9 ottobre 2018

E il governo cancella il nazionalismo dalle cause della Grande guerra

Per Salvini e Di Maio è meglio che gli studenti non sappiano le ragioni che hanno scatenato la Prima guerra mondiale

La nuova psicopolizia politica gialloverde ha diramato istruzioni aggiornate sul modo in cui gli studenti italiani dovranno correttamente avvicinarsi allo studio della Prima Guerra Mondiale.

Secondo le nuove indicazioni promulgate dalla maggioranza parlamentare Lega-Cinque Stelle quel conflitto non fu scatenato dal fallimento della diplomazia e dallo scontro tra nazionalismi, come eravamo abituati a studiare prima della nuova era inaugurata il 4 marzo 2018. Così come d’ora innanzi nessuno potrà tracciare alcuna differenza tra patriottismo e nazionalismo, né osare  ricordare che lo sforzo militare italiano nella Grande Guerra fu sostenuto dalla partecipazione di milioni di lavoratrici e lavoratori o tanto meno azzardarsi a tracciare una qualche forma di collegamento tra le conseguenze di quel conflitto e l’ascesa della dittatura fascista.

Queste idee, diffuse in qualunque manuale scolastico e patrimonio condiviso da molti decenni di qualsiasi rappresentazione delle ragioni e delle conseguenze della Grande Guerra, sono state censurate dalla maggioranza di governo che oggi ha orientato il voto della Camera dei Deputati sulle mozioni riguardanti la rievocazione della guerra del 15-18.