16 dicembre 2020

C’è ancora chi si stupisce per la coda a Pane Quotidiano?

di Federico Mento (Vita)      

Un video girato a Milano in viale Toscana mostra la folla dei poveri che attendono un pasto. La cruda normalità che vive ogni giorno chi si occupa di povertà. Per andare oltre la viralità del video occorre mettere in campo una nuova agenda, la cui priorità sia il futuro. Perché senza una visione radicale e profonda di cambiamento non riusciremo a rispondere alla domanda di diritti
Negli ultimi giorni, un video girato a Milano, presso la sede di Pane Quotidiano in Viale Toscana è stato ricondiviso migliaia di volte, sino a diventare virale. Una lunga fila di persone attende di poter ottenere un pasto caldo.
Molti, sorpresi dalle immagini, si sono affrettati a commentare la dolorosa sequenza come se ci trovassimo di fronte a qualcosa di inedito. Eppure, per coloro che si occupano di povertà, ciò che è stato condiviso in poche ore sui social network rappresenta la crudezza della normalità. Negli ultimi anni, il costante deperimento dell’economia del Paese ha determinano, una crescita esponenziale delle povertà. Ragioni di natura strutturale si intrecciano con la debolezza delle politiche, la ricerca frenetica del colpo ad effetto per strappare qualche istante di visibilità e non lascia alcuno scampo all’analisi e alla programmazione.