Care democratiche, cari democratici,
nell'aprile 2013 le
divisioni, le polemiche, le tensioni interne al Partito Democratico
crearono le condizioni per la mancata elezione del Presidente della
Repubblica. Solo un gesto di generosità di Giorgio Napolitano permise di
uscire da una situazione di impasse molto dolorosa.
La
settimana scorsa, grazie a un percorso di condivisione e ascolto, di
confronto e dialogo, il PD si è dimostrato capace di cancellare quella
brutta pagina e di indicare Sergio Mattarella come proprio candidato
alle altre forze politiche.
Conoscete il risultato. In attesa
del giuramento del nuovo Presidente – uomo rigoroso e autentico
interprete dei valori costituzionali – vorrei che tutto il PD si
sentisse fiero e orgoglioso di aver scritto una pagina nuova nella
storia del nostro Paese.
Siamo noi il cambiamento che l'Italia
sta aspettando da troppi anni. Noi, con i nostri difetti e con le nostre
potenzialità. Noi, con i nostri parlamentari e i nostri militanti. Noi,
con i nostri sogni e i nostri progetti. Noi siamo l'Italia che cambia. E
dobbiamo esserne consapevoli e responsabili.
Il percorso delle
riforme è impegnativo: Costituzione, legge elettorale, fisco, giustizia,
pubblica amministrazione, terzo settore, diritti civili, ius soli,
lavoro, libro bianco della difesa, Rai, cultura fino ad arrivare al
grande tema della scuola e dell'educazione che sono per me il punto
centrale del PD.