17 dicembre 2014

Con Pippo Civati alla scuderie di Bologna



La sinistra? POSSìBILE – Il racconto della giornata di Bologna

di: Stefano Catone

Bologna, sabato 13 dicembre – La Scuderia è ormai casa per l’associazione Possibile, che nel febbraio scorso aveva discusso nello stesso luogo il proprio posizionamento rispetto al nascente governo guidato da Matteo Renzi.
Allora l’associazione Possibile non c’era ancora, in realtà, e le persone che riempivano il locale – e anche quelle fuori – si definivano, molto semplicemente, “civatiani”. Poi le cose sono cambiate. Pippo Civati c’è sempre: ci si accorge del suo arrivo dal circo mediatico che si scatena e dal caldo applauso che scatta tra la folla. Al suo fianco, però, inizia a prendere forma la sinistra possibile” stretta attorno al Patto Repubblicano”.
Si comincia nella tarda mattinata, con la sala già gremita. La mattina è dedicata alla questione delle questioni: il lavoro. Luigi Mariucci, ordinario di Diritto del Lavoro, illustra limiti, imprecisioni e cose sbagliate del Jobs Act, con un approccio analitico, laico. Dopo di lui si alternano al microfono le sigle della sinistra possibile: giovani sindacalisti, alla difesa del lavoro ma capaci di guardare oltre l’orizzonte strettamente sindacale, rappresentanti di nuove (si fa per dire) categorie di lavoratori (gli autonomi, i precari), TILT (rete di associazioni e persone che si batte, in particolare, per l’introduzione del reddito minimo). E i lavoratori di Terni. Anche loro.
Il pomeriggio si apre con l’intervento di Paolo Cosseddu, che provocatoriamente lancia l’idea di una “class action” per tutti coloro che non hanno percepito i famosi ottanta euro.
Si prosegue con il Patto Repubblicano. Lo presenta il costituzionalista Andrea Pertici. Cos’è il Patto? E’ un’analisi dell’Italia di oggi, in larga parte confermata dai risultati della “Ricognizione Possibile”, che abbiamo lanciato alcuni giorni fa, e che ci raccontano che, su un campione che per il 73% si definisce “elettore storico del Partito Democratico”, larghissime maggioranze non condividono per nulla Jobs Act, Sblocca Italia, mentre aumentano coloro che non si sentono rappresentati.
Il Patto Repubblicano è anche una proposta, declinata in dieci “inviti all’azione”, che chi sottoscrive si impegna a realizzare, nel proprio quartiere, in Consiglio comunale, alla Camera, al Parlamento Europeo. Cittadini e donne e uomini delle istituzioni, impegnate per promuovere dieci riforme che riteniamo fondamentali.  Al momento le sottoscrizioni sono più di mille, e a breve ci metteremo insieme al lavoro. Un’analisi impietosa sullo “stato della Democrazia in Italia” è stata fatta da Nadia Urbinati, anche lei sottoscrittrice del Patto, insieme a Christian Raimo che con le sue slide zeropuntozero ha offerto una lettura dell’Italia ai tempi del governo Renzi, arrivandosi a chiedersi come mai, a Roma, sotto casa sua, c’era Borghezio. E dov’era la sinistra. Dov’è la sinistra quando si tratta di lotta alla corruzione, di paradisi fiscali europeissimi e di diritti, ci si chiede ascoltando Salvo Tesoriero, Lucrezia Ricchiuti, Elly Schlein e Marina Terragni.