1 luglio 2016

Quindicesimo Piano - Newsletter 106

Newsletter 106 / Luglio 2016
I tacchi cominciano ad affondare nell'asfalto liquefatto di una Milano che, a poco a poco, va in disarmo verso le agognate vacanze e l'incedere sui marciapiedi milanesi nell'ora della pausa meridiana diventa sempre più un'impresa.
Un po' come quella di Maroni alle prese con il rendiconto finanziario e l'assestamento di bilancio che verranno in aula, come da tradizione, nell'ultima seduta di luglio: prima però dovranno superare le forche caudine delle commissioni.
Intanto in aula passa quella che pomposamente è stata definita "una delle più importanti novità legislative di questo mandato regionale". Figuriamoci!
In realtà, la legge sulla "Disciplina regionale dei servizi abitativi", approvata a maggioranza martedì scorso, mette solo una pezza, oltretutto già logora, al sistema malato ed inefficiente delle case popolari. Fuori dal Pirellone, per tutta la giornata, è andata in scena la protesta dei sindacati degli inquilini.

CASE POPOLARI


La nuova legge sui servizi abitativi non risolve le quattro grandi emergenze del sistema lombardo: la carenza di risorse dovuta ad una gestione fallimentare, l'assenza di un piano per aumentare l'offerta degli alloggi, il costo eccessivo dell'abitare, la scarsa qualità dei servizi.
Non risolve soprattutto il problema delle 50 mila famiglie lombarde in lista d'attesa a fronte di un'assegnazione di circa 3000 alloggi, meno del 10% del fabbisogno annuo. Non viene neppure affrontato in maniera efficace il grande problema della morosità, in particolare, della morosità incolpevole che nel 2015 ha fatto registrare una cifra di 350 milioni di euro.
Per sanare le casse esauste di Aler, sono state pensate come uniche misure finanziarie un aumento dei canoni (anche se ora viene smentito) e un piano consistente nella dismissione del patrimonio, operazione già fallita sonoramente in passato: chi non ha soldi per pagare l'affitto, non ha soldi per comprare casa.
A nostro parere era necessaria una vera legge per le politiche abitative legata al settore del Welfare e, come la sanità, finanziata quota parte con risorse pubbliche.
La legge, che rimanda alla giunta le decisioni più delicate, tra cui i canoni di affitto, con ben cinque regolamenti di attuazione, è stata approvata a maggioranza. Contrari PD, Patto civico e Movimento 5 stelle.

HABEMUS PAPAM!


È Giulio Gallera, avvocato milanese di FI, il nuovo assessore alla Sanità. Maroni ha sciolto la riserva dopo dieci mesi di interregno nel quale si è occupato (???) personalmente del settore più importante dell'amministrazione regionale. Gallera, che è stato accolto dai mugugni dell'ex, Mantovani, mai rassegnato alla perdita dell'incarico, e da quelli di alcuni sodali del suo stesso partito, ha di fronte una bella gatta da pelare. La riforma sanitaria non riesce a decollare e scontenta pazienti ed operatori sanitari e gli occhi della magistratura sono perennemente puntati su un settore che, anche in tempi recentissimi, ha dato un gran lavoro alla giustizia penale.
Al nuovo assessore sentiti auguri di successo nella non facile impresa. Per la verità, più che a lui, c'è li facciamo a noi.

CONSENSO


In un'intervista a Panorama, per la rubrica "innovatori e politica", Roberto Maroni da Varese, nella dotta discussione sul consenso politico ha così dichiarato: "Se Varese, la mia città, mi chiede di realizzare un'opera pubblica lì e non a Mantova, io scelgo Varese. La ricerca del consenso elettorale non è reato. È democrazia."
Peccato che lui attualmente rivesta la carica di presidente di tutta la Regione! Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i mantovani che l'hanno votato... E i bergamaschi, i bresciani, i pavesi, i comaschi, i lecchesi, i lodigiani, i cremonesi, i milanesi, i sondriesi. Ma, sopratutto, i brianzoli.
A cosa serve votarlo, se il nostro uomo dirotta le risorse regionali solo su Varese?
... Con scarsi risultati, per la verità, se consideriamo l'esito delle ultime elezioni amministrative.

COOPERAZIONE INTERNAZIONALE


“Aiutiamoli a casa loro”: se fino a ora poteva essere uno slogan facile per chi, in realtà, intende tener lontane dalle proprie quotidiane sicurezze le popolazioni del mondo in difficoltà, oggi può diventare un’idea politica diversa. Soprattutto se è riferita a un servizio che tutti, sulla terra, dovrebbero avere e dare per scontato. Sono, infatti, 663 milioni le persone che nel mondo non hanno accesso immediato all'acqua e quasi due miliardi coloro che utilizzano acqua di scarsa qualità. È la sintesi del convegno intitolato “Cooperazione internazionale e accesso all’acqua potabile – Azioni e strumenti normativi a disposizione del legislatore regionale”, organizzato, questa settimana, dal Pd lombardo e dalla delegazione italiana del Gruppo dell’Alleanza progressista dei socialisti e democratici al Parlamento europeo.
Partendo dalla legge sulla gestione delle acque, da poco approvata alla Camera in prima lettura, si è voluto capire come questa disposizione verrà ripresa a livello regionale e come in quel contesto si potrà dare una caratteristica lombarda alla norma declinata sul territorio.
Nella legge è prevista l’istituzione di un fondo nazionale di solidarietà presso il Ministero Affari esteri per progetti di cooperazione che promuovano l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienicosanitari nei Paesi in via di sviluppo, tramite il coinvolgimento delle comunità locali. Il fondo è finanziato con il prelievo in tariffa di 1 centesimo di euro per metro cubo di acqua potabile erogata dall’Autorità per il sistema idrico, e con l’innalzamento da 0,5 a 1 centesimo del previsto contributo per la vendita al pubblico di ogni bottiglia di acqua minerale in plastica. Questa misura ha un grande valore sotto il profilo etico e rientra tra le iniziative utili in chiave di stabilità internazionale.
In Lombardia, la strada è già stata aperta in passato da numerose iniziative promosse anche da enti e aziende locali: si tratta di mettere tutto a sistema adesso. L’art. 12 del disegno di legge nazionale era molto atteso perché va a disciplinare un tema che è diventato una battaglia del Pd regionale in occasione dell’aggiornamento della legge regionale 26 del 2003 sul servizio idrico integrato, avvenuta alla fine del 2014. In quel contesto era stata cassata dalla maggioranza la prevista possibilità di finanziare progetti di cooperazione internazionale con la scusa che non era compatibile con la competenza dello Stato.
Va detto che in Regione, da quando governa la Lega, cioè il partito dell’‘aiutiamoli a casa loro’, non è stato più messo un soldo per mettere in pratica quello che è, evidentemente, solo uno slogan vuoto. Invece, mettere insieme i soggetti per fare questi interventi  diventa un’idea politica e aiuta le nostre imprese. E la grande scommessa è fare rete in modo che serva a un nuovo approccio politico-istituzionale che aiuti tutti.

FESTA!


Ultimi giorni per la festa dell'Unità di Vimercate (chiude domenica 3 luglio). Continuano ancora per una settimana quelle di Lentate sul Seveso, di Besana in Brianza, ma soprattutto di Nova Milanese, dove, con convinzione, presto manodopera. Venite a trovarmi: come al solito, sono allo stand delle patatine più buone del mondo!

APPUNTAMENTI

Lunedì 4 luglio ore 21
Brugherio  
"Basta un sì" con il Sen. Cociancich e Melina Martello


Martedì 5 luglio ore 21
Besana in Brianza Riforma costituzionale

BANDI

Bando 2016 per il cofinanziamento di progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo (DGR X / 5257 del 06/06/2016)
Scadenza: dalle ore 12:00 del 30 giugno 2016 fino alle ore 12:00 del 29 luglio 2016

Bando per l’innovazione delle piccole e medie imprese degli strumenti musicali (D.d.u.o. 9 giugno 5349/2016)
Scadenza: dalle ore 12.00 del 30 giugno 2016 fino alle ore 12.00 del 20 settembre 2016.

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