Costruire la memoria. Anche di chi la memoria non ce l'ha. Soprattutto per chi non ce l'ha. Ricordare. Riportare al cuore.
Per me questa giornata è Fausta Finzi che ho conosciuto 10 anni fa grazie a Mantovani Emma,
e che da quasi quattro anni non può più testimoniare, come aveva deciso
negli ultimi anni. Scegliendo la fatica e la sofferenza di ripercorrere
quelle tappe drammatiche per l'urgenza che le ragazze e i ragazzi
sapessero e diventassero a loro volta testimoni. Anche per
questo il suo nome è per sempre incastonato davanti alla porta della
casa dove ha abitato a Vimercate.
Lo stesso impegno che ci ha chiesto
Sami Modiano quando sono tornato ad Auschwitz. Ci ero stato da
ragazzino. E anche lui era solo un ragazzino quando erano andati a
prenderlo fino a Rodi. Sentire il suo racconto in quei luoghi è
indimenticabile. Il loro testimone che dobbiamo raccogliere ci parla del
futuro. Come un monito.
Guardate di che cosa è stato capace l'uomo.
Con le sue certezze, le sue verità, con l'aiuto della scienza, con il
consenso della maggioranza.
Anche questo è l'essere umano. È capace di
tanto.
E per questo il ricordo è un impegno quotidiano a coltivare il
dubbio e a difendere la vita, a difendere l'altro che abita vicino o
lontano da noi, a combattere la certezza e la violenza che porta con se.