Dopo aver letto la "
lettera sfogo" della commerciante di Sulbiate sig.ra
Simonetta Salomoni della Caffetteria e Fioreria "
Verde viola" di via Mandelli a Sulbiate
, pubblicata dal Giornale di Vimercate, un nostro incaricato l'ha subito contattata per una possibile nostra intervista.
La signora purtroppo ha declinato l'invito perchè preferisce non apparire personalmente sulle pagine di questo blog.
Rispettiamo la scelta ma non possiamo esimerci dal far conoscere a tutti i nostri lettori, il testo della lettera, che trovate a pagina 43 del settimanale locale in edicola.
Perchè affronta temi che riguardano tutti e non solo i pochi commercianti ancora presenti in questo paese, che con dignità resistono e non si arrendono, ma anche, la vita sociale, di relazione e di servizi elementari di questa comunità, che con la chiusura dei negozi di vicinato si impoverisce sempre di più:
Una commerciante delusa.
Sono una commerciante di Sulbiate,lavoro 12 ore al giorno per portare avanti la mia attività che, ho aperto dopo aver perso il mio posto di lavoro. Ho cercato nella zona contattando i comuni limitrofi al mio paese e ha deciso per Sulbiate. Ora, vivo 12 ore al giorno in questo paese, sono grata alla gente di questo paese che mi permette di lavorare. Mi sono affezionata ai miei clienti e, se ancora non mollo è anche per loro. I motivi per chiudere un attività, oggi, si sanno: tanto lavoro e pochi soldi, anzi pochissimi, lavorare a contatto con tanta gente da soddisfazione ma, stanca molto, l'ansia e l'angoscia per l'arrivo di bollette da pagare, tasse e il peggio Equitalia.
Però tieni duro e vai avanti sperando che se i politici a Roma pensano solo ai propri interessi, quelli più vicini a noi, quelli che ti conoscono (forse) quelli che ti dovrebbero tutelare a cui paghi migliaia di euro per la "Tarsu" (per quali servizi?) proprio quelli sono i peggiori.