16 giugno 2010

ACQUA BENE COMUNE! (così deve rimanere)

Il popolo della libertà in giugno espone nella sua bacheca due comunicati: uno ci rassicura che la privatizzazione dell’acqua in fondo è un’invenzione, l’altro invece ci argomenta che è una cosa positiva.
Ecco alcuni nostri spunti di riflessione al riguardo, purtroppo noi non abbiamo verità semplici e certe:
Che l’acqua sia difficilmente privatizzabile è noto a tutti, se Giove Pluvio non facesse precipitare non ci sarebbe nulla da privatizzare. E’ il servizio idrico che inizia ad essere per legge fortemente privatizzato grazie alla fiducia posta dal governo sul decreto Ronchi! Questa è un’assoluta verità. Evitiamo le balle! Il PDL non giochi con i termini, con “privatizzazione dell’acqua” tutti intendono la privatizzazione del servizio idrico.
Che la privatizzazione sarà positiva per gli utenti, come asserisce il PDL, è da dimostrare. Nessuno, per quel che ne sappiamo, ha la sfera di cristallo. Se ci riferiamo all’esperienza di alcune recenti privatizzazioni italiane dovremmo ritenere il contrario. Le ferrovie quando si chiamavano FFSS fornivano ai pendolari un servizio nettamente migliore rispetto a quando hanno cambiato nome in TRENITALIA. Meglio non sollevare il vespaio degli scandali TIM/Tronchetti Provera che sono una vergogna per l’Italia. Vogliamo allora parlare delle cliniche private che letteralmente aprivano inutilmente i pazienti per qualche euro di rimborso pubblico. La scuola privata invece vive per gli stanziamenti pubblici e per il boicottaggio del nostro ministro nei confronti della pubblica istruzione e dei suoi lavoratori. Perché con il servizio idrico le cose dovrebbero andare diversamente?
Parigi è un’importante capitale di uno stato dell’Europa occidentale, spesso amministrata dalla destra. Parigi ha privatizzato il servizio idrico, se ne è poi pentita a causa dell’inefficienza e della scarsa trasparenza del gestore. L’amministrazione ha poi deciso di ripubblicizzare l’acqua (pardon! Il servizio idrico).
Già in alcune città italiane la privatizzazione ha avuto effetti devastanti: ricordiamo per esempio i casi di Aprilia e Arezzo. Il cittadino da persona che ha il diritto all’acqua diventa utente dell’acqua.
Al PDL ricordiamo che in Francia non ci sono così tante cosche mafiose come in Italia piene di soldi e desiderose di riciclare denaro in qualche bussines dei servizi! Da noi solo questo fenomeno giustificherebbe di evitare la messa in vendita dei servizi.
Che gli acquedotti di parte d’Italia siano un colabrodo è un fatto. Come pure è un fatto che i nostri acquedotti lombardi invece abbiano un grado di perdita del tutto paragonabile con i migliori d’Europa; e allora perché privatizzare obbligatoriamente ovunque?
Perché un privato, che per sua natura cerca profitto, debba investire in reti efficienti e in depuratori? Tanto non paga la materia prima che si disperderebbe: l’acqua appunto. Quale sarebbe il suo vantaggio nel far funzionare i depuratori, che per lui sarebbero solo un costo?
In realtà sono le più importanti multinazionali dell’acqua che impongono anche all’Italia, per mezzo di alcuni organismi internazionali (WTO), la privatizzazione del servizio, perché dovremmo sdraiarci davanti alle loro richieste? Che posizione ha la Lega, difensore dell’autonomia del popolo padano? Si indigna! Abbaia! E poi vota la fiducia con la coda tra le gambe!
L’acqua potabile sta diventando per il nostro pianeta sempre più rara a causa di inquinamento, eccessivo utilizzo agricolo, cambiamento del clima. La rarità la rende preziosa! Evitiamo le speculazioni delle multinazionali che si gettano come avvoltoi sulle cose più indispensabili! Sappiamo che le guerre per l’acqua sono già in corso: Israele/Palestina, Kurdistan/Turchia/Siria, Africa.
Perché allora un privato dovrebbe incentivare il risparmio di questa risorsa se il suo guadagno sta nel venderne la maggiore quantità possibile?
Quale sarebbe il tornaconto di un privato nel fornire acqua di ottima qualità? Guadagnerebbe allo stesso modo vendendo anche acqua non così buona, in ogni caso si può acquistare acqua in bottiglia da qualche suo compare ad un prezzo maggiore della benzina (come negli autogrill) .
Sulbiatesi, quasi un milione di italiani hanno riflettuto su questo! Hanno quindi deciso di firmare per i tre referendum abrogativi. Il circolo PD di Sulbiate ha favorito la nascita del comitato per la raccolta delle firme, e vi invita ad aderire alla raccolta nei banchetti organizzati in paese.

Circolo PD di Sulbiate