23 dicembre 2019

SettegiorniPD in Regione Lombardia

     La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale La luce che manca

Nel periodo più buio dell’anno, almeno nel nostro emisfero, l’uomo ha sempre tentato di celebrare la luce, come segno di speranza e nuova nascita. Una luce che il Vangelo associa a Gesù, definito come “luce vera,
quella che illumina ogni uomo”. A Natale la luce, necessaria per disperdere le tenebre e allontanare la paura, è simbolo religioso e insieme messaggio laico per una società che non vuole rassegnarsi al declino.
Non abbiamo purtroppo visto molta luce nel bilancio regionale votato nei giorni scorsi.
Chi governa la Lombardia è sospeso tra la convinzione che sia sufficiente perpetuare una gestione che ormai appartiene al passato e l’idea che basti la tecnica, o i tecnici, per fa quadrare i conti all'insegna di un’efficienza pragmatica, ormai più proclamata che praticata. Manca persino la capacità di raccontare la Lombardia che si vorrebbe, ci si limita a dire che le cose funzionano e funzionerebbero ancora meglio se ci fossero più soldi.
Si accendono le luci di strade e palazzi, ma si rischia di spegnere la Lombardia e con essa tutti coloro che sarebbero pronti a costruire assieme sviluppo e innovazione, ma non trovano sponda in un’amministrazione che pare avere paura del futuro e di chi vorrebbe iniziare a costruirlo. Il sospetto, che sa di pregiudizio, nei confronti del dinamismo di Milano e delle altre città lombarde è lì a dimostrarlo.
Come PD abbiamo provato a riaccendere la nostra regione con proposte concrete e precise al bilancio 2020, ma non abbiamo trovato grandi riscontri.
Per fortuna, la Lombardia è più grande di chi la governa.
E’ a questa Lombardia, capace di accendere sogni e speranze, che vanno i nostri migliori auguri per un buon Natale e un 2020 che possa davvero portarci nuova luce.

Tantissimi auguri da tutto il gruppo regionale del PD Arrivederci a gennaio!

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21 dicembre 2019

Racconti, Augias: quanta luce e quante storie nascoste nel presepio in cento parole


Cosa significa la parola 'presepio'? Perché la data della nascita di Gesù è così speciale? Cosa simboleggia il solstizio d'inverno e a quali altri nascite mitologiche si accompagna? Risponde Luca Villoresi nel volumetto edito da Donzelli "Purché non manchi la stella", un racconto del presepio in cento parole: da 'albero' a 'zingari'. Se presepio vuol dire 'recinto", quella minima messa in scena raccoglie una simbologia ricchissima. E c'è chi dice che il perfetto asse tra cielo e terra sarebbe metterlo sotto l'albero. Certo è che in un attimo la mezzanotte della nascita del Bambin Gesù raccoglie ogni ora del giorno, ogni luminosità per un bimbo che è la nuova luce della cristianità.

20 dicembre 2019

Cronaca di un fallimento annunciato

Inutile girarci intorno: alla COP 25 di  Madrid si è consumato un fallimento. Che non è solo il mancato accordo sul double counting e sul loss and damage. Ma che è anche e soprattutto lo iato tra il livello di allarme indicato dalla comunità scientifica e l’allegra spensieratezza con cui risponde la gran parte dei governi di tutto il mondo procede, condita (e, dunque, permessa) dalla quasi indifferenza del mondo dei media.

di Pietro Greco - Micron

Inutile girarci intorno: a Madrid si è consumato un fallimento. Che non è solo il mancato accordo sul double counting e sul loss and damage. Ma che è anche e soprattutto lo iato tra il livello di allarme indicato dalla comunità scientifica e l’allegra spensieratezza con cui risponde la gran parte dei governi di tutto il mondo procede, condita (e, dunque, permessa) dalla quasi indifferenza del mondo dei media.
Stiamo parlando, è chiaro, di COP 25, la venticinquesima Conferenza delle Parti che hanno sottoscritto la Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, che per due settimane si è inutilmente tenuta nella capitale spagnola.

L’avverbio – inutilmente – non è dettato dalla pancia del cronista che segue il circo dell’ecodiplomazia da più di trent’anni. È piuttosto la sintesi di un bilancio freddo e razionale, tanto amaro perché non prevenuto. Sappiamo infatti che non è facile mettere d’accordo i rappresentanti di quasi duecento paesi più l’Unione Europea, di cui diremo qualcosa (di positivo) di qui a poco. Ma è meglio che giudichi il lettore.

La COP 25 che doveva tenersi a Santiago del Cile ma è poi è stata spostata a Madrid per i noti fatti che hanno sconvolto il paese sudamericano non era programmata per fare la rivoluzione. Era una tappa di avvicinamento per COP 26 che si terrà a Glasgow esattamente tra un anno. Era stato deciso così alla COP 21 di Parigi del 2015. Chiediamo al lettore perdono: sappiamo che non è semplice navigare tra questi numeri e tra questi appuntamenti.

17 dicembre 2019

Piazza Fontana, l'insulto sui social nel giorno del ricordo: ringraziamenti a Ordine nuovo

Il post è stato scritto da Rainaldo Graziani, figlio di Clemente. “Ci hanno insegnato onore e fedeltà”. Così l’estrema destra sta ricostituendo la sua rete

di ANDREA PALLADINO - la Repubblica
12 dicembre 2019

Nessun pudore e nessuna pietà per le vittime. Anzi, la rivendicazione di una storia politica, quella dell’organizzazione nera "Ordine nuovo", nome che riporta direttamente al giro veneto di Freda e Ventura. Nel giorno del cinquantesimo anniversario della strage di Piazza Fontana è il figlio di Clemente Graziani, Rainaldo, a riaprire le antiche ferite. Lo fa con un post, che suona come un insulto alle vittime dalla bomba di Milano: "Nell'anno 2019 di nostra vita, oggi 12 Dicembre, Io, Rainaldo Graziani, ringrazio...", segue elenco dei nomi dei camerati aderenti ad Ordine nuovo.

Per togliere ogni dubbio Graziani figlio aggiunge subito dopo: "Li ringrazio per averci insegnato l’onore e la fedeltà, (…) li ringrazio per averci donato con le loro lotte, sotto le loro bandiere ed i loro simboli un patrimonio di Idee e di umanità in ordine al quale speriamo di esserne degni". Ordine nuovo – è stato appurato nei tanti processi sulle stragi – ha avuto, attraverso il nucleo veneto di Freda e Ventura, il ruolo da protagonista nella lunga stagione della strategia della tensione. Clemente Graziani – tra i fondatori dell’organizzazione – fuggì prima in Gran Bretagna, aiutato da una complessa e ancora oggi oscura rete nera, e poi in Paraguay, dove acquistò diverse migliaia di ettari di foresta. Riuscì ad evitare l’estradizione – dovuta ad una condanna nel processo contro Ordine nuovo per ricostituzione del partito fascista – anche grazie alle coperture della dittatura militare di Streossner.

14 dicembre 2019

Sardine, il ritorno della partecipazione attiva

Perché un tweet aiuta, ma per la rivoluzione devi uscire di casa...
C'è qualcosa di nuovo in queste piazze piene di sardine e sindaci, operai e donne. Qualcosa di antico. Un ritorno gentile ma perentorio della partecipazione attiva rispetto a quella virtuale. Come se avessimo capito improvvisamente il senso potente dello scendere in strada per unirci agli altri, ai loro odori, ai loro vestiti, ai loro sguardi, non ai loro status. Uscendo per un po' dal nostro smartphone. Dalla facile petizione online dove una firma non si nega a nessuno. Dal like distratto. Dal tweet cesellato con cura per essere più condiviso.

Nel corso del 2019 questa cosa sì è vista ovunque, non solo in Italia: piazze piene in Libano, in Spagna, in Iran, in Cile. Ma soprattutto abbiamo visto milioni di giovani (e qualche vecchio ambientalista dal cuore giovane) invadere le strade del mondo nel nome di Greta Thunberg. A pensarci bene, sono stati i giovani - quelli che alcuni pensano che vivano chiusi in un social network - ad aver innescato questo ritorno della piazza dove alcuni addirittura compiono questo gesto simbolico potentissimo di scambiarsi un libro di carta, non di mandarsi un file con il bluetooth, ma proprio un libro di carta, spesso addirittura la nostra Costituzione (ma lo hanno fatto anche in Russia).
Nel 2010, uno degli autori più apprezzati del nostro tempo, Malcom Gladwell, scrisse un potente saggio sul New Yorker contro l'attivismo da tastiera. Si intitola "Perché la rivoluzione non sarà twittata". Si era appena conclusa la primavera araba, con il suo eccessivo entusiasmo sulla democrazia che arrivava attraverso Facebook. Molti allora dissero che Gladwell si sbagliava, che non aveva capito l'intrinseca potenza positiva della rete. Sono passati dieci anni ed è ora di dire che Gladwell aveva ragione: la rete serve a connettersi, a informarsi, a far circolare idee. Ed è fondamentale per innescare un movimento. Ma poi devi uscire di casa per fare la storia.

13 dicembre 2019

Il Meccanismo europeo di stabilità (MES) e la sua riforma: domande frequenti e risposte

Fosse arrivato un mese fa sarebbe stato meglio. In ogni caso una utile guida della Banca d’Italia al Mes, con annesse smentite e spiegazioni chiare di tutte le ignobili menzogne diffuse negli ultimi 30 giorni da sovranisti e cialtroni vari.



Carlo Cottarelli: Pachidermi e pappagalli. Tutte le bufale sull’economia a cui continuiamo a credere.

L'economia alla prova della disinformazione economica, quarta lezione
del 21° corso di formazione alla politica dei Circoli Dossetti.

Sabato 14 dicembre 2019 dalle 9.30 alle 13, Sala Verde
della Corsia dei Servi, corso Matteotti 14 a Milano (MM S. Babila)

La partecipazione è aperta a tutti versando la quota associativa
di 10 euro alla prima lezione seguita.


11 dicembre 2019

SettegiorniPD in Regione Lombardia

     La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale Compiaciuti della loro libertà

La libertà, cantava Giorgio Gaber, non è star sopra un albero, la libertà è partecipazione.
Nonostante le grandi attestazioni di stima al compianto Giorgio, non sembra essere questa l’accezione con cui in Lombardia si percorrono le strade della libertà. In Lombardia la libertà, più che partecipazione, sembra essere esclusione.
Lo ha fatto notare autorevolmente la Corte Costituzionale, pronunciandosi con chiarezza contro la legge urbanistica che limita la possibilità di costruire luoghi di culto e non riconosce così una delle libertà fondamentali, quella di culto.
Chi governa la regione non pare essere stato particolarmente impressionato dalla sentenza della Consulta, limitandosi a sottolineare come non ci sia alcun motivo per non continuare ad applicare la legge, visto che la sentenza riguarda un principio generale e non una parte specifica della norma. Come dire: prendiamo atto che quello che abbiamo scritto è tutto sbagliato, ma andiamo avanti per la nostra strada, come se nulla fosse.
Non basta. Una decina di giorni fa il Consiglio regionale ha approvato l’istituzione di una Consulta per il dialogo religioso e, a sette giorni di distanza, la maggioranza ha impegnato la Giunta ad essere più puntuale e precisa nell'applicare la legge censurata dalla Corte Costituzionale. Una contraddizione evidente, che conferma come la libertà sia interpretata solo come facoltà di fare ciò che si vuole, anche in barba a logica e valori costituzionali.
Cantando “nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà” Gaber aveva evidentemente anticipato i tempi che oggi sta vivendo la Lombardia.

12 dicembre 1969-2019 Milano è memoria: ecco tutte le iniziative per il cinquantesimo della strage di Piazza Fontana

Cinquantesimo anniversario della strage di piazza Fontana

10 dicembre 2019

L'odio non ha futuro

La manifestazione "L'odio non ha futuro" avrà luogo a Milano oggi, 10 dicembre, 71° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, organizzata dal Comune di Milano, insieme ad Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI), Autonomie locali italiane (ALI) e Unione province italiane (UPI), per testimoniare la vicinanza di piccoli, medi e grandi comuni alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta al campo di sterminio nazista di Auschwitz, oggi sotto scorta a causa di ripetute minacce antisemite.

Per i sindaci lombardi, appuntamento ore 17.00 in via Rovello presso sede di Anci Lombardia, per poi recarsi insieme in gruppo in Piazza Mercanti dove, alle 17.30, prenderà avvio la manifestazione e il corteo che si muoverà in direzione di piazza Duomo per poi attraversare la Galleria Vittorio Emanuele II e fermarsi in piazza della Scala, davanti a Palazzo Marino.

7 dicembre 2019

Il nuovo PD


Il nuovo statuto del Partito Democratico

Scritto da Redazione del PD di MONZA
Il nuovo statuto del Partito Democratico è un passo importante,
con cui è stata “rinnovata la carta d’identità” del nostro partito,
ma dopo averlo compiuto rimane importante che tutti facciano
avere il loro apporto, vivendo lo Statuto come un nuovo
strumento di partecipazione e coinvolgimento di nuove energie
a partire dai territori.
Anche per questo è stata predisposta una card che riassume i
maggiori punti di innovazione politica introdotti nel documento.