3 febbraio 2011


QUESTO NON E' FEDERALISMO. di Emanuela Baio.

Carissimi,
il voto della Bicamerale per il federalismo di oggi va considerato come una doppia bocciatura, sia di natura politica che nel merito del provvedimento.
Come sostiene il mio collega Sen. Stradiotto, ecco spiegati i dieci buoni motivi per votare no.
Il federalismo proposto non ha nulla a che vedere con gli slogan della maggioranza e con la sacrosanta necessita' di dare un assetto federale al sistema della finanza pubblica italiana. E' solo un pasticcio, per dieci motivi.

La riforma determina:

1) piu' centralismo e piu' poteri a Roma;

2) minore autonomia per i comuni;

3) minore responsabilizzazione per gli amministratori locali;

4) piu' tasse per i lavoratori dipendenti;

5) piu' tasse per i pensionati;

6) piu' tasse per le PMI (per intenderci, tutti i proprietari di fabbriche e capannoni pagheranno molto di piu');

7) nessuna tassa comunale per gli evasori;

8) disparita' intollerabili tra comuni privilegiati e comuni svantaggiati, anche all'interno della stessa Regione (basti pensare a quelli a vocazione turistica, che ne usciranno strafavoriti rispetto agli altri);

9) privilegi per tutti i comuni delle regioni a Statuto speciale;

10) confusione e incertezza normativa: il sistema fiscale diventera' un labirinto entro il quale per il cittadino sara' impossibile capire dove andranno a finire le sue tasse.

Eccoli, i dieci motivi per votare no.
Dieci buoni motivi per dire alla Lega:
'Peccato, vi siete sbagliati. Questo non e' federalismo'".


Emanuela Baio

AQUILA: dopo 22 mesi è ancora in emergenza abitativa.


A 22 mesi dal terremoto tanta gente è ancora senza un tetto non riesce a tornare nella casa originaria e riprendono le proteste: uno sfollato sfrattato dall'albergo, s'incatena in Regione, mentre una famiglia, senza casa per colpa della burocrazia, consegna le chiavi in Comune. E le persone assisitite restano 38965 (...)
foto di repertorio

LE DUE LISTE CIVICHE DI SULBIATE UNITE CON IL C.O.A.P. Domenica 06/02 dalle ore 09:00 alle ore 12:00 banchetti raccolta adesioni in tutte le piazze.

Comunicato C.O.A.P : Il Comitato Osservatorio Ambientale Pedemontana di Sulbiate informa di aver ricevuto il sostegno e l’appoggio pubblico di tutte e due le Liste Civiche rappresentate in Consiglio Comunale.


Le forze politiche di maggioranza e di minoranza condividono la lettera inviata al Presidente di Regione Lombardia Roberto Formigoni che sollecita un suo urgente intervento per risolvere l’emergenza ambientale/territoriale causata dal Progetto definitivo di Pedomonta S.P.A. che ha inopinatamente cancellato la Galleria di Sulbiate.



Sostengono pubblicamente l’iniziativa, i seguenti gruppi politici che si impegnano ad informare secondo possibilità la cittaddinanza, ed in particolare invitano i propri elettori a sottoscrivere l’appello domenica 06/02/2011, presso i banchetti che l’ O.A.P. (Osservatorio Ambientale Pedemontana) organizzerà dalle ore 09:00 alle ore 12:00 nelle piazze del paese per dare più forza, - grazie ad una più diffusa, consapevole, ed informata partecipazione di cittadini- sia alla lettera già inviata dal Comitato ambientalista locale al Presidente Formigoni, sia in particolare, a tutte le azioni già intraprese a livello istituzionale dal Sindaco Stucchi:




Lista Civica Si Sulbiate Insieme.








Lista Civica Progetto Territorio (PDL- Lega Nord – Comune Aperto)

Punti raccolta adesioni disponili per la settimana successiva. qui e qui.

Nota del mattino del 03/02/'11.

1. GOVERNO APPESO OGGI A DUE VOTAZIONI: SULLA PATRIMONIALE PER LE PICCOLE IMPRESE (IL FEDERALISMO SECONDO CALDEROLI) E SULL’AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE NEL CASO DELLA GIOVANE RUBY.
Giornata campale per il futuro del governo. Nella commissione bicamerale che deve valutare il decreto legislativo per l’attuazione del federalismo comunale si svolge il voto finale. Il Pd, il terzo polo e l’Idv hanno annunciato un no. La ragione è semplice: nonostante i cambiamenti apportati al testo da ministro Roberto Calderoli, il provvedimento è un pasticcio che lascia i comuni senza i mezzi necessari per sopravvivere e li costringe ad aumentare le imposte sui cittadini. In particolare la nuova Imu su artigiani e commercianti si rivelerebbe una vera imposta patrimoniale sui beni delle piccole imprese e anche di notevole entità. La Repubblica: “Per commercianti e artigiani il federalismo potrebbe non essere un buon affare: passando dall`Ici all`Imu, (dall`imposta comunale sugli immobili all`imposta municipale unica) rischiano di pagare più tasse sui loro laboratori, negozi, fabbricati. In teoria - per parlare di pratica bisognerà vedere come si muoveranno i Comuni - la quota versata potrebbe addirittura raddoppiare”.
Ieri sera in una lunga riunione alla Camera i gruppi parlamentari del Pd hanno esaminato il contenuto del decreto. Il PD – è stata la conclusione unanime – ha un’antica tradizione autonomista e vuole il federalismo. Ma questo decreto non apre la strada al federalismo, è un pasticcio. Il federalismo invece va perseguito seriamente, mettendo i comuni nelle condizioni di governare ed i cittadini nelle condizioni di giudicare il rapporto tra ciò che danno e ciò che ricevono. E puntando ad offrire in tutta l’Italia un servizio a qualità standard, lasciando che le amministrazioni virtuose possano offrire di più.
Il voto delle opposizioni nella bicamerale sarà un no. Probabilmente in questo modo si finirà 15 a 15. Le opposizioni chiederanno, se tale sarà l’esito, di fermare le macchine, senza forzature. Governo e maggioranza dovranno decidere. La Lega Nord, senza questo provvedimento, potrebbe scegliere di staccare la spina al governo.
Sempre oggi, alla Camera, in aula, si voterà sulla richiesta della Procura della Repubblica di Milano di poter ispezionare i locali del tesoriere di Berlusconi, in relazione al caso della giovane Ruby. La compravendita di posti e di prebende da parte della maggioranza nei confronti dei parlamentari di confine (Fli, Udc, Mpa) in queste settimane è andata avanti anche in attesa di questa scadenza. Dibattito e voto nel pomeriggio.

2. CALA IL REDDITO DELLE FAMIGLIE E UN GIOVANE SU TRE E’ DISOCCUPATO. L’ISTAT CERTIFICA CHE PER MOLTI ITALIANI IL MIRACOLO DI ARCORE E’ DIVENTATO UN DRAMMA.
Stefano Fassina, Unità: “Per la prima volta da molti anni, il reddito delle famiglie italiane è caduto, in media, del 2,7%. Un dato di straordinaria gravità economica e sociale. Ancora più preoccupante considerato che, in Italia, le medie sono bugiarde. La media combina insieme condizioni diverse, anzi opposte: l`annullamento del reddito di un giovane precario, prima a 1000 euro al mese, poi senza lavoro e senza indennità di disoccupazione; la sforbiciata alla retribuzione di un operaio in cassa integrazione; l`incremento spensierato del reddito di un evasore fiscale che, grazie allo scudo-condono del ministro Tremonti, ha potuto comprare a prezzi stracciati "un`assicurazione" contro futuri accertamenti. Un`altra politica economica avrebbe potuto attutire e redistribuire in modo meno regressivo i contraccolpi economici e sociali della crisi. Non è vero che non si poteva fare di meglio poiché «la crisi è globale e l`Italia ha il terzo debito più elevato del mondo senza essere la terza economia del mondo» come ripete la propaganda berlusconiana. Il ritornello è servito a coprire scelte politiche precise. Scelte di destra. Il controllo del bilancio pubblico era ed è inevitabile, ma i costi potevano essere minori e distribuiti in modo equo. Invece, per non intaccare le rendite da finanza, da regolazione corporativa ed a evasione fiscale dei preziosi bacini elettorali della destra, le riforme sono state accantonate e si sono colpiti i lavoratori dipendenti, i giovani precari, i piccoli imprenditori, le famiglie a reddito basso e medio. Nella manovra triennale dell`estate 2008, invece di concentrare le poche risorse disponibili sulle situazioni di maggiore difficoltà (famiglie senza lavoro) e promuovere il futuro (scuola, università), si sono smantellate, infatti, efficaci misure anti-evasione, si è completata l`eliminazione dell`Ici per le fasce più ricche e si è imposto un non sostenibile salvataggio di Alitalia per adempiere ad una sciagurata promessa elettorale. Poi, messe al sicuro le rendite, e fatto il condono per i super ricchi, è arrivato il conto da pagare: tagli ciechi all`istruzione e ai trasferimenti agli enti locali e raddoppio dei costi delle mense scolastiche, aumento del 25% del costo dei biglietti e degli abbonamenti per i bus e treni, impennata delle tariffe per i servizi pubblici, perdita di assistenza per tanti anziani, cancellazione delle borse di studio, prosciugamento delle risorse per la cultura, decurtazione dei fondi per la garanzia del credito alle piccole imprese. E così via…”.

3. LA RICETTA DI BERLUSCONI PER SUPERARE LA CRISI AFFASCINA LA DESTRA MA NON METTE UN EURO A SOSTEGNO DI FAMIGLIE E IMPRESE: UNA RIFORMA COSTITUZIONALE PER ABOLIRE LE REGOLE.
In una scandalosa intervista in ginocchio da parte del Tg1 (un quarto videomessaggio sarebbe stato troppo, si è ovviato con un’intervista finta) il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha chiarito che cosa vuole fare per dare una scossa all’economia, confermando che le cose non vanno affatto bene e che lui ha detto solo bugie fino ad
ora illudendo gli italiani. E’ la strategia del ritorno alla politica suggerita da Giuliano Ferrara. Ecco la ricetta: mettere sullo sfondo lo spauracchio dei comunisti che ti fregano la casa (il simulacro della patrimoniale serve appunto a questo scopo, non importa che nessuno dei partiti dell’opposizione abbia proposto nei suoi progetti questa soluzione, lo show riesce lo stesso e ottiene pure grande ascolto) e lanciare l’idea della scossa. Come? Ieri si è svolto un lungo incontro tra il ministro dell’Economia Giulio Tremonti e Silvio Berlusconi. La conclusione: non c’è un euro (se la lotta all’evasione fiscale la fai solo a parole, è chiaro che non si trovano altre risorse). Tutto ruota allora attorno alla bandiera del basta con le regole: la riforma dell’articolo 41 della Costituzione dovrebbe servire appunto a questo scopo. Peccato che a) per una riforma costituzionale ci vogliono maggioranze qualificate che Berlusconi non ha; b) una riforma costituzionale deve fare diversi passaggi alla Camera e al Senato, quindi necessita di tempi lunghissimi, almeno 4 o cinque mesi; c) le liberalizzazioni sono state fatte in presenza anche di questo articolo e sono state cancellate proprio dal governo Berlusconi. L’ennesima favola, insomma, che può tuttavia servire a Berlusconi allo scopo di coprire con un polverone le storie sulle minorenni (e infatti tutti i grandi quotidiani, oltre ai tg, titolano oggi a tutta pagina sulla scossa), di riprendere il contatto con la pancia della destra italiana, anch’essa rimasta attonita di fronte allo stile di vita del premier, e di avere pronto un pezzo di campagna elettorale classico, lo stesso che si ripete dal 1994.
Il tentativo di forzare il varo del decreto sul federalismo comunale anche in presenza di un voto senza maggioranza significherà, in questo contesto, che il Pdl e la Lega hanno deciso di prendere tempo rispetto alla crisi, ormai evidente, del fallimentare governo della destra.

4. DOMANI E SABATO ASSEMBLEA NAZIONALE DEL PD. A ROMA IL PARTITO COMPLETA IL PROGRAMMA E LANCIA LA SFIDA PER IL GOVERNO.
Domani e dopodomani si riunisce a Roma l’Assemblea Nazionale del Pd, composta dai circa mille rappresentanti eletti con le primarie del 2009. Dopo l’intervento del presidente Rosy Bindi, aprirà i lavori con un breve intervento politico il segretario Pier Luigi Bersani. Poi si riuniranno le commissioni per esaminare, discutere ed eventualmente apportare le ultime modifiche ai documenti sui temi in discussione in questa terza riunione dell’Assemblea Nazionale. Sabato mattina i documenti saranno illustrati e discussi in assemblea plenaria. Nel pomeriggio dopo il voto, intervento finale del segretario Bersani.
Con questo appuntamento il Pd ha completato il suo percorso per la predisposizione del programma. Sarà questa la piattaforma che il Pd offrirà al confronto con le altre forze politiche dell’opposizione, con le forze sociali, con tutti coloro che nel paese hanno il desiderio di andare oltre il berlusconismo.

5. TRA LUNEDI’ E MARTEDI’ LA PROCURA DI MILANO DECIDE COME PROCEDERE NEI CONFRONTI DEL PREMIER. NON ESCLUSA LA DIVISIONE DELL’INCHIESTA.
Tra lunedì e martedì la Procura della Repubblica di Milano deciderà i tempi e le modalità del processo sui reati contestati al presidente del Consiglio. Ancora non è chiaro se i reati verranno contestai nello stesso procedimento o in procedimenti separati. Se i magistrati sceglieranno i tempi brevi o diverse procedure. Lo si vedrà la settimana ventura.

6. L’EGITTO SULL’ORLO DEL BARATRO. USA E EUROPA STANNO A GUARDARE.
In piazza si fronteggiano sanguinosamente i sostenitori del cambiamenti e quelli del vecchio regime di Mubarak. L’esercito sta a guardare. Stati Uniti ed Europa parlano ma non possono che attendere l’evoluzione dei fatti in Egitto. Fatti dai quali dipendono anche molte cose del nostro futuro.

Documenti "sala negata". La domanda dei Comitati di Quartiere: la risposta della Giunta.

Per completare l'informazione del post del 31/01/'11:" LA GIUNTA NEGA LA SALA AI COMITATI DI QUARTIERE" la redazione pubblica i seguenti documenti:

LA DOMANDA DEI COMITATI DI QUANTIERE BRENTANA E SULBIATE INFERIORE.
per ingrandire il doc. fare clic sull'immagine.



LA RISPOSTA DEL SINDACO E DELLA GIUNTA.
per ingrandire fare clic sull'immagine



Art. 4 Rapporti con l'Amministrazione.
Il principio che deve animare i rapporti tra i Comitati di Quartiere e l'Amministrazione Comunale è quello della reciproca collaborazione....

E' evidente che in questo caso qualcosa non ha funzionato.