1 ottobre 2011

Consiglio Comunale del 30/09/2011. Punto di svolta e di non ritorno.

E’ dal 10 di giugno che il Sindaco di Sulbiate, dopo aver cacciato unilateralmente i consiglieri della Lista Civica, colpevoli di essere tesserati Pd, non ha più una sua maggioranza monolitica e organica.(A lato, copia del documento che sanciva la costituzione del nuovo raggruppamento stracciato da Stucchi - clicca le immagini per ingrandire)

Ci sono due Gruppi diversi che devono trovare una nuova modalità di lavoro: il perseguire gli obiettivi indicati dal programma deve essere condiviso e preventivamente concordato.

Il modo di procedere del Sindaco è da noi assolutamente non condiviso.

Il Gruppo consiliare PD, costituitosi in seguito a questo incidente, da quel giorno, è impegnato unicamente a sostenere i punti di programma assunti nelle elezioni amministrative del 2009. Ha subito pubblicamente dichiarato un appoggio esterno, da esprimersi valutando di volta in volta i provvedimenti che il Sindaco e il suo Gruppo presenteranno in Aula.

Eppure, Gigi Fassina, capogruppo PD, dal 26 luglio 2011 era stato più che esaustivo nell’intervento che “Teorema” ha pubblicato con il titolo : “Di scontato non c’è più nulla”. Che potete leggere cliccando qui.

Non è colpa nostra se il Primo Cittadino ed il suo Gruppo SI, fino a ieri sera , in occasione del Consiglio Comunale del 30/09/2011 non l’avevano ancora capito o forse, o si erano illusi o non ci avevano preso sul serio. Si è dovuto assistere ad uno spettacolo poco edificante: chi dissente dal suo/loro pensiero merita solo insulti e reiterate denigrazioni.

Ora, siamo sicuri che il messaggio, dopo quanto avvenuto, sia arrivato forte e chiaro.

Solo la responsabilità del Gruppo Consigliare PD, ieri sera, ha evitato l'eventuale commissariamento. Abbiamo poi scoperto essere un provvedimento d'emergenza evitabile con un semplice aggiornamento della seduta! Per saperne di più clicca qui e qui.

Non si vuole capire che una dinamica democratica deve prevedere il rispetto dei tempi.

L’approvazione degli equilibri di bilancio (per la cui mancata conferma un consiglio Comunale può essere commissariato) è avvenuta il 30/09/2011, ultimo giorno utile, dando per scontato un meccanismo automatico di approvazione che dal 10 di Giugno a Sulbiate, tra i consiglieri di maggioranza divisi in due gruppi, non esiste più.

Il Pd, responsabilmente, ha scelto di astenersi per evitare il commissariamento ma dichiarando che l’Amministrazione debba portare avanti il Progetto recupero ex Filanda a costo zero e quindi, solo dopo aver trovato l’ente interessato all’operazione e alla gestione futura e in grado di sostenere finanziariamente l’intervento (trattasi di impegno monetario di 800.000 euro, il 50% del totale, che altrimenti dovrebbero essere prelevati dalle casse comunali, mentre gli altri 800.000 euro sono stati messi a disposizione della Fondazione Cariplo ) .

Dichiarazione di voto Gruppo Consiliare PD sul punto 4 all'Odg.

cliccare sull'immagine per ingrandire.

E nostra convinzione che le poche risorse comunali disponibili devono essere rivolte ad altre priorità!

Certo che l’atteggiamento manifestato dal Sindaco nell’intervento sulla mozione da noi presentata di colui che giudica il testo interpretando cose che non ci sono scritte, lascia alquanto dubbiosi sulle possibilità di poter continuare la collaborazione.

Non si può, infatti, fare illazioni ed assumere atteggiamenti anche intimidatori per eludere le risposte alle domande.

Infine, dissentiamo sulle di modalità di rispondere alle interrogazioni, in modo particolare a quella di PT riguardante il Vice Sindaco, andando anche in questo caso a interpretare arbitrariamente aspetti della legge per giustificare posizioni errate assunte in campagna elettorale che prendevano di mira un candidato per le stesse ragioni.

Questi arroganti comportamenti e prese di posizione che ci avevano lasciato perplessi e preoccupati in un recente passato, dopo il Consiglio Comunale di ieri sera, sono sotto gli occhi di tutti.

Mariagrazia Crespi candidata ed eletta in quota Pd nella Lista Civica SI, da ieri sera ha ufficializzato il suo ingresso nel Gruppo SI. Dice di essere convinta, così facendo di mantenere fede al mandato elettorale ricevuto dai "suoi" elettori. Nella sua dichiarazione cita un poeta ebreo che elogia il compromesso: a noi più che il compromesso o l’arte del “do ut des “ piace intendere la politica quale arte della mediazione utile a trovare la soluzione migliore per tutti.

La notizia è questa : il Consiglio di ieri sera è sicuramente un punto di svolta e di non ritorno.

Dichiarazione di voto del Gruppo PD di Sulbiate sul punto 6 dell' Odg.

cliccare per ingrandire

.


Pedemontana-Grandate: respinto il ricorso al TAR.


Grandate, 30 settembre 2011 - Che la sfida fosse impari lo si sapeva sin dall’inizio, da un lato Grandate e suoi neppure tremila abitanti e dall’altro due ministeri (dei Trasporti e dell’Ambiente), Regione, Provincia e colossi del calibro di Concessioni Autostradali Lombarde, Cipe, Pedelombarda, Autostrada Pedemontana Lombarda, tutti coalizzati per costruire una strada che per chi è nato qui è come una profonda cicatrice sul volto del paese.

Un gigante di ferro e cemento che poggia i suoi piloni tra giardini delle villette, passa rasente ai muri delle case e non rispetta neppure il riposo dei morti, visto che sfiora il muro del cimitero comunale. E per fermare questo gigante che a Grandate hanno promosso un ricorso al Tar, per chiedere non lo stop dell’opera ma che almeno fosse più rispettosa del proprio territorio, come prevedeva il progetto originale in galleria. «Purtroppo il Tar non ha riconosciuto le nostre argomentazioni – spiega il sindaco, Monica Luraschi (in foto), alla quale brucia da avvocato di non esserci riuscita a vincerla quella causa così importante per lei e per la sua comunità – l’impressione è che non siano entrati più di tanto nel merito. Quello del Tar è più un giudizio di legittimità che si basa sull’analisi degli atti».

Sconfitto in tribunale adesso l’unica alternativa per il Comune è tentare la via del Consiglio di Stato, oppure sperare di trovare in extremis un accordo con Pedemontana se non per attenuare le opere almeno per rendere un po’ più tollerabili i lavori di cantiere. «Escludo il ricorso al Consiglio di Stato – prosegue il sindaco – anche se dovrà esprimersi il Consiglio comunale, la speranza di ribaltare il giudizio del Tar è remota e non abbiamo 20mila euro per pagare le spese della causa». A questo va aggiunta l’amarezza di sapere che la sconfitta del Comune sarà probabile preludio a quelle dei privati che, con cause individuali e collettive, si sono opposti all’infrastruttura. «Il sindaco dovrebbe compiere un gesto di responsabilità e dimettersi» sottolinea Dario Lucca del gruppoGrandate il mio paese.

Di sicuro Grandate si aspettano solo grattacapi dalla nuova strada che oltre a essersi portata via il terreno destinato alla nuova scuola è costata la chiusura della piazzola per la raccolta differenziata. «Nessuno ci ha ancora spiegato a cosa serve questa strada dal momento che il secondo lotto, quello che doveva creare la tangenziale di Como, non è mai stato finanziato. Più che le mie dimissioni ci si dovrebbe interrogare su chi in futuro se la sentirà di amministrare questo Comune, ormai abbiamo le mani completamente legate». L’impressione è che Grandate sia stato lasciato solo a lottare contro i giganti, un po’ quello che sta accadendo con la Varese-Como-Lecco che minaccia di devastare la brughiera di Cantù.

di Roberto Canali

fonte sito IL Giorno