5 maggio 2011

"Domandare è lecito...." : La lettera al Sindaco del 8 aprile 2011 attende una risposta.

Cliccando qui potete visualizzare il post dell' 11 aprile 2011 e leggere la lettera che il Circolo del Partito democratico di Sulbiate ha inviato al Sindaco Stucchi, purtroppo ancora in attesa di una risposta. La lettera è stata inviata esattamente l'8 aprile 2011.


In sintesi nello scritto si precisava la nostra collaborativa volontà al dialogo e al confronto in merito all'oppotunità/inopportunità di un centro commerciale aree PE19/20.


Si richiedeva nella specifico "un supplemento di tempo" (non cocesso perchè la Giunta ha già deliberato positivamente anche se ancora ad oggi non conosciamo il risultato della votazione - delibera in in attesa di pubblicazione, nè evidentemente il testo di quanto deliberato) e di poter consultare una documentazione (almeno di massima) per approfondire, capire e comprendere i termini della questione, al fine di esprimere valutazioni il più consapevoli ed informate.


Si puntualizzava, inoltre, che nel programma della Lista Civica Sì Sulbiate Insieme 2009/2014 non era previsto alcun insediamento di centro commerciale/parco commerciale... che oggi invece è stato definito Grande Superficie di Vendita.


Dispiace leggere sui giornali l'uso strumentale del "NO grazie" del seguente post : "Centro commerciale a Sulbiate? Circolo PD: NO GRAZIE!", per accusare, neanche troppo velatamente, il nostro Circolo di posizioni ideologiche e pregiudiziali.


Invitiamo tutti i lettori a rileggere con attenzione il senso e il significato di quanto è stato scritto, di non fermarsi solo al NO enunciato nel titolo, che come tale ha esclusivamente la funzione di "catturare" l'attenzione e la curiosità dei lettori.

Chi non sa cogliere le provocazioni ed interpretarle per quello che sono, utile arricchimento ed approfondimento al dibattito pubblico e alla discussione in corso, muovendo accuse gratuite e indimostrabili nei confronti del suo interlocutore, solleva una cortina fumogena di parole, che hanno sì l'effetto di distogliere l'attenzione dalla vera questione politica, ma svolge così facendo un pessimo servizio alla chiarezza, alla trasparenza, alla democratica discussione che sempre devono precedere le decisioni e tutte le scelte politiche in particolare quelle importanti, come il caso della possibilità di insediamento di un Outlet nella nostra Comunità.

post correalti:
Centro commerciale Cascina Ca'...gli sviluppi secondo la stampa...
Centro Commerciale di Sulbiate, svincolo di Bellusco: la morte della campagna.




G.D.V.: articoli su Centro commerciale a Sulbiate.

Di seguito pubblichiamo gli articoli del Giornale di Vimercate edizione del 03 Maggio 2011 che trattano della questione Centro Commerciale Cascina Ca' Sulbiate.

Titolo della pagina:
Outlet, la Giunta ha detto "Sì"
Polemica in Consiglio comunale. Il Sindaco:"A decidere sarà comunque l'Aula
".

cliccare sugli articoli per ingrandire.



La nota del mattino del 05 maggio 2011.


1. OGGI BERLUSCONI INCONTRA HILLARY CLINTON E DIRA’ SI’ A TUTTE LE RICHIESTE USA. LA MISSIONE IN LIBIA CONTINUA COME PRIMA: LA LEGA HA FATTO SOLO BACCANO.
Oggi il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ed il ministro degli Esteri, Franco Frattini, incontrano il segretario di Stato Usa Hillary Clinton. Come al solito, Berlusconi dirà di sì a tutte le richieste, come ha già fatto incurante di doverne avvertire alleati e Parlamento quando Kerry, inviato di Obama, gli ha chiesto di partecipare ai raid aerei in Libia.
La missione in Libia intanto prosegue esattamente come prima. La mozione Pdl-Lega, che Bossi vanta per dimostrare che la Lega è ancora tosta (le parole usate dal leader leghista sono di altro tipo, ovviamente) in realtà non ha cambiato di una virgola la realtà dei fatti. Due soli sono i risultati conseguiti da Bossi: ha soffiato fumo negli occhi dei propri elettori, che avevano il mal di pancia per le decisioni di Berlusconi, e ha chiesto in cambio del ricatto sul governo qualche posto in più. Oggi vedremo, per esempio, se nel rimpasto di governo ci sarà spazio per Matteo Brigandì, il leghista nominato al Csm, ma rimasto senza poltrona perché decaduto per incompatibilità.
Nel frattempo, l’Italia ha perso la faccia di fronte al mondo.

2. OGGI IL GOVERNO DECIDE IL RIMPASTO, VARA LE SOLITE PROMESSE (PIANO CASA), METTE UN LIMITE AI CONTROLLI SULLE IMPRESE E PREPARA UNA STANGATA DA OTTO MILIARDI PER I CITTADINI NORMALI.
La riunione del Consiglio dei ministri oggi ha un ordine del giorno davvero pieno. L’obiettivo è di fare un po’ di campagna elettorale con un decreto per lo sviluppo che ha al primo posto l’allentamento dei controlli sulle imprese, di ricompensare i cosiddetti responsabili che hanno cambiato casacca per salvare la maggioranza con posti di sottosegretario e di mettere a posto i conti avviando una sonora stangata per i cittadini comuni con la scusa delle missioni all’estero, di cui si è tanto parlato in questi giorni.
A parte le nomination per il rimpasto di governo, il decreto sviluppo contiene le solite promesse e qualche altro intervento: dal piano casa (ma quante volte è stato approvato?) al fisco leggero per famiglie e commercianti (di fatto non si dovrà mandare tutti gli anni la dichiarazione sui familiari a carico), fino al provvedimento che Il Sole 24 Ore ha sparato oggi a tutta pagina: diventa illecito l’eccesso di controlli. Oggi si capirà meglio di che cosa si tratta.
“Ma quante frustate sono state approvate e date all’economia?” ha chiesto ieri ironicamente il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, intervenendo in aula alla Camera e prevedendo la gran cassa dei Tg di oggi e dei quotidiani di domani dopo il Consiglio dei ministri. “L’economia però non se ne proprio accorta” ha concluso il segretario del Partito Democratico, denunciando l’inconsistenza delle misure via via annunciate e la natura meramente mediatica di queste operazioni.
Con la scusa del dibattito sulle missioni all’estero e anche del dibattito in corso sui precari della scuola, il governo oggi avvierà la discussione anche su una stangata da 7 o 8 miliardi sulle spalle degli italiani. “Non è una manovra di aggiustamento dei conti” hanno detto ieri al Tesoro, ma un provvedimento che servirà soltanto a coprire costi nuovi. Una scusa clamorosa utilizzata per coprire l’indiscutibile maquillage dei conti pubblici allo scopo di non parlare di manovre e stangate prima delle elezioni. Come ha scritto oggi il Corriere della Sera, solitamente ben informato sulle questioni tecniche
che riguardano le misure in preparazione da parte del ministro Tremonti, per la protezione civile e i costi di assistenza agli immigrati serviranno circa 600 milioni e altri 700 ne serviranno per le missioni all’estero. Il piano triennale per la scuola non richiederà invece un euro in più: sistemerà un numero di precari inferiore ai pensionamenti, quindi si concluderà con una riduzione degli organici della scuola. Non solo: sistemerà precari che sono già pagati a stipendio pieno perché occupano posti vaganti. Dunque, non richiederà finanziamenti aggiuntivi. Il governo, insomma, parla di costi aggiuntivi per circa un miliardo di euro, ma si appresta a dare una stangata da 7 o 8 miliardi, sulle spalle dei cittadini. La verità, ovviamente, si saprà solo dopo il voto alle amministrative e ai referendum.

3. DOMANI SCIOPERO GENERALE CGIL, SABATO ASSEMBLEA GENERALE CONFINDUSTRIA: LAVORO E DIRITTI, CRESCITA DELL’ECONOMIA. LAVORATORI E IMPRESE METTONO SOTTO ACCUSA IL GOVERNO.
Lavoro, occupazione diritti: domani sciopero generale della Cgil, che chiama i lavoratori a protestare contro la politica economica del governo. Dopodomani assemblea generale della Confindustria a Bergamo. E anche la Confindustria critica la politica del governo. Da Il Corriere della Sera: “La Marcegaglia è tornata a ribadire lo scenario di estrema debolezza dell`economia con un nuovo allarme per un «Paese che cresce poco». …Non mancano segnali positivi, ma «siamo in una fase di crescita lenta, di recupero basso di occupazione, ed anche produzione industriale e export dopo primi mesi buoni stanno rallentando». Una fase «ancora difficile e rallentata». Se non si può «sforare sui conti pubblici», ha spiegato, «occorre investire su poche cose fondamentali e su questo ci siamo sempre battuti». I punti chiave, come più volte sostenuto in questi ultimi tempi e negli ultimi rapporti del centro studi, sono le liberalizzazioni e il fisco «concentrandoci sulle riforme a costo zero».E qui il governo non si è certo distinto anzi, ha continuato Marcegaglia, «ha fatto dei passi indietro».
Memento: chi ha fatto le liberalizzazioni? Il governo di centrosinistra. E chi propone oggi le liberalizzazioni, con ipotesi concrete di intervento di legge già depositate e altre in via di ultimazione? Il Partito Democratico.

4. PIANO INCENTIVI PER LE RINNOVABILI, UN’ALTRA OCCASIONE PERSA.
Dopo mesi di fermo, di danni provocati dalle mosse del governo, di litigi tra i ministri, oggi forse il Consiglio dei ministri varerà il decreto sugli incentivi per le fonti di energia rinnovabile. Dalle bozze che si conoscono le misure del governo rischiano di essere sbagliate. Se ne potrà parlare con maggiore precisione quando si conosceranno i testi ufficialmente approvati. Ma una cosa è certa: se il governo sbagliasse ancora in uno dei pochi settore che ha dato crescita e occupazione anche durante la crisi, non sarebbe solo un errore in più, sarebbe un peccato mortale.

5. BERLUSCONI FA FINTA DI CANDIDARE TREMONTI. COSI’ BRUCIA IL MINISTRO E OCCUPA ANCHE IL VIDEO, OSCURANDO CIO’ CHE NON VUOLE ABBIA SPAZIO SUI MEDIA: COME L’INCONTRO TRA PD E MARONI SULLE INFILTRAZIONI DI CAMORRA NELLE LISTE DEL PDL A NAPOLI.
Ieri sera ennesimo spot elettorale gratis della Rai a Berlusconi. Intervistato da Porta a Porta (con rimbalzo su tutti i tg, come se fosse una dichiarazione a reti unificate), Berlusconi ha incidentalmente lanciato la candidatura alla propria successione di Giulio Tremonti. Dopo aver bruciato la candidatura di Angelino Alfano, ha così bruciato anche
quella di Tremonti. E nello stesso ha lanciato un amo per accalappiare l’attenzione dei media e sviarla dai problemi del paese e delle città che andranno al voto.
Tra i fatti che Berlusconi ha teso a oscurare vi è l’incontro avvenuto ieri tra una delegazione di parlamentari del Partito democratico e il ministro dell’Interno, Roberto Maroni. Il tema al centro della riunione sono state le infiltrazioni dei camorristi nelle file del Pdl a Napoli. L’incontro si è concluso con l’impegno del ministro a vigilare perché le elezioni a Napoli siano libere da pressioni e trasparenti nei risultati.
Anche a Milano si è parlato ieri di criminalità. Di intercettazioni che gettano una luce sinistra sulla moralità di alcuni candidati. Senza contare le esternazioni di Lassini, l’autore dei vituperati manifesti sui magistrati paragonati alle Br: “Se sarò eletto non mi dimetterò”, ha chiarito ieri. Con buona pace della Moratti che aveva detto: o lui o io.

6. OGGI I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE TUTTI INSIEME VARANO UN OSSERVATORIO SULLA PAR CONDICIO IN TV, PRESENTANO UN ESPOSTO E METTONO IN MORA L’AUTORITA’ CHE DEVE VIGILARE SULLA TV.
Oggi tutti i rappresentanti dei partiti di opposizione fanno una conferenza stampa comune per denunciare all’autorità per le comunicazioni lo straripare della presenza televisiva di Berlusconi nonostante la par condicio. Verrà costituito un osservatorio. E si chiede anche che l’autorità intervenga con tempestività, non dopo la fine delle elezioni.

7. NAPOLITANO RICORDA GIOLITTI E I COMPITI DELLA SINISTRA.
Da l’Unità: “Il pensiero di Antonio Giolitti analizzato in una giornata di dibattito nella sede dell`Enciclopedia italiana cui, in conclusione ha partecipato anche il presidente della Repubblica sollecitato da Eugenio Scalfari e Giuliano Amato. Un confronto tra chi ha condiviso una lunga stagione politica, per poter annotare, alla fine che «chi fa politica a sinistra ed è a quanto pare oggi all`opposizione, dovrebbe leggere la definizione di cosa sia l`alternativa» data da Antonio Giolitti che sosteneva dover essere «credibile, affidabile e praticabile». Poi Napolitano ha aggiunto: «Sono passati 15 anni dal libro in cui Antonio scriveva questa riflessione e lui oggi non c`è più, ma resta vero che o l`alternativa la si immagina così o si resta all`opposizione». Ma è evidente che una notazione di questo tipo deve andare oltre la contingenza e può valere per ogni altro soggetto, anche per chi oggi siede nella maggioranza. Il presidente ha anche letto dei passaggi per spiegare cosa intendesse Giolitti nel suo scritto: essere credibili vuol dire «mostrarsi capaci di esercitare l`azione di governo», essere affidabili significa «togliersi di dosso il sospetto divolersi insediare al potere come alternativa senza alternativa», e praticabile vuol dire «rendere realistici e per ciò convincenti» gli obiettivi da raggiungere, gli ostacoli da superare e la gradualità per superarli. Un bell`impegno. Nel confronto c`è stato spazio per indicare le conseguenze che ancora oggi si pagano della sottovalutazione della socialdemocrazia in Italia figlia della «non conoscenza di quello che era quell`esperienza in Europa» ma anche del dover fare i conti con un partito socialista guidato da Craxi che per certi versi si rivelò «un intoppo». E anche del «divorzio tra politica e cultura e viceversa», un rapporto che «negli ultimi dieci, vent`anni si è rotto da entrambi i lati». In cui ha trovato spazio il giornale-partito la cui origine Scalfari ha ricondotto al concetto di casa-editrice partito che Giolitti impersonò con Einaudi”.