenute nell’articolo: non è il nostro stile.


Sulbiate 16 Settembre 2011 (fine della seconda puntata:continua).

Post correlato: Prima puntata.
Post correlato: "muoriSulbiate" sarà il nuovo nome dell'informatore locale?

La protesta dei Sindaci. Manovra: non garantiti i servizi essenziali.

I Sindaci protestano contro la Finanziaria. Il vicepresidente dell'Anci Graziano Delrio, a fine giornata, parla di un adesione del 85%. Non ci sono i leghisti precettati dal diktac di Umberto Bossi.

Quasi 9000 primi cittadini hanno restituito le deleghe ai prefetti. I comuni sono bloccati sia nei servizi che negli investimenti. Alla prostesta ha partecipato anche Piero Fassino Sindaco di Torino che ha così dichiarato:"Sbaglia la Lega a chiedere ad alcuni dei suoi sindaci di non partecipare a questa protesta, in primo luogo perchè i tagli del Governo mettono in croce anche loro, in secondo luogo perchè i sindaci rappresentano un'istituzione che va oltre i partiti, il loro compito è quello di stare con i cittadini. Mettere la testa sotto la sabbia non porta a nulla". In piazza anche il Governatore della Lombardia Roberto Formigoni dopo l'incontro con il Ministro Fitto si è così espresso:" Un passo avanti sul metodo perchè almeno è stato riconosciuto il problema. Ma ancora nulla sui contenuti".