31 gennaio 2021

Emergenza Rotta Balcanica. Mobilitiamoci subito

Scritto da Forum Immigrazione PD Monza
Il Forum Immigrazione del PD Monza chiama gli iscritti ed i simpatizzanti a mobilitarsi a favore delle persone che stanno soffrendo a Lipa in Bosnia.
Dopo l’incendio che il 23 dicembre ha distrutto il loro campo, i profughi, un migliaio di persone originarie in gran parte del Pakistan e dell’Afghanistan, sono esposti a terribili condizioni ambientali senza esserne minimamente attrezzati.
Vi chiediamo quindi di aiutare queste persone a sopravvivere !
Vi segnaliamo, fra le tante, due iniziative.
La raccolta Beni e Fondi organizzata dal Circolo ARCI Spazio Condiviso
Chi volesse partecipare alla raccolta beni lo segnali all’email del Forum e verrà messo in contatto con un referente della raccolta a Monza.
 

La raccolta fondi promossa dalla Caritas Ambrosiana
Le informazioni sono disponibili all’indirizzo https://www.caritasambrosiana.it/emergenze-caritas/emergenze-in-corso/emergenza-profughi-balcani
 Di seguito le modalità per donare indicate nel sito della Caritas.
•    Con carta di credito si possono donare i seguenti Kit Emergenza Freddo
Con 15 euro doni 1 Pullover
Con 28 euro doni 1 Paio di Scarpe e Calze Invernali
Con 35 euro doni 1 Giaccone Invernale
•    In Posta:
C.C.P. n. 000013576228 intestato Caritas Ambrosiana Onlus - Via S.Bernardino 4 - 20122 Milano.
•    Con Bonifico:
C/C presso il Credito Valtellinese, intestato a Caritas Ambrosiana Onlus IBAN: IT17Y0521601631000000000578 - BIC BPCVIT2S
Dopo aver fatto il bonifico bancario siete pregati di contattarci per l'invio della ricevuta valida ai fini della detraibilità/deducibilità fiscale: oppure tel. 02.76037.324
Partecipiamo e mobilitiamoci subito!


27 gennaio 2021

MEMORIA

"Memoria" è un documento storico assolutamente unico, che raccoglie le testimonianze dei deportati ebrei italiani ad Auschwitz. 90 interviste, realizzate da Marcello Pezzetti e Liliana Picciotto negli anni '90, agli ultimi sopravvissuti della deportazione.

Un racconto dalla viva voce di chi ha vissuto tutte le fasi della Shoah italiana; il ricordo di chi ha provato sulla propria persona la follia della storia e ne porterà il segno per sempre.

"Memoria", regia di Ruggero Gabbai. Autori: Marcello Pezzetti e Liliana Picciotto, Produzione: Forma International, Italia, 1997. Durata: 90' (col). Sottotitoli in inglese. 

IL GIORNO DELLA MEMORIA AI TEMPI DEL COVID


Il 27 gennaio, Giornata della Memoria, quest'anno arriva in piena emergenza Covid-19. Non avremo la possibilità di partecipare alle tradizionali manifestazioni, ma questo non può cancellare il dovere di ricordare. Le consuete celebrazioni per ricordare la Shoah quest'anno saranno in rete.

Sono già presenti numerose iniziative online e molte altre ne arriveranno. Vi segnaliamo, tra queste, la visita virtuale del Memoriale della Shoah di Milano che avrà luogo mercoledì 27, dalle ore 8, sulla pagina Facebook della fondazione. Il video rimarrà poi visibile tutto il giorno, per chi volesse collegarsi dopo.

Non essendo possibile organizzare nei Comuni la posa delle nuove Pietre di Inciampo, in collaborazione con la Provincia di Monza e Brianza con l'Ufficio scolastico Provinciale e con i testimoni, il Comitato per le Pietre d'inciampo di Monza e Brianza ha deciso di promuovere una serie di iniziative in streaming sulla pagina Facebook e sul sito della Provincia: PAROLE DI MEMORIA, un programma di iniziative per la durata di una settimana, dal 20 al 27 gennaio 2021, al fine di coinvolgere cittadini e studenti delle scuole superiori, per non dimenticare, per non lasciare vani gli sforzi e per dare risalto e conoscenza di cos'è stata la deportazione nazifascista.

Segnaliamo anche tra le proposte di contributi audio e video che saranno diffusi da sabato 23 a mercoledì 27 gennaio dall'Amministrazione Comunale di Bernareggio, organizzato dall'Associazione Amici della Storia della Brianza: VIAGGIO NELLA MEMORIA, un contributo audio sulla visita al campo di concentramento di Mauthausen disponibile sul canale YouTube del Comune di Bernareggio.

26 gennaio 2021

SettegiorniPD in Regione Lombardia

   La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale Come se nulla fosse

Un esordio non certo brillante quello della neo assessora al welfare Letizia Moratti, che pare seguire le orme del suo predecessore Giulio Gallera. Nonostante la retromarcia sul PIL, anche l’affermazione che i vaccini dovrebbero privilegiare le zone più colpite dal virus, quelle a più alta densità abitativa e a maggior incidenza di mobilità suona come una sorta di invito a tornare esattamente a dove eravamo. Come dire che la pandemia è stata una brutta parentesi da chiudere, per tornare a fare esattamente quello che facevamo prima. Siamo sicuri che sia questa la via maestra da percorrere per lasciarci alle spalle uno dei periodi più duri della nostra storia personale e sociale? Il vaccino è senza alcun dubbio la via d’uscita principale, ma non possiamo illuderci che basti per tornare a una normalità che non potrà più essere quella di prima.
Eppure pare essere questa l’idea che accompagna l’amministrazione regionale: la zona rossa è una punizione del Governo nei confronti della virtuosa Lombardia e basta revocarla per via amministrativa per restituire un futuro a cittadini e imprese.
Non possiamo comportarci come se nulla fosse accaduto. Le nostre attività non potranno più tornare come prima e, se non tentiamo di adattarle a una nuova normalità tutta da inventare, finiremo per soccombere di fronte all'illusione che si possa ricominciare da dove eravamo rimasti.
Da anni gli osservatori più attenti ci dicono che il PIL non è l’indicatore più corretto per stabilire lo stato di salute e benessere di un territorio. Ma chi guida la Lombardia si culla sull'idea che si possa andare avanti come se nulla fosse, continuando a fare quello che abbiamo sempre fatto. I problemi, tanto, non saranno nostri, ma di chi verrà dopo di noi. E se quel momento fosse arrivato?

Biden-Harris Ben ritrovata America

Biden-Harris-card

La politica non è fatta solo nei palazzi.

Una crisi di governo e molte domande                

Scritto da Matteo Raimondi - PD Monza
    
Anche volendo, è impossibile ignorare quello che è successo in questi giorni.

Riassumo con un titolo tipico della stampa: “Renzi ritira le ministre” oppure “Renzi stacca la spina” (invero il secondo molto caro ad alcuni amici di Italia Viva).

Gli interrogativi sorgono spontanei, ma, uno su tutti è quello nodale. Per quale motivo dare vita ad una crisi di governo nel momento in cui siamo impegnati nella lotta contro il Covid, ma anche contro una crisi economica e sociale sempre più nera?

Personalmente ho molte domande e poche risposte, però due considerazioni vorrei condividerle.
Due settimane fa, durante il suo discorso di fine anno, il Presidente Mattarella diceva che “Questo è tempo di costruttori” e ancora “Non sono ammesse distrazioni. Non si deve perdere tempo. Non vanno sprecate energie e opportunità per inseguire illusori vantaggi di parte. E’ questo quel che i cittadini si attendono.”

25 gennaio 2021

La "sfida" mortale su Tik Tok: sui social i nostri figli sono soli

di Alberto Pellai (Rivista Vita)

«Per noi genitori, sostenere la crescita dei nostri figli in un mondo che rende finto tutto è sempre più difficile. Il dolore dei genitori di Palermo oggi è il dolore di tutti i genitori». L'intervento del medico e psicoterapeuta dopo la morte della bambina di 10 anni coinvolta in un folle challenge sul social network.

Quello che è successo alla bambina di Palermo, nel bagno di casa sua davanti allo specchio verrà chiarito solo in parte dalle registrazioni presenti sul suo cellulare. Purtroppo per la famiglia niente potrà riavvolgere il nastro di questo dramma consumato nella propria casa, nel luogo più sicuro per un bambino, a pochi metri dai propri genitori.

17 gennaio 2021

SettegiorniPD in Regione Lombardia

   La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale La presidenza alternativa

Quando la politica non fa il suo mestiere, altri decidono al suo posto. La sentenza con cui il TAR della Lombardia ha sospeso l’ordinanza che prorogava fino al 24 gennaio la didattica a distanza alle superiori fornisce una nuova conferma a questo assunto. Il presidente Fontana, sulla scorta di indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico che erano note solo a lui, ha deciso che il mondo della scuola non fosse pronto a ripartire con le lezioni in presenza. Con questa decisione la regione ha cancellato il lavoro che da settimane scuole, comuni e agenzie dei trasporti stavano facendo per garantire un corretto rientro in classe. Dov'era la regione in quelle settimane? Se lo è chiesto anche il TAR della Lombardia che ha deciso di sospendere il provvedimento considerandolo “irragionevole” perché vieta la didattica in presenza, senza individuare in essa il reale problema per l’eventuale diffusione del contagio. Come dire che la regione, non riuscendo a risolvere altri problemi, si accanisce contro il mondo della scuola. Parole pesanti che certificano la confusione con cui la Giunta sta affrontando anche questa fase dell’epidemia, tanto che la nostra regione rimane, purtroppo, una di quelle a maggior rischio di contagio.
In questo clima, pare proprio che in Lombardia si sia inaugurata la stagione della doppia presidenza. Dopo la verità alternativa che la regione ha provato a raccontare da marzo in poi, si affaccia ora la presidenza alternativa. Letizia Moratti si sta muovendo, infatti, come se fosse una sorta di ingombrante doppio di Fontana. La neo assessora, ad esempio, ha convocato per lunedì i capigruppo del Consiglio regionale, cosa che il presidente aveva promesso di fare nella seconda fase dell’epidemia e non stava facendo da almeno due mesi. Ben venga una nuova stagione di confronto, ma non vengano a raccontarci che la regione non è stata commissariata.

Da domenica la Lombardia torna in zona rossa

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16 gennaio 2021

Il caso Suárez e la prassi dei favoritismi

Lo scandalo dell' esame farsa di italiano all'ex calciatore del Barcellona evidenzia come il pesce puzzi dalla testa. Troppi dirigenti pubblici si rivelano degli stuoini con i potenti

di Gad Lerner - Nigrizia

Era inevitabile che nel corso del maledetto anno che ci siamo lasciati alle spalle il tema dell’immigrazione passasse in second’ordine nell’agenda politica e nel dibattito pubblico.

Ma c’è un piccolo dettaglio che non mi va giù e merita quanto meno di essere rilevato, prima di archiviare la vicenda che ha avuto di gran lunga più risalto in materia di regole e diritti dei migranti.

Mi riferisco allo scandalo dell’esame pilotato in favore del calciatore Luis Suárez all’Università per stranieri di Perugia, per consentirgli di ottenere, in fretta e furia, la cittadinanza italiana mentre la Juventus ne stava trattando l’acquisto.

Ormai sappiamo tutti com’è andata. Rettore e docenti di quell’ateneo si sono fatti in quattro, un po’ per soggezione e un po’ nella speranza di trarne vantaggi, per favorire con escamotages truffaldini la richiesta pervenuta da un manager juventino, Fabio Paratici. Una professoressa più zelante e tifosa degli altri, volendo spiegare ai colleghi perché non si poteva dire di no, è giunta ad affermare: «Paratici conta più di Mattarella».

Il messaggio è giunto forte e chiaro a milioni di cittadini stranieri: le regole valgono solo per i poveri, ai ricchi invece è consentito di infischiarsene.