5 febbraio 2019

Presa Diretta ha smascherato il ddl Pillon

Una grande prova di servizio pubblico quello della puntata intitolata Dio, Patria e Famiglia, che ha mostrato chiaramente l’intenzione del governo di ristabilire un nuovo Medioevo per donne e bambini. 

di CRISTINA OBBER - LetteraDonna

No divorzio, no aborto, no diritti civili alle persone omosessuali. Questo il disegno che si cela dietro il ddl Pillon, attualmente in discussione al Senato, presentato astutamente come un provvedimento volto a equilibrare l’affido condiviso in caso di separazioni ma che nasconde invece, riga dopo riga, molto altro.

Un disegno scritto, come svela l’inchiesta, anche da membri dell’associazione Padri separati, che rivendicano il diritto di vedere i figli anche se genitori violenti, che non vogliono assumersi responsabilità economiche che tengano conto che spesso le ex mogli per prendersi cura dei figli hanno scelto professioni meno impegnative e meno remunerate.

Che negano quanto emerge dai dati Istat, ovvero che pur essendoci dei padri in difficoltà economiche, dopo le separazioni la povertà investe maggiormente le donne. L’inchiesta dà voce a padri in difficoltà ma anche alle donne che in nome dell’alienazione parentale, cardine del disegno di legge Pillon, si sono viste togliere i figli che non volevano frequentare il padre violento, cosa che accade sempre più spesso nei nostri tribunali per la superficialità con cui la teoria della Pas (Parental Alienation Syndrome) viene applicata anche se disconosciuta dalla scienza a livello internazionale e che il del 735 vorrebbe rendere legge.
Il concetto di “alienazione parentale”, con il provvedimento Pillon entra per la prima volta nel nostro ordinamento e impone  al giudice di intervenire  quando un figlio non vuole vedere il padre o la madre.