11 dicembre 2020

Responsabile, paziente, essenziale: il nostro Natale per salvarci insieme

di Rita Visini - Immagina

Più di un mese fa già ci chiedevamo come sarebbe stato questo Natale, soprattutto come avremmo voluto che fosse, perché questa ‘ripresa’ pandemica volevamo percepirla solo come un inciso tra la pausa estiva durante la quale, bene o male, ci siamo forse autoconvinti che il virus avesse raggiunto una carica virale meno letale, e la fine di un anno bisestile.

Ma invece proprio in queste ore, sebbene nel nostro paese i numeri dei contagi e dei ricoveri nelle terapie intensive e nei reparti ordinari stiano lievemente migliorando, il numero dei morti purtroppo ha raggiunto il record giornaliero salendo a 993 vittime. Poco meno della metà del numero delle vittime odierne negli Stati Uniti.

Di fronte a questo scenario, a dir poco critico, finalmente abbiamo visto soddisfatta la domanda iniziale su quale Natale ci apprestiamo a vivere, prima con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge n. 158 che definisce la cornice normativa sugli spostamenti durante le festività natalizie a partire dal 21 dicembre al 6 gennaio prossimi, e poi con la successiva presentazione, da parte del Presidente del Consiglio, delle misure anti Covid previste nel nuovo DPCM.

Si tratta di restrizioni abbastanza rigide, è vero, tanto che potrebbe sembrare quasi un vero e proprio lockdown. Infatti, seppur rimarranno aperti i negozi che si vedranno prolungare l’orario di apertura fino alle ore 21,00 proprio per permettere lo shopping natalizio ma allo stesso tempo per evitare gli assembramenti– ma non sarà così per i centri commerciali – resteranno invece ridotti gli orari di circolazione e sarà introdotto il divieto di spostamenti tra Regioni per tutto il periodo natalizio e, nei giorni propriamente festivi, anche tra Comuni, tanto che a pagarne le conseguenze saranno tutti coloro che non potranno raggiungere le seconde case nei luoghi di vacanza o comunque in territori regionali diversi, ma soprattutto quei figli che, residenti lontano dai propri genitori spesso soli, si vedranno costretti a non poterli raggiungere proprio per le festività che per eccellenza vedono le famiglie riunite, a meno che non sussistano gravi motivi di salute. Generandosi così un forte senso di frustrazione e di ulteriore solitudine. Ma cosa ci potrà aiutare?