31 dicembre 2014

Buon Anno a tutti!!

Redazione di Teorema
e
Circolo Partito Democratico di Sulbiate

Augurano a tutti un Buon Anno Nuovo, per un 2015 migliore!

30 dicembre 2014

Renzi in conferenza stampa

L'Italia è un Paese vivo e ricomincerà a correre

"Nel 2014 il percorso di cambiamento che è partito e sta producendo dei risultati concreti è sotto gli occhi di tutti, nessuno lo può negare" La conferenza stampa di fine anno del premier Matteo Renzi dalla Nuova Aula del Palazzo dei gruppi parlamentari della Camera dei Deputati

Conferenza fine anno  con_fine_anno
"Nel 2014 il percorso di cambiamento che è partito e sta producendo dei risultati concreti è sotto gli occhi di tutti, nessuno lo può negare. Ma a me non basta cambiare il ritmo della politica ma anche l'umore della popolazione: la paura sta rannicchiando le abitudini degli italiani, se è vero che i risparmi dal 2012 sono aumentati, ma mi preoccupa il senso di stanchezza culturale. Io sono sempre più convinto che l'Italia ce la farà, siamo un Paese vivo". Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi nella conferenza stampa di fine anno alla Camera. "Siamo andati in luoghi della crisi dove mai era stato un premier, primi fra tutti Termini

27 dicembre 2014

Epifani sul dopo Napolitano

Capo dello Stato, Epifani: "Avremo gli occhi del paese e dell'Europa puntati addosso, il Pd non può sbagliare"

"Il criterio principale è puntare a un presidente delle Repubblica di alto profilo, di garanzia, che abbia esperienza". Intervista a Guglielmo Epifani di Giovanna Casadio, la Repubblica

  
«Avremo gli occhi del paese e anche dell'Europa puntati addosso, il Pd non può sbagliare. Né abbandonarsi a fronde interne». Guglielmo Epifani, l`ex segretario dem, uno dei leader della minoranza del partito, avvisa il premier. È convinto inoltre che al Colle «sarebbe ragionevole andasse una personalità del Pd». 

Epifani, saranno gli stessi dem a mettere i bastoni tra le ruote a Renzi nella partita per il Quirinale? 

«Quando partirà il vero e proprio lavoro istruttorio, e non potrà che avvenire dopo le dimissioni del capo dello Stato anche per rispetto verso una grande figura come quella di Napolitano, il Pd deve munirsi di due atteggiamenti convergenti. Il primo: evitare quello che successe un anno e mezzo fa, quando furono bruciati dei candidati e non si riuscì a trovare una soluzione se non chiedendo a Napolitano un sacrificio. 
L'altro: la consapevolezza che se il Pd riesce a restare unito ha un peso determinante. 
I Democratici non possono sentirsi il tutto, però siamo più di una parte». 

Ma tutto questo mette al riparo dalle fronde interne, dai sabotaggi? 

«Dobbiamo essere all'altezza della situazione. Il criterio principale è puntare a un presidente di alto profilo, di garanzia, che abbia esperienza. Il Pd non può imporre, ma neppure subire veti. Sentire alcuni partiti dire "no a una persona di sinistra" era ed è inaccettabile». 

Sarà sempre un'Assemblea del Pd a indicare chi corre per il Quirinale? 

«Deve decidere il partito insieme ai gruppi parlamentari». 

22 dicembre 2014

Roberto Rampi | Notizie dal Parlamento | 6

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Un anno di lavoro per costruire futuro

Cerco di inviare queste note con una cadenza periodica che da un lato non annoi e non impegni oltre misura il tempo di chi legge, dall'altro tenga conto di quanto realmente realizzato e non di sole dichiarazioni o auspici.
 
Camera 6Il provvedimento più importante su cui stiamo lavorando proprio in questi ultimi giorni dell'anno è la  Legge di Stabilità, che determina le risorse di cui disporre per il futuro.
Le priorità sono lavoro e scuola: credito d'imposta per la ricerca, sgravi fiscali, riduzioni significative del costo del lavoro (che rendono più vantaggiosi i contratti a tempo indeterminato rispetto agli altri, incentivano le nuove assunzioni per il 2015 e prevedono sgravi anche per il lavoro non dipendente).
Questa legge di stabilità destina oltre due miliardi di euro, aumentati con lavoro della Camera, sugli ammortizzatori sociali e le politiche attive sul lavoro, quasi quattro volte in più del passato. Queste ultime due misure danno una corretta chiave di lettura della delega sul lavoro, il famoso "Jobs Act" di cui si è sentito parlare molto, senza però approfondirne i reali contenuti.
scuola 6Ci sono poi, e sono significativi, miliardo di euro in più per la scuola nel 2015 e 3 in più nel 2016 che danno copertura economica al progetto "La buona scuola". La scuola è la grande scommessa per il nostro futuro perché dalla qualità culturale e dalle competenze dei nostri bambini che sono gli italiani di domani dipende che cosa saremo noi come comunità e dipende anche la nostra capacità di fare impresa, di dare lavoro, di fare qualità nella sfida globale. 

Con le maggiori entrate derivanti dalla tassazione sulle rendite finanziarie, sul gioco d'azzardo e dai tagli alle pensioni d'oro, verranno sostenute nuove misure per la lotta all'evasione e per la prevenzione e cura delle ludopatie. Si tratta di temi di cui si parla spesso, raccontando inesattezze e dando informazioni superficiali.

21 dicembre 2014

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA N. 94 del 20 dicembre 2014

Immagine rimossa dal mittente. 1
Sabato 20 Dicembre 2014
Il pasticcio delle province
Ho sempre sostenuto che la riforma Delrio sulle province andasse nel senso giusto. In attesa della modifica della Costituzione, infatti, le ha trasformate in enti di coordinamento ed a servizio dei comuni. Spetterebbe ora alle Regioni decidere quali ulteriori funzioni delegare loro, oltre a quelle (poche) fondamentali fissate dalla legge. La Legge di stabilità in corso di approvazione in parlamento rischia però ora di compromettere tutto. Nei prossimi due anni le province avranno un taglio di tre miliardi l'anno e dovranno ridurre del 50% il personale. È la stessa cura che la troika ha imposto ai comuni greci. Qui i costi della politica però non c'entrano più: gli amministratori provinciali già lo fanno gratis. Saranno i servizi ai cittadini a sparire.
La settimana in Regione: Maroni, il Temporeggiatore
In attesa della prossima sessione di bilancio, la scorsa settimana il presidente Maroni si è dedicato ad una delle sue arti preferite: il rinvio. Martedì ha convocato i presidenti delle Province, che attendono di conoscere il destino dei loro Enti, ma non ha detto loro nulla, rinviando ogni decisione su deleghe e risorse all'ultimo giorno utile, il 30 dicembre. Doveva essere anche la settimana di presentazione della riforma sanitaria. Tutto rinviato anche in questo caso. Il Nuovo Centro Destra, che non gradisce le proposte della Lega, minaccia ritorsioni sul bilancio: meglio quindi posticipare. Tanto, i pazienti lombardi sono già abituati a lunghi tempi d'attesa.
Il bilancio di Regione Lombardia
Lunedì e martedì si discuterà il bilancio regionale per il 2015. Sono previsti pesanti tagli su molti fronti. Maroni ne darà la colpa al governo Renzi. I dati nazionali in realtà ancora non sono del tutto chiari. In attesa della versione definitiva della Legge di stabilità il PD lombardo chiede che la giunta regionale cominci a fare i compiti in casa propria. C'è ancora molto da migliorare anche all'interno della nostra Regione, soprattutto nella galassia degli enti e delle società partecipate, dove in settimana si è consumata l'ennesima faida interna alla maggioranza con le dimissioni del Direttore di Ersaf.

18 dicembre 2014

Lucrezia Ricchiuti - Newsletter n.4 - 17 dicembre 2014

 












Commissione 6^ Finanze e Tesoro
Commissione parlamentare d'inchiesta sulle mafie


  In Parlamento. Cominciamo con una buona notizia: è stata finalmente approvata la legge sul rientro dei capitali e sull’autoriciclaggio e sul tema ecco il mio intervento in Aula.
Non è la soluzione a tutti i nostri problemi ma è un passo avanti cui mi sono dedicata con molta attenzione ed energia.
Persistono invece le insufficienze dell’azione del governo. Mi dispiace scriverlo ma è così. Jobs Act e Sblocca-Italia non porteranno un posto di lavoro in più, vedi gli ultimi dati Istat pubblicati e crescono gli indicatori di crisi, come retribuzioni e ore di cassa integrazione.
A fronte di alcuni elementi positivi nella legge di stabilità (conferma degli 80 euro – anche se potevano e dovevano essere distribuiti meglio – introduzione del bonus bebè, un credito d’imposta per le imprese che investono in ricerca e innovazione, un modesto allentamento del patto di stabilità interno per i comuni che spendono per mettere in sicurezza i territori) manca l’ambizione di attaccare i grandi sprechi (F35, opere inutili) e le rendite illecite (le mafie, la corruzione e l’evasione fiscale).
L’Italia non è un paese povero ma è molto ingiusto e diseguale.

Sulla legge elettorale. Sono insoddisfatta dell’Italicum. Sono per un sistema maggioritario uninominale che valorizzi quella parte autenticamente democratica dei partiti e l’esperienza delle primarie e l’ho ribadito nel mio intervento in Commissione affari costituzionali .
  Mafia e corruzione. Le notizie sull’inchiesta di Roma sono inquietanti ma non sorprendenti. E’ una mafia nuova, fatta di un repellente impasto di fascisti, delinquenti comuni e corrotti, che emerge bene dall’ordinanza di custodia cautelare e che ci è stata descritta da Giuseppe Pignatone nella seduta della Commissione d’inchiesta sulla mafia dell’11 dicembre 2014.

17 dicembre 2014

Con Pippo Civati alla scuderie di Bologna



La sinistra? POSSìBILE – Il racconto della giornata di Bologna

di: Stefano Catone

Bologna, sabato 13 dicembre – La Scuderia è ormai casa per l’associazione Possibile, che nel febbraio scorso aveva discusso nello stesso luogo il proprio posizionamento rispetto al nascente governo guidato da Matteo Renzi.
Allora l’associazione Possibile non c’era ancora, in realtà, e le persone che riempivano il locale – e anche quelle fuori – si definivano, molto semplicemente, “civatiani”. Poi le cose sono cambiate. Pippo Civati c’è sempre: ci si accorge del suo arrivo dal circo mediatico che si scatena e dal caldo applauso che scatta tra la folla. Al suo fianco, però, inizia a prendere forma la sinistra possibile” stretta attorno al Patto Repubblicano”.
Si comincia nella tarda mattinata, con la sala già gremita. La mattina è dedicata alla questione delle questioni: il lavoro. Luigi Mariucci, ordinario di Diritto del Lavoro, illustra limiti, imprecisioni e cose sbagliate del Jobs Act, con un approccio analitico, laico. Dopo di lui si alternano al microfono le sigle della sinistra possibile: giovani sindacalisti, alla difesa del lavoro ma capaci di guardare oltre l’orizzonte strettamente sindacale, rappresentanti di nuove (si fa per dire) categorie di lavoratori (gli autonomi, i precari), TILT (rete di associazioni e persone che si batte, in particolare, per l’introduzione del reddito minimo). E i lavoratori di Terni. Anche loro.
Il pomeriggio si apre con l’intervento di Paolo Cosseddu, che provocatoriamente lancia l’idea di una “class action” per tutti coloro che non hanno percepito i famosi ottanta euro.
Si prosegue con il Patto Repubblicano. Lo presenta il costituzionalista Andrea Pertici. Cos’è il Patto? E’ un’analisi dell’Italia di oggi, in larga parte confermata dai risultati della “Ricognizione Possibile”, che abbiamo lanciato alcuni giorni fa, e che ci raccontano che, su un campione che per il 73% si definisce “elettore storico del Partito Democratico”, larghissime maggioranze non condividono per nulla Jobs Act, Sblocca Italia, mentre aumentano coloro che non si sentono rappresentati.
Il Patto Repubblicano è anche una proposta, declinata in dieci “inviti all’azione”, che chi sottoscrive si impegna a realizzare, nel proprio quartiere, in Consiglio comunale, alla Camera, al Parlamento Europeo. Cittadini e donne e uomini delle istituzioni, impegnate per promuovere dieci riforme che riteniamo fondamentali.  Al momento le sottoscrizioni sono più di mille, e a breve ci metteremo insieme al lavoro. Un’analisi impietosa sullo “stato della Democrazia in Italia” è stata fatta da Nadia Urbinati, anche lei sottoscrittrice del Patto, insieme a Christian Raimo che con le sue slide zeropuntozero ha offerto una lettura dell’Italia ai tempi del governo Renzi, arrivandosi a chiedersi come mai, a Roma, sotto casa sua, c’era Borghezio. E dov’era la sinistra. Dov’è la sinistra quando si tratta di lotta alla corruzione, di paradisi fiscali europeissimi e di diritti, ci si chiede ascoltando Salvo Tesoriero, Lucrezia Ricchiuti, Elly Schlein e Marina Terragni.

16 dicembre 2014

Il PD Lombardo invita ufficialmente il Governo a legiferare sui diritti civili


Sulbiate: Convocazione del Consiglio Comunale

11 dicembre 2014
 

Consiglio Comunale



Ai sensi dell’art. 17 del Regolamento del Consiglio Comunale si comunica che il Consiglio Comunale è convocato in prima seduta presso la sede municipale in sessione straordinaria, in seduta pubblica, per il giorno di Mercoledì 17 Dicembre 2014 alle  ore 21.00, ed eventualmente in seconda convocazione per il giorno di Giovedì 18 Dicembre 2014 ore 9.30 per la trattazione degli argomenti come da ordine del giorno di seguito riportato.




ORDINE DEL GIORNO

1 - APPROVAZIONE PROPOSTA DI MODIFICA DEGLI ARTT. 5, 7 8 BIS, 8 TER, 15, 21 BIS E 21 TER DELLO STATUTO DI CEM AMBIENTE SPA, PER DARE CORSO ALL’OPERAZIONE DI SCAMBIO AZIONI CON BEA SPA E PER ADEGUARE LO STATUTO ALLE INTERVENTUTE DISPOSIZIONI DI CUI ALLA LEGGE N. 114/2014 IN MATERIA DI COMPOSIZIONE DELL’ORGANO DI AMMINISTRAZIONE. PROVVEDIMENTI CONSEGUENTI.

2 - APPROVAZIONE BOZZA DI ACCORDO QUADRO E RELAZIONE ILLUSTRATIVA DEL PIANO DI AGGREGAZIONE E SVILUPPO CEM AMBIENTE SPA – BEA BRIANZA ENERGIA AMBIENTE SPA. ATTUAZIONE FASE 1: AUTORIZZAZIONE ALL’ACQUISTO DI N. 7500 AZIONI DI BRIANZA ENERGIA AMBIENTE AL VALORE NOMINALE DI € 100 CADAUNA ED APPROVAZIONE PROPOSTA DI AUMENTO DI CAPITALE RISERVATO ALLA STESSA BRIANZA ENERGIA AMBIENTE. PROVVEDIMENTI CONSEGUENTI.

12 dicembre 2014

Patrizia Toia sulle imprese degli immigrati

Immigrati imprenditori, linfa vitale alla nostra economia

Patrizia Toia - Europa


Hanno maggiori difficoltà a ottenere un prestito, ma nonostante la crisi aprono più imprese di quante ne chiudano. Offrono servizi, salvano mestieri in via di estinzione e contribuiscono positivamente a mandare avanti l’economia. Sono gli immigrati imprenditori, fotografati dal Rapporto Immigrazione e Imprenditoria 2014 realizzato dal Centro Studi e Ricerche Idos.

Lo studio, basato sui dati del 2013, fa piazza pulita dei luoghi comuni della retorica xenofoba tanto diffusa in Europa che vede gli immigrati solo come un peso per il welfare dei paesi in cui vivono.

La realtà è molto diversa. L’Italia, il paese delle piccole e medie imprese, è anche lo Stato membro dell’Ue con la maggiore presenza di imprenditori immigrati, un sesto dei 30,5 milioni censiti da un’indagine Eurostat. A fine 2013 nella Penisola si contavano 497.080 imprese condotte da cittadini immigrati. L’8,2% del totale.

E mentre gli imprenditori italiani continuano ad essere falcidiati dalla crisi quelli immigrati aumentano, apportando linfa vitale al tessuto economico. Tra la fine del 2011 e la fine del 2013 le imprese guidate da italiani sono diminuite dell’1,6%. Quelle facenti capo a persone nate in un altro paese invece sono aumentate del 9,5%. «Un tale andamento – si legge nel rapporto – induce a confidare nella possibilità (oltre che nell’opportunità) di un loro ulteriore supporto al sistema economico-produttivo italiano (e dei paesi d’origine)».

11 dicembre 2014

Orfini per il PD romano

Orfini: "Userò la ruspa nel partito, ogni iscritto va verificato"

"Il lavoro durerà a lungo. Segnalo però che nessun altro partito è intervenuto nella vicenda come noi"
L'intervista a Matteo Orfini di Andrea Garibaldi, Corriere della Sera

Matteo Orfini  Matteo_Orfini
Di solito, a commissariare un partito locale arriva un dirigente da fuori. Matteo Orfini, inviato da Renzi a Roma, è romanissimo. Dice che non c'è problema, l'ultimo incarico a Roma l'ha avuto quando ancora non esisteva il Pd. La scelta è stata di mandare il presidente del partito a sciogliere il nodo «Mafia capitale»: «Ci vorrà la ruspa in certi casi, ma mostreremo la capacità di autorigenerarsi».

Come comincia il lavoro?


«Telefoniamo agli ottomila tesserati romani, uno per uno, per scoprire se sono iscritti veri o figli di pacchetti di voti utili per le primarie. Poi, verifichiamo lo stato di salute degli oltre cento circoli. Affrontano i problemi del territorio? Discutono? E chi paga l'affitto? Se paga un parlamentare o un consigliere regionale c'è il rischio che sia un feudo privato. Avocheremo alla Federazione romana tuffi i contratti d'affitto».

Il partito romano è diviso in correnti «annate».

8 dicembre 2014

I rifiuti? Non esistono. dal blog di Pippo Civati


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Tutto quello che non sapete e nessuno vi racconterà sui rifiuti

Lo trovate nel libro di Marco Boschini e Ezio Ortes, I rifiuti? Non esistono, Emi 2014. E vi troverete anche i motivi per cui ho votato contro lo Sblocca Italia, all'articolo 35 e alla politica che, con quel decreto, il governo interpreta e ahinoi propone, (come se non ci fosse un domani).
Sappiamo, per esempio, che le migliori esperienze europee nei servizi di raccolta differenziata sono italiane? E sappiamo che sono tutte gestite da società e consorzi pubblici? Società che, a un’Italia che arranca attorno al 40% di raccolta differenziata e annovera un’emergenza dietro l’altra, contrappongono gestioni oculate e servizi di eccellenza: elevatissimi livelli di raccolta differenziata, bilanci in utile e tariffe eque. Esperienze di punta che hanno favorito l’occupazione e la crescita in molte regioni di una new economy strutturata del riciclo e creato le condizioni per lo sviluppo di filiere industriali che recuperano la materia proveniente dalla raccolta differenziata.
E poi, facendo riferimento allo studio che parte da un altro consorzio che ha fatto cose formidabili:
Lo studio, coordinato dal Consorzio intercomunale Priula di Treviso, ha messo in evidenza che le società pubbliche virtuose hanno una media di raccolta differenziata del 73,5% contro una media nazionale del 31,7% largamente sotto gli obiettivi minimi previsti dalle linee di indirizzo dell’Ue. I cittadini serviti da queste società caratterizzate da servizi di raccolta domiciliare porta a porta, che intrinsecamente comportano un maggior grado di coinvolgimento e responsabilizzazione degli utenti, hanno nel tempo ridotto la loro produzione totale di rifiuti fino a 414 kg per abitante all’anno rispetto ai 532 della media italiana e, più di ogni altra cosa, differenziano quasi tutto. Quello che rimane e va a finire in discarica è poco meno di 92 kg a testa all’anno, contro i 346 della media nazionale.
E i costi, si chiedono gli autori?
Il costo medio per abitante/anno delle gestioni pubbliche virtuose è di 107 euro contro i 175 della media italiana, e ogni famiglia paga in media 162 euro di bolletta all’anno al posto dei 240 euro che è la media delle bollette italiane.
L'esempio pontalpino è folgorante e non si capisce (o forse lo si capisce benissimo) perché non è portato a modello per tutto il territorio nazionale:

5 dicembre 2014

Maroni e il dissesto idrogeologico lombardo

Risorse per il dissesto idrogeologico, per la Regione non sembra una priorità

sevesoDove sono finiti gli stanziamenti 2014 per le coperture delle spese da danni dovuti al maltempo? È una domanda cui non abbiamo ottenuto risposta nonostante l’interrogazione che abbiamo presentato alla giunta sul tema del dissesto idrogeologico. Nel documento si chiedeva perché la Giunta regionale avesse proposto la riduzione della disponibilità, in occasione dell’assestamento di bilancio, del capitolo “Risarcimento danni a seguito di calamità naturali a favore delle amministrazioni locali”, passato da 5 milioni e mezzo a 2, e in cui venivano previsti quasi 996mila euro per il 2014, per l’emergenza maltempo tra fine 2013 e marzo 2014. Inoltre, perché per il 2015 siano previsti ulteriori tagli per contrastare il dissesto idrogeologico.
L’assessore Bordonali si è limitata a rispondere ciò che aveva già scritto in una lettera inviata a diversi comuni lombardi che hanno subito grossi danni dal maltempo, ovvero che i tagli sono stati voluti dal Governo centrale. Ma noi rispondiamo due cose: innanzitutto, questo non vale per il 2014, soprattutto per il periodo a cavallo tra le due annualità, quando non erano ancora state prese queste decisioni a livello centrale.

4 dicembre 2014

Nilde Iotti, un esempio per tutti

Nilde Iotti, una lezione che porteremo sempre nel cuore

"Una vita spesa per la politica, per le donne, per le istituzioni. Un impegno ed una lezione che porteremo sempre nel cuore". Così Roberta Agostini, coordinatrice Donne PD nel quindicesimo anniversario della morte di Nilde Iotti

Nilde Iotti  NildeIotti
Nata a Reggio Emilia il 10 aprile 1920, deceduta a Roma il 3 dicembre 1999, insegnante, dirigente comunista, prima donna in Italia nominata Presidente della Camera dei deputati.
Il padre, un sindacalista socialista che durante la dittatura era stato perseguitato dai fascisti, aveva voluto che la figlia Leonilde, per tutti Nilde, studiasse.
La ragazza si era così laureata in Lettere e Filosofia, all'Università Cattolica di Milano.
Dopo l'8 settembre 1943, per Nilde Iotti l'impegno che l'avrebbe accompagnata tutta la vita: la giovane insegnante era infatti entrata nelle file della Resistenza operando nei "Gruppi di difesa della donna" che hanno dato un grande contributo alla lotta contro i nazifascisti.
Dopo la Liberazione, la Iotti è segretaria dell'UDI a Reggio E., nel '46 viene eletta al Consiglio Comunale come indipendente nelle liste del PCI e, dopo aver maturato la propria iscrizione al partito, il 2 giugno dello stesso anno è eletta all'Assemblea costituente.

3 dicembre 2014

Il parere di Pippo Civati

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Il gioco dell’oca (selvaggia)

Allora, ricapitoliamo: due anni fa non si riuscì a fare un governo per approvare una nuova legge elettorale e alcune poche cose con il sostegno (anche esterno) dei 5s e se ne fece uno con Berlusconi (molto interno) per fare anche la riforma della Costituzione, sanare i problemi economici del Paese (sì, ciao) e fare un sacco di riforme bipartisan grazie alla collaborazione feconda degli avversari di sempre.
Per questa ragione soprattutto fu rieletto il Presidente della Repubblica uscente, cosa mai accaduta prima, con una sorta di mandato a tempo, collegato appunto alla riforma della Costituzione (con una curiosa inversione, perché il mandato del Presidente della Repubblica è così lungo proprio perché sia libero e non strettamente vincolato alla contingenza politica). L’obiettivo della riforma della Costituzione ci aveva portato a immaginare un governo che stesse in carica per due anni, per portare al voto il Paese nel 2015, anno in cui il Presidente rieletto si sarebbe – indicativamente – dimesso (l’aveva spiegato, tra applausi scroscianti, il giorno dell’insediamento, con un’altra inversione: o fate le riforme, o me ne vado: «Ma ho il dovere di essere franco : se mi troverò di nuovo dinanzi a sordità come quelle contro cui ho cozzato nel passato, non esiterò a trarne le conseguenze dinanzi al paese»).
I grillini non si erano fidati e non si fidarono (a parte alcuni di loro che votarono Grasso e forse Prodi), il Pd scelse di seguire le decisioni prese in segreto dai 101 (che ci sono ancora e secondo me sono pure aumentati) ed eccoci qui.
Poi certo Berlusconi decadde, il Pd esultò, due mesi dopo esultò nell’ospitarlo al Nazareno, poi votammo di corsa – ma in una sola camera – la legge elettorale, senza poter cambiare nulla, perché vigeva il patto, poi votammo di corsa la riforma del Senato – ma anche in questo caso in una sola camera.

2 dicembre 2014

Dal ministro Martina

Martina: "Pronti 5 milioni nel 2015 per gli alimenti agli indigenti"

Il ministro delle Politiche agricole assicura l`attenzione del governo all`emergenza alimentare: "Già lunedì un tavolo con gli enti caritativi"
Viviana Daloiso, Avvenire

aiuti indigenti  aiuti indigenti
Emergenza alimentare, il governo c`è.
Non sono passate nemmeno 24 ore dall`allarme lanciato dagli enti caritativi sulle pagine di Avvenire che il ministero delle Politiche agricole interviene per chiarire i fatti e rassicurare tutti i soggetti coinvolti. A cominciare dai sei milioni di poveri che ogni giorno si mettono in fila alle mense di carità in attesa di un pasto.
Per loro, oltre ai fondi europei (400 milioni fino al 2020), arriveranno i 70 milioni di euro con cui l`esecutivo nazionale deve contribuire allo stanziamento di Bruxelles e altri 5 milioni di euro per il 2015 erogati direttamente dalle casse dell`Agricoltura, senza cioè passare attraverso la "tagliola" delle coperture in Legge di Stabilità. «Sono fondi che abbiamo ottenuto attraverso una riallocazione delle risorse interne - spiega il ministro Maurizio Martina, ieri tra i partecipanti della Conferenza internazionale sulla nutrizione promossa dalla Fao -. Se poi a livello parlamentare si deciderà di aumentarli, ben venga, questo spetta allo sforzo delle diverse forze politiche.

La FINESTRA... di fronte numero 5


1 dicembre 2014

World AIDS Day

Non lasciamoci vincere dalla paura

1 dicembre giornata mondiale per la lotta contro l'AIDS

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"Entro il 2030 l'Aids si può debellare". E' questo l'obiettivo e la prospettiva che emerge dalla giornata mondiale contro l'Aids. Il direttore Relazioni Esterne del Global Fund e la portavoce dell'Osservatorio Aids hanno fatto il punto della situazione sulla lotta all'Aids. In occasione della Giornata Mondiale contro l'Aids alcuni tra i principali attori impegnati nella lotta alle pandemie illustrano gli ottimi progressi raggiunti, le criticità e gli obiettivi futuri.

Christoph Benn, direttore per le relazioni esterne del Fondo Globale per la Lotta contro Aids, Tbc e malaria, ha spiegato che "da alcuni anni assistiamo ad una notevole riduzione di morti correlate all'Aids. Attualmente, il Fondo Globale sostiene 6,3 milioni di persone in trattamento antiretrovirale. Nonostante questi progressi rilevanti, non dobbiamo supporre che il problema sia risolto. HIV e Aids sono ancora la prima causa di mortalità nell'Africa subsahariana tra gli adulti". Secondo recenti dati resi noti da Unaids, programma delle Nazioni Unite sull'Aids, hanno perso la vita a causa del virus 1.5 milioni di persone nel 2013 ed oltre due milioni di individui sono stati contagiati. Occorre considerare che nell'ultimo decennio sono stati fatti enormi progressi, "Circa dodici anni fa il tasso di copertura della terapia antiretrovirale salvavita era del 2%, oggi siamo arrivati quasi al 60%", ha sottolineato precisare Benn. Ci sono fattori da cui il progresso della lotta all'Aids non puo' prescindere.

Neo presidente dell'Uruguay

Auguri del PD al neo presidente uruguaiano Vasquez

“Le più sincere congratulazioni al neo Presidente dell’Uruguay, Tabaré Vazquez, eletto con una chiara, inequivocabile e straordinaria maggioranza dopo il ballottaggio di ieri. Ancora una volta, dopo tre mandati di governo del Frente Amplio, restano intatte la credibilità e la fiducia del popolo uruguayano nella proposta politica progressista”. Così Enzo Amendola, Responsabile politica estera del Partito Democratico, e Francesca D’Ulisse, dipartimento esteri Pd, dopo aver appreso la notizia della vittoria di Vazquez in Uruguay.

“Sappiamo bene che in questi anni l’Uruguay ha consolidato le proprie istituzioni democratiche, diventando uno dei Paesi più stabili e affidabili della regione oltre che uno dei più avanzati del pianeta dal punto di vista dei diritti e delle libertà individuali – continuano –. Questo è certamente merito di una classe dirigente che ha saputo rinnovarsi nella proposta e nei contenuti politici senza rinnegare le proprie origini e la propria storia. Una storia, è noto, frutto di sintesi politica tra diverse componenti anche distanti tra di loro. Un esempio davvero per tutti noi”, spiegano.