29 settembre 2011

Proteste i "post it" contro la legge bavaglio in piazza del Pantheon.

fonte sito Vita


A Roma la manifestazione contro la norma «ammazza blog». E il Pdl accelera l'approvazione.

Video voci della piazza. Unità.

No al bavaglio”. “Viva la libertà”. “Basta, fermiamoli”. Sono alcuni dei post it indossati e distribuiti in piazza del Pantheon a Roma dove è stata convocata la manifestazione contro il ddl sulle intercettazioni, definito la “legge bavaglio”.

Esponenti di partiti politici, sindacati e associazioni, ma anche tanti cittadini sono uniti in una contestazione animata. «Il governo se ne deve andare», urla una donna tra la folla. E ancora «la magistratura deve indagare e noi dobbiamo sapere».

Un uomo ha un megafono in mano. Lo tiene alto così che si possano leggere i ritagli di giornale che lo ricoprono. «È una rivolta contro la norma ammazza blog», porta scritto un ragazzo con il volto coperto dalla maschera del personaggio principale del celebre film “V per vendetta”.

«È una legge ad personam», polemizza con enfasi Roberto Natale, presidente dell'Fnsi. «Il problema non è la privacy ma la segretezza che il presidente del Consiglio vuole su problemi di rilevanza pubblica. Quando sugli aerei di Stato si imbarcano allegre combriccole interessa anche a noi...». Parole che trovano eco in quelle del senatore Idv Stefano Pedica.

«Siamo qui per ribadire il nostro no alla legge bavaglio e al tentativo di chiudere con le intercettazioni. Vogliamo continuare a denunciare una legge finta che serve solo a chi non vuole essere sbugiardato: Silvio Berlusconi», dice.

"Se sara' approvata, noi come Articolo 21 porteremo un dossier completo su questa pessima legge a tutte le cancellerie europee. Una legge che rende l'Italia una vergogna in Europa". Cosi' Giuseppe Giulietti, portavoce dell'associazione Articolo 21, nel corso della manifestazione di oggi pomeriggio organizzata a piazza del Pantheon a Roma contro il ddl sulle intercettazioni che il governo ha intenzione di riproporre.

"Il primo dossier lo porteremo alla signora Merkel -continua Giulietti- e lei capira' perche' questa legge e' un obbrobrio assoluto. Poi andremo alla Corte Europea e ne chiederemo la disattivazione". "Costituiremo infine un comitato di legali per dare assistenza gratuita a qualsiasi cronista o possessore di blog o siti che dovessero tentare di imbavagliare'', conclude.

Alla protesta, organizzata dal Comitato per la libertà e il diritto all'informazione, alla cultura e allo spettacolo, hanno aderito diversi esponenti politici del Pd, dell'Idv, di Sel, dei Verdi, della Federazione della Sinistra, la Cgil, la Fnsi sindacato unitario dei giornalisti, le associazioni Articolo21, Libertà e Giustizia, Popolo Viola, Valigia Blu.

Il Pdl intanto accelera sul ddl intercettazioni. Durante il vertice di maggioranza di oggi a palazzo Grazioli si è discusso anche di questo tema. Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera, lasciando la residenza romana del premier, spiega che ''durante l'incontro si è parlato anche del calendario dei lavori della Camera, che prevedono per la prossima settimana le intercettazioni''.


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Ripartono i corsi di Italiano per residenti stranieri. L'Amministrazione cerca volontari.

Il 5 di ottobre il Comune di Sulbiate riapre i corsi di italiano per stranieri residenti realizzati in collaborazione con il Ctp di Arcore.

Il Comune cerca volontari non necessariamente con esperienze d'insegnamento ma che desiderano, promuovere il dialogo, la conoscenza reciproca, lo scambio tra le culture.

Se interessati potete saperne di più telefonando in Municipio al n. 039 60.20.979





Interrogazione di PT sui permessi lavorativi del Vice Sindaco a carico del Comune di Sulbiate.

La locandina appesa in bacheca dal Gruppo Consiliare Progetto Territorio (Lega - PDL - Comune Aperto).

cliccare sulla locandina per ingrandire

Il Sindaco Leghista di Macherio, tradito dal partito, scrive al Corriere della sera.

Oggi in prima pagina del Corriere della sera è stata pubblicata una lettera di Giancarlo Porta Sindaco di Macherio.

Io, leghista a Macherio tradito dal mio partito.

Caro Direttore, sono un Sindaco leghista che si è stancato di mandar giù bocconi amari e si è accorto di come sia terrificante oggi il potere della Lega. Vengo da una militanza ventennale e da due anni e mezzo faccio il Sindaco a Macherio. Stipendio mensile 920 euro netti al mese, di cui 100 vanno nelle casse del partito. Sono avvilito, incazzato, mi sento trmendamente preso in giro: sono impegnato tutto il giorno (e la sera) a cercare di tenere sotto controllo tutti i probelmi di un paese di 7200 abitanti, dal patto di stabilità agli edifici comunali disastrati, alla crisi che attanaglia le famiglie normali e mettiamoci pure le varie lamentele che raccolgo dai cittadini ogni momento che cammino per strada o vado al bar. Ho anch’io i miei sospetti sui mille interessi della Lega, ma ormai la tenaglia probabilmente ricattatrice del Premier ci sta portando alla deriva, sia come Italia che come Lega. Mi prende una profonda tristezza nel vedere traditi i miei ideali di onestà, rettitudine e coerenza di idee, tristezza che sconfina in grande deusione. Ho preso la mia prima tessera da simpatizzante nel 1989, per poi diventare militante e segretario di sezione di Triuggio e Besana nel 1991. Giustizia fiscale, equità tra Nord e Sud, la famosa gallina dalle uova d’oro etc, etc… Non ho mai cavalcato slogan razzisti o partecipato a quel seminare paura del “diverso” nei miei anni da militante. A Macherio abbiamo una Moschea, che per ora riesco a tenere chiusa per motivi di sicurezza legati ai vigili del fuoco: queste scelte rientrano nelle linee della Lega ed anche nelle mie, ma non eccedo nei termini o nello spaventare i cittadini su chissà quali paure. La lega mi ha anche dato soddisfazioni, ma ad oggi mi diventa molto difficile continuare a “mandare giù” tutti i bocconi amari: gli ultimi, quelli su Milanese e ieri sul confermare la fiducia ad un ministro indagato per concorso in associazione mafiosa. Oltretutto un ministro che ha tradito il proprio partito che lo ha eletto a Roma per far da salvagente al Governo. Traditore è chi guadagna poltrone non chi le perde.

Dall’interno poi vedo troppi furbi che si azzuffano dalle poltrone, ovviamente imbottite di stipendi, magari due, magari tre, così via. Forse oggi il potere che ha la Lega è così forte da imporre certe scelte, ma quando questa logica sconfina nel salvare chi fa il furbo e si arricchisce alle spalle degli altri, allora mi sento ferito nella mia dignità di uomo e di padre. Ad esempio, non posso accettare che dal palco di Venezia il ministro Calderoli abbia detto ai Sindaci che “senza la Lega non siete niente e ritornerete polvere”. Non può denigrare in questo modo chi lavora per il bene del popolo e soprattutto per dare della Lega una bella immagine, quella che si meriterebbe. Forse anche lui prima di fare il Ministro avrebbe fatto meglio a ricoprire l’incarico di Sindaco, in modo da capire che non siamo qui a “pettinare le bambole”.


Giancarlo Porta

Sindaco di Macherio (MB)


post correlato: Berlusconi comanda, la Lega ubbidisce.


Matteoli contestato dai costruttori. "Vergogna".

«Basta! Andate via! Ve ne dovete andare, le aziende stanno fallendo! ». Durissima contestazione dei costrutturi edili dell' ANCE all'indirizzo del Ministro delle infrastrutture Altiero Mattioli.
Un impreditore edile ha dichiarato:«Stiamo in una situazione drammatica, le nostre imprese chiudono e questo governo non fa assolutamente nulla. Se ne devono andare a casa».

Il Commento del Ministro:«Il mio intervento è stato contestato perchè è una questione di stato d'animo degli imprenditori in un momento di scarsità di risorse e di crisi economica e finanziaria. Quindi c'è tutta la mia comprensione nei confronti di questo stato d'animo»

Ddl Alfano: a rischio la libertà d'espressione e diritto di critica nel web.

Il problema da risolvere per il nostro paese non è l'economia, la crescita, la sviluppo, ma la salvaguardia delle telefonate private del Capo del Governo.
Da ieri alla camera è ripreso l'esame del disegno di legge Alfano sulle intercettazioni.
In effetti, dopo aver letto sulle pagine dei principali quotidiani, le ultime conversazioni del Primer sul caso escort/Tarantini, è comprensibile l'affanno e l'urgenza con cui i fedelissimi stanno cercando di porvi rimedio. Hanno talmente fretta di chiudere la questione che sembrerebbe siano intenzionati a blindare il testo con la fiducia.


Ma il probelma che vorremmo sottolineare e che abbiamo già segnalato qui è il seguente:
Il disegno di legge non solo prevede maggiori sanzioni e limitazioni per i giornalisti ma anche un comma che interessa la libertà di espressione delle proprie opinioni in rete e nei blog. Le sanzioni previste possono arrivare a 12mila euro.

Si tratta esattamente del comma 29 dell’articolo 1 del ddl che dice:

Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono.

Il comma così formulato non fa nessuna distinzione tra un giornale on line (testata registrata e soggetta a specifiche norme, in condizione di esaminare, grazie all'esperienza ed alle consulenze di cui può facilmente disporre, la necessità di operare la rettifica) ed un semplice cittadino che nel suo blog esprime opinioni ed esercita il suo personale diritto di critica.

Il blogger, magari giovane cittadino, per timore, entro 48 ore dalla richiesta di rettifica, non sapendo come tutelarsi e a chi rivolgersi, per evitare il peggio sarà obbligato a rettificare.

La questione è molto semplice: non si tratta di sottrarre il blogger dalla responsabilità di quello che scrive ma riconoscere la differenza che evidentemente esiste tra un blogger ed un giornale on line, una redazione, un editore.

Fa piacere segnalare che anche il Ministro PDL della Gioventù Meloni sia dello stesso parere:"Esiste una differenza abissale tra un blog, magari gestito da un ragazzo, un giornale e una televisione. Applicare per entrambi la stessa legge è sicuramente un errore".

Possiamo solo auspicare che il comma sia emendato durante la discussione parlamentare. Ma la volontà di chiudere velocemente la partita espressa dalla maggioranza, per tutelare l'immagine di Berlusconi, non lascia prevedere niente di buono.