15 novembre 2010

Berlusconi comanda elezioni ad personam.


Circondato da un esercito di profittatori, cortigiani e obbedienti camerieri Berlusconi si prepara alla battaglia finale. Galli della Loggia nell’editoriale di ieri del Corriere della sera così descrive il nostro decadente capo del Governo:” Più che vinto dalle inesistenti vittorie dei suoi nemici, il berlusconismo oggi crolla vittima di una sorta di autoreclusione si direbbe quasi studiata con intenzione, compiaciutamente suicida. E sempre più quello che fu per antonomasia «un uomo solo al comando» ormai appare niente altro che un uomo solo e basta. Che forse neppure si rende conto ancora di esserlo”.

L’ipotesi di scuola, annunciata alcuni giorni fa dal devoto ministro La Russa, sarà il Cavallo di Troia per provocare un ulteriore definitivo scontro istituzionale con il Quirinale. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano difficilmente soddisferà i desideri di Berlusconi. Quando Prodi fu sfiduciato alla Camera l’ipotesi non venne presa neppure in considerazione.

Dice il premier:”Senza la fiducia a Montecitorio andremo a votare solo per la Camera dei deputati”. Sarà una dura battaglia tra le istituzioni democratiche e il Cavaliere Berlusconi: disperato, uomo solo, disposto a tutto.


Così recita la nostra Costituzione:

Articolo 88
Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse.
Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura.

Solo nel '53 e nel '58 si verificò per problemi "tecnici di regolamento" eccezionalmente lo scioglimento di una sola delle Camere, quando i due rami del parlamento avevano durata diversa. Resta il fatto che lo scioglimento delle Camere è prerogativa esclusiva del Presidente della Repubblica non del Capo del Governo.

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