L'Editoriale Non gioco più, me ne vado
Per anni in Italia il voto è stato qualcosa di sacro e di necessario. Recarsi
alle urne faceva parte di una sorta di religione civile che legava i
cittadini alla conquista della democrazia dopo gli anni bui della
dittatura fascista. Segnare la scheda con la matita copiativa era un
modo per dire davvero da che parte si voleva stare, anche rispetto a un
mondo letteralmente spaccato in due e molto più semplice da
interpretare. Oggi anche solo cercare il certificato elettorale in
qualche cassetto di casa sembra uno sforzo eccessivo e disertare il voto
è una sorta di medaglia al valore civile contro l’asserita dittatura
dei partiti. Lo spettacolo che sta offrendo il Parlamento in una
delle più surreali legislature della storia repubblicana, almeno dal
punto di vista dei cambi di casacca, non aiuta e il rischio di
un’ulteriore avanzata dell’astensionismo è lì in agguato. ”Non gioco
più, me ne vado” della straordinaria Mina potrebbe a buon diritto
diventare la colonna sonora di una fiction sugli ultimi anni di Palazzo
Madama e Montecitorio. Proviamo allora a ripartire dalla Lombardia.
Il primo turno delle elezioni amministrative ha dato segnali importanti e
il voto di domenica potrebbe consolidare indicazioni che diventerebbero
molto preziose per il cammino verso le elezioni regionali del 2023. La
drammatica siccità che ha investito la nostra regione e le difficoltà
economiche che rischiano di piombare addosso alle famiglie nei prossimi
mesi ci ricordano come ci sia un gran bisogno di una politica che abbia
il coraggio di guardare avanti per costruire una Lombardia diversa, che
faccia della sostenibilità, dell’innovazione e del sostegno ai più
deboli i punti cardine di uno sviluppo che metta al centro le persone e
non le alchimie amministrative. Andarsene è una scelta legittima in
politica, ma non può essere la soluzione per chi ama il territorio in
cui vive. Noi del PD vogliamo giocare la partita per la Lombardia perché
crediamo quasi sacro e necessario stare a fianco di tutti coloro che
amano questo territorio e vogliono renderlo ancora più bello e
abitabile. Per questo noi non ce ne andiamo e, con tutti i nostri
amministratori locali, giocheremo fino in fondo per la Lombardia.
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