30 gennaio 2019

È stato finalmente pubblicato in GU il decreto legge sul Reddito di Cittadinanza. Una sintesi

Il Reddito di Cittadinanza verrà «suddiviso per ogni singolo componente maggiorenne»
di Sara De Carli

Il decreto legge sul Reddito di Cittadinanza è finalmente arrivato in Gazzetta ufficiale, con un testo con qualche differenze dalle bozze che circolavano come “definitive” anche all’indomani del Consiglio dei Ministri che lo ha approvato, il 17 gennaio scorso. È in vigore da oggi.
Le note salienti. Il Reddito di Cittadinanza è istituito a decorrere dal mese di aprile 2019. Può essere richiesto dopo il quinto giorno di ciascun mese (quindi per la prima volta dal 6 aprile, che è un sabato). Entro 30 giorni da oggi invece l’INPS renderà disponibile il modulo di domanda (prima quindi dei 60 giorni che il Parlamento ha per emendare il testo, ma d’altronde tutto l’articolo 1 parla di straordinaria necessità e urgenza). A decorrere dal 1° marzo 2019, il vecchio Reddito di inclusione non può essere più richiesto. Il RdC costituisce livello essenziale delle prestazioni nei limiti delle risorse disponibili.

27 gennaio 2019

C'è posta per Salvini. La lettera di Guido Pietrogrande

24 Gennaio 2019
Pubblichiamo la lettera che Guido Pietrogrande, un nostro segretario di circolo di Monza, ha scritto e che intende spedire al Ministero dell'Interno.

Al signor Ministro degli Interni
Piazza del Viminale, 1 - Roma 00184

Le scrivo questa lettera aperta dopo aver letto dei fatti che stanno avvenendo al CARA di Castelnuovo, e in particolare di un suo commento a giustificazione della decisione di chiudere il centro, in cui ha affermato di ritenere di agire “come un buon padre di famiglia”, per far risparmiare i soldi degli italiani.
Sono padre da poche settimane, e questo riferimento mi ha sconvolto.
Lei parla del destino di più di 500 persone come se stesse parlando della sostituzione delle lampadine a incandescenza con dei nuovi LED a risparmio energetico.
Il CARA ospita persone, PERSONE!

24 gennaio 2019

Salvini e quella macchia oscena di Castelnuovo di Porto

Un vero e proprio blitz quello del ministero dell’Interno, che il Pd non ha esitato a definire una “deportazione”

Mettere per strada oltre 100 lavoratori. Fatto. Calpestare la dignità. Fatto. Ignorare i diritti e l’umanità. Fatto. Interrompere violentemente un cammino di integrazione per i migranti. Fatto.

Cala il sipario sul CARA di Castelnuovo di Porto, centro modello che nel marzo 2016 papa Francesco scelse per la celebrazione della lavanda dei piedi del giovedì santo, inchinandosi per il rito davanti a 12 profughi.

Il CARA di Castelnuovo di Porto ospitava 500 migranti ed è il primo centro di accoglienza per richiedenti asilo nella lista di quelli che dovranno chiudere i battenti, a poco più di un mese dalla conversione in legge del decreto sicurezza. Nessuna riconoscenza per il comune di Castelnuovo che ha fronteggiato l’emergenza nazionale per 10 anni, con il secondo centro di accoglienza più grande del Paese.

La Locomotiva - 12 gennaio 2019 Convegno PD sui treni




22 gennaio 2019

L’appello di Gino Strada alla resistenza: “Governati da fascisti e da coglioni”

Il fondatore di Emergency: “La fortezza Europa è un’idea hitleriana”

“Gli esseri umani non sono sacchi di patate, che vengono dirottati, tu ne prendi 10, io 15. Ma dico siamo impazziti? Questo è un mondo di barbari. Qui stiamo tornando con le stesse logiche di tempi che speravamo non dovessero più ripresentarsi. Questa idea di un europa che si chiude con muri è un’idea che ha un nome molto chiaro: l’idea della fortezza europa è un’idea hitleriana”. Lo dice Gino Strada, fondatore di Emergency ‘Circo Massimo’ su Radio Capital.

Strada continua: “Siamo di fronte a un governo razzista e fascista che non ha nessun problema a lasciar morire persone. Non è una grande novità perché questo terreno è stato preparato dal governo precedente e dal ministro degli Interni precedente”.

Il Movimento 5 stelle sulla linea di Salvini, spiega, “è un segnale terribile. Quando alla fine si è governati da una banda dove una metà sono fascisti e l’altra metà sono coglioni non c’è una grande prospettiva per il paese”.

SettegiorniPD in Regione Lombardia

La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale Nuovo cinema gialloverde

A Roma qualcosa sembra sia cambiato davvero. Il centro nevralgico della produzione audiovisiva non è più Cinecittà e neppure la sede RAI di Saxa Rubra; il vero centro di produzione di fiction di vario genere è ormai situato nei palazzi del governo. Basti pensare al set cinematografico allestito per il rientro di Cesare Battisti o alla quotidiana gara tra ministri per mettere il faccione sui social.
Tra una ripresa e l’altra, si moltiplicano le polemiche tra i contraenti del contratto di governo: se quota 100 e reddito di cittadinanza paiono giungere in porto, sono molti i fronti aperti: dalle grandi opere a un’autonomia pronta a parole, ma complicata nei fatti.
Tensioni che riaffiorano anche in Consiglio regionale, con i 5 Stelle che si smarcano sulla TAV e le grandi opere in generale, ma si schierano compatti sul fronte dell’autonomia.
Per parte nostra, chiediamo chiarezza sulle infrastrutture, coraggio sul trasporto pubblico locale e continuiamo a dare credito al percorso sull’autonomia, ma siamo preoccupati per un governo che non pare guardare con grande attenzione alla Lombardia.
Ci ha raggiunti proprio nelle ultime ore anche la notizia della condanna del nostro ex capogruppo Luca Gaffuri nell'ambito del processo sulle spese irregolari dei gruppi tra il 2008 e il 2012. A Luca tutta la nostra stima e la nostra solidarietà. (La dichiarazione di Fabio Pizzul)

21 gennaio 2019

Francia e Germania riscrivono i loro rapporti. L’Italia sovranista neanche se ne accorge

Ecco l’Europa a due velocità di cui si parlava quando ancora si poteva ragionare sullo sviluppo dell’Unione. Parigi e Berlino sono passati dalle parole ai fatti.

Ricordate quando in questo Paese si poteva ancora parlare, con una parvenza di serietà, del futuro dell’Europa? Era il tempo in cui Emmanuel Macron si era messo in testa di riformare l’Unione, in cui Angela Merkel aprì all’idea dell’Europa a due velocità. Maggiore integrazione e maggiori opportunità per chi era disposto a guardare avanti, gli altri fermi al palo, ostaggio dei loro nazionalismi. All’epoca l’obiettivo di questa offensiva erano gli egoismi del gruppo di Visegrad. La Brexit non era ancora diventata il disastro che è oggi e l’Italia era governata da Paolo Gentiloni, che aderì con entusiasmo agli appelli di Macron e Merkel.

E’ passato poco più di un anno, in realtà sembra un’era geologica fa. L’unico governo che si autodefinisce orgogliosamente sovranista e populista dell’Europa occidentale, ha scavato un fosso profondissimo nei rapporti con gli alleati storici, proprio a partire da Francia e Germania, inscenando da subito uno scontro senza precedenti con presidente della Repubblica francese e con le istituzioni europee. Con il solo risultato di risvegliare antichi pregiudizi nei confronti dei governanti italiani, tanto da spingere la Cancelliera a far sapere al presidente Mattarella che lei “parla con Conte e non con i suoi ministri”. Come darle torto.

19 gennaio 2019

SAVE THE DATE - Gigi Ponti | Fare Brianza

La ricerca pubblica: opportunità e sfide per il Paese


lunedì 21 gennaio 2019 ore 21:00

Gigi Ponti dialoga con:

Elena Cattaneo, ricercatrice e Senatrice a vita

Vimercate (MB) – Biblioteca Civica, Auditorium – Piazza Unità d’Italia, 2

17 gennaio 2019

Congresso PD 2019 - Convenzione di Circolo

Il Circolo PD di Sulbiate parteciperà alla convenzione
presso la sede del Circolo di Bernareggio
domenica 20 gennaio 2019 ore 9,00-12,30


16 gennaio 2019

Sicurezza online per le donne

Riceviamo dal C.A.DO.M. (Centro Aiuto Donne Maltrattate, un’associazione di donne che opera a Monza e sul territorio della Brianza dal 1994 allo scopo di prevenire e contrastare ogni forma di violenza contro le donne sia in ambito familiare che sociale) dei ringraziamenti per il lavoro che tramite il blog stiamo svolgendo nel promuovere le donne e condividiamo volentieri questa guida appena uscita che parla della sicurezza online per le donne. E' stata scritta da donne per le donne e permette alle donne di proteggersi on-line.


Una guida per permettere alle donne di essere online in sicurezza

Ci è piaciuto il modo in cui hanno dato alcuni suggerimenti  e soluzioni su cosa fare in ogni situazione.


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15 gennaio 2019

SettegiorniPD in Regione Lombardia

La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale Una regione in letargo

Un inverno anomalo quello che stiamo vivendo in Lombardia: poche tracce di neve, temperature con picchi primaverili, nebbia intermittente e insolite folate di vento secco alimentano incendi e non spazzano l’inquinamento.
Nonostante queste anomalie, c’è chi non perde l’occasione per sprofondare in un letargo stagionale.
Non stiamo parlando di plantigradi o roditori, ma della Giunta regionale e della maggioranza che la sostiene. La programmazione dei lavori del Consiglio da qui alla fine di marzo è piuttosto eloquente e si trascinerà con pochi provvedimenti che testimoniano una scarsa produttività legislativa e un’ancor più ridotta capacità di elaborare una strategia per lo sviluppo della Lombardia.
Ci diranno che siamo in attesa dell’accordo con il Governo per l’autonomia della regione, ma anche su questa partita abbiamo molti dubbi riguardo l’effettivo inizio di una nuova fase istituzionale. Ci piacerebbe vedere una regione che, in attesa di notizie da Roma, eserciti le sue funzioni e promuova una vera autonomia dei diversi territori della Lombardia, ma non vediamo nulla di tutto questo.
Comuni sempre più affaticati e province affamate (anche dalla regione) da tempo auspicano la fine del centralismo regionale. Ma su questo c’è un gran silenzio, forse per non disturbare il dolce letargo.

10 gennaio 2019

Migranti. Porti chiusi? Solo a parole. «In realtà restano aperti»

Nello Scavo, martedì 8 gennaio 2019 - Avvenire.it
I direttori degli scali smascherano la bugia sugli accessi off-limit: «Sono sempre stati aperti. Dal ministero mai nessun divieto E non compete al Viminale»

Dopo che i giornali, tra cui Avvenire, hanno smascherato la bugia sulla chiusura dei porti italiani utilizzando fonti ufficiali, arriva l'ennesimo tweet del ministro Matteo Salvini che riporta solo i dati parziali dal 1 all'8 gennaio 2019 e non fa alcun cenno alle 359 persone sbarcate solo a dicembre, quando i porti a suo dire dovevano essere chiusi.


«Salvini dice che i porti sono chiusi, ma a Lampedusa continuano gli sbarchi». Lo dice Vittorio Alessandro, contrammiraglio in congedo della Guardia costiera italiana. «Non c’è un decreto che dica che i porti sono chiusi - fa notare l’ufficiale -, ci sono solo lanci su Twitter che vogliono dare un indirizzo a comandanti, magistrati e sindaci. Il tutto solo sui social network». Secondo Alessandro «non possiamo fermare un flusso che non può essere fermato. La realtà - ha detto alla testata Tpi –, è sempre più forte delle scelte ideologiche».

8 gennaio 2019

Congresso PD 2019 - Presentazione candidati


Carissime, carissimi,

dal 7 al 23 gennaio 2019 in tutti i Circoli d'Italia e dell'Estero si dovranno scegliere i candidati a Segretario nazionale, che concorreranno alle Primarie aperte del 3 marzo 2019.

I candidati ammessi, in ordine di sorteggio, sono:

  1. Roberto Giachetti
  2. Maurizio Martina
  3. Francesco Boccia
  4. Nicola Zingaretti
  5. Dario Corallo
  6. Maria Saladino

E' fondamentale consentire a tutti voi di conoscere e valutare la piattaforma politica che ogni candidato propone alla platea degli iscritti, in modo che il voto sia consapevole ed informato.

Di seguito una breve presentazione di ogni singolo candidato e il link alla versione integrale delle linee politico-programmatiche di ognuno.

Un caro saluto
La Commissione nazionale per il Congresso


ROBERTO GIACHETTI

Con Anna Ascani ci candidiamo per dare una voce non ambigua al riformismo radicale, all'orgoglio per ciò che abbiamo fatto al governo del Paese, al rifiuto di un nostalgico ritorno al passato. Non tutto è andato come volevamo, ma i numeri dimostrano che l'Italia con noi è andata avanti. Non dobbiamo chiedere scusa, ma rilanciare con più forza il nostro impegno per il cambiamento. #sempreavanti

www.sempreavanti.eu


MAURIZIO MARTINA

Rompiamo gli schemi e uniamo il PD. Dobbiamo cambiare insieme. Innovare, non guardare indietro. Per un riformismo radicale che batta i populisti e si faccia alternativa nel paese reale. A partire dalla lotta alle diseguaglianze e dalla giustizia sociale. Con Maurizio Martina e tutti noi. Fianco a fianco

http://www.mauriziomartina.it/fiancoafianco.pdf


FRANCESCO BOCCIA

Costruiamo un PD #aporteaperte, in grado di ascoltare tutti e capace di dare voce a chi non ce l'ha. Un Partito che rappresenti l'anima del Paese: ceti popolari, periferie, giovani, anziani, prestatori d'opera dipendenti e autonomi. Diritti e innovazione, il nostro impegno al tempo del capitalismo globale e digitale. Un partito ecologista, del lavoro e della scuola aperta a tutti, aperta sempre.

https://mozione.francescoboccia.com


NICOLA ZINGARETTI

Sono Nicola Zingaretti. Mi candido come segretario del Pd con la volontà di riaccendere una speranza. Porto in questa sfida l'esperienza di un amministratore che si confronta ogni giorno con i problemi delle persone. Toccherà al Pd dare al Paese un'alternativa credibile. Da mesi giro per le strade e per le piazze, tra persone, militanti, sindaci: è una sfida difficile, ma io ci credo. Crediamoci.

https://www.nicolazingaretti.it/primalepersone/


DARIO CORALLO

Sono Dario Corallo, e sono solo la punta di un iceberg. Con me ci sono tante persone che non hanno mai avuto voce. Siamo i delusi. Quelli che sono iscritti, ma si sentono soli. Quelli che erano iscritti e hanno mollato. Quelli che non sono mai stati iscritti ma un tempo ci votavano e che ora non ci credono più. Siamo quelli che cambieranno il PD.

http://resetpd.it/programma/


MARIA SALADINO

Maria Saladino 36 anni, laurea Magistrale in Politica delle Relazioni Internazionali, Master SIOI, Stage Presidenza Consiglio Ministri e MIUR; Assistente al PE, Euro Progettista Risorse Dirette CE. Europee 2014 26000 voti. Fonda 2016, Piazza Dem. Maria: l'urlo della sua generazione contro il populismo. E’ in campo quale elemento di unità, il PD deve tornare ai valori fondanti. #vogliounpartitopaese

https://www.piazzadem.eu

7 gennaio 2019

SettegiorniPD in Regione Lombardia

La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale Dalla parte dei cittadini

Recuperare fiducia e ricucire una comunità nazionale affaticata da contrasti e tensioni. E’ l’indicazione che ci giunge dal coraggioso discorso di fine anno del presidente Mattarella, che ha dato voce a molti nostri connazionali che guardano con perplessità alla stagione che stiamo vivendo.
E’ quanto emerge anche dalla protesta dei sindaci, preoccupati per una gestione muscolare del fenomeno immigrazione che rischia di scaricare sulle comunità locali la gestione di persone che si vorrebbero cancellare, ma rischiano di trasformarsi in fantasmi senza tutele e controlli, in barba a qualsiasi logica di rispetto della dignità umana e di tutela della sicurezza.
Il 2019 ci consegna anche un Parlamento messo in discussione nelle sue prerogative dall’approvazione forzata di una legge di bilancio caratterizzata da misure, ancora tutte da scoprire nei loro effetti, che non si annunciano certo come favorevoli allo sviluppo.
Per questo il PD inizia il nuovo anno scendendo in piazza per manifestare tutto il proprio disappunto contro un governo prigioniero di un contratto che dimostra, ogni giorno di più, la propria inadeguatezza di fronte alle urgenze del Paese.
Vi auguriamo un buon 2019 che in Lombardia ci vede, fin dal suo inizio, al fianco dei pendolari per chiedere un servizio ferroviario dignitoso. Non basta invocare maggiore autonomia, bisogna dimostrare già ora di poterla gestire con efficienza.


6 gennaio 2019

La protesta dei sindaci irrita Salvini: “Sono solo dei falliti”

La polemica non è solo un questione di maggioranza e minoranza ma è entrata fin dentro il cuore del governo

La tensione rimane altissima sulla questione migranti. I duri botta e risposta sul decreto sicurezza tra il ministro dell’Interno, Matteo Salvini e alcuni sindaci non sembrano affievolirsi, ma anzi, l’atteggiamento aggressivo del vicepremier ha soltanto aggravato una situazione già molto grave.

Eppure, non solo nell’Anci, sono in tanti a chiedergli di ragionare: a partire dal cardinal Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente dei vescovi europei, che sullo scontro in atto è stato chiaro dicendo: “I sindaci dovranno prendere le loro decisioni, verificarle a livelli giusti e comunque l’obiezione di coscienza è un principio che viene riconosciuto, mi pare”. Della stessa linea anche la Cei che dice: “Chi si tira indietro non ha la coscienza apposto”.

Ma Salvini “non molla” e continua ad attaccare i sindaci “ribelli”. 

3 gennaio 2019

Caro 2019, portami un partito normale

Gli auspici per l’anno nuovo dopo un terribile 2018

Vorrei che il 2019 portasse con sé un partito di sinistra normale.
Vorrei un partito ancorato ai valori della sinistra, quelli di sempre: libertà e uguaglianza. Con particolare attenzione alla libertà, oggi messa a repentaglio dalla destra mondiale, europea e italiana.
Un partito che piano piano sconfiggesse le due destre italiane hanno saputo trovare facce nuove per agitare  messaggi vecchissimi, il razzismo, l’intolleranza, l’antiparlamentarismo, la demagogia.
Vorrei un partito capace di fare opposizione puntando a governare il Paese perché la sinistra o è capacità di governo o non serve a niente.
Vorrei un partito normale, plurale ma unito, con un segretario che dirige e non comanda, un gruppo dirigente che discute e non si fa la guerra, parlamentari e dirigenti che studiano i problemi e mantengono i contatti con il Paese reale.
Vorrei un partito normale che non pensasse solo alle campagne elettorali e alla composizione delle sue liste ma fosse impegnato soprattutto nei periodi “fra” le campagna elettorali.
Vorrei un partito che rivendicasse il grande compito cui ha assolto in questi anni arginando una spaventosa crisi economica e ricordasse a se stesso e agli altri tutti gli sforzi fatti per salvare il Paese dalla bancarotta in cui rischiava di finire.
Vorrei un partito non arrogante ma fermo, combattivo ma sereno nelle sue convinzioni, che non avesse paura di ammettere gli errori, primo fra tutti che fosse sufficiente l’azione dall’alto troppo spesso negando o sottovalutando i drammi reali del Paese.
Vorrei un partito che non fosse ossessionato da dispute ideologiche superate e che non fosse subalterno ad altre esperienze europee, puntando invece ad una via Italiana al riformismo.
Vorrei un partito normale e autonomo, non subalterno agli altri partiti e non angosciato dal tema delle alleanze. Vorrei dunque un partito che pensasse a come crescere, non a inseguire gli altri.
Un partito giovane e creativo ma che sollecitasse con umiltà le opinione dei più anziani, che in fin dei conti ne sanno più di tutti.
Vorrei un partito normale con un segretario normale, serio, aperto, onesto, creativo. Chiunque egli sia, a questo punto, purché sappia riconnettere il suo partito alla società e alle periferie della società.
Vorrei un partito normale in cui ci fosse spazio per tutti, con una maggioranza che ascolta e una minoranza che non minacciasse ogni cinque minuti di andarsene.
Vorrei un partito con normali organismi dirigenti, con responsabilità individuali specifiche e risultati valutabili, con una attenzione completamente diversa nei confronti delle realtà locali, con strumenti d’informazione autonomi strutturati e autorevoli.
Vorrei un partito che ponesse la questione della qualità della democrazia dei partiti e dunque anche il tema del loro finanziamento, senza il quale non si può fare politica a meno che non si abbia una florida azienda alle spalle.
Vorrei un partito che chiedesse a chi ne sa come funzionano i nuovi processi economici, sociali, ambientali, demografici.
Vorrei un partito normale nel quale si studiasse e non si pensasse a far carriera e a costruire cordate. Un partito che non fosse una caserma di yes men  ma nemmeno un casino di voci stonate e sovrapposte.
Vorrei un partito normale nel quale non ci si guardasse in cagnesco.
Ecco, spero che almeno una parte di questa “normalità” il 2019 la porti. Al Pd.

Tratto da Democratica

1 gennaio 2019

LA BUONA POLITICA È AL SERVIZIO DELLA PACE

“La buona politica è al servizio della pace”. Questo il titolo del messaggio di Papa Francesco per la Gioranta Mondiale della Pace che, giunta alla sua 52esima edizione, viene celebrata oggi 1° gennaio. Datato, come è consuetudine, 8 dicembre, festa dell’Immacolata, il messaggio è stato pubblicato il 30 dicembre 2018 dalla Santa Sede.

In esso, il Papa richiama il concetto di “casa”, la funzione e la responsabilità dei politici, cita le “beatitudini del politico”, proposte dal Cardinale vietnamita François-Xavier Nguyen Vãn Thuan e ribadisce il “No alla guerra e alla strategia della paura”; in questo contesto Papa Francesco afferma che “non sono sostenibili i discorsi politici che tendono ad accusare i migranti di tutti i mali e a privare i poveri della speranza”. Al paragrafo dedicato ai “Vizi della politica” segue quello sulla “buona politica che promuove la partecipazione dei giovani e la fiducia nell’altro”.
La politica, scrive il Papa, “è un veicolo fondamentale per costruire la cittadinanza e le opere dell’uomo, ma quando, da coloro che la esercitano, non è vissuta come servizio alla collettività umana, può diventare strumento di oppressione, di emarginazione e persino di distruzione”.
Di seguito il testo integrale del messaggio.