31 agosto 2019

C'è un'Italia più bella a cui vogliamo dare voce

Abbiamo espresso al Presidente della Repubblica il sostegno al tentativo di dare vita a un nuovo governo con una nuova maggioranza politica. Alla luce degli equilibri parlamentari, abbiamo riferito al Presidente di aver accettato la proposta del Movimento Cinque Stelle di indicare, in quanto partito di maggioranza relativa, il nome del Presidente del Consiglio dei Ministri. Questo nome c'è stato indicato dal Movimento 5 Stelle nei giorni scorsi.

Abbiamo altresì risolutamente confermato al Presidente Mattarella, in sintonia con quanto detto in occasione del nostro primo incontro, l'esigenza di costituire un governo di svolta e di discontinuità per questo Paese.



A seguito di un confronto tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle, nei giorni scorsi abbiamo definito un primo comune contributo politico e di indirizzo da offrire al Presidente incaricato.

Deve essere chiaro che non c'è alcuna staffetta da proseguire e non c'è alcun testimone da raccogliere. C'è semmai una nuova sfida da cominciare. L'inizio per l'Italia di una nuova stagione politica, civile e sociale.

30 agosto 2019

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA N. 255 del 28 agosto 2019


Mercoledì, 28 Agosto 2019

Capisco, non condivido, rifletto.

Capisco le ragioni che hanno spinto il PD, unito e compatto come non mai, a dare il via libera al Conte bis. Al netto degli interessi e delle ambizioni personali questa scelta ottiene alcuni indiscutibili risultati immediati, cui si aggiunge qualche possibile bonus futuro. Primo risultato, inimmaginabile fino a pochi giorni fa: aver mandato Salvini all’opposizione. Dove, nel tempo, potrebbe logorarsi. Mica poco. Secondo: aver garantito la tenuta del partito, o almeno dei suoi colonnelli (Calenda in fondo è sempre stato un ‘oriundo’). L’ovazione che oggi ha accompagnato la chiusura del discorso di Zingaretti ha accomunato tutte le anime interne. Ed anche quella del PD unito è una notiziona. Le certezze, per ora, finiscono qui. I bonus invece: la possibilità di riportare almeno un pezzo dei cinquestelle nell’alveo democratico, mettere in campo nuove politiche, tentare di salvare l’esito delle prossime regionali riproducendo lo schema giallorosso in Calabria, Umbria, forse persino Emilia e Toscana, determinare l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica (se arriveremo al 2022). Per questi occorrerà verificare se ne avremo la forza e le condizioni.

29 agosto 2019

Relazione di Nicola Zingaretti alla Direzione nazionale PD del 21 agosto 2019

Carissimi
come sapete ieri è caduto il 65esimo Governo dell’Italia. Uno dei peggiori della storia della Repubblica.

Il progetto della maggioranza giallo/verde che doveva produrre un cambiamento, una rivoluzione, dopo 14 mesi di lavoro è fallito.

Sono stati per l’Italia mesi drammatici. Segnati da una perenne litigiosità delle forze di maggioranza e dall’incapacità di indicare al Paese una via, un orizzonte, una strada da seguire.

Il dibattito di ieri al Senato non è stato da meno. Il Governo ha terminato il suo percorso tra insulti e urla e con un tardivo racconto da parte del Presidente Conte dell’irresponsabilità istituzionale del principale protagonista del suo Esecutivo.

Per mesi noi, nelle sedi parlamentari e nel Paese, facendo opposizione e nel paese abbiamo lavorato insieme per denunciare molte delle cose che ieri sono riecheggiate nell’aula del Senato dalle parole dei leaders del Governo che si sono rinfacciati a vicenda le responsabilità.

In questo tempo hanno fatto più notizia i conflitti o i sorrisi tra gli esponenti della maggioranza che non la crudeltà contro gli esseri umani. E tutto questo mentre i problemi del Paese scivolavano sullo sfondo. La verità ora è emersa, denunciata come è giusto dagli esponenti delle opposizioni, anche ieri, e anche incredibilmente dalle accuse reciproche all’interno della maggioranza.

Per il Paese l’eredità di questo governo è drammatica.

Per i cittadini è drammatica.

25 agosto 2019

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA N. 254 del 21 agosto 2019


Mercoledì, 21 Agosto 2019

Le consultazioni
La sveglia all’alba col mare ancora immobile e la spiaggia deserta, il treno da La Spezia per Roma, il tassista pentastellato (difficile trovarne uno che non lo sia a Roma) che quando gli chiedo di portarmi al Nazareno mi spiega di essere contrario all’accordo PD-M5S: così sono arrivato alla riunione della Direzione Nazionale del PD, fiducioso comunque che sarebbe stata una buona giornata.
Ieri del resto è caduto uno dei peggiori governi della nostra storia, cosa che fino all’ultimo temevo non potesse accadere e che già costituisce un successo.
Oggi si tratta di capire quali possano essere le prospettive future, e la premessa perchè esse siano positive è che il PD ritrovi una sua unità sotto la sola guida legittima, quella del segretario.
E questo almeno per il momento è avvenuto, con la votazione all’unanimità del documento che detta le condizioni per un’eventuale accordo di governo.
Una pregiudiziale che escludesse per principio qualsiasi intesa sarebbe stata sbagliata. Non solo perchè avrebbe finito col dare ragione a Salvini nella sua impulsiva corsa al voto, ma soprattutto perchè contraddicente un sistema parlamentare che richiede di verificare nelle Camere le maggioranze ed una legge elettorale di fatto proporzionale.

12 agosto 2019

12 agosto 1944 - Eccidio nazista di SantʼAnna di Stazzema

Era il 12 agosto 1944 quando 560 civili, tra i quali 130 bambini, furono uccisi in una fucilazione di massa. E’ il settantacinquesimo anniversario dell’atroce eccidio di Sant’Anna di Stazzema, giorno solenne di raccoglimento e di memoria per la Repubblica italiana e per l’Europa.

La più piccola tra i bambini, Anna Pardini, aveva soltanto venti giorni e fu uccisa tra le braccia della madre. “La strage, perpetrata allo scopo di seminare terrore da reparti dell’esercito nazista, accompagnati da fascisti repubblichini, costituisce uno degli episodi più brutali e disumani di quella guerra, innescata nel nostro continente da volontà di dominio sulle altre nazioni – ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. – Sono esemplari la tenacia e la forza morale con cui la comunità di Sant’Anna ha saputo tenere vivo il ricordo, trasmetterlo ai più giovani, trasformare quella ferita profonda in un impegno di ricostruzione, di convivenza, di sviluppo democratico. E’ questo lo spirito che ha animato l’Italia della Liberazione, della Costituzione, dell’affermazione dei diritti inviolabili della persona. E’ lo spirito dei fondatori dell’unità europea che hanno voluto voltare pagina dopo le guerre fratricide susseguitesi nei secoli. Di quei valori abbiamo sempre bisogno, oggi come allora.Non dovrà mai essere dimenticato quanto è accaduto, comprese le pagine più spaventose della nostra storia, perché chi dimentica è più debole, più esposto ai pericoli che, nel suo tempo, intolleranza, ostilità, violenza ripropongono”.

Per commemorare l’anniversario è stato srotolato il tappeto del mondo, realizzata con stoffe e lavori all’uncinetto inviati da ogni parte d’Italia e da altri 112 Paesi. L’opera “avvolge” la cerimonia di commemorazione in memoria delle vittime. Con i suoi 1.000 metri di lunghezza e i 6.000 pezzi che lo compongono, infatti, il tappeto accompagna i partecipanti alla cerimonia, lungo un percorso colorato, da piazza della Chiesa di Sant’Anna all’Ossario, nel Parco nazionale della Pace.

“Abbiamo creato un network, si tratta di un lavoro che può durare all’infinito”, affermano soddisfatti gli ideatori del progetto, nato all’interno dell’Associazione I Colori per la Pace.

La giornata avrà un respiro internazionale, sancito dal gemellaggio con il comune tedesco di Moers, dalla presenza del sindaco della città greca di Distomo, teatro il 10 giugno 1944 di una strage nazista che costò la vita a più di 200  civili.

6 agosto 2019

I cattolici un tanto al chilo

Editoriale di don Aldo Buonaiuto - IN TERRIS

Lungi da noi ergerci a paladini dell’ortodossia, giannizzeri di qualunque forma di papolatria, guardia pretoriana del Sacro Soglio. Non è una novità in duemila anni di storia pontificia avere opinioni discordanti sui successori di Pietro, ciò che invece è strumentale è tirare per la bianca veste i Pontefici a seconda delle convenienze del momento. Le antipatie, le invidie, le maldicenze, le ostilità non risparmiarono neppure i patriarchi biblici come Abramo e Mosè, figuriamoci se potevano mancare nella litigiosa comunità nascente dei seguaci di Gesù. Se c’è un posto nella storia e nella geopolitica antiche, in cui lo spirito polemico, per usare un eufemismo, abbondò, fu proprio la Palestina di duemila anni fa. Lo stesso Gesù, come amava ripetere il Cardinale Giacomo Biffi, aveva un temperamento mediorientale fumantino e appassionato come ben sanno i mercanti nel tempio. Così non sorprende che fin dalle origini del cristianesimo non siano mai mancati strali acuminati scagliati contro i Vicari, contrapposti persino a quel Principale da cui traggono la loro autorità. Anche nell’ultimo mezzo secolo non sono stati risparmiati attacchi ad alcun Pontefice: per i nemici Roncalli era modernista, Montini amletico e tentennante, Luciani improvvisatore e inadeguato, Woytila viaggiava troppo e pensava solo alla Polonia, Ratzinger troppo astratto e lontano dal popolo. Il trattamento però riservato a Francesco dai sedicenti cattolici tutto d’un pezzo, presenta caratteristiche anomale. Stavolta infatti sono proprio certi cattolici a sparare senza pietà la più inplausibili accuse.

Sicurezza bis: ecco cosa prevede il testo e cosa non va

5 agosto 2019 - Le critiche al testo non arrivano solo dalle Ong ma anche da molti esperti giuristi

E’ in arrivo l’ultimo passaggio per il decreto legge sicurezza bis: domani il provvedimento voluto dal vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini dovrebbe incassare il via libera del Senato, dove dovrebbe essere posta anche la questione di fiducia. 

Il provvedimento si occupa prevalentemente di immigrazione e di manifestazioni pubbliche. E’ soprattutto sul primo tema che si è concentrata la comunicazione politica di Salvini, all’insegna di una “stretta” sulle operazioni di soccorso operate in mare dalle Ong, che a ben vedere risultano essere il bersaglio sostanziale del decreto.

Ma le critiche al testo non arrivano solo dalle Ong ma anche da molti esperti, giuristi, come anche l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani che con una lettera di dodici pagine il 18 maggio ha chiesto all’Italia di ritirare le direttive di marzo e aprile sul soccorso in mare.

PALETTI PER L’ACCESSO DELLE NAVI: il ministro dell’Interno “può limitare o vietare l’ingresso il transito o la sosta di navi nel mare territoriale” per motivi di sicurezza, quando si pensa che sia stato violato il testo unico sull’immigrazione e sia stato compiuto il reato di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”.

Questo articolo in particolare è stato criticato da diversi esperti perché pone una questione di conflitto di competenze tra ministero dell’interno, ministero dei trasporti e delle infrastrutture e ministero della giustizia. È competenza infatti del ministero dei trasporti e delle infrastrutture autorizzare l’entrata di una nave in un porto italiano, inoltre è compito delle procure e quindi del ministero della giustizia aprire un’indagine per un’ipotesi di reato di tipo penale come il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

5 agosto 2019

SettegiorniPD in Regione Lombardia

     La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale Un paese in vacanza

Il 2 agosto è data che evoca le vacanze, ma ricorda una delle pagine più nere, tristi e dolorose della storia contemporanea italiana: 39 anni fa una bomba faceva strage alla stazione di Bologna cancellando 85 vite e gettando il Paese nella fase più buia degli anni di piombo.
Il 2 agosto 2019 non entrerà, per fortuna, nella storia del nostro Paese, visto che si discute di moto d’acqua e di riforma della giustizia con l’arroganza di una camicia sbottonata dal pulpito istituzionale di un bagno della riviera romagnola. Agosto si apre, comunque, all’insegna di una grande incertezza politica a livello nazionale e di preoccupanti segnali di debolezza a livello regionale. Una debolezza che ha i numeri di una produzione industriale che cala dello 0.9%, non succedeva dal 2013, e di un 20% di incremento dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali nei primi mesi del 2019.
E la regione che fa? Poco o nulla. Anzi, annuncia per l’autunno un cocktail avvelenato di misure antismog che consentiranno la libera circolazione a tutti i veicoli, Euro 0 compresi, e di aumento di biglietti e abbonamenti per i pendolari che utilizzano solo il treno. Da Palazzo Lombardia si tenta di gettare la croce addosso al Comune di Milano, reo di aver varato politiche ambientali vessatorie nei confronti dei cittadini, ma la realtà ci parla di una regione che da anni annuncia svolte green, ma rimane ancorata a standard e politiche che negano, nei fatti, l’emergenza ambientale e perpetuano un modello di sviluppo che ha ormai il fiato corto.
Buone vacanze, allora, e fate attenzione alle moto d’acqua e ai vicini d’ombrellone con la camicia sbottonata. Con la newsletter ci si rivede a inizio settembre.

2 agosto 2019

Newsletter | TANTO CORAGGIO A URSULA E A TUTTI NOI CITTADINI EUROPEI

Care, cari,

un saluto prima delle vacanze, che vi auguro siano le migliori per voi.
Come sapete, questi due mesi dopo le elezioni sono stati dedicati alla ricostituzione degli organi e dei vertici delle Istituzioni europee, arrivando a due importanti risultati: l’elezione di David Sassoli alla Presidenza del Parlamento UE e la “prima” votazione di Ursula Von der Leyen, e dico prima perché per completare l’elezione a ottobre il Parlamento UE dovrà votare lei e l‘intera Commissione europea, dopo aver fatto un ”esame” a ciascun Commissario.

Per quanto riguarda me, sono nuovamente stata eletta come Vicepresidente  della Commissione per  l’industria, la ricerca e l’energia, membro della Commissione per lo Sviluppo e membro delle delegazioni interparlamentari per la cooperazione settentrionale e per le relazioni con la Svizzera e la Norvegia, per le relazioni con i paesi della Comunità andina, all'Assemblea parlamentare euro-latinoamericana.

Brevi considerazioni politiche su quanto è accaduto:

1 agosto 2019

SettegiorniPD in Regione Lombardia

     La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale Seduti sulla riva del Po

Si chiede più autonomia, ma si finisce per non utilizzare compiutamente neppure quella di cui si è già in possesso. È quello che sta accadendo in Regione Lombardia con il Presidente Fontana che si straccia le vesti di fronte alla incapacità del governo di dare risposte alle sue richieste di maggiore autonomia e una regione che non riesce a fare investimenti.
L'assestamento di bilancio che si va a discutere in aula è fatto più di rinvii di spese di investimento sul conto pluriennale che di novità vere e proprie per la conduzione della Lombardia. Questo ci preoccupa perché vediamo una regione sempre più bloccata, tanto che ci permettiamo di parlare, in molti settori, di emergenza Lombardia.
Le nostre proposte di emendamenti ed ordini del giorno intendono dare una scossa a questa maggioranza, perché la Lombardia merita di più. Una regione come la nostra non può stare seduta sulla riva del fiume Po ad attendere un'autonomia che non si vede avanzare: deve rimboccarsi le maniche, come storicamente hanno sempre fatto i lombardi e come, a dispetto dello slogan scelto da Fontana, "al lavoro", non sta certo facendo questa Giunta.