8 luglio 2016

Direzione Pd, Gianni Cuperlo attacca Renzi: "Esci dal talent". Il premier: "Sono fuori. Il vostro racconto è allucinante"

"Una cosa deve essere certa: la stagione in cui qualcuno dall'alto della sua intelligenza si diverte ad abbattere il leader è finita; la strategia del Conte Ugolino non funziona. Se volete i caminetti prendetevi un altro segretario perché io voglio aprire le finestre e non chiuderle. Da Prodi a Veltroni, ho sempre detestato gli attacchi al leader senza strategia alternativa". Così Matteo Renzi alla Direzione del Pd.
Sul referendum di ottobre, Renzi ha detto che in caso di vittoria del No potrebbe finire la legislatura. "C'è qualcuno tra voi che pensa sinceramente che, dopo che la legislatura è nata e ha fatto ciò che ha fatto, in caso di 'no' al referendum, il presidente del Consiglio, e io penso anche il Parlamento, non ne possa prendere atto?", ha spiegato Renzi. “Chi ha paura faccia un altro mestiere, chi ha paura di confrontarsi con i cittadini vada a fare altro. Quelli che immaginano di cibarsi di veline e sondaggi che girano in Transatlantico sappia che non abbiamo paura di metterci la faccia”, ha detto.
Gli interventi. Tra gli interventi, uno dei più incisivi è stato quello di Gianni Cuperlo. "Segretario, tu hai letteralmente scalato il potere, legittimamente. Con toni bruschi", ha attaccato. "Sei circondato da persone che ti dicono 'vai avanti', te lo dici tu stesso e io mi permetto di dirti fermati", perché "stai disperdendo una storia costruita anche da me e altri donne e uomini che vanno rispettati. Te lo dico senza supponenza: tu sei vissuto come un avversario da parte della destra ma anche da un pezzo di sinistra". E ancora: "Hai detto a Grillo mesi fa 'esci dal blog, entra nel mondo reale'. Lo ha fatto e adesso hanno Roma e Torino. Adesso io ti dico: esci tu dal talent di un'Italia patinata e scopri la modestia che non è nel tono della voce".
Un attacco a cui il segretario ha risposto a muso duro: "Gianni, io sono fuori dal talent, ci sono dentro per quella che è la vostra macchiettistica rappresentazione del talent, non ho bisogno di stare nel talent". "Se il nostro racconto è solo quello che va tutto male, del 'fratello ricordati che devi morire', se però ogni volta che ci vediamo si dice che il segretario sbaglia, è evidente che altri avranno buon gioco", ha aggiunto Renzi, definendo "una cosa allucinante, perché non è vera", il racconto che viene fatto di un governo di "un gruppo di arroganti chiuso nel suo Giglio magico".
Da Dario Franceschini è arrivato invece un invito a un ripensamento sull'Italicum:" Io penso che dopo il referendum" sulle riforme costituzionali "ci sia bisogno di una riflessione in questo senso e di ragionare sulla possibilità di ridare spazio alle coalizioni, che non vuol dire tornare all'Unione o all'Ulivo".
Tratto da L'Huffington Post del 04/07/2016

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