27 maggio 2016

Caporalato

Protocollo Governo-Sindacati-Croce Rossa
Contro lo sfruttamento nei campi, firmato un accordo che prevede campagne di informazione, accoglienza dei migranti, nuovi controlli per evitare il ripetersi di abusi
   
Vivono nei ghetti, in fabbriche abbandonate, senza acqua e servizi igienici. Pagati otto centesimi al kg per raccogliere pomodori in Puglia, pochi euro per un giorno intero sotto il sole a Rosarno negli aranceti e persino in Chianti dove veniva malmenati se non rispettavano i tempi di lavoro tra ulivi e vigne a 4 euro l'ora. Sono sempre di più i migranti sfruttati nelle campagne italiane – circa 400.000 secondo le ultime stime CGIL.
Ora,  a cercare di vincere il caporalato, spesso collegato alla criminalità organizzata, si muove il governo.  "Da oggi saremo tutti per uno con l'obiettivo di stroncare il fenomeno del Caporalato che toglie dignità al lavoro e mina le risorse delle regioni afflitte da questa piaga. Abbiamo infatti firmato un protocollo per dare il via ad una battaglia specifica e mirata insieme alle Regioni ed alle associazioni di categoria. Abbiamo fatto un accordo che attribuisce compiti e responsabilità precise con la regia delle prefetture che rimane indispensabile". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano subito dopo la firma dell'atto con il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che ha sottolineato la necessità di una legge in materia e di un intervento continuo per vincere un fenomeno ormai storico. Mentre il responsabile del dicastero delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, ha commentato: "Ora abbiamo i mezzi per combattere un  fenomeno inaccettabile come il caporalato. La stagione di raccolta è all'inizio e per la prima volta abbiamo strumenti concreti e coordinati per agire sul territorio, in particolare dove negli anni si sono presentate le peggiori situazioni di degrado. Grazie all'impegno preso con i Ministri Poletti e Alfano, insieme ai sindacati, alle associazioni di categoria e al terzo settore, possiamo sperimentare un modello di interventi che contrasti lo sfruttamento, soprattutto dei lavoratori stagionali immigrati".