4 giugno 2010

30/05/10 S.Anna di Stazema.

Si è svolta la visita organizzata dal Circolo PD di Sulbiate al Parco Nazionale della Pace di S. Anna di Stazema. Luogo che porta ancora l’angosciante e triste memoria dell’eccidio nazista perpetrato contro 560 civili tra cui molti bambini del 12 Agosto del 1944.
Per i venticinque partecipanti è stata un’esperienza molto positiva che ha coniugato sia il piacere di una primaverile gita domenicale tra amici, sia l’occasione di visitare luoghi e conoscere personalmente uno dei fatti più atroci che testimoniano e narrano l’assurdità e la violenza della guerra. Nella mattinata percorso il sentiero lastricato Via Crucis si è visitato il Monumento dell’Ossario posto in cima sul Col di Cava che domina la pianura e il litorale circostante. Lungo il percorso della Via Crucis sono disposte formelle di Bronzo che associano immagini del Calvario a quelle della strage. E’ difficile immaginare questo luogo di pace tranquillità e serenità, teatro di tanta barbarie e umana crudeltà.
Nel pomeriggio dopo un breve pranzo al sacco, visitiamo Il Museo Storico della Resistenza, ricavato sulla vecchia struttura delle scuole elementari, inaugurato come pinacoteca tematica nel 1982 dal Presidente Pertini. Il nuovo è moderno allestimento è stato aperto al pubblico nel febbraio del 2007. Il percorso delle sale ripercorre le fasi della Resistenza in Versilia. Ampio spazio è dedicato all’eccidio di S. Anna con foto, documenti, e racconti sia scritti che videoregistrati di testimoni, allora poco più che bambini miracolosamente sopravvissuti.
Sulla facciata del Museo a fianco dell’ode “Il Monumento” di Calamandrei a Kesselring è posta una riproduzione scultoria di un particolare della “Guernica” di Picasso.

Il Monumento


Lo avrai 
camerata Kesselring

il monumento che pretendi da noi italiani

ma con che pietra si costruirà

a deciderlo tocca a noi.

Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio

non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti

riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne

che per due inverni ti sfidarono

non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire. 

Ma soltanto col silenzio del torturati

più duro d'un macigno
soltanto con la roccia di questo patto

giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono

per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.

Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai

morti e vivi collo stesso impegno

popolo serrato intorno al monumento
che si chiama

ora e sempre
RESISTENZA.












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