31 marzo 2011

In parlamento è guerriglia. Ileana Argentin in prima linea.


Anche questa mattina aula è stato il caos. Alla ripresa dei lavori troppe assenze tra i banchi della maggioranza. A nulla è valso il soccorso di alcuni ministri che hanno lasciato il loro consiglio per evitare il peggio. Mentre l'Europa è sconvolta dalla crisi Libica il ministro degli Esteri Frattini è costretto a rimanere in parlamento. Il governo va sotto. Si deve aprovare il processo verbale che doveva registrare lo scomposto il vaffa.... di ieri con cui è stato appellato il Presidente Fini dal Ministro La Russa in evidente crisi isterica. Il ministro Alfano, quello che aveva garantito l'imminiente riforma epocale della giustizia e che non si sarebbe affrontato il processo breve per evitare speculazioni, stizzito in disprezzo del parlamento getta il suo tesserino tra i banchi dell'opposizione.

Un giornale lanciato dai banchi della maggioranza colpisce il presidente Fini.

Non è mai accaduto niente di simile!

Siamo curiosi di vedere la cronaca edulcorata che ne faranno i telegiornali asserviti al padrone questa sera.

Il ministro La Russa con le escandescenze di ieri ha rubato la scena a Berlusconi sceso a Lampedusa con l'evidente intento di distrarre l'opinione pubblica grazie al nuovo miracolo mediatico della risurrezione dell'isola liberata dai migranti.

Il presidente del Consiglio con qualche regalo e generosa concessione è certo di nascondere la vergogna degli immigrati.

La battaglia dei nostri parlamentari per difendere la Giustizia continua. Il processo breve slitta .

La Deputata Argentin, interviene per dununciare un gravissimo attacco di un deputato della destra e mentre parla è insultata da un leghista con queste disprezzabili e vergognose parole: "falla stare zitta quella handicappata del c....":


Lega dura con i deboli, debole con in forti. Bersani e Franceschini pronti alla battaglia, dentro e fuori il parlamento.


Mentre Berlusconi ieri,recitava la parte del salvatore della patria e generoso dispensatore di miracoli, a Montecitorio i suoi servitori accelleravano l'iter del porcesso breve. In in quel momento la destra schierata compatta in tutti i suoi ranghi, ministri compresi per garantiere inumeri, accellerava l'iter per approvare "la madre di tutte le leggi ad personam", il processo breve, necessario per proteggere l'imputato, capo del governo Silvio Berlusconi, dai processi a suo carico in corso di svolgimento.
La Lega supinamente avalla questa forzatura.
La sua approvazione provocherà la liberazione di un grande numero di criminali. Un imputato di violenza carnale, se incensurato, avrà la prescrizione breve. La Lega, il partito della "sicurezza", delle "ronde", oggi si carica di un enorme responsabilità. Cosa racconterà ai suoi elettori?

Ieri: "fora dai ball", per i migranti, in cerca di fortuna in fuga da guerra e povertà.

Oggi: "fora dai processi" per i delinquenti ed un miliardario imputato. Il Partito democratico non ci sta. E' scontro aperto.


Dichiarazione di Dario Franceshini. "Vergogna, volete solo salvare Berlusconi !".



Pier Luigi Bersani "Stiamo combattendo dentro e fuori il parlamento. E' in atto un colpo di mano per salvare Berlusconi".

Mezzago: Il solare fotovoltaico sul tetto di casa.

Iniziativa patrocinata dal Comune di Mezzago nell'ambito delle attività connesse al "Patto dei Sindaci" per la sostenibilità ambientale.
Il nostro documento discusso recentemente con la nostra Amministrazione.

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C.A.I. Sulbiate: "Incontri informativi di avvicinamento alla Montagna"

C.A.I. Sulbiate
"Fabio Cavenago"

propone

INCONTRI INFORMATIVI di
AVVICINAMENTO alla MONTAGNA
aperti a tutti


1° appuntamento
Venerdi
1 Aprile 2011

Meteorologia
e Orientamento


ore 21
presso locale Gruppi e Associazioni

via Madre Laura 1, Sulbiate
(locale sotto la biblioteca)


ingresso libero


Apertura straordinaria sede CAI
via Don M. Ciceri 2
Mercoledi 6 e 13 Aprile
dalle ore 20.45 alle 22.30

fonte Sulbiatenews

La nota del mattino del 31 marzo 2011

1. LA REAZIONE DEL PD FRENA LA SPALLATA DELLA DESTRA CHE VOLEVA IN UN SOL GIORNO PRESCRIZIONE BREVE, SPARTIZIONE DELLE POLTRONE E RILANCIO DEL CAPO CON LO SHOW A LAMPEDUSA. BERSANI E BINDI ARRINGANO I MANIFESTANTI. LA RUSSA PRIMA PROVOCA E POI FA UN AUTOGOL. “E’ una vergogna. Faccio appello a tutte le forze dell’opposizione per fare fronte comune contro lo sfregio alla Costituzione italiana e alla democrazia”. In piedi su una scaletta e con un megafono in mano, il segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, ha parlato ieri pomeriggio alla folla riunitasi di fronte a Montecitorio per protestare contro il tentativo della maggioranza di approvare in fretta e furia la prescrizione breve. Il sit in era stato convocato dallo stesso Pd in mattinata dopo che la maggioranza aveva votato l’inversione dell’ordine del giorno dei lavori della Camera per imporre l’immediata discussione sul cosiddetto processo breve. “E’ una vergogna -ha ripetuto ancora Bersani - che quelli della Lega che predicano rigore e moralità poi votino provvedimenti destinati a lasciare in libertà molti delinquenti. Andremo in tutti i luoghi del Nord per denunciare questo comportamento. Combatteremo fino alla fine con tutti gli strumenti parlamentari, faremo opposizione dentro e fuori il Parlamento”. La reazione del Pd, la passione e la determinazione della folla accorsa davanti a Montecitorio, la battaglia parlamentare hanno frenato ieri la spallata che la destra aveva studiato ogni particolare per chiudere la partita su più fronti. Ieri mattina, prima di partire per Lampedusa e prima che alla Camera la maggioranza chiedesse di mettere subito in discussione il processo breve, compresa la prescrizione breve, il capo del governo si è riunito con il ministro Giulio Tremonti, con il sottosegretario Gianni Letta e con il direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, per mettere a punto la mappa delle nomine nelle aziende dove lo Stato ha ancora forti quote azionarie o è addirittura l’unico proprietario: Eni, Enel, Poste, Ferrovie, Terna, Finmeccanica. Fortissime le pressioni della Lega, intenzionata a mettere propri uomini in ogni posto disponibile. Poi, partenza per Lampedusa, dove Berlusconi ha preparato con cura il solito show, compreso l’acquisto di una casa (aveva fatto la stessa cosa dopo il terremoto in Abruzzo), le rassicurazioni sul superamento dei problemi in tre giorni, fino al punto da promettere la creazione di Casinò, campi da golf, scuole, perfino ripittura delle case sullo stile di Portofino. Lo show aveva lo scopo di rimettere Berlusconi in sintonia con la pancia del proprio elettorato e nello stesso tempo di coprire mediaticamente il blitz alla Camera per salvare il presidente dai processi. Ma la tempestività, la passione e il clamore delle proteste hanno rotto il giocattolo, svelato la posta in gioco e innervosito gli uomini della destra, tanto da spingerli a farsi un autogol. Ieri i manifestanti di fronte a Montecitorio sono stati lasciati avvicinare al portone principale della Camera, fatto davvero singolare (di solito la polizia non lascia oltrepassare lo sbarramento delle transenne). Il presidente del gruppo parlamentare democratico, Dario Franceschini, ne ha chiesto pubblicamente conto alle forze dell’ordine. Ignazio La Russa, ministro della Difesa, è uscito ostentatamente nel momento di maggior pressione della folla. Lo stesso hanno fatto Daniela Santanché e il leghista Gianluca Bonanno. E sono stati accolti con polemiche e lancio di monetine. La Russa è rientrato in aula per fare a sua volta uno show sui manifestanti e il centrosinistra, ma non è riuscito a controllarsi, ha urlato, inveito, ha perfino mandato a quel paese il presidente Gianfranco Fini. Un autogol. La seduta della Camera è stata sospesa. Tg e quotidiani sono pieni di articoli e servizi sulle proteste contro Berlusconi e sullo spettacolo indecente offerto da un ministro in aula. Il viaggio di Berlusconi a Lampedusa è stato capito per quello che era. E il governo ha continuato anche a perdere pezzi, perché il sottosegretario Mantovano si è dimesso in polemica con la gestione dell’emergenza immigrazione. 2. LA BATTAGLIA NON E’ FINITA. NOMINE ENTRO LUNEDI’. CI SARA’ LA FIDUCIA SULLA PRESCRIZIONE. IL 5 VOTO IN AULA SUL CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE SU RUBY. DENTRO E FUORI LE AULE L’OPPOSIZIONE DURA DEL PD, MENTRE IL GOVERNO PERDE PEZZI E CROLLA NEI SONDAGGI. Il blitz è stato fermato. Ma la battaglia non è finita. Se Berlusconi non ottiene la prescrizione breve, ci sono molte possibilità che venga condannato nel processo Mills, che tra leggi e leggine finora è riuscito ad evitare: è accusato di aver corrotto con 600 mila dollari l’avvocato Mills per garantirsi l`impunità nei processi All Iberian e Gdf. Mills, già fino alla Cassazione, è stato riconosciuto colpevole di corruzione giudiziaria e condannato a risarcire 250 mila euro allo Stato, anche se prescritto. La posizione di Berlusconi è stata invece stralciata dapprima per l’intervento del Lodo Alfano. Poi, bocciato il Lodo Alfano dalla Corte Costituzionale, il processo è ripartito. Ma il Parlamento ha varato il provvedimento sul legittimo impedimento. Dopo nove mesi di stop forzato, sempre la Corte Costituzionale, due mesi fa, ha in parte riformato la legge. Da allora in aula per l`affaire Mills si è tornati solo per due udienze. Senza la prescrizione breve si arriverebbe alla conclusione del processo. Se la nuova norma sulla cosiddetta «prescrizione breve» dovesse passare il vaglio della Camera, al processo mancherebbe invece il tempo per arrivare alla conclusione. Come in altri casi, tutto cadrebbe in prescrizione. Per questo Berlusconi ha imposto la spallata. Sul processo breve e la prescrizione breve non è escluso che ora il governo e la maggioranza si apprestino a mettere il voto di fiducia. Ieri intanto, l’ufficio di presidenza della Camera ha stabilito che il 5 aprile (il giorno precedente alla prima udienza per il processo per concussione e prostituzione minorile nel caso Ruby) l’aula della Camera voti sulla richiesta di passare il processo dal tribunale di Milano al tribunale dei ministri con una motivazione incredibile: quando Berlusconi ha telefonato alla Questura di Milano credeva davvero che Ruby fosse la nipote di Mubarak. Nel frattempo governo e maggioranza si apprestano a forzare la mano per le nomine nelle aziende a partecipazione statale e anche nella Rai. Insomma, la battaglia non è affatto finita. Il Pd di Roma ha deciso di mantenere davanti a Montecitorio un presidio permanente. E tutto il vertice del partito è impegnato a dare battaglia. La Repubblica. Intervista a Rosy Bindi. «Io dico che ci vuole una strategia coordinata e programmata di iniziative. In Parlamento e fuori dal Parlamento. Una organizzazione scientifica della nostra opposizione. Il momento è tale che non possiamo rispondere con i mezzi ordinari a una situazione straordinaria»… «…L`ho detto anche a Bersani. Prima di tutto sono d`accordo con il presidio permanente davanti a Montecitorio. La dittatura della maggioranza merita una risposta forte. Non c`è più rispetto per le regole e non c`è rispetto nemmeno per la realtà visto che il Parlamento si accinge a votare un testo che dice: sì, Ruby è la nipote di Mubarak». ..«… Vogliamo mettere in fila gli strappi di questa maggioranza? Il consiglio dei ministri ha impedito al Tesoro di costituirsi parte civile per l`evasione fiscale di Mediatrade. I1 5 aprile si vota sul conflitto di attribuzione: sarà un altro atto di disonore perla Camera. La situazione è insostenibile». Il Pd si prepara a una fase ancora più dura di opposizione, mentre governo e Berlusconi crollano nei sondaggi. L’ultimo studio è dell`Osservatorio Politico Nazionale Lorien, specializzato in analisi sociali e politiche. Tra il 21 e il 23 marzo un campione di mille cittadini rappresentativi della popolazione italiana è stato intervistato col classico metodo Cali sull`impatto delle tematiche più urgenti: come incidono Libia, Giappone e riforma della Giustizia sulla credibilità dell`esecutivo, per esempio. Il giudizio più pesante riguarda il premier, che dal 27,7% del 9 dicembre è sceso al 22,5 della fiducia. Male anche il Pdl, che passa dal 27,7% al 23,8; peggio ancora il governo che dal 24,2% plana al 21,9. 3. INFORMAZIONE. L’AUTORITA’ BACCHETTA TG1 E TG4 PER ECCESSO DI SBILANCIAMENTO. BLOCCATO L’ATTACCO AI TALK SHOW. MA CON LE NUOVE NOMINE IL GOVERNO TENTA L’AMPLEIN. E INTANTO MEDIASET FA AFFARI E LA RAI VA IN PROFONDO ROSSO. La Repubblica: “Il consiglio dell`Agcom ha adottato, a maggioranza, un «ordine a Tgl, Tg4 e a Studio Aperto di riequilibrio immediato tra tempo dedicato alla maggioranza e alla opposizione, evitando altresì la sproporzione della presenza del governo, specie in relazione alla campagna elettorale d`imminente inizio». Secondo i dati pubblicati dall`Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, tra dicembre e febbraio il governo, il premier e i partiti di maggioranza hanno occupato il 57% del tempo di parola al Tgl, oltre il 72% al Tg4 e il 66% a Studio Aperto. Salvi, per ora, i talk show Rai nel periodo pre-elettorale. Non saranno equiparati alle Tribune elettorali e non dovranno rispettarne le regole. Gli emendamenti presentati in commissione di Vigilanza da Pdl, Lega e Responsabili alla bozza di regolamento per le Tribune politiche e le trasmissioni elettorali sono stati dichiarati «inammissibili»”. Il governo vuole procedere in tempi brevi a nuove nomine in Rai. Per il Tg2 già pronta Susanna Petruni. Mediaset intanto continua a fare affari. Dopo aver chiuso un bilancio d’oro nel 2010, si appresta ora a conquistare la società Dmt, che possiede e gestisce torri di trasmissione (anche nel digitale terrestre) in tutta Italia. L’obiettivo? Il Corriere della Sera lo descrive così: “Mettendo le sue torri insieme a quelle di Falciai Mediaset taglia la strada a potenziali competitor e si candida a polo aggregante in questo settore”. La Rai, invece, sotto il tallone di ferro del governo Berlusconi non solo è piegata dal punto di vista dell’orientamento politico, ma sta subendo anche un danno grave sul piano dei conti economici (che è, di fatto, anche un danno per le tasche degli italiani). Il Sole 24 Ore: “L`ultima stima sui conti 2010, fatta a dicembre, prevede una perdita di bilancio pari a 118 milioni di euro. Il budget 2011, invece, prevede una chiusura in attivo per venti milioni. Quest`anno, però, non ci sono Olimpiadi e Mondiali di calcio che generano costi supplementari per 130-150 milioni. Non si è raggiunto, insomma, alcun equilibrio strutturale, anzi. L’indebitamento finanziario crescerà dai circa 200 milioni del 2010 ai 320 di fine 2011, a causa soprattutto degli investimenti imposti dal digitale terrestre”. 4. FIAT. SARA’ L’ANNO DELLA VERITA’. La Repubblica. “Marchionne accelera ancora. «Entro il 31 dicembre 2011 - annuncia - arriveremo al 51 percento di Chrysler». Passaggio essenziale, spiega l`ad del Lingotto, «per arrivare alla quotazione che faremo concordandola con il fondo degli ex dipendenti Chrysler». Saranno infatti loro i beneficiari di un`operazione che, se andrà in porto, avrà salvato le loro pensioni. Dopo la conquista della maggioranza della società di Detroit, spiega ancora il manager della Fiat, si aprirà una fase in cui «saremo obbligati a consolidare Chrysler nel bilancio Fiat». Perché a quel punto la casa americana sarà una controllata di Torino. Ma sarà anche quotata alla Borsa americana e dunque, ha ripetuto ieri Marchionne, «questo porrà un problema di governance» perché si avrebbero due diverse società, quotate sulle due sponde dell`oceano, che hanno per oggetto la stessa attività economica. A quel punto si dovrà decidere se lasciar sopravvivere l`anomalia o superarla con la fusione”. 5. DEBITI E MERCATI. OGGI DALLE BANCHE IRLANDESI POTREBBERO ARRIVARE NUOVE TENSIONI. Dagli avvenimenti più lontani possono sempre arrivare sorprese che finiscono per interessare tutti da vicino. Oggi è la volta delle banche irlandesi. MF, giornale finanziario: ”Occhi puntati sull`Irlanda. Nel pomeriggio di oggi Dublino annuncerà i risultati degli stress test sulle banche dell`isola. Già da giorni corrono le voci più disparate sull`esito dell`esame. Ieri sera fonti ben informate hanno detto che Bank of Ireland, il più grande istituto di credito del Paese, avrà bisogno di un aumento di capitale di 5 miliardi di euro, Irish Lite & Permanent di 3 miliardi e Ebs Building Society di 1 miliardo”. Se le previsioni si riveleranno giuste, le ripercussioni si vedranno sicuramente sull’andamento dei mercati finanziari europei. 6. GHEDDAFI NON MOLLA IN LIBIA. ASSAD NON MOLLA IN SIRIA. Il colonnello Gheddafi perde pezzi del proprio governo, ma non molla e anzi lancia nuove offensive contro i ribelli. Il presidente Assad parla al paese e non apre alla democrazia. La primavera del Nord Africa e del Medio Oriente è ancora in bilico.

30 marzo 2011

Avviso NET: nuova corsa che transita da Sulbiate.

Questo è l'avviso pubblicato oggi da Net. Probabilmente sollecita da proteste e numerose contestazioni Net ha modificato una corsa che permetterà ad alcuni pendolari di riuscire a tornare a casa, anche a Sulbiate. Dispiace che tra questi non ci sarà l'autrice della testimonianza che abbiamo pubblicato questa mattina perchè alle 18.32 normalmente è ancora a Milano, e non per divertimento, ma stanca dopo una giornata di duro lavoro. Praticamente per gentile concessione, (che generosità!), Net farà transitare in Sulbiate un pullman che parte da Vimercate alle 18.32 e va a Trezzo.
E per gli altri che non riescono a prendere questa conicidenza?
Semplice...SI ARRANGINO!!! Fuori dalla polemica. L'informazione è utile. Non è la soluzione ma è già qualcosa!
ECCO L'AVVISO:

Berlusconi l'Unto:" Lampedusa in 2 giorni risorgerà!"


Oggi Berlusconi non è solo "sceso in campo" ma è sceso dal cielo alle ore 13.30 ed ha acquistato una casa a Lampedusa, diventando così ..."uno di noi".

Il suo verbo è salvezza, pace e promessa di felicità.

Il miracolo atteso finalmente è arrivato.

Sono queste le sue prime parole "In 48-60 ore Lampedusa sarà abitata solo dai lampedusani". Che è come dire:"Lampedusa risorgerà in meno di tre giorni. Cosa volete di più...".

Siamo solo all'inizio di una lunga nuova "mistica" telenovela dal titolo : "Un Miracolo al giorno allontana la fine di torno"...continua.





Emergenza umanitaria. Soluzione Bossi: "Fora dai ball ! ".



Il Governo è ancora nel caos incapace di affrontare seriamente l'emergenza umanitaria. Il problema è epocale e l'Italia deve trovare soluzioni e rispondere ai problemi. Al momento regna il caos e la confusione. Bossi rispolvera il vecchio slogan "Fora dai ball" una volta rivolto ai "terroni" ora buono per l'uso anche per i migranti africani. Maroni in televisione parla di rimpatri ma il suo Viminale lo smentisce. Caos tra Governo e Regioni. Bossi esclude le regioni Padane perchè: "Meglio tenerli vicini a casa loro. Se li porti sull'Alpe devono fare migliaia di chilometri".

Berlusconi oggi apparirà in nuova puntata del suo personale "truman show", sarà a Lampedusa nei panni del "presidente buon samaritano"con la flotta navale che libererà l'isola dalla calamità africana, anche se ad ora non è chiaro dove le persone saranno trasferite.

Intanto Lampedusa è ridotta allo stremo. In migliaia senza cibo ed acqua. I pasti distribuiti sono 4200 gli immigrati 2000 in più.


In questa vergognosa confusione da un altra isola simbolo dell'immigrazione in America anche di molti italiani del secolo scorso: Ellis Island, New York le poche ma autorevoli parole chiare della giornata le ha pronunciate il Presidente Giorgio Napolitano:" Una situazione inaccettabile, le regioni si diano da fare". "Bisogna intensificare, e si sarebbe già dovuto fare nei giorni scorsi, l'afflusso dei mezzi (a Lampedusa) che possono portare via gli immigrati". Poi ha rivolto un appello "alla coesione ed alla solidarietà" con l'auspicio di evitare,"di continuare a dare uno spettacolo di indecisione e divisione".

Altro che "Fora dai bal !!!"

Trasporti pubblici: Sulbiate lasciata a piedi. Testimonianza di un utente.

Abbiamo chiesto ad una carissima amica di raccontarci cosa stia realmente accadendo agli utenti dei traposrti pubblici di Sulbiate, quali disagi devono sopportare, dopo la recente entrata in vigore dei nuovi orari della NET che hanno tagliato e massacrato a paritià di costi nominali il servizio.
Ecco quant
o abbiamo ricevuto.


Io come tanti altri abitanti di Sulbiate/Mezzago/Bellusco e Vimercate, lavoro a Milano. Chi da poco, chi da moltissimi anni. Per necessità o per scelta ci rechiamo al nostro posto di lavoro con i mezzi pubblici. Ora forse è meglio specificare TENTIAMO DI RECARCI al posto di lavoro con i mezzi pubblici.
Prima d
el 21/03 c'era un pullman che partendo da Trezzo ed entrando in Mezzago, Sulbiate e Bellusco, arrivava diretto a Cologno permettendoci di prendere la metro verde in diversi orari fattibili, nonostante il tempo per coprire la tratta fosse comunque lungo. Il mio esempio: io partivo dalla fermata della palestra alle 07.15 e arrivato tra pullman e traffico a Vimercate per le scuole e in tangenziale a Cologno alle 8.00 circa. Considerate anche che io non sono arrivata lavorando praticamente in zona Amendola Fiera, Fiera vecchia tanto per intenderci, dovevo prendere la linea verde della metro, cambiare a Cadorla la rossa e scendere in Piazza De Angeli a Milano. Arrivavo quindi in ufficio alle ore 9.00 circa, quindi in tutto 2 ora circa di viaggio.
Innanzitutto se non ci fosse stata la buonanima dell'
autista che il 17/03 ci dicesse dei tagli dei mezzi, noi non l'avremmo saputo e io lunedì 21 avrei perso il pullman delle 07.15 e, visto che il Monza che porta in Autostazione a Vimercate che mi avrebbe permesso di prendere un Cologno passava alle 07.05, lo avrei ovviamente perso anche e avrei dovuto organizzarmi diversamente perdendo tempo e ore di lavoro in ufficio, ore che ovviamente non mi avrebbe rimborsato nessuno...


Non c'è stata nessuna comunicazione dei tagli sulle tratte... neanche un avviso sulle pensilinee anche a modifiche degli orari fatti... solo un cartello sul mezzo (e non su tutti i pullman) venerdì sera 17/03. Consideriamo che giovedì c'è stato il 150esimo dell'Unità d'Italia e moltissima gente, approfittandone, ha fatto il ponte e non è stato quindi informato di questi tagli. Molti di loro, tra cui anche gli studenti, infatti, lunedì hanno avuto molti disagi.

Cosa è cambiato???
Io per andare a Milano ora ho due possibilità:

1) devo raggiungere la fermata del pullman alla palestra, prendere un Monza che parte da Mezzago e entra in Sulbiate ma che a Vimercate entra in Burago per poi tornare in Vimercate Austostazione (ovviamente perdendo tempo). Lì, dovrei prendere una coincidenza per Cologno. Così i tempi si allungano visti gli ovvi problemi di traffico tra Vimercate per le scuole e gli automobilisti che si recano al lavoro in macchina e la tangenziale;

2) devo raggiungere la fermata del pullman alla palestra e decidere di tentare la sorte... se il Monza non arriva in ritardo alla mia fermata di Sulbiate e il diretto Trezzo-Cologno che passa a Bellusco, ma non entra nei paesini, è leggermente in ritardo... solo se ho questa fortuna riesco a scendere a Bellusco e prendere il diretto per Cologno... l'altra mattina per esempio avevamo il diretto Trezzo-Cologno di fronte a noi che eravamo sul Monza, per fortuna a Vimercate, prima di entrare a Burago, siamo riusciti a scendere, approfittando del fatto che gli studenti che scendevano erano tanti, e prendere il Cologno...
Ma al mattino ancora ancora ce la si fa... più o meno,
considerando che dobbiamo viaggiare stipati perchè avendo tolto le linee tutte le persone sono costrette a prendere un mezzo invece che due com'era all'inizio (un Monza e un diretto Cologno alle 6.45 e un Monza e 2 diretti Cologno alle 7.15). Questo comporta che quando i pullman arrivano a Vimercate Autostazione sono già pienissimi e i posti a sedere sono tutti occupati costringendo chi sale a Vimercate a stare in pieni. Specifico che gli utenti dei mezzi che svolgono quella tratta, come da indicazione della stessa ATM, dovrebbero stare tutti seduti per un discorso di assicurazione e sicurezza. Un anno fa, forse due, era stata la stessa ATM a dirci che da quel momento a due mesi avrebbero cambiato tutti i mezzi delle tratte con la tangenziale e avrebbero fornito pullman tipo quelli di linea con molti più posti e le cinture di sicurezza...fa ridere che ora se ne freghino di una cosa che loro stessi avevano specificato...


Il problema peggiora alla sera. Prima riuscivamo a prendere il diretto Cologno-Mezzago che entrava a Sulbiate. Ora non c'è NESSUN PULLMAN che entra in Sulbiate. Come al mattino, sempre se si ha fortuna, si riesce, in determinati orari, a prendere il Trezzo, scendere o a Vimercate o a Bellusco e prendere il Monza che entra a Sulbiate, ma le probabilità di riuscirci sono minime perchè dovresti prendere il Trezzo alle 18.40. Io esco dall'ufficio alle 18 e prima delle 18.45/50 non sono a Cologno... come potrei riuscire a prendere questa coincidenza??? Quindi l'unica soluzione è quella di avvicinarsi il più possibile al paese e di farsi venire a prendere da qualcuno della famiglia.

Insomma...


- tutti i cittadini si sentono presi in giro per questa mancanza di informazione... ATM non ne sa niente e dice che i comuni lo sapevano da mesi... i comuni dicono che non lo sapevano... nessuno ci da una motivazione valida per questi tagli e i disagi non fanno che aumentare il malumore di tutti;

- prendere i
mezzi ora è diventata una questione di fortuna... se abbiamo fortuna riusciamo a prendere le coicidenze, sia al mattino che alla sera... se abbiamo FORTUNA riusciamo ad arrivare al mattino in orario in ufficio e riusciamo ad arrivare a casa alla sera in un orario decente... altrimenti restiamo fregati, perdiamo tempo e denaro visto che ritardiamo l'entrata in ufficio o l'apertura dei negozio, come nel caso di mio padre che ha un negozio di parucchiere a Milano ed è quindi un libero professionista.


Ho sentito gente che piangeva letteralmente perchè non sapeva assolutamente come fare a tornare a casa alla sera, altri che propongono di munirsi di rosari per i viaggi di ritorno... ;

- Festeggiamo i 150anni dell'Unità d'Italia e la conseguenza è che ci isolano??? Non siamo in pochi che prendono questi mezzi!!! Vero che al mattino alle 7.15 c'erano due pullman diretti a Cologno e che, una volta scesi i ragazzi della scuola a Vimercate, il secondo risultava essere un pò vuoto... ma togliene uno invece di eliminare la tratta!!!!;
- Noi che decidiamo, nonosta
nte tutto il tempo che ci vuole, per necessità o per scelta di prendere i mezzi anche se volete per un discorso di inquinamento... vogliono diminuire l'inquinamento riducendo la velocità in tangenziale da 90 a 70 all'ora... qual'è la soluzione ora, dopo i tagli? Che siamo tutti costretti o a venire a Milano con le auto o comunque a farci venire a prendere ai paesi limitrofi...

- e cosa possiamo fare noi, io e mio Pa
dre, che siamo in due che lavoriamo a Milano e alla sera torniamo a casa in orari diversi? La mia famiglia cosa deve fare due viaggi per venirci a prendere????

- Inoltre i prezzi degli abbonamenti sono molto elevati, 71,50€ per il mensile e 620,00€ per l'annuale... molti hanno pagato anticipatamente l'annuale per un servizio che ora non c'è più. Oltre a questo sono costretti a utilizzare le macchine, spendendo altri soldi che in teoria avrebbero giù pagato nell'abbonamento... ah... sono previsti rincari dei prezzi degli abbonamenti, PURE, ci tolgono servizio e ci fanno pagare di più!!! Fantastico!!!

- Per di più non si ha più una vita privata. Io arrivo a casa alle 20.15-20.30 quanto va bene (prima con il diretto arrivavo alle 19.45) ora di mangiare e lavarsi è già ora di andare a dormire per svegliarsi alle 6.00 il giorno dopo... per non parlare del fatto che ho pagato un abbonamento alla palestra che non sto sfruttando perchè i corsi a cui voglio partecipare partono alle 20.00 orario in cui è impossibile per me arrivare a casa ora che hanno fatto questi tagli.

Quanto con il gruppo di Equobandeko abbiamo fatto il DVD sulla storia della se
conda guerra mondiale vissuta dai nostri concittadini, questi ci raccontavano di andare al lavoro e farsi i chilometri a piedi e in bici... ora capisco bene cosa volessero dire... possibile che nel 2011 un intero paese non è servito dai mezzi??? Quando tra l'altro prima lo era????

Insomma questa non è assolutamente una situazione accettabile e i cittadini
sono TUTTI indignati e si stanno muovendo con mail e incontri con i Comuni, mail a giornalisti e conoscenti in Provincia, telefonate e raccolta firme per cercare di cambiare la situazione perchè così non si può andare.

La situazione è davvero INVIVIBILE!!!

Le persone che hanno fatto questi tag
li evidentemente non prendono i mezzi di trasporto perchè non capiscono qual'è realmente il grandissimo disagio che è venuto a crearsi!!!

Queste le risposte che ci danno:

Al riguardo, occorre innanzitutto precisare che tale modifica si è principalmente resa necessaria a seguito della Delibera Regionale n. 1204 del 29.12.2010, in cui la Regione Lombardia ha ridotto i finanziamenti per il trasporto pubblico locale che annualmente trasferisce alle Province e, di conseguenza, a tutte le società di gestione del trasporto pubblico, tra cui NET.
In questo scenario di risorse assai limitate e ridotte, la nostra azienda, in collaborazione con l'ente affidatario, ha elaborato il nuovo programma di esercizio, eliminando sovrapposizioni e percorsi tortuosi.
(TORTUOSI??? Lo sono di più ora visto che siamo tutti schiacciati come sardine e come dicevo prima c'è molta gente in piedi sulla tratta della tangenziale che è molto pericolosa!!) La razionalizzazione della rete è quindi finalizzata all'ottemperamento della Delibera e all'ottimizzazione delle risorse, senza venire meno all'impegno preso verso i clienti. (Innanzitutto non avendocelo detto in tempo sono assolutamente venuti meno all'impegno verso i clienti e ora ancora di più visto che ripeto, io pago un abbonamento per fare da MILANO a SULBIATE e a Sulbiate attualmente alla sera NON CI ARRIVO!!!)
Per quanto concerne l'informazione, abbiamo provveduto ad aggiornare per tempo il sito e gli avvisi in vettura, mentre gli avvisi in palina sono in via di completamento e di questo ci scusiamo. (??? Questi sono pazzi!!! Hanno messo i cartelli in ALCUNE vetture solo il 17 sera quando molta gente non c'era per il ponte e sul sito l'hanno aggiornato solo nel tardo pomeriggio!!! Io ovviamente sto tutti i giorni e tutti i minuti sul sito della NET a controllare i cambiamenti, soprattutto visto che prevedevo un taglio del genere!!!)


MB News: Oggi i sindaci dei comuni coinvolti si incontrereanno in una riunione in Provincia per discutere del problema e monitorare gli effetti dovuti alla ristrutturazione degli orari.

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Castello di Sulbiate. Cena a tema il 16/04/2011. Gruppo culuturale S. Ambrogio.


Il Castello di Sulbiate visto dal giardino interno.


per ingrandire cliccare sulla lacandina


Attività in Provincia di Monza Brianza. N° 11/2011.

Settimana dal 21al 25 Marzo

A cura del consigliere Vittorio Arrigoni.

1)Lunedì 21 marzo ’11 in Commissione 7 l’assessore Colombo la situazione delle Pari opportunità in provincia di MB, come emersa dai questionari inviati ai comuni della provincia. Hanno risposto in 48 comuni su 55, una risposta ampia.

Nelle istituzioni comunali non vi è una forte presenza femminile: sono solo 8 i sindaci donna, mentre le assessori donna sono più numerose.

Solo il 31% dei comuni hanno organismi attivi (assessorati, uffici, convenzioni con associazioni) per le pari opportunità e prevedono l’impiego di risorse molto limitate. In compenso sono alquanto numerose le associazioni femminili di volontariato che nel territorio provinciale operano nel campo delle pari opportunità.

La provincia vuole potenziare i suoi interventi per sostenere le iniziative comunali e delle associazioni in questo importante settore. In particolare merita attenzione il tema della conciliazione del lavoro e della famiglia.

In Commissione 5 abbiamo esaminato la situazione delle aziende dell’H.T. del vimercatese per verificare l’opportunità di giungere a definire un odg unitario tra i gruppi consiliari.

I gruppi di centro destra non vogliono che le eventuali indicazioni operative contenute nell’odg possano suonare come critiche alla GP o alla Regione Lombardia.

I gruppi di centro sinistra invece vogliono impegnare la GP ad operare congiuntamente con Regione Lombardia ed il Ministero per lo Sviluppo Economico per affrontare la situazione delicata di Bames/Sem, Alcatel-Lucent e di Numonyx-Micron.

Io sono stato incaricato di stendere un odg che tenga conto di questi orientamenti.

2)Prima dell’avvio del consiglio provinciale, Giovedì 24 marzo ’11 il gruppo del PD ha festeggiato la ricorrenza del 150° anniversario dell’unità d’Italia esponendo una bandiera lunga 50 metri, sostenuta dai consiglieri e dai sindaci PD intervenuti e accompagnata dall’inno nazionale.

In apertura del consiglio provinciale, Poletti ha commemorato l’unità d’Italia ed ha invitato la GP a prevedere delle manifestazioni idonee a celebrarne l’importante significato. L’assessore Elli ha illustrato una serie di iniziative che la Provincia intende attuare per celebrare l’unità d’Italia.

Successivamente il gruppo PD ha presentato numerose interrogazioni.

Limonta sul ripristino dei servizi di trasporto pubblico ridotti per i tagli alle spese regionali.

Ghioni sui ritardi delle opere pubbliche previste in provincia per l’Expo 2015.

Guerriero ha chiesto chiarimenti ed interventi in materia di sostegno ai disabili nelle scuole superiori, ai previsti dividendi ASAM/SEA, alla ripartizione delle risorse finanziarie e patrimoniali tra le province di MI e di MB.

Arrigoni sulla situazione dell’Auditorium di Vimercate con riferimento alla sua agibilità ed alla sua gestione (vedere interrogazione allegata).

A queste interrogazioni alcuni assessori hanno dato parziali risposte orali, per altre restiamo in attesa di risposte scritte.

Il consiglio ha poi discusso l’approvazione dello statuto del Consorzio della Villa Reale e del Parco e dell’adesione allo stesso della Provincia di MB. I soci fondatori del consorzio sono la Regione Lombardia, il comune di Milano, la provincia di MB ed il Ministero per i beni culturali ed ambientali. Il Consorzio curerà poi il recupero e la gestione della Villa Reale secondo il progetto dell’arch. Carbonara mediante apposito bando aperto ai privati che è in corso di assegnazione.

Il PD, con un ben documentato intervento della consigliera Cecilia Veneziano, ha dichiarato il suo accordo all’adesione al consorzio, mentre molte riserve ha espresso sul bando di gestione e recupero della Villa incorso di definizione. La delibera è stata approvata all’unanimità.

Vimercate, 28 marzo 2011/ AV

Nota del mattino del 30/03/2011.


1. TORNA LA TV DEI MIRACOLI: A SORPRESA IERI BERLUSCONI HA DECISO CHE OGGI SARA’ A LAMPEDUSA. LO HA DECISO APPENA HA SAPUTO CHE ARRIVANO SEI NAVI PER PORTARE VIA GLI IMMIGRATI.
Questa mattina arriveranno a Lampedusa sei navi capaci di trasportare 10 mila persone. Serviranno per spostare dall’isola gli immigrati ammassati lì perché il governo non ha saputo/voluto predisporre una struttura organizzativa per affrontare il problema. La situazione è giunta a un punto drammatico. Ieri almeno 2.000 persone sono rimaste senza cibo. Le condizioni igieniche sono disastrose. Come ha testimoniato Livia Turco, appena tornata da Lampedusa, lì sono al lavoro due medici e due infermieri. Un disastro. Tuttavia, appena saputo che oggi sarebbero arrivate le navi, ieri il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha deciso di recarsi a Lampedusa. Si realizzerà così l’ennesimo miracolo via televisione, Silvio che tocca l’isola e, zac, le navi portano via gli immigrati. Si prevedono dirette chilometriche. Come è avvenuto per l’udienza di lunedì al tribunale di Milano. Lunedì Roberto Zaccaria, senatore Pd ed ex presidente Rai, ha monitorato i tempi dedicati dai telegiornali di tutte le principali reti televisive a Berlusconi e alle opposizioni: oltre 47 minuti contro 17 secondi.

2. IMMIGRAZIONE. BOSSI E MARONI FANNO FINTA DI NON STARE AL GOVERNO, LE SPARANO GROSSE PER COPRIRE I FALLIMENTI E NON DICONO CHE FINE HANNO FATTO I SOLDI DELLA UE.
La soluzione? Fuori dalle balle. Parola di Umberto Bossi. Ma attenzione: non è solo una vergogna. Il linguaggio di Bossi ieri ha rivelato anche l’imbarazzo della Lega: sono al governo e non sanno che fare. Così la sparano grossa per coprirsi con i propri elettori. Maurizio Migliavacca, coordinatore della segreteria del Pd: “Bossi è ministro, Maroni è ministro dell’Interno, in vigore è la legge Bossi-Maroni: al governo ci sono loro; se sono capaci, affrontino il problema; altrimenti vadano a casa. Il resto sono solo parole per dare fumo negli occhi ai propri elettori sul fallimento del governo”.
David Sassoli: «C`è un Governo che sta cercando di far esplodere la bomba-immigrazione in Italia. Dovrebbero spiegare che ne è stato dei 75 milioni di euro messi a bilancio dall`Ue e destinati all`Italia per il 2011 per la gestione ordinaria dei flussi migratori nel nostro Paese. Quando si chiede aiuto e solidarietà all`Europa si deve essere in grado anche di spiegare come sono stati utilizzati quei finanziamenti».
Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ieri sera ha ricordato a Ballarò che il centrosinistra ha
gestito senza fare tutte queste moine altre crisi drammatiche.

3. GIUSTIZIA. MENTRE I RIFLETTORI SONO A LAMPEDUSA ALLA CAMERA LA LEGA E IL PDL TENTANO IL BLITZ PER VOTARE ENTRO LA SETTIMANA LE NORME CHE TAGLIANO VIA I PROCESSI DI BERLUSCONI. E PALAZZO CHIGI IMPONE ALLO STATO DI NON DICHIARARSI PARTE CIVILE CONTRO BERLUSCONI COME INVECE FA SEMPRE NEI PROCESSI PER EVASIONE FISCALE.
Il Corriere della Sera: “Se ci sono i numeri in aula alla Camera, oggi il Pdl chiederà l`inversione dell`ordine del giorno: avanti tutta con la prescrizione breve con una novità sui reati di particolare tenuità commessi anche dai pregiudicati che accettano di risarcire la vittima - e stop per un paio di settimane alla legge comunitaria che porta con sé la norma sull`allargamento della responsabilità civile dei magistrati. Già oggi invece, se non ci sono colpi di scena, il presidente Gianfranco Fini potrebbe autorizzare il voto per domani in aula sul conflitto di attribuzione tra la Camera e i giudici di Milano che, a partire dal 6 aprile, processeranno Berlusconi per prostituzione minorile e concussione (caso Ruby). Tutto ruota ancora intorno alle vicende giudiziarie del presidente del Consiglio. Tant’è che la maggioranza ha deciso di accelerare sul ddl che abbrevia i termini di prescrizione dei reati commessi dagli incensurati: un colpo di bisturi (il termine di estinzione del reato si riduce da un quarto un sesto della pena edittale) che manderebbe in archivio prima dell`estate anche il processo Mills in cui è imputato il premier per corruzione”. Ancora da Il Corriere della Sera: “Il ministero dell`Economia parte civile in udienza preliminare per frode fiscale contro gli stilisti Dolce e Gabbana sì, contro Silvio Berlusconi no. Contro i commercialisti del gruppo Mythos sì, contro il presidente del Consiglio no. E chi lo decide? Il premier stesso: è stato infatti Palazzo Chigi a bloccare la costituzione in giudizio del ministero dell’Economia quale parte civile contro l`inquilino di Palazzo Chigi nell`udienza preliminare Mediatrade. Berlusconi, insieme al presidente Mediaset Fedele Confalonieri e a suo figlio Pier Silvio come vice, è accusato di concorso in frode fiscale da 8 milioni di euro nel 2002-
2005, con effetti tributari sino al 2009. Parte lesa è l`Agenzia delle entrate. Su questa base d`imputazione, il ministero dell`Economia avrebbe avuto tutto l`interesse a costituirsi parte civile contro gli imputati. Ma lunedì in udienza preliminare mancava proprio l`Avvocatura di Stato milanese: segno evidente che non era stata incaricata di patrocinare la costituzione di parte civile contro Berlusconi in questa fase. Ma il "niet" è arrivato da Palazzo Chigi, non dal Tesoro. Non si è trattato "solo" di un silenzio tattico: una esplicita indicazione a non costituirsi è stata impartita dal «Dipartimento affari giuridici e legislativi» della presidenza del Consiglio all`Avvocatura di Stato. Il ministero di Giulio Tremonti, infatti, aveva svolto la propria istruttoria di rito, verificato il danno teorico, e proposto di deliberare la costituzione di parte civile nei confronti degli imputati. La delibera è però di competenza di Palazzo Chigi, dove il «Dipartimento affari giuridici e legislativi» della presidenza del Consiglio ha invece teorizzato l`opportunità di rimandare la questione eventualmente al dibattimento in Tribunale, fase in cui è
ancora possibile costituirsi parte civile…….La scelta, oltre a profilare un conflitto di interessi tra l`imputato Berlusconi e il premier Berlusconi, contrasta con la prassi quotidiana che nei processi per frode fiscale vede l`Avvocatura dello Stato autorizzata da Palazzo Chigi a costituirsi parte civile per il Tesoro sin dall`udienza preliminare, anche allo scopo di essere presente e poter trattare cospicui risarcimenti nel caso in cui i contribuenti scelgano di patteggiare.

4. RIMPASTO E NOMINE NELLE AZIENDE A PARTECIPAZIONE STATALE: LEGA, RESPONSABILI E PDL SGOMITANO PER LA GRANDE ABBUFFATA.
Il Sole 24 ore: “«Non c`è alcuna fretta, non ci interessano le poltrone - garantisce il capogruppo dei Responsabili Luciano Sardelli - servono ancora un paio di settimane per il nostro ingresso che avverrà dopo la presentazione del nostro programma». In questo modo ci si arriva ad aprile e quindi al rinnovo anche di diversi Cda di società pubbliche, che potrebbero diventare un altro strumento per soddisfare gli appetiti crescenti nella maggioranza”. Il Riformista: “Conto alla rovescia per il rinnovo delle cariche delle società a partecipazione pubblica. Il ministro dell`Economia Giulio Tremonti dovrà ufficializzare le liste dei candidati entro il 4 aprile per Eni, Enel e Finmeccanica, mentre per Terna c`è tempo fino al 16 aprile; per Poste invece vi sarebbe ancora più tempo. L`argomento è già stato toccato ad Arcore lunedì sera - e lo sarà anche nei prossimi giorni con appuntamenti serrati - con il premier a mediare tra Gianni Letta e Giulio Tremonti”.

5. NUCLEARE, IN GIAPPONE E’ PEGGIO DEL PREVISTO.
La Repubblica: “La fuoriuscita di plutonio dalla centrale di Fukushima ha costretto ieri il primo
ministro Naoto Kan a dichiarare lo «stato di massima allerta» e rafforzato l`opinione degli esperti che considerano l`incidente nucleare giapponese ben più grave della catastrofe accaduta a Cernobyl. I livelli di plutonio sono ancora bassi, ha cercato di minimizzare il governo di Tokyo, ma mettono a rischio i tecnici impegnati alla messa in sicurezza dell`impianto e potrebbero presto minacciare la salute collettiva del Paese….Quello scoperto a Fukushima potrebbe essere uscito dalle barre di combustibile esausto per i danni al reattore numero 3, oppure aver trovato una via di fuga dagli impianti di areazione o da qualche valvola. Se domenica erano state rinvenute tracce di plutonio in cinque punti del suolo sottostante alla centrale, ieri una sua contaminazione è stata registrata anche all`esterno dell`impianto. La Tepco, società che gestisce Fukushima, ha dichiarato che la scoperta di questo elemento potrebbe segnalare una falla nel meccanismo di contenimento del reattore. Un dato, questo, che aumenta considerevolmente il rischio di danni ambientali e che dovrebbe portare a un innalzamento del livello di gravità dell`incidente”.

6. SCUOLA. DOPO LE SCONFITTE IN TRIBUNALE IL GOVERNO PENSA DI FARE QUELLO CHE IL PD, I SINDACATI E LA RAGIONE SUGGERIVANO DA MESI: ASSUMERE I PRECARI PER COPRIRE I POSTI STRUTTURALMENTE SCOPERTI. MA NON TUTTI INSIEME….PER NON PERDERE LA FACCIA.
La Repubblica: “I conti sono stati rifatti un`altra volta…Sarebbero 65 mila… gli insegnanti precari con almeno tre contratti annuali di fila. E che quindi potrebbero presentare un ricorso simile a quello vinto a Genova da 15 docenti che, in primo grado, si sono visti riconoscere un risarcimento di 30 mila euro a testa. Il costo totale dei risarcimenti, dunque, sarebbe di 2,5/3 miliardi di euro al massimo. Comunque una batosta ma meno pesante di quella cifra (6 miliardi) che aveva fatto preoccupare Giulio Tremonti per la tenuta dei conti pubblici. Della questione si sarebbe parlato anche nel corso del vertice di ieri sera dedicato all`emergenza Lampedusa. I nuovi calcoli fanno aumentare le quotazioni della soluzione che già lunedì i tecnici suggerivano e che sindacati ed opposizione prospettano da tempo: l`assunzione per gradi dei precari coprendo quelle cattedre che ogni anno vengono assegnate stabilmente proprio con contratti a termine. Posti che non rimangono scoperti all`improvviso per una malattia lunga o una maternità ma che sono vuoti fin dall`estate…I posti disponibili seguendo questa strada sono circa 5o mila e quindi sarebbe possibile coprire quasi l`intera platea dei ricorrenti. …. Ma oltre al problema economico c`è il problema politico. Non viene nemmeno presa in considerazione l`ipotesi di un`assunzione in blocco, anche per l`effetto mediatico che avrebbe dopo tre anni di tagli agli organici. L`ipotesi allo studio prevede l`immissione in ruolo di questi 65 mila precari in quattro tappe, cinque al massimo, chiudendo il percorso nel 2015. Non siamo ancora alla decisione finale, però. Quella di Genova è solo la sentenza di primo grado e, scontato l`appello da parte del ministero, ci vorrà ancora tempo prima di del verdetto definitivo. Per questo non è ancora esclusa un`ipotesi alternativa..”.

7. IL CARO PETROLIO PRESENTA IL CONTO: RINCARI PER GAS E LUCE.
Dal primo aprile le tariffe dell`energia elettrica aumenteranno del 3,9% e quelle del gas del 2%.
L`Authority dell’energia ha spiegato che i prezzi di riferimento del gas sono stati aggiornati sulla base di indicatori legati alle quotazioni medie sui mercati internazionali di petrolio, oli combustibili e gasolio nei nove mesi precedenti, fatto salvo l`ultimo mese (giugno 2010-febbraio 2011).

8. RAI. L’AUTORITA’ CHIARISCE LE REGOLE. MA LA DESTRA VUOLE FERMARE I TALK SHOW PER LE ELEZIONI, PERCHE’ NON LI CONTROLLA.
La Stampa: “Regole alla mano, l`Autorità garante nelle comunicazioni sancisce la definitiva «distinzione tra i programmi d`informazione e comunicazione politica». Come dire: le «regole delle tribune politiche non valgono per ì talk show». Perciò, sostiene l`Autorità presieduta da Corrado Calabrò, «è illegittimo applicare la disciplina della par condicio ai talk show». La «risoluzione» dell`Agcom, se da un lato chiarisce i termini della querelle nella Commissione di Vigilanza Rai, di fatto però non sblocca il braccio di ferro politico nella bicamerale presieduta da Sergio Zavoli. Da una parte il Pdl, deciso ad andare avanti sugli emendamenti anti-talk show («Porta a Porta», «Annozero», «Ballarò» e altri) in vista della prossima campagna elettorale del 15-16 maggio; dall`altra Pd-Udc-Idv che, invece, chiedono al presidente Zavoli di non accogliere le richieste targate Pdl-Lega”.

9. LE AGENZIE DI RATING AMERICANE METTONO SOTTO PRESSIONE L’EUROPA DEI DEBITI, MA FANNO FINTA DI NON VEDERE I DEFICIT DI GRAN BRETAGNA E USA.
La Stampa: “I bond di Portogallo e Grecia sempre più sotto attacco delle Big Three del rating americane. Ieri Standard&Poor`s (S&P) ha colpito con due uppercut nella stessa giornata, declassando da BBB a BBB- i titoli di stato lusitani, da BB a BB- quelli ellenici, quasi al livello «spazzatura». E il downgrade di Lisbona è il quarto in una sola settimana.
S&P, che aveva l`altro ieri aveva declassato il merito di credito di 5 banche portoghesi (Ficht e Moody`s avevano già infierito la settimana scorsa sui bond), ha poi messo in outlook negativo entrambi i Paesi, vaticinando quindi un ulteriore ribasso. … «Il downgrade riflette la nostra opinione che le conclusioni del Consiglio Europeo del 24 e 35 scorsi possano essere una condizione per l`accesso ai fondi del Meccanismo di stabilità europeo», chiosa S&P. Sarà un caso, ma le Big Three continuano a concedere la tripla A all`Inghilterra (11, 4 % di deficit sul Pil nel 2010) ed agli Usa (11% di deficit sul Pil ), quando quello lusitano 2010 era del 7,3%. Con l`ultimo bollettino di guerra, i rendimenti dei titoli di Stato sono volati alle stelle. Peri titoli a due anni di Atene il balzo di 35 punti base li ha portati al 15,29%. Viceversa in Portogallo i bond a 5 anni sono schizzati all`8,991… E il Portogallo, nei prossimi 2 mesi, deve mettere sul mercato 9 miliardi di bond”.

29 marzo 2011

Liste pulite: le azioni del PD Lombardo.


Le liste per le amministrative del Pd in Lombardia seguiranno scrupolosamente le indicazioni del Codice Etico e del Codice di autoregolamentazione varato dalla Commissione Nazionale Antimafia.
Per consultare i documenti cliccare qui.

Mediaset vergogna. "Forum" specula sull'Aquila! Elogi per il Governo di una finta terremotata.


PREMESSA:
Il 6 aprile ricorrerà il secondo anniversario del terremoto dell'Aquila.

IL FATTO:
Il 25 Marzo in una delle principali reti televisive di proprietà dal Caimano va in onda Forum popolare trasmissione televisiva del primo pomeriggio.
Protagonisti della puntata due coniugi, che dicono di essere aquilani: Marina e Gualtiero.
Marina per difendere il suo progetto di riavviare un attività in centro città chiede soldi al Marito. Il marito è contrario perchè l'Aquila è ancora tutta macerie.
Marina, aiutata con opportune domande e precisazione della dipendente Mediaset, conduttrice del Programma Dalla Chiesa, sostiene il contrario è racconta animandosi un Aquila che ancora dopo due anni purtroppo non esiste: «tutte la attività hanno riaperto»....«Vorrei ringraziare, non lo so se posso, il presidente... Non ci ha fatto mancare niente»....«Questi (ndr gli aquilani)hanno la casa coi giardini, coi garage...». Poi ringrazia anche Bertolaso ed infine: «Dentro gli hotel sono rimasti in tre, quattrocento. E gli fa pure comodo. Mangiano, bevono e non pagano niente, pure io ci vorrei andare».

LA VERGOGNA:
E' troppo i soppravvissuti non ci stanno ed in breve svelano la vergogna!
E TUTTA UNA FINZIONE!!!
Qui una parte del video della puntata.
Marina è solo una figurante che vende la sua perestazione al modico prezzo di 300 euro!
Marina non è dell'Aquila ma di Pepoli, paesino a diversi chilometri dall'Aquila con un altro marito che non è certamente quello offerto dalla produzione televisiva.
Stefania Pezzopane, Assessore alla cultura ed alle politiche sociali della Città dell'Aquila, ha scritto questa lettera alla conduttrice Dalla Chiesa.

LA VERITA':
A l'Aquila dopo due anni sono ancora in molti a non avere una casa.
Gli aquilani dopo due anni non meritano un oltraggio di questo tipo!
Il miracolo dell'Aquila non c'è mai stato, non è mai esistito.
Solo nelle favole o nella testa del Presidente del Consiglio e nella finzione dei programmi televisivi di sua proprietà appositamente confezionati per suo esclusivo unico interesse.

VERGOGNA! VERGOGNA! VERGOGNA!

Qui il video su youtube nel quale la signora Marina chiede scusa agli aquilani.






Il Circolo PD di Sulbiate per la prossima Festa della Liberazione. XXV Aprile 2011.

L'Assessore Fassina con il Gonfalone di Sulbiate manifestazione ANPI del 25 Aprile 2010. Prima partecipazione ufficiale del Comune di Sulbiate (MB).

Di seguito il testo della lettera del Circolo PD di Sulbiate inviata all'Amministrazione per informarla dei due eventi che i democratici organizzeranno per tutti i cittadini, in occasione della Festa di Liberazione 2011, anno delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia.

Spett.le Giunta Del Comune di Sulbiate

Le manifestazioni che si svolgeranno quest’anno in tutto il Paese per il 25 aprile, Festa della Liberazione in Italia dalla dittatura e dall’oppressione nazi-fascista, in occasione del 150° dell’Unità, assumeranno una rilevanza ed un carattere ancor più significativo. Il Circolo PD di Sulbiate , per onorare degnamente questa importante ricorrenza, ha intenzione di organizzare per tutti i cittadini del paese, i seguenti eventi d’approfondimento storico e culturale: - 25 aprile ore 21:00 proiezione del Film “I nostri anni” opera prima del regista Daniele Guaglianone. Introduzione del Dott. Mapelli Roberto. (luogo e modalità da definire) - 28 aprile ore 21:00 incontro pubblico dal tema: “Liberazione compimento dell’Unità d’Italia” Relatrice la Staffetta Partigiana e Senatrice Lidia Menapace. Correlatore il Partigiano Ambrogio Riboldi (in luogo da definire). In considerazione dell’importanza dei temi trattati siamo certi che apprezzerete il nostro impegno e che non mancherete di sostenerci e di promuovere le iniziative alla cittadinanza nelle forme e nei modi più efficaci possibili, che riterrete più opportuno porre in essere. Il luogo da definire, infatti, è subordinato al tipo di sostegno che la Giunta intenderà concedere a queste proposte. Infine, dopo la precedente felice esperienza del 2010, prima partecipazione del nostro Gonfalone alla manifestazione organizzata dall’ANPI a Milano, presenti il Sindaco Letizia Moratti e il Presidente della provincia Guido Podestà, auspichiamo che anche quest’anno, da parte vostra, sia rinnovata la convinta e significativa adesione, opportunamente pubblicizzata, inserendo anche questo appuntamento nel calendario degli eventi che per tradizione si tengono a Sulbiate: Celebrazione della S. Messa – Corteo al monumento dei caduti. In attesa di un Vs. cortese riscontro colgo l’occasione per porgerVi cordiali saluti.



Maurizio Sarchielli Segretario Circolo PD Sulbiate

Sulbiate, 26 marzo 2011



Post correlato: Il documento consegnato e discusso in Gruppo Consigliare dai consiglieri del Partito Democratico di Sulbiate nell'anno 2010 per richiedere la partecipazione del Gonfalone alla Manifestazione di Milano ANPI.

Tagli ai trasporti: In Provincia Interrogazione del PD - Richiesta convocazione Assemblea dei Sindaci.


Sui tagli dei trasporti pubblici operati delle società che gestiscono i trasporti nella Provincia di Monza e della Brianza , Airpullman, Brianza Trasporti e NET Trasporti, il Gruppo Consigliare del PD della Provincia di Monza e della Brianza ha espresso un giudizio fortemente negativo per i tagli operati sui trasporti pubblici locali, soprattutto nella parte Est della Provincia e per il modo con cui i la comunicazione delle “variazione dei percorsi e d egli orari” è stata comunicata ai cittadini.

Questa volta la Provincia non può esimersi chiamarsi fuori da questa problematica.

Come riportato sul sito Provincia MB le competenze della Provincia nel settore del trasporto pubblico locale riguardano, in modo particolare, l’organizzazione e la gestione delle linee su gomma interurbane”.

Nella seduta consiliare del 24 marzo il Gruppo Consiliare del PD ha presentato un’interrogazione con la quale si chiede la ridefinizione dei percorsi e degli orari e la convocazione di un Consiglio Provinciale urgente, aperto alla presenza dei Sindaci, dei Sindacati e delle Associazioni dei consumatori più rappresentative.

Oltre a ciò,a sottolineatura dell’importanza della posta in gioco e dell’impegno il PD ha raccoltole firme per chiedere la convocazione dell’Assemblea dei Sindaci della Provincia su questo tema.

Il gruppo Consiliare invita tutti i rappresentanti nelle istituzioni, Sindaci e i capigruppo consiliari a presentare Ordini del Giorno, Mozioni contrari a questi tagli, a sostegno della richiesta di ridefinire la rete dei trasporti nella nostra Provincia.

Il testo dell'interrogazione presentata dal consigliere PD Nadio Limonta.


per ingrandire cliccare sulle immagini.





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Nota del nattino del 29/03/2011.


1. IMMIGRAZIONE. GOVERNO E LEGA FANNO IL GIOCO DELLE PARTI. LA ELEVISIONE DI STATO FA PROPAGANDA. E GLI ITALIANI SUBISCONO LE CONSEGUENZE DEL DISASTRO.
Il ministro Frattini propone di pagare i migranti perché tornino a casa. Bossi dice che vannorespinti. Maroni annuncia da mesi migrazioni bibliche ma non ha organizzato nulla. Tremonti sostiene che bisogna aiutare le popolazioni nei loro territori e poi ha azzerato tutti i pochi fondi disponibili per la cooperazione. In poche parole, il governo e la Lega fanno il gioco delle parti:da un lato lanciano l’allarme, dall’altro non fanno nulla. Agitano il problema, ma non lo
affrontano. La verità è che ci sono le elezioni e la paura immigrazione fa comodo. Ma il gioco è finito. Perché ora che l’emergenza c’è davvero emerge il fallimento del governo, l’Italia si trova
di fronte alla diffidenza dell’Europa e l’esecutivo deve fare i conti con l’altolà delle regioni e del Pd. Ieri Pier Luigi Bersani è stato chiaro: «Sull`immigrazione c`è stato un completo fallimento del governo. Non gli consentiremo di tenere il piede in due staffe, non possiamo avere ministri che vogliono dare soldi e altri che vogliono dare sberle. O si chiariscono le idee, ci mettono la faccia e agiscono con umanità, razionalità e organizzazione, o non chiedano la nostra collaborazione».
La situazione a Lampedusa, proprio per l’incapacità e la volontà del governo, è giunta al limite.
Livia Turco, ieri a Lampedusa, ha denunciato le condizioni disastrose delle strutture preposte ad
affrontare l’emergenza: due medici, due infermieri, tre bagni, razioni alimentari poverissime.
Questa l’organizzazione dello Stato dopo che Maroni aveva previsto 300 mila arrivi. “Senza l’abnegazione dei cittadini di Lampedusa e della Chiesa sarebbe stato un disastro” ha detto Livia Turco. Si sapeva che sarebbero arrivati immigrati e profughi. Non si è predisposto nulla. “In altre occasioni l’Italia ha saputo affrontare emergenze anche più drammatiche” ha ricordato Bersani, introducendo la riunione della direzione nazionale del Pd. Questa volta non è stato fatto nulla. Solo ieri, di fronte alle proteste dei cittadini di Lampedusa, il governo ha promesso l’arrivo di sei navi per prelevare e smistare gli immigrati. Ma intanto l’incapacità e la disorganizzazione stanno determinando problemi e tensioni. Che però possono far comodo alla propaganda. Come dimostra anche la spregiudicata operazione fatta ieri sera in Tv da Giuliano Ferrara, che ha scientemente distorto la citazione di alcune statistiche europee da parte di Massimo D’Alema (secondo le previsioni dell’Unione europea, nei prossimi decenni per reggere lo scompenso nel rapporto tra lavoratori attivi e pensionati in Europa ci sarà bisogno di mettere al lavoro diversi milioni di immigrati) per dire che D’Alema (e con lui il Pd) vorrebbe far entrare subito in Italia milioni di immigrati. Un’operazione di scandalosa disinformazione.

2. LIBIA. BERLUSCONI E FRATTINI LANCIANO PROCLAMI IN TV. GLI ALTRI SI RIUNISCONO PER DECIDERE E LASCIANO L’ITALIA FUORI DALLA PORTA.
Dove è finito il famoso piano italo-tedesco propagandato da Frattini per la Libia? Era buono per le dichiarazioni al tg1. Ma la realtà è un’altra cosa. In vista della riunione internazionale di oggi, ieri in videoconferenza si sono parlati Obama, Sarkozy, Cameron e Merkel. L’Italia è stata lasciata fuori dalla porta. L’ennesima umiliazione dovuta alla scarsa credibilità del governo italiano, come hanno ricordato ieri sera Anna Finocchiaro, David Sassoli, Lapo Pistelli. “Si profila uno straordinario disastro diplomatico” ha detto Bersani: “Non so quanti anni ci vorranno per recuperare la credibilità internazionale perduta dall’Italia”.

3. GIUSTIZIA, LO SHOW DI FRONTE ALLE TELECAMERE. IL LAVORIO
SOTTOBANCO PER IL SALVA-BERLUSCONI ALLA CAMERA.
Ieri mattina il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si è recato al tribunale di Milano per il processo Mediatrade (meno pericoloso per lui del processo Mills). Era un’udienza in cui non doveva parlare o intervenire. L’occasione è stata ampiamente usata (e preparata) per fare uno
show. E per dire che il 4 aprile, alla prossima udienza, Berlusconi ci sarà. Peccato che al riparo dai riflettori e nelle realtà vera, quella che sta fuori dai telegiornali della Mediaset e della Rai berlusconizzata, gli avvocati del presidente (tutti parlamentari) stanno invece continuando a lavorare per far approvare la prescrizione breve (nell’ambito del processo breve) e il conflitto di
attribuzione per evitare che Berlusconi debba presentarsi di fronte ai giudici il 6 aprile per rispondere di concussione e prostituzione minorile (ma è già chiaro che se Berlusconi sarà a Milano il 4 non potrà esserci il 6). Oggi il Csm esaminerà la proposta sulla responsabilità civile dei magistrati introdotta dalla Lega nella legge che recepisce diverse indicazioni comunitarie. Si prevedono dure critiche.

4. REDDITI. LA REALTA’ DEGLI ITALIANI: REDDITI E RISPARMIO IN CALO. LA REALTA’ DI BERLUSCONI: RADDOPPIA GLI INCASSI.
Ieri sono stati resi noti i redditi denunciati dai parlamentari. Silvio Berlusconi è risultato come sempre il più ricco di tutti, con oltre 40 milioni di euro, quasi il doppio rispetto all’anno precedente. La fotografia dei redditi degli italiani fornita sempre ieri dall’ufficio studi della Confcommercio è completamente diversa. Venti anni fa per ogni 100 euro di reddito se ne risparmiavano 23, oggi le famiglie riescono a metterne da parte meno di dieci con una consistente riduzione della propensione al risparmio, praticamente più che dimezzata nell’arco di un ventennio. Tutta colpa del reddito, rimasto nell`arco di questo periodo «stagnante e sostanzialmente invariato», secondo gli esperti di Confcommercio, con una conseguente perdita di potere di acquisto.

5. RAI. PER NASCONDERE LA REALTA’ NON BASTA PIU’ LA PRESA SUI TG. ORA VOGLIONO METTERE LA MORDACCHIA AI TALK SHOW.
L’ultima trovata, dopo l’occupazione dei telegiornali della tv pubblica è di bloccare i talk show della Rai in vista delle elezioni amministrative. La realtà deve essere proprio esclusa dallo schermo. E così Santoro, Floris, Fazio e Vespa dovrebbero fermarsi. L’opposizione è insorta. “Noi proponiamo da tempo la riforma della Rai, che deve funzionare come un’azienda, con i giornalisti e gli amministratori che fanno il proprio mestiere” ha detto Bersani, annunciando di aver scritto agli altri segretari dei partiti di opposizione per concordare un monitoraggio comune e un’azione comune sul comportamento dell’informazione televisiva durante la campagna elettorale. Tra l’altro bloccare i talk show significa bloccare anche la pubblicità, gli incassi (su base annua un punto di share vale 27.5 milioni di euro per Rail, 23.7 milioni per Rai2,16 milioni di euro per Rai3. E i programmi dei conduttori politici sono spesso e volentieri leader di ascolto). “Questa azienda la si sta mettendo in grave difficoltà per mero interesse di una parte politica” ha detto il segretario del Pd, confermando l’esigenza della riforma per la quale il Pd ha già presentato da tempo una proposta di legge.

6. IL NUCLEARE A TOKIO FA PAURA. MA REFERENDUM E AFFARI IMPONGONO
DI TENERE BASSO L’ALLARME.
In Giappone si aggravano i problemi alla centrale di Fukushima, ma l’ordine di scuderia è di
tenere l’informazione su questi fatti in secondo piano, perché c’è il referendum e perché il governo, nonostante la moratoria, intende confermare il piano per la costruzione delle centrali nucleari, che ha promesso come fonte di business nei prossimi anni. Lo stesso governo giapponese ha ammesso ieri «una possibile parziale fusione delle barre di combustibile nucleare» dopo che l’acqua fortemente radioattiva è tracimata nell’ambiente circostante e dopo che intorno agli impianti sono state riscontrate tracce di plutonio, elemento che si dimezza (emivita) in 24.200 anni ed è estremamente tossico. Ieri intanto secondo l`Ispra, l`istituto per il controllo del nucleare, anche in Italia si sarebbero riscontrate tracce di iodio 131, la sostanza tossica che costituisce il primo segnale di radioattività dopo un incidente atomico. Le masse d`aria provenienti dalle aree contaminate di Fukushima sono arrivate fino noi, ma con valori «infinitesimali, non significativi come rischio per la salute e non rilevanti dal punto di vista radiologico».

7. PD. LA DIREZIONE FISSA LA ROTTA PER LE AMMINISTRATIVE, I REFERENDUM E PER SUPERARE IL BERLUSCONISMO. AMPIO CONSENSO SULLA RELAZIONE DI BERSANI.
Il segretario del Pd ha preso le mosse dal fallimento del governo Berlusconi e dalle false promesse e iniziative annunciate: “La scossa all’economia si è dissolta in poche ore in un comunicato stampa; la riforma epocale della giustizia è ripiegata in pochi giorni sui processi brevi, sulle prescrizioni ad personam, sulle aggressioni ai giudici. La politica energetica è completamente franata alla cartina di tornasole del dramma giapponese e nel blocco sconsiderato delle politiche per le rinnovabili. L’industria nazionale sta cambiando rapidamente bandiera, dalla moda all’agroalimentare, all’energia e si mettono adesso degli improbabili steccati che non sono in grado di nascondere un’inerzia colpevole che abbiamo vissuto in questi due anni. Le acquisizioni parlamentari di cui Berlusconi si è vantato mostrano il volto indecoroso di rimpasti sconcertanti. Le celebrazioni del 150° hanno mostrato un governo e una maggioranza spiazzati da un senso comune nazionale e, infine, la rivoluzione nel Mediterraneo e la crisi libica hanno fatto improvvisamente registrare la drammatica caduta di ruolo dell’Italia nel Mediterraneo, in Europa, nel mondo e hanno mostrato la totale impreparazione organizzativa ad affrontare l’emergenza immigrazione”. “Sono dati inequivocabili” ha detto Bersani, “credo ben percepiti dall’opinione pubblica sui quali dobbiamo incalzare. A fronte di tutto questo, Berlusconi cosa può far valere? Può far valere la caparbia determinazione di chi è pronto a difendere se stesso incrinando i muri portanti della casa comune; può far valere un potere, una forza capace di condizionare e aggiustare i numeri parlamentari, manipolare l’informazione, sviluppare una vasta propaganda. Può far valere una base elettorale direi ideologica ancora ampia, anche se visibilmente incrinata; può far valere un rapporto ancora presente, anche se sempre più tacito con dei pezzi importanti dell’establishment; può far valere uno stato dell’opposizione sociale, civile e politica che mostra segni di ripresa, di vitalità, ma deve lavorare ancora per trasmettere il profilo e la coesione di una visibile alternativa. Questi, a mio avviso, sono gli elementi fondamentali. E l’insieme di questi elementi ci fa dire che la situazione si muove, che presenta delle novità significative, restando tuttavia nel solco del giudizio dell’analisi che noi avanziamo da più di un anno. Siamo cioè nel corso di un tramonto pericoloso, segnato da un potere che non offre
prospettive, disposto ad acuire tensioni istituzionali, politiche, sociali pur di governare uno stallo di cui non si vede uno sbocco. La sostanza è che Berlusconi non sa che cosa fare, vuole solo restare”.
In particolare sull’immigrazione Bersani ha lanciato un affondo. “Anche qui facciamo subito una domanda: nel caso dei cinquemila tunisini che arrivarono improvvisamente nel 1997 o nel caso delle decine di migliaia che arrivarono dal Kosovo, si sono mai viste scene come quelle umilianti e vergognose, per chi ci guarda dal mondo, che abbiamo visto a Lampedusa? Non siamo forse riusciti in altri anni, facendo in modo ordinato ed umano la nostra parte, ad attrezzare e ad ottenere la solidarietà europea e internazionale? A che sono serviti i precoci allarmi di Maroni un mese fa, se poi il risultato è questo. Ora, sia chiaro: noi non facciamo alcuna minimizzazione di questo problema. Abbiamo problemi immediati di emergenza e possibili ulteriori problemi possono venire da movimenti di popolazione e di rifugiati nel Mediterraneo. Noi non sottovalutiamo il problema che c’è e che può acuirsi. Noi diciamo un’altra cosa: non possiamo avere un governo che oscilla tra chi vuole dare soldi e chi vuole dare sberle. Non possiamo avere un governo in cui Maroni chiede alle regioni di accogliere ed il suo collega Bossi chiede di respingere. Facevo un riferimento su questo al presidente della Toscana Rossi: o si chiariscono le idee o si prendono le responsabilità, o ci mettono la faccia, o lanciano messaggi più giusti agli italiani della Sicilia e della Padania, o non chiedano collaborazione. Noi non consentiremo al Governo, su questo punto, di tenere il piede in due scarpe, perché il tema è troppo delicato. Noi accusiamo il Governo di usare i problemi e non di governarli e risolverli: messaggi scomposti, speculazioni ad uso interno, approssimazione, confusione. Basta! Qui bisogna predisporre un piano nazionale ed europeo, un osservatorio, una cabina di regia nazionale ed europea in rapporti coi governi del Mediterraneo per prevenire e governare possibili movimenti di popolazione e di rifugiati e nelle emergenze non presentare mai più al mondo il volto che abbiamo mostrato e stiamo mostrando a Lampedusa. Hanno governato, Berlusconi e la Lega, otto anni degli ultimi dieci e sui temi dell’immigrazione hanno completamente fallito. E su questo tema noi non ci mettiamo sulla difensiva, noi non siamo buonisti, non siamo lassisti, noi diciamo: se c’è umanità, se c’è razionalità c’è anche governabilità; se c’è propaganda, se c’è strumentalizzazione, c’è il caos. Quindi, tema internazionale, tema dell’immigrazione”. Nel suo intervento Bersani ha toccato molti altri temi. Eccone una sintesi. Situazione economica e sociale. Il Paese è sotto l'effetto del bromuro e il silenziatore che Berlusconi ha messo alle grandi questioni va assolutamente rifiutato. “La crisi non è una parentesi. Urgono decisioni di cambiamento che portino a nuove strade di politica economica e sociale che si oppongano al senso di rassegnazione e di impotenza”.
La ripresa economica ci vede sotto a tutti i Paese europei. Il reddito delle famiglie è calato del 4
per cento rispetto al 2007. L'occupazione è ai minimi storici, ben al di sotto della soglia precrisi.
Un giovane su tre non ha lavoro e per quanto riguarda l'occupazione femminile in Europa siamo sopra alla sola Malta. Al Sud questi dati vanno drammaticamente moltiplicati. A questo si aggiunga la riduzione dei servizi (una realtà sofferta in modo particolare soprattutto in quelle regioni che erano all'avanguardia nella fornitura di servizi ai cittadini), l'aumento delle tasse e
dell'inflazione. “E tutto questo viene cloroformizzato senza alcuna discussione o iniziativa. Da qui la nostra denuncia forte: c'è bisogno di riforme urgenti e una piattaforma su scala europea per muovere l'economia e metterci un po' di crescita e dar fiducia ai mercati”.
A breve l'Italia dovrà presentare alla Commissione europea il Piano nazionale di Riforme. Il governo è ancora indietro mentre il PD ha già presentato le proprie proposte: “Politiche economiche europee, pacchetto di riforme su fisco, lavoro, liberalizzazioni, pubblica amministrazione, servizi per muovere l’economia, metterci un po’ di crescita. Qui urge un’assunzione di responsabilità anche perché consideriamo un piccolo particolare: l’Europa sta
decidendo a proposito del tema del debito. E’ vero che sono decisioni che si proiettano nei
prossimi anni, ma i mercati agiscono subito e non si può immaginare che i mercati non vedano
che siamo il paese più indebitato e a più bassa crescita”.
La crisi economica si lega al tema della democrazia e della legalità: c'è indignazione nel Paese. Berlusconi ha ormai un legittimo impedimento anche per andare in Parlamento. Tremonti continua a filosofeggiare e si permette di dire quello che vuole senza che nessuno abbia la forza di correggerlo. Il Parlamento è diventato un mercato per la compravendita di voti. Si nominano ministri con ombre sul proprio passato. I Tg sono di una faziosità tale che quelli in Bielorussia si inchinerebbero al confronto. E invece di affrontare i grandi temi per il Paese, Berlusconi pensa ai processi brevi. “C'è una grande indignazione nel Paese. Il PD dovrà saperla interpretare nella sua battaglia parlamentare e con la mobilitazione delle persone” ha dichiarato Bersani. In Europa le destre stanno perdendo consenso e si incomincia a vedere da un lato una disaffezione verso le politiche di chiusura e di paura proposte dalle forze conservatrici e dall'altro una ripresa delle forze progressiste (soprattutto in Francia e Germania). Il Pd si colloca in questo contesto europeo. “La nostra battaglia di opposizione non si affida alle spallate, si affida alla maturazione di una volontà di cambiamento nell’opinione pubblica che ancora – ripeto – è segnata da elementi di sfiducia molto forti. La nostra battagli di opposizione cerca un rapporto autonomo e amichevole verso movimenti sociali e civili che su molti terreni contrastano le scelte e le derive della destra. La nostra battaglia di opposizione – lo ripeto ancora una volta – salda indissolubilmente questione democratica e questione sociale. La nostra battaglia di opposizione, infine, vuole interpretare il contrasto a fenomeni di regressione culturale e vuole promuovere una evoluzione positiva delle culture collettive, in senso civico, nazionale e solidale. Credo che ognuno abbia potuto misurare la straordinaria novità che è emersa nelle celebrazioni del 150°. Quando noi dicevamo siamo partito della Costituzione e dell’unità della nazione abbiamo interpretato una esigenza reale. Certo quel movimento di opinione che si è creato è anche l’altra faccia dell’incertezza del Paese, quindi del bisogno di attaccarsi comunque a qualcosa, a qualche riferimento. Ma certamente si va saldando nel senso comune, e stavolta a partire dal campo del Centrosinistra, il nesso tra sentimento patriottico e sentimento costituzionale. Essere patrioti ed essere democratici non è nuovo nella lunga storia del nostro paese. Credo che abbiamo la possibilità di riprendere e riaffermare questo tratto come un tratto di nostra identità e di farne la generale ispirazione del nostro progetto. Dobbiamo quindi coltivare questo nostro tratto”.
Il progetto. “Non c’è opposizione credibile senza progetto. Il nostro progetto per l’Italia viene prima dei rapporti politici, è la cosa che tocca a noi, che possiamo mettere a frutto: la straordinaria ricchezza delle nostre culture politiche e il nostro articolato vasto riferimento nazionale e sociale. Sottolineo ancora. La nostra sintesi è una sintesi per il Paese. Continuo a
sentire anche in questi ultimi due-tre giorni qualche polemica, qualche frecciata sul tema della
convivenza delle nostre culture. Ma non scambiamo la soluzione per il problema. Per quante difficoltà abbiamo, dobbiamo avere ben chiaro che la ricerca della sintesi delle nostre culture è
il massimo di patrimonio che abbiamo e che possiamo offrire all’Italia. Una volta fatta questa sintesi, noi abbiamo una prospettiva utile per il Paese. Abbiamo fatto un lavoro importante. Lo
riprendo solo per dire che via via emerge più chiaro da questo lavoro che le cose che vogliamo, le cose che stiamo proponendo e quindi la riforma repubblicana, le riforme sociali e liberali per un nuovo patto sociale, presuppongono una fase di vera e propria ricostruzione. Lavorando riconosciamo sostanzialmente che andare oltre Berlusconi significa non solo andare oltre una persona e un governo. Significa andare oltre anche ad uno schema di transizione della nostra democrazia e del nostro patto sociale che ha fallito e che lascia dei segni profondi che dobbiamo
rimuovere: le riforme istituzionali, la riforma elettorale, la riforma fiscale, del mercato, della politica redistributiva e via discorrendo. E da questa ineludibile motivazione che noi facciamo derivare la nostra ispirazione politica, la nostra proposta politica, che non cambia per una maggiore o minore distanza dalle elezioni. Quindi, al primo posto come elemento dirimente il progetto per il Paese, poi proposta di convergenza fra tutte le forze di opposizione, tra forze disposte a un patto di governo e di ricostruzione. Una convergenza tra forze progressiste moderate intenzionate a battere Berlusconi ed aiutare l’Italia a riprendere il cammino con un patto trasparente ed esigibile. In questo che dico non c’è nessun politicismo e non c’è neanche l’ingenuità di chi non vede le difficoltà. C’è una posizione politica, che alla lunga è comunque giudicata dai cittadini e la maggioranza dei cittadini condivide questa esigenza e quindi chiede che la politica trovi il modo di rispondere a questa esigenza. Chi nega questa esigenza, chi volesse sottrarsi tra le forze di opposizione deve spiegare perché, prendersi le sue responsabilità e si tireranno le somme. Il progetto, dunque, in primo luogo come chiave di rapporti, di costruzione delle convergenze con le forze di opposizione, ma anche come chiave di un’iniziativa capace di incidere nell’altro campo. Anche qui diamo uno sguardo alla situazione europea. Federalismo. Per Bersani due sono i punti principali da chiarire sulla riforma federale. Il primo è il messaggio che il PD lancia alla Lega: se nelle prossime settimane il Carroccio appoggerà e voterà leggi ad personam per Berlusconi e si siederà accanto ai vari Romano e Cosentino, “allora non provi a tirare in ballo il pretesto del federalismo”. Il secondo punto è legato alla constatazione che questo federalismo così come sta nascendo è “un albero storto. Per quanto riguarda il federalismo comunale, il sistema della fiscalità – ha ribadito Bersani – non sta in piedi. Ci si fermi e si metta a punto un nuovo filo logico”. Prossime iniziative. Bersani ha ricordato alla Direzione come le recenti iniziative del PD hanno avuto raccolto un notevole successo. La raccolta delle firme è stata molto apprezzata soprattutto dal nostro Territorio. A questo si aggiungano l'Assemblea di Roma, la Conferenza Nazionale sull'Immigrazione, il programma nazionale di riforme. Da qui alle prossime elezioni amministrative il PD sarà impegnato con iniziative sulle politiche per il Mediterraneo, sui 150 anni d'Unità d'Italia, con giornate di battaglia politica in Lombardia e in Veneto. Da Napoli partiranno un serie di incontri pubblici per parlare della questione del Sud.
Le elezioni amministrative vedranno al voto 11 province e 30 comuni capoluogo. “Cinque anni fa il centrosinistra registrò una delle sue più importanti vittorie, quest'anno il voto dovrà rendere visibile che una nuova fase è cominciata anche perché è ineludibile che il voto amministrativo avrà un valore nazionale molto forte. Dobbiamo giocare bene questa sfida, senza timidezza, con grande impegno: come una squadra che lavora compatta” ha chiarito Bersani. Referendum. Sebbene il PD creda che il sistema referendario vada riformato quanto prima per darne il giusto valore, Bersani ha ribadito come la posizione e l'impegno del partito per i referendum di giugno saranno forti. Il Pd dice tre sì ai quesiti referendari sul legittimo impedimento, sul nucleare, sulla legge Rochi di privatizzazione forzata dell'acqua pubblica e vuole accelerare il dibattito parlamentare sulla proposta di legge, presentata dal Pd, sulla gestione del ciclo dell'acqua e su un piano industriale per evitare ogni spreco. “Proveremo ad ottenere una discussione accelerata in Parlamento prima del referendum perché l'acqua va restituita alla natura così come ce l'ha consegnata”.