Care, cari,
un saluto prima delle vacanze, che vi auguro siano le migliori per voi.
Come sapete, questi due mesi dopo le elezioni sono stati dedicati alla ricostituzione degli organi e dei vertici delle Istituzioni europee, arrivando a due importanti risultati: l’elezione di David Sassoli alla Presidenza del Parlamento UE e la “prima” votazione di Ursula Von der Leyen, e dico prima perché per completare l’elezione a ottobre il Parlamento UE dovrà votare lei e l‘intera Commissione europea, dopo aver fatto un ”esame” a ciascun Commissario.
Per quanto riguarda me, sono nuovamente stata eletta come Vicepresidente della Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia, membro della Commissione per lo Sviluppo e membro delle delegazioni interparlamentari per la cooperazione settentrionale e per le relazioni con la Svizzera e la Norvegia, per le relazioni con i paesi della Comunità andina, all'Assemblea parlamentare euro-latinoamericana.
Brevi considerazioni politiche su quanto è accaduto:
A. Innanzitutto la soddisfazione per l’elezione di David Sassoli che sarà una buona opportunità per un’Europa coesa e solidale, ma anche un’opportunità per l’Italia. Chiariamo subito però che questa posizione (che rappresenta l’unico traguardo italiano) non è certo merito del Governo italiano, quanto mai isolato in Europa!
E’ invece il frutto di una scelta della famiglia progressista e del prestigio che la componente italiana del PD ha conquistato in essa. Infatti, nella ripartizione delle “caselle” apicali, fatta dai leader europei, la Presidenza del Parlamento UE spettava ai socialisti e democratici e lì noi italiani del PD abbiamo vinto;
B. Poi la delusione perché la regola dello Spizenkandidaten è stata tradita dai Capi di Stato che non hanno indicato per la presidenza della Commissione UE, una delle personalità che i partiti politici avevano proposto agli elettori. Vi ricordate? Erano Weber per i Popolari, Timmermans per i Socialisti e Democratici, Vestager per i Liberali e Ska Keller per i Verdi .
Questo è stato un vulnus per la delicata democrazia europea, e io insisto su questo punto, anche se so che parecchi la considerano una noiosa lamentela. NO, non è cosi!
Abbiamo sempre detto che alcuni cambiamenti erano indispensabili per rafforzare il legame tra gli elettori e le Istituzioni europee ancora percepite troppo lontane e la possibilità che fossero gli elettori a determinare il Presidente era vista come una proposta positiva, come le liste transazionali e altre riforme, che comunque noi riproporremo anche più rafforzate.
C. La doppia delusione perché, a un certo punto, l’indicazione anche della Merkel era per avere Presidente della Commissione UE Frans Timmermans, un uomo aperto che vuole la RESPONSABILITA EUROPEA, che vuole puntare ALLO SVILUPPO PIÙ CHE ALL‘AUSTERITÀ, che parla italiano e che ama il nostro Paese. L’obiettivo era vicino, c’era una larghissima maggioranza di Stati a favore, ma sapete chi ha bloccato questa proposta?
1. I paesi di Visegrad (e possiamo capirli), Timmermans difende lo stato di diritto e loro teorizzano la « democrazia illiberale», Timmermans vuole la suddivisione obbligatoria degli immigrati e loro non ne vogliono neanche uno;
2. L’Italia! Si avete capito bene: l’Italia che avrebbe avuto tutto da guadagnare, ma ha preferito stare coi paesi che oggi sono decisamente contro il «nostro interesse nazionale». È uno strano caso di AUTOLESIONISMO oppure più semplicemente non si vuole un’Europa amica e vicina perché non fa gioco elettorale;
D. la difficile valutazione della candidata Ursula Von der Leyen (nel seguito UVDL). Alla prima occasione di incontro al gruppo S&D UVDL ha fatto un’impressione modesta sia per approccio e visione, che per i contenuti.
E’ iniziata allora una trattativa molto serrata con un negoziato politico che ha visto il nostro Gruppo S&D, e la delegazione PD, avanzare le proposte indispensabili per noi per un voto positivo: flessibilità, investimenti e Golden rule, Pilastro sociale con diritti dei lavoratori, Garanzia per la disoccupazione, salario minimo comune e Child Guarantee, lotta al cambiamento climatico e sviluppo sostenibile, IMMIGRAZIONE sia per l’emergenza e l’accoglienza che per una risposta comune europea a questa sfida.
Ma prima di tutto abbiamo voluto capire e chiarire quale fosse l’orizzonte valoriale ed il quadro europeista che caratterizzavano la proposta di UVDL.
Il discrimine per sostenerla è stato innanzitutto la scelta di un rafforzamento del progetto e dell’integrazione europea che la candidata Presidente ha espresso in modo chiaro sia all’interno dell’UE (più unità) che all’esterno (un’Europa forte di fronte a Russia e USA). Con un discorso ispirato e molto ricco di proposte (direi tutte quelle che abbiamo chiesto, tranne qualche mancanza sull’immigrazione) UVDL si è presentata al Parlamento UE sotto un’altra luce: una donna forte e insieme mite, sicura di se’ tanto da entrare con disinvoltura anche in accenni di vita personale, decisa nel respingere i voti indesiderati e quasi umile nel cercare consensi, che le erano stati negati dai Verdi. Questa UVDL ha meritato dunque il nostro voto e l’ha avuto, ma naturalmente non è una cambiale in bianco e a ottobre verificheremo che tutti i commissari stiano coerentemente dentro questo quadro!
E. La soddisfazione per l’indicazione di DUE DONNE nel pacchetto, delle nomine: Ursula Von der Leyen e la Christine Lagarde. Possiamo condividere o no la loro politica ma si tratta di due DONNE e, in quelle posizioni, non era MAI successo.
E’ UN SEGNALE IMPORTANTE che deve avere ricadute OVUNQUE!
F. Infine lo sconcerto per il voto su UVDL delle forze di governo italiane che, come noto, si sono divise: 5 stelle ha votato SI, la Lega ha votato NO.
In questo modo si e reso palese che QUESTA MAGGIORANZA NON C’E’ (o non c’è più) ne’ in Italia (conflitti continui) ne’ in Europa!!! Che maggioranza è una coalizione che si divide frontalmente sul voto più importante che indirizza il cammino futuro dell’UE? Inoltre il voto dei 5 stelle a favore ci fa dire “benvenuti nel club europeo, per ultimi!” perché contraddice tutta la retorica antieuropea che ha alimentato negli anni anche la narrativa grillina! Ennesimo cambio di posizione che, speriamo, sia definitivo o almeno di una certa durata! Il voto della Lega è il coronamento di una strategia fallimentare che ha portato il Governo, e purtroppo l’Italia, ad isolarsi e a non contare nulla. A poco valgono e varranno i ricorrenti tentativi del Presidente, Giuseppe Conte di esprimere una linea più dialogante. Si è evitata la procedura di infrazione, ma tutti i principali nodi del rapporto ITALIA-UE sono apertissimi davanti a noi. Conte può cercare di usare le parole più diplomatiche e i toni più suadenti (cosa che ben gli riesce) ma purtroppo questa tattica in Europa non incanta. In Europa sanno bene chi comanda in Italia!! E non sono ne’ Conte ne’ 5stelle! Per concludere: in questo passaggio europeo di luci ed ombre , mi piace ricordare la citazione fatta da UVDL in aula a Strasburgo: “IL SEGRETO DELLA LIBERTA’ E’ IL CORAGGIO!!!!”
Tanto coraggio perciò, per l’Europa, a URSULA e a TUTTI NOI CITTADINI EUROPEI.
Un caro saluto a tutti, un augurio di buone vacanze e vi ricordo che osservazioni, proposte e critiche sono ben accette.
Patrizia Toia
Per contattarmi:
mail: segreteria@patriziatoia.it - patrizia.toia@europarl.europa.eu Recapiti telefonici : 3357095410 - 0239526858 |
2 agosto 2019
Newsletter | TANTO CORAGGIO A URSULA E A TUTTI NOI CITTADINI EUROPEI
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