9 luglio 2011

L' Assessore Mariagrazia Crespi si dimette dalla Giunta del Comune di Sulbiate.


Il Testo della e-mail inviata l' 8 luglio che ha accompagnato il documento formale di dimissioni dalla Giunta:

Caro Sindaco, domani mattina consegnerò le mie dimissioni, proprio per rendere pubblico e trasparente il modo di fare dei 5 consiglieri del gruppo PD del quale io faccio parte. Penso che questa sia una soluzione oggettiva che denota discontinuità con il recente passato e non da adito ai cittadini, a tutti i cittadini, quelli dell'UDC, o del PDL e della Lega, di ritenere che nella Lista SI siano "ospitati" degli infiltrati o peggio di essere considerata portatrice di una forzatura che causa danni alla Lista stessa. Se come tu auspichi, il dialogo ed il confronto fra i due gruppi, fatto ad oggi, purtroppo, non realizzato, se l'incontrarsi, sgombrando il campo da puntigli o rivalse, se l'arrivare a far sintesi delle differenze pur mantenendo il reciproco rispetto, ci condurrà a risoluzioni diverse, proseguirò nell'impegno che il nuovo assetto mi adibirà.
ciao Mariagrazia

per ingrandire clicare sul documento



In foto Mariagrazia Crespi, ex Assessore della Giunta del Comune di Sulbiate, democratica iscritta al Circolo PD di Sulbiate.

Il Cittadino Vimercatese. Sulbiate: articolo di L. Rossi.


Nella prima pagina de il Cittadino Vimercatese in edicola oggi 09 luglio 2011, non poteva mancare un riferimento alla confusa situazione politica del Comune di Sulbiate.

Il titolo che rimanda all’articolo a pagina 24 recita: Sulbiate caso outlet, è rischio di crisi.

Titolo dell'articolo:

Sulbiate, crac in maggioranza. L’outlet è tutto un programma.

Sulla questione, opinione divergenti del sindaco Stucchi e della lista civica. Il PD: ora resta valido il riferimento ai punti sottoscritti.

L’articolo di Letizia Rossi oggi non contiene dichiarazione particolari. Riporta solo uno stralcio di quanto scritto nel recente documento del Gruppo Consiliare PD.

” NESSUNA POSSIBILITA’ E’ STATA OFFERTA AL PARTITO DEMOCRATICO PER UNA REALE CONDIVISIONE. OBIETTIVO NEL RISPETTO DELLA VOLONTA’ DEGLI ELETTORI CHE ABBIAMO RIPETUTAMENTE CERCATO. A QUESTO PUNTO RESTA VALIDO SOLO IL RIFERIMENTO AL PRGRAMMA DECLINTO NEI NOVE PUNTI DA NOI SOTTOSCRITTI”.

L'esperta ed attenta giornalista, però, di seguito centra il problema, la cifra di tutta la questione.

In sintesi scrive:

La “gestione parlamentare” di Stucchi significherà di volta in volta prendere una decisione sugli argomenti proposti. Banco di prova decisivo dovrebbe essere la questione dell’outlet. Nonostante la mozione emendata che impegnava la Giunta a rinnegare qualsiasi ipotesi di ulteriore discussione sulla faccenda il Sindaco sembra non desistere dalla volontà di portare il progetto in aula. Nuova conta nuova alzata di mano.

Due nostre considerazioni:

  • Il Sindaco avverte la necessità di gestire in "modo parlamentare" la questione. Prima d'ora quando si rivolgeva al Consiglio Comunale con chi pensava di avere a che fare? Un gruppo d'ascolto?
  • Il Sindaco non contento della precedente esperienza, nella migliore della ipotesi, intende replicare una sua nuova molto probabile imbarazzante sconfitta politica. La maggioranza del Consiglio Comunale si è già espressa chiaramente il 10 giugno 2011. A che serve parlarne di nuovo?


Strade nuove per il commercio equo e solidale. Di S. Venezia.

La Grande Distribuzione è ormai così potente da determinare i prezzi dei prodotti e da incamerare una larga percentuale degli stessi. La Brianza è il territorio europeo a più alta densità di superfici destinate a Centri Commerciali ed anche quello dove il consumo di suolo ha superato il 50%.


Il Commercio Equo e Solidale (C.E.S.) nasce in Olanda sul finire degli anni '70 e si basa su alcuni semplici presupposti: favorire la nascita di un mercato con regole “eque” anche per le popolazioni situate negli stati più poveri del pianeta, che devono sottostare alle condizioni spesso imposte nelle sedi delle borse mondiali di prodotto, quando non addirittura dalle multinazionali. Oltre a questo, sono da subito evidenti gli intenti di solidarietà nei confronti dei produttori, attraverso forme inedite per l'economia tradizionale, come il pre-finanziamento della produzione e la definizione di un prezzo concordato con grande anticipo. In questo prezzo viene anche calcolato un costo “sociale”, volto a sostenere lo sviluppo di comunità dei produttori (garanzie di frequenza scolastica per i loro figli, di minimi standard sociali e sanitari).

Tutto questo, in Italia si articola in alcune grandi centrali di importazione dei prodotti (la più grande è CTM Altromercato) ed una miriade di Botteghe del Mondo, sparse sul territorio nazionale, con un'organizzazione che, a partire da un volontariato spesso vicino e complementare all'azione ed ai progetti di cooperazione di molte ONG, si articola fino a forme di imprenditoria e cooperazione, ispirate dalla solidarietà.

La Bottega, dunque, a differenza di quasi tutte le altre organizzazioni CES europee che puntano da subito sui canali della grande distribuzione, diventa la forma, lo strumento di presenza e di offerta concreta dei prodotti CES nel territorio.

Il progetto ha molto successo, esaminando la crescita dei dati economici sul piano commerciale, i risultati offerti alle comunità dei produttori ed anche la penetrazione nella consapevolezza dei tanti consumatori critici, il cui numero risulta in costante aumento.

Ad inizio del millennio, alcune grandi organizzazioni del mondo CES, anche in Italia decidono di imboccare la strada della grande distribuzione che a prima vista, sembra offrire grandi vantaggi: contratti certi per forti quantitativi di prodotti, visibilità degli stessi ad un universo di potenziali acquirenti di gran lunga più numeroso dei frequentatori delle Botteghe.

Senonchè..... compaiono le prime crepe nel processo: il fenomeno finisce nel mirino del mercato “ordinario” e della grande distribuzione, come una appetibile nicchia di consumatori, e le stesse centrali – alcune delle quali hanno addirittura la natura di consorzio di botteghe – ne divengono preda, arrivando a fatturare negli ipermercati fino a più della metà dei prodotti da loro distribuiti, facendo salire anche al primo posto per fatturato del loro portafoglio clienti diverse catene distributive (in modo bipartisan e trasversale, con buona pace per tutti i colori e le sfumature politiche!). Molte Botteghe sono costrette a chiudere perchè non possono reggere questo livello di concorrenza. Inoltre alcuni prodotti sono “insostenibili” sul piano ambientale poiché, essendo producibili anche nei paesi dove sono venduti, detengono una “zaino ecologico” pesantissimo, a motivo dei molti chilometri di trasporto che devono compiere (petrolio, energia, inquinamento....). Oggi questi nodi sono venuti o stanno venendo al pettine anche tra i volontari delle Botteghe ed i consumatori critici e vi sono in atto riflessioni e nuove piste di azione.

Quale direzione può dunque prendere il CES per concorrere ad un altro mondo possibile? Certamente il supporto a mercati locali ed endogeni, che puntino alla sussistenza delle comunità locali senza farle dipendere in prevalenza dall'esportazione di prodotti, così come richiesto da anni dal Fondo Monetario Internazionale. La consapevolezza che le Botteghe potrebbero divenire un luogo di visibilità riconoscibile nei territori, non solo per il CES ma per tutta l'Economia Solidale, dunque hanno un valore intrinseco che travalica l'azione commerciale. Una volano produttivo che deponga l'importanza dell'”offerta” per passare al traino della “domanda”, evitando in tal modo inutili sprechi di materie prime di energie e di trasporto, e distribuendo ciò che è richiesto, che “ci serve per vivere”. La necessità per tutti noi di alcuni prodotti imprescindibili per la vita quotidiana (si pensi ad esempio agli indumenti e biancheria di cotone) attorno ai quali si potrebbero immaginare progetti imprenditoriali ed intere filiere produttive, promosse, supportate e garantite dalle centrali e dalle botteghe. Una integrazione territoriale più stretta con gli altri soggetti dell'Economia Solidale, come i GAS, le Cooperative Sociali, i produttori locali, nella rete dei Distretti di Economia Solidale.

Un ultimo aspetto, non secondario, è porsi la domanda “quale modello di consumo si vuole promuovere”?

La Grande Distribuzione è ormai così potente (la Brianza è il territorio europeo a più alta densità di superfici destinate a Centri Commerciali ed anche quello dove il consumo di suolo ha superato il 50%) da determinare i prezzi dei prodotti e da incamerare una larga percentuale degli stessi. Lo studio dei nostri consumi attraverso le tessere di fidelizzazione le permette di innalzare o distruggere i produttori, non in base alla qualità della produzione ma solo al successo registrato allo scaffale o alle decisioni strategiche di spinta pubblicitaria del momento, o..... Anche alcuni dei produttori italiani biologici, vicini al circuito dei GAS, hanno pagato pesantemente questo prezzo, rimanendo abbandonati a loro stessi dalla Grande Distribuzione dall'oggi al domani. E' questo il modello di consumo che ci piace?

Fonte VorreiRubriche


I dodici Cavalieri o i dodici Consiglieri di Sulbiate. Di M. Sarchielli.

Winchester: la tavola rotonda dove secondo la leggenda
sedeva Re Artù con i suoi dodici cavalieri.



Difficile rispondere con cortesia all’ultima locandina firmata dal Capogruppo dei Consiglieri del SI,ora, "personale lista civica di maggioranza del Primo Cittadino" perchè non più rappresentativa della volontà espressa dagli elettori nel 2009. La precedente locandina degli uomini del SI, era talmente provocatoria ed imbarazzante che abbiamo preferito, in considerazione delle tensioni in corso, ignorare e tacere. Il difficile momento politico ,in cui era stata esposta, richiedeva prudenza e senso di responsabilità. Purtroppo non sono servite a nulla.

Tuttavia, pur rispettando le altrui opinioni e con tutto il garbo possibile, a questo punto, sono obbligato ad alcune precisazioni.
Le mie non sono opinioni arbitrarie o personali interpretazioni della realtà. Quello che dirò discende da fatti realmente accaduti e si desume da documenti ancora oggi esistenti di cui disponiamo la copia. Quindi, con pazienza, per l’ennesima volta e con tutto il rispetto possibile, colgo l’occasione per ricordare che:

• per le Amministrative del 2009, si era costituita una nuova lista civica (in questo post copia del documento) che in discontinuità con il precedente raggru
ppamento, che aveva sostenuto il Sindaco di Sulbiate nel primo mandato, prevedeva in quota Circolo PD 5 candidati regolarmente tesserati, di cui due, secondo gli accordi, in caso di elezione, sarebbero stati poi nominati Assessori.

Gli elettori nel 2009 hanno scelto una squ
adra composta da 12 consiglieri. Ricordo con umile soddisfazione quali furono gli esiti delle preferenze:

Il Sindaco poi, dopo la spaccatura verificatasi in occasione della scelta circa l’opportunità di esprimere un parere favorevole all’insediamento di un centro commerciale di 35.000 mq nel nostro territorio, (opportunità da noi non condivisa perché in palese contrasto con il primo punto del Programma), unilateralmente ha scelto di dividere il precedente Gruppo di maggioranza. Ha scelto di tenere con sé solo i 7 più “fedeli” e allontanare i cinque i “miscredenti”, (qui il documento): i consiglieri del PD che hanno osato dissentire dalla sua opinione.

Questo è quello che è avvenuto. Possiamo provarlo e documentarlo.


La locandina dei Consiglieri del SI contiene parole “pesanti” e gravemente lesive della nostra serietà e della nostra pubblica credibilità.
Per chi si impegna in politica, serietà e credibilità, sono qualità essenziali. Ma non siamo preoccupati e neppure sorpresi.
Siamo tranquilli e sereni.

Siamo tanquilli sia perchè, con tutto quello che abbiamo già dovuto tollerare in questi due anni di difficile collaborazione, questo modo di fare ,non essendo una novità, non ci disturba più di tanto (ci siamo pazientemente abituati), sia perché quanto affermato, non racconta il vero.

Siamo sereni perché sono dichiarazioni per noi disonoranti ma non dimostrabili.
Sono parole realisticamente indecifrabili, fuori luogo, prive di prove e di fondamento (... per l’ennesima volta, e per piacere: se avete carte o documenti che provino quanto stiate sostenendo vi esortiamo a produrli!) che tendono unicamente a disprezzare e delegittimare il Circolo del Partito Democratico di Sulbiate raccontando una verità che non c’è.

Quello che c’è, invece, è il Programma 2009: gli impegni che abbiamo assunto, insieme per Sulbiate, nei confronti degli elettori.


ll Nuovo Gruppo Consiliare PD come dichiarato dal suo Capogruppo Luigi Fassina, nel suo ultimo documento, già pubblicato nel blog ed esposto in bacheca dal 07 luglio, si impegna in ogni modo, ancora oggi ,a sostenere, essendo stato cacciato esternamente, questo programma e ,se il caso, a difenderlo con la stessa forza e determinazione così come è avvenuto in occasione del Consiglio Comunale del 10 Giugno 2011 quando, senza la presenza dei Consiglieri PD, la Comunità Sulbiate rischiava di aprire la porte ad un insediamento di una grande struttura di vendita tipo il Globo di Busnago.


Noi, Circolo Pd di Sulbiate, contrariamente al Gruppo SI , non siamo pentiti degli accordi elettorali e delle scelte fatte. Un poco delusi, ma non più di tanto.
Non dobbiamo chiedere scusa a nessuno.

Anzi... siamo orgogliosi e soddisfatti perché, se la nostra presenza in Consiglio Comunale è servita ad evitare questo scempio e questo massacro, alla fine di questa esperienza amministrativa, in qualsiasi momento avverrà, il nostro bilancio, sarà più che positivo.


Non saremo annoverati tra coloro che hanno realizzato una scuola, ma tra quelli che non hanno permesso l’edificazione di 35.000 mq di una grande struttura di vendita per difendere ulteriore consumo di territorio e tutelare la qualità della vita di tutta una Comunità. Guarda caso: il primo punto del nostro programma. Di questi tempi, in particolare in Brianza, non è una scelta da poco!


Quale delle due imprese è giudicabile più meritevole di lode? Non sta a noi deciderlo!
Si pronuncerà chi verrà dopo di noi.


Termino con una breve considerazione personale ed una riflessione sul numero 7 rivolgendomi direttamente al Capogruppo del SI di Sulbiate :


Sig. Capogruppo della lista Civica dei 7 uomini del SI, ("personale Lista del Primo cittadino"), lo dico con positiva complicità e simpatia, in ragione della sua astensione da Lei manifestata in occasione del voto del nostro dirompente emendamento “NO OUTLET” che ha affossato i disegni del Sindaco: se per caso, in futuro, il PD riceverà dai cittadini riconoscenza e gratificazione, saremo generosi. Ci ricorderemo certamente anche di Lei e del suo parziale sostegno alla nostra decisione, serbandoLe, se ci sarà, un po’ di “gloria” futura..


La prossima volta, però, se possibile, sia un pò piu' gentile, come noi cerchiamo di esserlo con Lei, anche perché se non abbiamo più un Sindaco capace di unire, abbiamo scelto lo stesso Programma e condiviso gli stessi impegni verso gli elettori. Trovo ,quest’ultimo, un motivo più che ragionevole per sospendere ulteriori polemiche.
Per gli elettori il programma (“le cose da fare”) è molto più importante del sindaco.


Il numero 7 è uno dei numeri ritenuti perfetti.
Spesso può essere di buon auspicio. Indica molteplicità ed infinità. Nella Bibbia è molto importante. Alcuni sostengono essere la "firma" di Dio. Nella Genesi il settimo giorno è il giorno del riposo; in Egitto vi furono sette anni di abbondanza seguiti da sette anni di carestia; a Gerico il popolo d’Israele, insieme a sette sacerdoti, con sette trombe ed il settimo giorno marciarono intorno alla città per sette volte; ogni sette anni la Palestina non doveva essere coltivata, il settimo era l’anno sabbatico; dopo sette cicli di sette anni (il cinquantesimo) era l’anno del Giubileo; Salomone impiegò sette anni per costruire il Tempio e alla sua inaugurazione indisse una festa che durò sette giorni; nell’ultimo Libro ,l'“Apocalisse”, tutto ruota attorno a questo numero: sette chiese, sette candelabri, sette suggelli, sette coppe, sette stelle, sette spiriti,…


Nel caso specifico del Comune di Sulbiate, le ricordo, che le 7 persone della "personale" lista Civica SI che sostiene il Sindaco non sono più sufficienti per consentire di terminare serenamente il lavoro.


Attendiamo di conoscere, con curiosità ed impazienza, se, alla prova dei fatti, i sette Uomini del Si di Sulbiate, si riveleranno sette Cavalieri o sette piccoli nani.

Quelli simpatici, anche se un po’ pasticcioni della favola di Biancaneve
,s'intende.

Cordialità


ps.: Ispirandomi sempre in termini bibblici: come l'acqua non si trasforma in vino, così le bugie anche se proclamate più volte non diventano verità. Sempre menzogne restano! Recentemente sembra che anche il popolo italiano, vittima per molti anni di narcolessia e ipnosi mediatico televisiva, finalmente, se ne stia rendendo conto.



Maurizio Sarchielli
Segretario
Circolo PD Sulbiate.
09 luglio 2011


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Treni ad agosto un altro aumento del 9%, Pendolari infuriati. MB NEWS.

di Lorenzo Giglio

Continuano gli aumenti che regione Lombardia aveva previsto per il trasporto pubblico ed in particolare per i treni: ad agosto il balzo in su sarà del 9% rispetto alla tariffa attuale. Un ulteriore aumento che si va a sommare a quelli precedenti. E su internet e Faceboock diventano decine i gruppi di protesta a cui centinaia di utenti "scontenti" del rapporto qualità-prezzo si iscrivono... Clicca qui per leggere tutto il post.

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Bersani: se il Governo non è in grado deve andare a casa.

Tra il marasma nel governo e una manovra finanziaria che dà un colpo enorme al sociale, Berlusconi invece di rilasciare interviste sui suoi disegni futuri dovrebbe andarsene. Andare avanti così diventa pericoloso per il Paese