10 dicembre 2017

Tutti i soldi e le società di CasaPound e Forza Nuova: così si finanziano i partiti neofascisti

I gruppi di estrema destra puntano a entrare in Parlamento. Grazie ai fondi di società e privati in Italia e all’estero. Ecco quali sono, tra esercizi commerciali e misteriosi trust

DI ANDREA PALLADINO, GIOVANNI TIZIAN E STEFANO VERGINE

L'Espresso

Dio, patria e famiglia. Ma anche ristoranti, catene di abbigliamento, gioiellerie, barberie, franchising di poste private, scuole di lingua, startup di comunicazione, imprese immobiliari, misteriosi trust e qualche strana società offshore.

Dietro la facciata ufficiale dei fascisti del terzo millennio si nasconde una galassia imprenditoriale che dall’Italia si allarga a Francia e Regno Unito. Passando per Cipro e arrivando fino alla Russia di Vladimir Putin. Una multinazionale nera dove gli ideali di purezza del ventennio si intrecciano alle più attuali esigenze dell’economia di mercato. Con imbarazzanti corollari.

Alla vigilia delle prossime elezioni politiche, L’Espresso ha indagato sugli affari dell’estrema destra italiana. Ha cercato di ricostruire nei dettagli la rete imprenditoriale creata negli anni da Forza Nuova e CasaPound, i due principali partiti d’ispirazione fascista. Movimenti che dopo aver conquistato spazio in Europa e aver ottenuto seggi nei consigli comunali di mezza Italia, ora puntano al grande passo: entrare in Parlamento. Missione non impossibile, visto che la nuova legge elettorale ha fissato l’asticella a un abbordabile 3 per cento, che se superato permetterà alle piccole formazioni nostalgiche di avere un inedito potere negoziale nello scenario delle grandi coalizioni necessarie per governare.

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