16 ottobre 2017

NEWSLETTER QUINDICESIMO PIANO

Newsletter 162 / ottobre 2017
Settimana insolitamente calda per la stagione a causa dell'anticiclone, ma anche per le discussioni sorte intorno alla legge elettorale nazionale in esame al Parlamento. D'altra parte una soluzione andava trovata per "chiudere ordinatamente la legislatura" e per affrontare il turno elettorale che, per le politiche e le regionali, con ogni probabilità, verrà fissato nella prima metà del prossimo marzo.
Ma prima in Lombardia, a fare da traino, è stato indetto il referendum e per promuoverlo adeguatamente la maggioranza ha deciso di fermare tutto il resto: niente sedute di Consiglio in ottobre e la prossima settimana niente commissioni.
Maroni si aggira nei corridoi preoccupato per un esito che non sembra più tanto scontato.
Vinceranno sicuramente i Sì, ma la partita si gioca tutta sulla percentuale di partecipazione dei lombardi e le notizie non sembrano essere un granché buone.
Eccolo allora moltiplicare le energie e gli sforzi: più pubblicità, più manifesti giganti, più convegni, più soldi e... più bugie.
Poi la parola passerà ai cittadini che, francamente, potrebbero essere stanchi a ragione di essere presi in giro per le promesse mai mantenute.

BALLE


Il vademecum "10 domande sul referendum per l'autonomia", che la Regione ha pubblicato sul suo sito e che chiede ai Comuni di divulgare, contiene un numero spropositato di ciò che abbiamo imparato a riconoscere come fake news, cioè falsità, contraffazioni, invenzioni, menzogne, fandonie, bugie. In una parola, balle.
Come quando si parla dei 54 miliardi di residuo fiscale (ovvero la differenza tra le tasse pagate allo Stato da cittadini lombardi e quanto lo Stato restituisce in servizi sul territorio regionale) da dimezzare in caso di vittoria del referendum.
Oppure quando si afferma che la Lombardia eserciterà un'energica azione politica per ottenere poteri in materia di sicurezza, immigrazione e ordine pubblico (funzioni di totale ed esclusiva, e quindi non delegabile, competenza dello Stato). O quando si scrive che non ci sarà possibilità di trattare con lo Stato se vince il No, nascondendo che la possibilità di aprire la trattativa con il governo è prevista dall'art. 116 della Costituzione e non richiede referendum.
Io ritengo che sia molto grave che l'istituzione regionale sia usata per un'operazione di propaganda basata su false informazioni. Non facciamoci prendere in giro.
Astensione! Senza se e senza ma.

TERZO SETTORE


Di punto in bianco la Regione ha promosso un ricorso alla Corte costituzionale contro la legge nazionale sul terzo settore. Si tratta di una posizione ingiustificata che sa tanto di ritorsione politica e che farebbe bene a correggere subito. Gli interessati, e cioè il Forum del terzo settore e il Coordinamento regionale del centro servizi per il volontariato non sono nemmeno stati informati sul ricorso. Questo fatto la dice lunga su come siano considerati il volontariato e l'associazionismo in Regione. Soprammobili: mai una compartecipazione o una programmazione condivisa.

AMIANTO


In Lombardia sono stati finora censiti 204.990 siti che vedono la presenza di amianto per un volume di 4,98 milioni di metri cubi di questo materiale cancerogeno, e ben 6200 siti si presentano in forma friabile, la più pericolosa. Il censimento non è terminato, ma già questi numeri testimoniano il deciso fallimento di una politica ambientale e quanto la nostra regione sia lontana dall'obiettivo di una completa bonifica dell'amianto.
Quando nel 2005 venne varato il Piano regionale dell'amianto, con l'obiettivo di mappare la situazione, dare il via alla rimozione e alla bonifica, si ipotizzava una Lombardia "amianto free" entro il 2016. Ebbene, libera dall'amianto la regione non lo sarà per almeno i prossimi 20 anni!
A oggi non è ancora stata conclusa la fase del censimento , mancano sul territorio regionale i luoghi dove smaltirlo e in questa legislatura il problema è stato semplicemente accantonato. La cosa sconsolante è che Maroni vuole chiedere maggiori competenze allo Stato, mentre non è palesemente in grado di affrontare i suoi compiti istituzionali.

SALVIAMO IL PICCOLO MUSEO


La VII Commissione Cultura difenderà a spada tratta il Museo civico di Lentate sul Seveso e il patrimonio naturalistico che conserva e rappresenta, e per questo invierà subito una lettera all’amministrazione comunale per sapere come intende procedere nei confronti dell’istituzione. La decisione è arrivata al termine di una audizione del presidente e dei volontari dell'associazione che ha allestito e gestisce il museo.
La nuova amministrazione comunale di Lentate, appena eletta, ha puntato alla chiusura o al ridimensionamento del museo benemerito e ha proceduto, con uno dei suoi primi atti, a ‘licenziare’ l’associazione che ha fondato quel museo e lo sta portando avanti da ben 22 anni.
Un provvedimento surreale, senza alcuna motivazione plausibile, che compromette il lavoro di anni, i risultati scientifici conseguiti, la ricchezza culturale che il museo rappresenta, non solo per Lentate, ma per tutto il territorio brianteo e lombardo.
Come Commissione non abbiamo avuto dubbi: avremo una particolare attenzione politico-istituzionale per mantenere il patrimonio museale. Vi sono realtà, anche nelle piccole città, che sono molto belle, ben curate e preziose, perché costituiscono l'ossatura della proposta  culturale e avviano circoli virtuosi che giovano ai piccoli, quanto agli adulti. Queste occasioni di cultura vanno difese.

APPUNTAMENTI


Sabato 14 ottobre ore 10,30 
Radio Bla Bla 
Autonomia sì, autonomia no, autonomia... forse


Sabato 14 ottobre ore 16 
Barlassina 
Approfondimenti sul referendum per l'autonomia


Domenica 15 ottobre ore 10
Nova Milanese 
Approfondimenti sul referendum per l'autonomia


Martedì 17 ottobre ore 21 
Veduggio con Colzano 
Verso il referendum


Mercoledì 18 ottobre ore 21
Limbiate 
Verso il referendum

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